il Ducato » vittorio sgarbi http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » vittorio sgarbi http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Un anno di Gambini: il “non politico” promosso (in parte) dalle opposizioni http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/un-anno-di-gambini-il-non-politico-promosso-in-parte-dalle-opposizioni/73172/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/un-anno-di-gambini-il-non-politico-promosso-in-parte-dalle-opposizioni/73172/#comments Wed, 06 May 2015 15:51:01 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73172 PRESIDIO EXPO La Data apre il 20 maggio: ma senza marciapiede]]> Il sindaco Maurizio Gambini

Il sindaco Maurizio Gambini

URBINO – In campagna elettorale si è definito “uomo del fare prestato alla politica”. E in effetti Maurizio Gambini è orgoglioso delle sue origini, come ha ripetuto anche al Ducato durante un faccia a faccia con la redazione al completo. Viene da una famiglia di piccoli agricoltori: sei sorelle e un fratello.

Un “non politico” che però siede in Consiglio comunale dal 1999. Eletto con i Democratici di sinistra, dieci anni dopo ha detto addio al suo partito formando una sua lista civica “Liberi per cambiare”, appoggiata dalle forze che per anni sono state la sua opposizione: Forza Italia e Ncd, ma anche Verdi e Udc. Una rottura in favore dei cittadini, ha sempre detto, contro un Pd che “continua a governare per i suoi interessi”.

Un’indipendenza che lo ha portato l’estate scorsa a essere eletto primo cittadino, abbattendo una delle roccaforti della sinistra, inviolata per quasi settant’anni, dal secondo dopoguerra. Al Ducato aveva detto, ricordando Enrico Mattei, “se diventassi sindaco la mia priorità sarebbe quella di ridare dignità alle forze produttive: commercio, artigianato, agricoltura, giusto peso all’impresa privata”.

Il municipio di Urbino

Il municipio di Urbino

È passato quasi un anno dall’8 giugno, giorno in cui ha vinto il ballottaggio con Maria Clara Muci, candidata del centrosinistra, ed è diventato sindaco. Ora è tempo di primi bilanci.

alcolOrdinanza anti-alcol

Il divieto di bere in piazza è il provvedimento di questa Giunta che più sarà ricordato. È il 16 ottobre quando Gambini firma un’ordinanza, poi diventata regola a gennaio, con con cui si vieta il consumo di alcool in luoghi pubblici e al di fuori dei locali per tre metri. Un provvedimento contro le notti brave del giovedì, voluto per contenere la movida urbinate mal sopportata dagli abitanti del centro storico. Nello specifico: non è possibile far uso di sostanze alcoliche all’aperto e – dalle 20:30 alle 7 – è vietato anche detenerle e trasportarle, pena 100 euro di multa.

Una mossa che ha causato non poche polemiche soprattutto tra i giovani che si sono visti privare della loro libertà. Da subito gli studenti hanno chiesto un tavolo di confronto con la giunta, ma hanno aspettato fino al 4 maggio. La linea del sindaco però non è cambiata: l’ordinanza non si tocca.

Dall’altra parte abitanti e baristi, nonostante il calo delle vendite degli alcolici, si dicono soddisfatti: la città è pulita, anche i bagni pubblici, la notte non si rimane svegli fino all’alba e il venerdì mattina non tocca imbattersi in cocci di vetro e sporcizia.

Ma c’è chi, come M5S e Verdi, ai divieti vuole aggiungere educazione ambientale. Pur riconoscendo la validità dell’ordinanza credono che la sola proibizione non basti a riqualificare la piazza. Contro il degrado del giovedì sera propongono cassonetti per la differenziata che in cambio della bottiglia diano un contributo, ad esempio un buono da spendere nei negozi del centro. Un fare ripreso dai paesi del nord Europa che innesca meccanismi positivi: “Deve esserci un riconoscimento: bisogna capire che l’ecologia è economia”, dice Gianluca Carrabs dei Verdi.

Vittorio_SgarbiRilancio culturale

Vittorio Sgarbi è per molti la vera novità di questa giunta. Con il suo spirito travolgente e spesso irriverente, è riuscito a portare all’ombra dei Torricini mostre capaci di attrarre centinaia di visitatori. Leonardo, Tintoretto, Artemisia Gentileschi, Prospero Fontana sono solo alcuni dei nomi giunti nella città ducale in mostre ed esposizioni. Importante anche l’apertura di un nuovo spazio culturale: la Casa della poesia. Anche se molti urbinati ancora non la conoscono, l’ex museo della città non solo ospiterà iniziative culturali, ma anche un archivio sonoro per ascoltare le voci di 100 poeti.

Per molti cittadini l’assessore a Rivoluzione, cultura e agricoltura è riuscito a sdoganare l’immagine di città rinascimentale e rilanciare Urbino grazie alle attività culturali. “In un periodo morto come Natale, dove la città si svuota, quest’anno abbiamo registrato 26mila presenze: tutto merito della Bella Principessa a Palazzo Ducale”, ha detto Gianluca Carrabs, Verdi. E dopo il periodo natalizio il ciclo di mostre pasquali, con quattro mostre, tra cui i nudi di Mannelli, che hanno creato molte polemiche perché esposti a ridosso della festa cristiana, e quello di Cleopatra.

