il Ducato » walter fava http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » walter fava http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Il maggiore Fava lascia Urbino: “Per sempre legato a questa terra” http://ifg.uniurb.it/2013/06/07/ducato-online/il-maggiore-fava-lascia-urbino-per-sempre-legato-a-questa-terra/50338/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/07/ducato-online/il-maggiore-fava-lascia-urbino-per-sempre-legato-a-questa-terra/50338/#comments Fri, 07 Jun 2013 15:11:36 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=50338 (nella foto, Fava nei giorni del nevone)]]>

Il comandate Walter Fava

URBINO – Trentaquattro anni appena compiuti (il 2 giugno), originario di La Spezia, le mani che giocherellano nervose con la semplice fede che porta all’anulare, gli occhi scuri e timidi che si abbassano per celare i “non posso proprio rispondere”, ma anche per  l’emozione che certi saluti ti mettono addosso.

Walter Fava, maggiore della compagnia dei Carabinieri di Urbino, sta facendo i bagagli: “Scusate sono in ritardo, ho  tutto sotto sopra, pensate che devo ancora chiudere le valigie”, lo confida sottovoce, con la timidezza che lo contraddistingue, quasi a volersi scusare. Fava lascia il Montefeltro per trasferirsi a Roma; assumerà l’incarico di stato maggiore al comando generale dell’Arma dei Carabinieri.

“Non pensate che in questi anni abbia voluto evitarvi o essere scortese con voi. E’ il mio carattere: sono schivo”. Lo dice sulla porta del suo ufficio; lo dice uscendo, quasi fosse una confidenza che prima proprio non poteva fare ma oggi sì. A metà tra l’emozione dell’uomo e il dovere del carabiniere.

Sono passati quasi 6 anni da quando è arrivato ad Urbino. Veniva dalla Calabria dove era stato comandante della compagnia dei Carabinieri di Bianco, nella Locride: “Un territorio difficile – dice – sopratutto per il clima ostile che si respirava, non certo da parte della cittadinanza, quanto dall’esterno”.

Ma ad Urbino è stata un’altra storia. Un po’ perché  i “crimini efferati” si contano sulle dita di una mano (e ne avanzano persino) ma sopratutto perché qui il Maggiore ha vissuto una “tappa fondamentale della vita”: ha messo su famiglia.  “Qui mi sono sposato e due anni e mezzo fa è nata mia figlia Eleonora. Questi sei anni, anche per questo motivo, sono stati un pezzo di vita. Rimarrò indissolubilmente legato a queste terre  e anche per il rapporto che i cittadini hanno qui con i Carabinieri”.

Ascolta l’audio del Maggiore Walter Fava

Urbino Walter Fava l’ha vista cambiare. Ripercorre veloce le operazioni più importanti: “Gli omicidi nel novembre 2008 a Urbino e quello del giugno 2009 a Urbania. Sempre nel 2009 c’è stata l’operazione che ha portato alla chiusura del night club Blu notte, con l’arresto dei quattro titolari per sfruttamento della prostituzione in concorso”.

Il comandante Fava nei giorni del nevone

Il Maggiore ha vissuto qui gli anni della crisi economica, della difficoltà della piccola industria e delle bollette sempre più salate da pagare. Anni duri, anche per una città che si regge sul turismo e sull’ateneo.

Un’università e una popolazione studentesca che spesso fa discutere per gli schiamazzi notturni e per le rivendicazioni “ma che – dice Fava – è un elemento determinante nella vita di Urbino e con cui noi e tutte le altre forze di polizia abbiamo sempre cercato di dialogare, prestando massima attenzione ad ogni iniziativa di protesta o di festeggiamento”.

Non si sa ancora chi lo sostituirà. Da oggi fino a settembre il suo incarico sarà però provvisoriamente assunto dal luogotenente Giuseppe Paolillo. “Ho avuto l’onore – conclude, salutando – e il piacere di vivere in una cornice di assoluta bellezza e in questa terrà tornerò sicuramente da turista. Il mio non è un addio ad Urbino, ma solo un arrivederci”.

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Carabinieri, il maggiore Fava lascia Urbino: “Me ne vado a malincuore” http://ifg.uniurb.it/2013/06/07/ducato-notizie-informazione/carabinieri-il-maggiore-fava-lascia-urbino-me-ne-vado-a-malincuore/50349/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/07/ducato-notizie-informazione/carabinieri-il-maggiore-fava-lascia-urbino-me-ne-vado-a-malincuore/50349/#comments Fri, 07 Jun 2013 13:43:10 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=50349 [continua a leggere]]]>

URBINO – Il maggiore Walter Fava lascia Urbino, dopo sei anni al comando della compagnia Carabinieri della città ducale per assumere un incarico di stato maggiore al comando generale dell’Arma, a Roma.

Di seguito il comunicato di saluto alla comunità urbinate:

Lascio a malincuore Urbino, che da subito ho amato. Questa città rimarrà sempre nel mio cuore. Non solo per i cittadini e per l’alta qualità della vita, ma soprattutto per il rapporto che le genti della nobile e laboriosa terra del Montefeltro hanno con i Carabinieri, che quotidianamente danno il loro meglio per contribuire a garantire la sicurezza dei cittadini.

Questi sei anni vissuti ad Urbino sono stati per me un pezzo di vita. Ma sarò unito a queste terre indissolubilmente: mentre ero qui mi sono sposato ed è nata mia figlia: vi pare poco!?.

Con le altre forze di Polizia, abbiamo lavorato in grande armonia, nel comune intento di servire il cittadino singolarmente e la collettività nel suo insieme, sempre con il coordinamento e sotto la guida delle massime Autorità Provinciali.