Anche per il Movimento 5 Stelle la giunta sta lavorando molto in questa direzione, positive le aperture domenicali e le tante mostre giunte in città, ma sono le modalità a essere criticate: “Sgarbi porta gente ma non ha un programma preciso. Cosa lascerà in eredità? Niente. Una scelta personalistica non paga per il futuro”. Una grave pecca, secondo qualcuno, sta nei mancati accordi con gli operatori turistici: brochure fantasma e poca pubblicità, così si erano lamentati al Ducato gli albergatori.

Turisti in piazza Duomo

Turisti in piazza Duomo

Arriva la tassa di soggiorno

Il primo giugno entrerà in vigore la tassa di soggiorno. Sono più di 500 i Comuni che in tutta Italia hanno adottato l’imposta di pernottamento (o la tassa di sbarco).

Un punto su cui Gambini si è contraddetto, visto che aveva dedicato uno dei punti del suo programma elettorale a questo tema: “No alla tassa di soggiorno, che penalizzerebbe ulteriormente il già asfittico turismo urbinate!”.

Per alcuni la tassa è un peso per i turisti che vengono in città, soprattutto per Urbino che non vanta flotte di visitatori. “Non deve essere vista come una rapina, ma come una necessità”, ha detto l’assessore Sgarbi.

Non sono dello stesso parere però gli albergatori: “Positiva solo se il ricavato è investito nel turismo, non per tappare i buchi del bilancio”.

La Data di Urbino

La Data di Urbino

Data e spazi per studenti

L’aveva detto a febbraio al Ducato e così sarà. La Data riaprirà per Expo. Gambini l’aveva promesso anche prima di diventare sindaco: riaprire lo spazio e farlo diventare un luogo di cultura e arte, con l’esposizione di prodotti enogastronomici. Venticinque aziende del territorio venderanno in un “Bistrot” le loro prelibatezze, su modello Eataly.

Alle ex scuderie del duca però potrebbe toccare anche un altro ruolo. Essere la risposta a un altro grande problema della città: spazi ricreativi per gli universitari. Gambini ha aperto uno spiraglio agli studenti che da anni chiedono alle giunte che si susseguono, luoghi adeguati per cultura, arte e divertimento.

Una grande mancanza per una città nota non solo per le sua bellezza rinascimentale, ma anche per essere città-campus. Entro l’estate sarà indetto un bando, Gambini lo ha definito un “concorso di idee”, indirizzato alle associazioni degli studenti.

Galleria della vecchia ferrovia

Galleria della vecchia ferrovia

Viabilità e isolamento

La superstrada Fano–Grosseto e la ferrovia Fano–Urbino, sono le due grandi opere incompiute che riguardano la città ducale e la isolano dal resto del territorio. La prima non è più prioritaria per il ministero delle Infrastrutture. La seconda, inattiva da quasi 30 anni, sarebbe completamente da rifare. Con costi enormi.

Il sindaco si è sempre detto favorevole al ripristino della ferrovia chiusa nel 1987: “E’ un’infrastruttura fondamentale per il territorio, il suo valore, al di là dei costi, non è calcolabile: servizi, lavoro e turismo sono solo alcuni dei vantaggi”. E anche in regione si preoccupano che la ferrovia non cada nel dimenticatoio. Il presidente Gian Mario Spacca ha chiesto al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio la revoca del decreto di dismissione.

Sull’aspetto parcheggi: dal primo giugno entrerà in vigore la nuova ordinanza sulla viabilità del centro storico. Nella riorganizzazione le possibilità di parcheggiare dentro le mura diminuiscono: la sosta massima sarà di un’ora – contro i 40 minuti di attuali – e solo negli stalli, cioè dove i parcheggi sono disegnati (esclusi residenti, invalidi, commercianti che godono di agevolazioni). “Il centro storico deve ritrovare il suo decoro, bisogna limitare traffico e parcheggio e utilizzare le strutture predisposte, come Mercatale e Santa Lucia”.

Compravendita con Marche Multiservizi

L’operazione di compravendita di azioni con Marche Multiservizi

Marche Multiservizi

Il 12 dicembre si è conclusa l’asta pubblica che ha portato alla vendita di azioni per  1 milione e 300mila euro di Marche Multiservizi. Una mossa che ha permesso di chiudere il bilancio con un disavanzo di 1 milione e 700mila euro, rispettando così il patto di stabilità. Per alcuni soldi facili che hanno permesso di chiudere in attivo, ma a scapito della vendita di beni comuni. Una modalità che, come quella della vendita di immobili già fatta in passato, non porta investimenti e prospettive future. C’è chi propone come il M5S di prendere la strada degli acquisti collettivi: un crowdfounding di quote da parte dei cittadini, che diventano azionisti.

Rimane irrisolto il futuro dell’ex rudere Megas: restituito a Marche Multiservizi da Hera. Nei piani del sindaco Maurizio Gambini c’è l’intenzione di vendere l’immobile a un acquirente privato e riqualificare l’area in un centro di servizi. Un’operazione da 750mila euro (in azioni) con cui si prevede anche di risistemare il confinante magazzino comunale inagibile dal nevone del 2012.

Marche Multiservizi – aveva detto il sindaco al Ducatoprenderà in affitto circa 600 mq dei locali con un canone annuo di 140mila euro, per un minimo di 12 anni. Si parla di un investimento da 3 milioni di euro. Con questa operazione risparmieremmo 350mila euro di affitti, evitando così anche ai cittadini il problema di spostarsi in diverse zone della città per recarsi nei vari uffici”.

Intanto qualcosa è stato fatto. Il magazzino comunale adiacente al rudere, danneggiato dal nevone 2012, è stato ristrutturato e messo in sicurezza; a breve gli uffici per i lavori pubblici si trasferiranno lì, con un risparmio di 18mila euro di affitto annuo pagati a un privato.

Il quartiere di Ponte Armellina, Urbino 2

Il quartiere di Ponte Armellina, Urbino 2

Urbino due

Ponte Armellina (noto a tutti come Urbino due) è un quartiere a poco più di 15 chilometri dal centro storico, e che da numerose giunte aspetta di essere riqualificato. Una zona isolata famosa tra gli urbinate per essere centro di delinquenza e spaccio, spesso ignorata, ma che vive nel disagio: case degradate, nessun esercizio commerciale o attività, manca anche il pulmino per i bambini delle elementari, costretti a fare un chilometro a piedi.

Ora il via ai cantieri dovrebbe esserci quest’estate. Con l’ok del Ministero Infrastrutture e Trasporti, che ha assegnato quattro milioni di euro, l’amministrazione comunale si prepara a risolvere problemi urbanistici: illuminazione, fogne e marciapiedi. Il Comune con l’Erap ha anche deciso per l’acquisto di alcuni immobili, un prezzo tra 9mila e 10mila euro, considerato il loro valore sul mercato tra gli 8-15mila euro.

Il consiglio comunale di Urbino

Il consiglio comunale di Urbino

Le critiche dalle opposizioni

L’impegno di questa giunta è evidente per le altre forze politiche. A partire dalle piccole cose come l’arredo urbano, taglio dell’erba, strade, polizia. Manca però – secondo i consiglieri di opposizione in Consiglio – una strategia sul futuro della città, come il rilancio dell’occupazione, la ripopolamento del centro storico e l’incentivazione del commercio. Insomma: cose positive anche su turismo e cultura, ma manca “una visione integrata”, nelle parole di Federico Scaramucci, segretario del Pd di Urbino.

Una mancanza sottolineata  dal Movimento 5 Stelle è la gestione di Ca’ Lucio. Per il sindaco è importante mantenere la vigilanza e apprezza la conduzione della passata giunta. La discarica è strettamente collegata alla raccolta differenziata: “Il Comune ha interesse perché ci siano più rifiuti (perché in gestione a Marche Multi Servizi, ndr) e quindi non investe nella raccolta differenziata”.

Questo costa agli urbinati 14 euro in più per tonnellata in bolletta, denuncia Emilia Forti, capogruppo pentastellato, a causa del mancato raggiungimento del 65% di raccolta differenziata, come previsto da legge nazionale. E sulla chiusura, uno degli obiettivi di Gambini è di dismetterla entro fine legislatura, le opposizioni sono scettiche: prima di sette anni non si può chiudere secondo quanto dice il sindaco.

Urbino, piazza Duomo

Urbino, piazza Duomo

In tema di rivalutazione del centro storico, da segnala la vicenda delle “residenze di qualità“, un progetto presentato ma che ha cambiato volto per mancanza di fondi. Il piano “Kit Urbino” doveva mettere a disposizione degli universitari alloggi e stanze decorosi a un prezzo ragionevole: adesso invece sarà dedicato ai turisti. Il progetto prevede il recupero e la ristrutturazione di alcuni appartamenti e stanze che si trovano al massimo a 200 metri dal centro storico della città.

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Niente padiglione Expo per il Montefeltro, sfuma il ‘sogno’ di Sgarbi http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/lecuador-scippa-il-padiglione-expo-al-montefeltro/73225/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/lecuador-scippa-il-padiglione-expo-al-montefeltro/73225/#comments Mon, 04 May 2015 14:41:43 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73225 Vittorio_SgarbiURBINO – All’Expo il Montefeltro non avrà un padiglione dedicato, ma uno spazio all’interno del Padiglione Italia o del Padiglione Zero. Lo ha dichiarato Vittorio Sgarbi a Il Ducato spiegando che:”L’ Ecuador si è ripreso il suo spazio un mese prima dell’inaugurazione”. Svanisce così, ‘scippato’ dal dietrofront di Quito, il sogno dell’assessore alla rivoluzione di Urbino. Doveva essere l’occasione che avrebbe fatto conoscere la Cittaà Ducale e il territorio circostante a tutto il mondo. Incerto, ora, anche lo spazio dedicato all’interno del Padiglione Italia. A quattro giorni dall’inizio dell’Esposizione Universale, del Montefeltro non c’è ancora traccia.

ASCOLTA L’INTERVISTA AUDIO A SGARBI NEL GR DELLE 17.45 (al minuto 5.35)

Solo dieci giorni fa Maurizio Gambini, Sindaco di Urbino, si esprimeva fiducioso sulla fattibilità del progetto: “Ci stiamo lavorando, spero che possa essere una grande occasione di incontro e promozione per tutto il territorio. Negli ultimi giorni sono stato negli Usa (per la consegna dell’Urbino press Award ndr) e spero che Sgarbi e gli altri assessori abbiano continuato a lavorarci”. Più scettico, invece, si è mostrato, due giorni più tardi, l’assessore regionale al bilancio e alla cultura Pietro Marcolini: “L’intenzione ci è stata dichiarata dagli amministratori. Mi pare una buona idea, ma non so se tardiva. Non so se ci saranno i tempi materiali per organizzarla”.

Che fosse una corsa contro il tempo lo si sapeva dall’inizio. Lo stesso Gambini, anticipando la proposta di Sgarbi a Il Ducato, lo aveva definito un ‘progetto last minute’, mentre poche ore più tardi l’assessore, perentorio, dichiarava: “Stiamo trattando, bisogna farlo rapidamente”.

La proposta. L’ idea era quella di occupare gli spazi rimasti disponibili dopo la rinuncia di alcuni Stati esteri. Si trattava di un’area di circa 1200 metri quadrati da riempire, in parte, con un capannone semplice e funzionale per accogliere testimonianze di varia natura, dall’arte alla produzione locale. L’intento principale: presentare il Montefeltro compatto, come se fosse uno “Stato”. Se c’erano dubbi sulla possibilità che uno spazio pensato per uno stato straniero potesse essere occupato da un ente dai confini giuridicamente sfumati, alla fine uno stato, questo sì compatto e reale, l’ha occupato. Insieme all’Ecuador, l’area è stata assegnata anche alla Nigeria e alla Lettonia.

Arrendersi, mai. Per far conoscere Urbino e il territorio, il critico d’arte continuerà a puntare sul turismo culturale. Con l’estate alle porte, l’obiettivo è mantenere gli standard già molto positivi registrati con le diverse mostre ospitate dalla città. Prossimo fiore all’occhiello sarà ‘Rinascimento Segreto’: “È la mostra più importante tra tutte quelle programma, l’ho concepita il 15 agosto dell’anno scorso. Ho pensato sarebbe stato utile, oltre a mangiare porchetta, far vedere opere d’arte sul tema della Festa del Duca. Un’altra esposizione sarà dedicata all’astrattismo. Corrente molto lontana dal Rinascimento, ma il cui spirito è comunque vicino al razionalismo e alla visione logica e matematica, tipica di Piero della Francesca”

 

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Expo: Sgarbi, “padiglione Montefeltro non ci sarà” http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-notizie-informazione/expo-sgarbi-padiglione-montefeltro-non-ci-sara/73209/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-notizie-informazione/expo-sgarbi-padiglione-montefeltro-non-ci-sara/73209/#comments Mon, 04 May 2015 14:18:09 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73209 [continua a leggere]]]> URBINO, 4 MAG – Il Montefeltro non avrà un padiglione ad Expo, lo ha dichiarato Vittorio Sgarbi al Ducato: “L’Ecuador si è ripreso il suo spazio un mese prima dell’inaugurazione. Il nostro progetto sul Montefeltro farà parte di uno dei padiglioni principali di Padiglione Italia o Padiglione 0″.

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Urbino, al via giovedì il Festival del giornalismo culturale http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-notizie-informazione/urbino-al-via-giovedi-il-festival-del-giornalismo-culturale/71333/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-notizie-informazione/urbino-al-via-giovedi-il-festival-del-giornalismo-culturale/71333/#comments Tue, 21 Apr 2015 14:27:06 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71333 [continua a leggere]]]> URBINO, 21 Apr – Giovedì 23 aprile avrà inizio a Urbino la terza edizione del Festival del giornalismo culturale. Ad aprire le danze sarà la presentazione del libro del giornalista e scrittore Stefano Bartezzaghi M. Una Metronovela, in programma alle 15:30 nel cortile antistante la Montefeltro Libri (Collegio Raffaello). Sempre nella prima giornata sarà presentata la ricerca dell’Osservatorio News-Italia su informazione e serialità, a cura dei direttori del festival Lella Mazzoli e Giorgio Zanchini.

Il festival durerà quattro giorni – dal 23 al 27 aprile – e si svolgerà tra Urbino, che ospiterà gli eventi di giovedì e venerdì, e Fano, dove si chiuderà domenica mattina. Tema di questa edizione è “promuovere la cultura conviene”. Partendo dal presupposto che la rivoluzione digitale sta ridefinendo il campo culturale e che il ruolo dell’intermediario nella trasmissione della cultura, pur conservando forse la sua centralità, sta cambiando, gli ospiti dibatteranno su dove si trovi la cultura oggi e su chi e in che modo si occupi della sua trasmissione e promozione.

Prenderanno parte al festival numerosi giornalisti, scrittori, critici e accademici. Tra gli altri, interverranno l’assessore alla Cultura del Comune di Urbino Vittorio Sgarbi e il giornalista e critico letterario Piero Dorfles, che terrà la lectio di apertura della kermesse “Cultura divergente”.

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Pivato: “Cultura sotto attacco, Urbino in controtendenza grazie a Sgarbi” http://ifg.uniurb.it/2015/04/17/ducato-online/pivato-cultura-sotto-attacco-urbino-in-controtendenza-grazie-a-sgarbi/70827/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/17/ducato-online/pivato-cultura-sotto-attacco-urbino-in-controtendenza-grazie-a-sgarbi/70827/#comments Fri, 17 Apr 2015 08:11:58 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70827 Diari di guerra e narrazione digitale. Una raccolta digitalizzata degli scritti dei soldati dal fronte del conflitto del '15-'18 realizzata dal gruppo Espresso]]> Pivato

L’ex rettore dell’Università di Urbino e storico Stefano Pivato

PERUGIA – “La cultura è sotto un attacco concentrico: scompaiono le biblioteche e chiudono i teatri ed è un problema complessivo all’interno del quale sta anche la professione giornalistica”. Lo ha affermato l’ex rettore dell’Università di Urbino, Stefano Pivato, che il Ducato ha intervistato a margine del convegno Diari di guerra e narrazione digitale al Festival internazionale del giornalismo di Perugia.

Secondo Pivato però, almeno a Urbino, c’è chi sta andando in controtendenza: “Anche se a volte non condivido alcune sue scelte, credo che il lavoro Vittorio Sgarbi come assessore possa rivitalizzare la cultura della nostra città – afferma – sono sempre stato un suo acceso sostenitore e i risultati sono lì a dimostrare che il suo operato sta andando nella direzione giusta”.

L’ex rettore è intervenuto all’evento nelle vesti di storico per presentare il sito “La Grande guerra, i diari raccontano”, un’enorme raccolta di lettere e diari scritti al fronte dai soldati durante la Prima guerra mondiale. I documenti, completamente digitalizzati, sono stati catalogati per il gruppo L’Espresso da Pier Vittorio Buffa, Federico Badaloni e Nicola Maranesi.

Una delle lettere dal fronte raccolte nel sito "

Una delle lettere dal fronte raccolte nel sito “

Pivato “La storia della Grande Guerra fu letta, soprattutto, con gli occhi del regime fascista che ne fece un mito”. A questo contribuirono molto i racconti dal fronte dei cronisti di guerra, storie che riportavano le voci dei protagonisti e la spensieratezza dei soldati in trincea, mentre l’amara “verità alternativa” nascosta nelle loro lettere e diari non veniva resa pubblica. Voci di dissenso non sono mai mancate, come quelle dei socialisti negli anni ’20, ma venivano soffocate. Oggi, grazie a lettere e diari, si può vedere che l’esercito non era tutto proiettato verso il senso di difesa della patria”.

Allora può essere il giornalista a far emergere queste verità nascoste? “Certamente che può – afferma, sicuro, l’ex rettore – abbiamo avuto diversi esempi, per tutti cito Ilaria Alpi, ma anche tanti giornalisti free lance che indagano per cercare la verità, ovviamente fino a quando glielo consentono. Ancora oggi le guerre continuano ma non si combattono più come una volta: sono indirette, come quando le bombe americane venivano sganciate sull’Iraq. Per fortuna c’è ancora il giornalismo a raccontarcelo”.

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Casa della Poesia, gli urbinati non sanno cos’è. Sgarbi: “Ignorante chi non la conosce” http://ifg.uniurb.it/2015/04/11/ducato-online/casa-della-poesia-gli-urbinati-non-sanno-cose-sgarbi-ignorante-chi-non-la-conosce/70224/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/11/ducato-online/casa-della-poesia-gli-urbinati-non-sanno-cose-sgarbi-ignorante-chi-non-la-conosce/70224/#comments Sat, 11 Apr 2015 08:00:47 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70224 VIDEO Inaugurata il 27 marzo, è uno spazio dedicato a letture, mostre e presentazioni di libri. Ma gli urbinati sanno poco o nulla della sua esistenza. Abbiamo chiesto loro se ne avessero sentito parlare. La maggior parte ha risposto con uno sguardo perplesso. Secondo l'assessore chi si occupa della comunicazione "è in ritardo ma sicuramente provvederà"]]> URBINO – A Urbino c’è la Casa della Poesia. Ma nessuno lo sa. O quasi. In giro per le strade di Urbino solo in pochi sono a conoscenza dell’inaugurazione del 27 marzo scorso a Palazzo Odasi, dove prima sorgeva il Museo della Città. Online non c’è un sito per avere informazioni e per le strade del centro non c’è nessuna indicazione sul nuovo spazio culturale.

“Quelli che non sanno niente della Casa della Poesia sono ignoranti, non conoscono Ezra Pound“, afferma Vittorio Sgarbi, assessore alla Cultura che ha fortemente voluto la nascita del progetto. “Non sanno neanche dove sono i quadri dei fratelli Jacopo e Lorenzo Salimbeni” – aggiunge – “E per quel che riguarda la comunicazione, chi se ne occupa è in ritardo ma sicuramente provvederà”.

La casa della Poesia è stata realizzata per dare a Urbino “un luogo vivo, dove si faranno presentazioni di libri, si faranno incontri dedicati a poeti e scrittori. Sarà il luogo elettivo dove si parlerà di letteratura. Ma non solo”. Così è riportato dal sito del Comune e questa è l’unica traccia istituzionale online che però non è inclusa nella sezione beni culturali>musei e gallerie. Si trova qualcosa nell’area stampa e tra gli eventi, ma solo se si fa una ricerca accurata. Un turista che approda a Urbino, dunque, non riesce ad avere nessuna informazione su una novità rilevante mentre, ad ora, continuerà a finire nel sito dedicato al Museo della città, ormai inesistente nella realtà ma ‘intatto’ nel virtuale.

In mancanza di informazioni chiare, allora, è bene fare un punto insieme all’assessore stesso. L’ingresso è gratuito e Sgarbi ci tiene a sottolineare che “la Casa della Poesia è stata fatta per risparmiare il costo di un museo deserto. È inutile aprirla tutti i giorni, è un posto dove si fanno degli eventi singoli, come in un teatro. Al momento sono organizzati degli incontri e quando sarà pronto anche l’archivio sonoro probabilmente si aprirà su appuntamenti”.

Nel progetto è infatti prevista l’installazione di un museo delle voci di 100 poeti, dal 1900 a oggi, tra cui Oscar Wilde, Ezra Pound, Giuseppe Ungaretti ed Eugenio Montale, solo per citarne alcuni. “Nell’archivio – afferma l’assessore – ci saranno anche i nastri che doneranno la figlia e il nipote di Pound presenti il giorno dell’inaugurazione, dove c’erano 4000 persone”.

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Una sala di Palazzo Odasi

Palazzo Odasi al momento ospita una mostra fotografica dedicata proprio al poeta statunitense, allestita con opere di artisti tra cui Coburn e Cartier-Bresson. In un’altra sala si è trasferita la sala di lettura per bambini LillliPut, prima ospitata nel Collegio Raffaello. In programma anche una serie di incontri con scrittori intitolata Lascia che parli il vento. Dal canto al mito, il primo con Tomaso Kemeny è previsto per il 10 aprile. Per conoscere la programmazione completa e per non perdersi in “navigazioni difficili”, qui tutte le date degli incontri.

 

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Mostre non pubblicizzate? Crespini agli albergatori: “Le brochure ci sono, vadano a prendersele” http://ifg.uniurb.it/2015/04/04/centro-2/mostre-non-pubblicizzate-crespini-agli-albergatori-le-brochure-ci-sono-vadano-a-prendersele/69937/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/04/centro-2/mostre-non-pubblicizzate-crespini-agli-albergatori-le-brochure-ci-sono-vadano-a-prendersele/69937/#comments Sat, 04 Apr 2015 09:41:14 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69937 LEGGI Gli operatori: "Poca pubblicità" ]]> crespini URBINO – “Chi dice che a Urbino i turisti arrivano per ragioni diverse dalle mostre e dalle attività culturali mente sapendo di mentire”. L’assessore al Turismo Maria Francesca Crespini risponde così agli albergatori che raccontano di visitatori poco informati sulle iniziative locali e di una città che non sa sponsorizzarsi adeguatamente. “Chi viene a Urbino lo fa per una scelta precisa. È ovvio che alcuni sono interessati principalmente alla città, ma i visitatori conoscono i nostri eventi. I turisti non vengono qui di passaggio”.

Il ritorno degli Uomini illustri, la Muta di Raffaello, la Festa del Duca. Secondo gli operatori gli ultimi turisti arrivati in città non sapevano di queste mostre, e già in passato è capitato che i clienti apprendessero dell’offerta culturale di Urbino direttamente dalle loro parole. Non aiuta il fatto che agli hotel non vengano forniti brochure e materiale informativo sugli eventi in corso. Alcuni albergatori hanno raccontato infatti di dover rimediare stampando autonomamente cartine e programmi da internet.

Ma la Crespini non ci sta. E dice la sua: “Il materiale c’è, ma gli albergatori non possono aspettarsi di riceverlo direttamente in hotel quando ci sono apposite sedi in cui andarli a prendere”. Un infopoint si trova a Borgo Mercatale, mentre in via Puccinotti c’è lo IAT – Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica. È lì che, secondo l’assessore, gli operatori dovrebbero recarsi per raccogliere il materiale da distribuire ai loro clienti. Insomma, sta a loro tirarsi su le maniche. “È finito il tempo in cui gli enti pubblici fornivano questi servizi. Eppure noi lo facciamo lo stesso, e gratuitamente”.

La verità, per la Crespini, è che gli albergatori “non spendono soldi per loro stessi”, mentre dovrebbero invece essere i primi a promuovere il territorio. E che, tra l’altro, non tutti gli alberghi sono uguali. “I grandi hotel a quattro stelle come il Mamiani, o il Bonconte, o il San Domenico, hanno già venduto dei pacchetti che includono le visite alle mostre”, precisa l’assessore. “Poi ci sono le strutture che non investono in questa direzione, e più che hotel sono affittacamere. Ma il Comune non è nato per dare assistenza a chi fa il commerciante e non l’albergatore”.

In generale, secondo la Crespini, la pubblicità non manca, e gli sforzi dell’amministrazione sono più che sufficienti. “La promozione a Urbino ha fatto un enorme balzo in avanti, grazie anche a Vittorio Sgarbi“. L’afflusso dalle scuole, comunica l’assessore, è aumentato del 27%, mentre continua il lavoro sugli itinerari delle “Terre del Duca” e la collaborazione in ambito turistico con Umbria, Emilia Romagna e Marche. Dal primo aprile, anticipa la Crespini, partirà poi un nuovo progetto sperimentale di marketing territoriale.

E per tornare alle “brochure fantasma”, l’assessore rivendica quanto sia invece stato fatto per la promozione su larga scala. L’esempio più recente, la mostra dello Studiolo del Duca apparsa su tutti i grandi giornali nazionali. “Non conta forse di più essere su Repubblica?”.

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Il Ducato n.5 – 3 aprile 2015 http://ifg.uniurb.it/2015/04/03/ducato/il-ducato-n-5-3-aprile-2015/69960/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/03/ducato/il-ducato-n-5-3-aprile-2015/69960/#comments Fri, 03 Apr 2015 10:39:12 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69960 [continua a leggere]]]> E’ in edicola il quinto numero de Il Ducato. Tra i temi affrontati questa settimana:

Rincaro delle bollette, i costi di gestione e i problemi che stanno dietro all’aumento delle tariffe nella provincia di Pesaro e Urbino. I problemi delle strade che collegano Urbino col territorio, tra buche e asfalto scadente. La polemica seguita all’annuncio di Sgarbi di non fare concorrere Urbino per il titolo di ‘Capitale italiana della cultura”. I tagli alla spesa del comune e il programma del festival di giornalismo culturale.

Ducato n.5 – 3 aprile 2015


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Capitale italiana della Cultura, il sindaco appoggia Sgarbi: “Il bando è una presa in giro” http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-online/capitale-italiana-della-cultura-il-sindaco-appoggia-sgarbi-il-bando-e-una-presa-in-giro/69862/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-online/capitale-italiana-della-cultura-il-sindaco-appoggia-sgarbi-il-bando-e-una-presa-in-giro/69862/#comments Wed, 01 Apr 2015 17:22:02 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69862 LEGGI Polemiche sulla rinuncia: "Sgarbi non ci ha interpellato" | Urbino, niente corsa a Capitale italiana della Cultura]]> Maurizio Gambini in visita all'IFGIl sindaco Maurizio Gambini approva la decisione di Vittorio Sgarbi di non candidare Urbino a Capitale italiana della Cultura: “Il bando – commenta – ci sembra una presa in giro”.

La fiducia nei confronti dell’assessore è piena. Piuttosto, se c’è qualcuno che il sindaco non ritiene affidabile è proprio il Ministero per i Beni Culturali, che avrebbe indetto un bando “troppo vago” e quindi inadeguato a determinare un vincitore. Insomma, il dubbio del sindaco e di Sgarbi – che Gambini chiarisce essere fondato per ora solo sul questionario da loro visionato – è che il milione di euro messo in palio sia già stato assegnato.

Sindaco, perché ha appoggiato la decisione di Sgarbi?
Perché mi fido di Vittorio, che in materia non ha rivali. Se lui ha dei dubbi sull’attendibilità del bando io gli credo. Abbiamo esaminato i questionari che il ministero chiede di compilare e le domande sono fin troppo generiche: questo ci fa pensare che in realtà i fondi siano già stati destinati. Non ha senso spendere energie e risorse, come già fatto per il concorso “Capitale europea della Cultura” (vinto da Matera, ndr), se poi i risultati dimostrano che la scelta è già stata fatta a priori.

Ma se si sbagliasse? La posta è alta, si tratta di rinunciare a un milione di euro.
Sono fondi che secondo noi non sarebbero andati a Urbino. E a prescindere da questo, l’iniziativa manca di concretezza. Come altre azioni di governo, anche questo bando non produrrà effetti tangibili.

Secondo alcuni politici locali la vera ragione di questa scelta è che fin dall’inizio Sgarbi non aveva alcun progetto da presentare.
In realtà nel questionario il ministero non chiede di presentare un progetto vero e proprio. E poi l’amministrazione aveva già predisposto un gruppo di lavoro che si sarebbe dedicato interamente alla candidatura. A Sgarbi spettava solo il compito di indirizzarlo. La decisione è stata presa solo ieri, il che conferma che il problema non era certo la mancanza di un progetto.

Perché, comunque, la questione non è stata portata  in Consiglio comunale?
Non era obbligo di Vittorio consultare le altre forze politiche. Lui è l’assessore competente, la decisione spettava a lui. Ad ogni modo, l’assessorato alla Cultura ha già stilato una relazione a riguardo. Da parte mia, posso dire che Sgarbi si è confrontato con me, trovando appunto il mio appoggio.

Sicuro, allora, di questa scelta?
Sì. Non allineandoci, io e Vittorio siamo convinti di riuscire a rompere con la politica che alle sue promesse non fa corrispondere azioni concrete.

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Urbino, polemiche sulla rinuncia a Capitale Italiana Cultura: “Sgarbi non ci ha interpellato” http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-online/cronaca-ducato-online/urbino-polemiche-sulla-rinuncia-a-capitale-italiana-cultura-sgarbi-non-ci-ha-interpellato/69808/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-online/cronaca-ducato-online/urbino-polemiche-sulla-rinuncia-a-capitale-italiana-cultura-sgarbi-non-ci-ha-interpellato/69808/#comments Wed, 01 Apr 2015 11:55:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69808 LEGGI Urbino, niente corsa a Capitale italiana della Cultura]]> URBINOURBINO – La decisione di Vittorio Sgarbi di rinunciare alla candidatura di Urbino come Capitale italiana della Cultura 2016-2017, e nell’eventualità, a un premio di un milione di euro, ha dato il via alle prime dichiarazioni, in maggioranza contro l’assessore. Più che sui meriti della scelta, le forze politiche dicono di non essere state interpellate.

“Apprendo la notizia dalla stampa – dice il consigliere del Pd Piero Sestili – mi sembra una decisione un po’ affrettata. Siccome non si accetta l’idea di una competizione allora si esce?  Se si ragiona in base a vecchi campanilismi allora l’Italia non è nemmeno uno stato”. Sgarbi aveva infatti parlato di “competizioni penose che mettono le città d’Italia una contro l’altra” in “un’insensata corsa al massacro”.

L’assessore alla Rivoluzione ha puntato il dito sui criteri sul lavoro della commissione ministeriale: “In che modo si sceglierà la città vincitrice?”. Il bando prevedeva la presentazione di progetti di valorizzazione del territorio, ma a riguardo Sgarbi si domanda: “Come si può giudicare una cosa che è solo annunciata con tutti i buoni propositi? E’ evidente che Urbino per il suo passato è incomparabile, come qualunque altra città d’arte italiana”.

“Forse mancava un progetto”, aggiunge Sestili pensando agli impegni di Urbino in vista di Expo: la riapertura della Data e il padiglione con le eccellenze del Montefeltro che la città è riuscita ad aggiudicarsi proprio a Milano. “Mi sembra una scelta di disimpegno”.

Dello stesso parere è Gualtiero De Santi, di Sinistra per Urbino: “Forse non c’è stato il tempo di pensare a un piano. Una decisione del genere che investe l’immagine di Urbino e mette in gioco la città doveva essere portata in consiglio”. Secondo De Santi sarebbe stato opportuno coinvolgere i diretti interessati, in primis le associazioni culturali locali: “Posso capire le motivazioni di Sgarbi ma sono sufficienti?”.

Anche nel Movimento Cinque Stelle si chiedono perché l’assessore alla Rivoluzione non abbia indetto un tavolo per decidere sulla questione. “Può essere una scelta giusta e Sgarbi avrà le sue ragioni – dice il portavoce M5S Pierluigi Ferraro – le decisioni non si prendono sempre in base al dio denaro. Ma l’assessore doveva confrontarsi con tutti e portare la cosa in consiglio. La maggioranza si prenderà la responsabilità di questa scelta in toto”.

Voce fuori dal coro è Laura Scalbi capogruppo dei Verdi che è d’accordo con la scelta di Sgarbi: “Come dice l’assessore è la storia di una città che decide se può essere capitale e non una commissione ministeriale”. A chi crede che mancasse un progetto dall’inizio Scalbi risponde: “Al di là del bando un progetto turistico per la città già esiste e con Sgarbi è chiaro che Urbino ha fatto passi avanti”.

Per il segretario della Confturismo di Urbino, Egidio Cecchini, Sgarbi ha fatto bene: “È una decisione giusta, l’assessore ha molti elementi per valutare, ci fidiamo della sua scelta. Noi, dalla nostra, possiamo dire che con questa giunta l’attenzione al turismo è cresciuta. Più che in passato siamo stimolati a migliorarci, anche se la città ha bisogno di interventi”.

Gli albergatori si chiedono se la città non abbia perso un’occasione per incrementare il turismo. All’hotel Piero della Francesca, un centinaio di posti letto, pensano che “è un errore aver rinunciato, in un periodo difficile come questo poteva essere una cosa positiva. I numeri sono più o meno uguali agli anni passati per ora i risultati evidenti non ci sono”.

“Noi siamo sempre a favore di ogni possibilità”, dicono in un altro albergo, al Raffaello, “anche se la vera novità di questa giunta è Sgarbi che ha portato molte mostre. Lo dimostrano numeri migliori rispetto agli ultimi anni”.

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