Walter Fava, 34 anni, originario di La Spezia, sposato con una figlia, ha frequentato i regolari corsi dell’accademia di Modena e della scuola ufficiali di Roma. Prima di arrivare ad Urbino ha lavorato per 4 anni in provincia di Reggio Calabria, nella Locride, ove ha ricoperto l’incarico di comandante della compagnia Carabinieri di Bianco e prima ancora del Nucleo operativo e radiomobile. In precedenza ha comandato per un anno la compagnia presso la Scuola di formazione degli allievi carabinieri di Benevento.

Quella urbinate sarà un’esperienza che il Maggiore ricorderà “….sempre con grande soddisfazione…”.

Diversi sono stati gli episodi gravi di cronaca degli ultimi anni, in cui l’intervento dell’Arma di Urbino è stato risolutivo, come in occasione degli efferati omicidi del 58enne Capponi Antonio nel novembre del 2008, di Mariangela Licciardello ad Urbania nel giugno del 2009, dell’arresto di Virgutto Daniele, 43enne di Fiano Romano, pluripregiudicato resosi autore, nella stessa mattina del 16 gennaio 2009, di due rapine ai danni di istituti di credito, prima ad Umbertide e poi ad Urbania – e braccato grazie alla cinturazione delle pattuglie dispiegata secondo il piano antirapina tra i territori di Urbania, Piobbico e Apecchio, e con l’ausilio dell’allora operativo Nucleo Elicotteri Carabinieri di Falconara, che consentì proprio alla pattuglia composta dal Comandante Fava di stringere le manette ai polsi al più volte condannato per reati contro il patrimonio e a seguito di cui è stato insignito della ricompensa dell’encomio semplice da parte del Comandante della Legione Carabinieri Marche. Eclatante poi l’operazione che ad ottobre 2009 ha portato alla chiusura del night club “Blu Notte” ad Urbino con l’arresto dei 4 titolari, resisi responsabili di sfruttamento della prostituzione in concorso e le numerose attività antidroga, tra le più significative quelle denominate “Albania” e “Piazza Pulita”, con lo smantellamento di due bande di albanesi dedite allo spaccio di stupefacenti rispettivamente nel Montefeltro e ad Urbania.

Credo di dover innanzitutto ringraziare i miei collaboratori di ogni ordine e grado. Li ringrazio per il grande sacrificio con il quale hanno costantemente operato, per l’assoluta professionalità dimostrata in ogni circostanza e per l’affetto che mi hanno sempre dimostrato. Essere stato il loro Comandante di Compagnia è stato un onore ed un privilegio; onore e privilegio che prima di me hanno provato Ufficiali che hanno raggiunto i vertici dell’Arma e che senza ombra di dubbio avrà chi mi succederà nell’incarico.

Ringrazio i Sindaci e gli Arcivescovi della Città, tutti i Magistrati di questa sede giudiziaria e tutti quelli che attraverso di me hanno dimostrato la loro grande fiducia nell’Arma dei Carabinieri.

Ora giunge il momento di un nuovo ed entusiasmante incarico presso il Comando di Vertice, così come tradizione consolidata di numerosi predecessori Comandanti di Compagnia transitati dalla prestigiosa sede di Urbino, tra cui ricordo il Generale di Divisione Giovanni Nistri, il Generale di Brigata Adolfo Fischione, prima ancora il Generale Sabino Battista e da ultimo il Colonnello Giuseppe Tuccio.

Come sempre, i Carabinieri della Compagnia di Urbino proseguiranno nel solco della tradizione che li lega indissolubilmente ai cittadini del Montefeltro ed al servizio alla Nazione.

L’esperienza umana e professionale maturate in questi sei anni mi lasceranno sempre e comunque legato a questa Magnifica Terra

Abbraccio tutti.

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Furto a Risparmio mondo: fermati 3 giovani, due minorenni http://ifg.uniurb.it/2013/06/04/ducato-online/furto-a-risparmio-mondo-fermati-3-giovani-due-minorenni/49692/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/04/ducato-online/furto-a-risparmio-mondo-fermati-3-giovani-due-minorenni/49692/#comments Tue, 04 Jun 2013 10:57:11 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=49692 URBINO – Avevano nascosto male la refurtiva, 150 euro di merce tra vestiti e profumi, che spuntavano dalla borsa.  A notare il tentativo di furto tre ladruncoli maldestri è stata proprio la cassiera del Risparmio Mondo, di via della Stazione sabato pomeriggio attorno alle 17.15. E ha subito chiamato i Carabinieri di Urbino.

Due ragazze (una minorenne e l’altra di 18 anni) di Urbino e un giovane minorenne che risiede in zona, sono stati scoperti mentre tentavano di uscire dal negozio con il “bottino” . Si erano presentati alla cassa per pagare solo due oggetti per un totale di 6 euro. Nella borsa di una delle ragazze si nascondeva, però, ben altro.

La cassiera si era accorta dei movimenti sospetti perché quel pomeriggio stava sistemando della merce negli scaffali vicino ai camerini dove i tre sono stati per lungo tempo a provare vestiti.

Alla cassa però quegli indumenti non li avevano in mano, per pagarli. E nemmeno li avevano rimessi al loro posto sugli scaffali. Molti capi infatti fuoriuscivano dalla borsa di una delle ragazze. La cassiera ha avuto così la conferma dei suoi sospetti e ha avvertito i Carabinieri.

“Al nostro arrivo – racconta il Capitano Walter Fava – i ragazzi stavano già restituendo la refurtiva. I giovani verranno denunciati per furto in concorso però non sono stati arrestati perché incensurati e perché si è tenuto conto del valore minimo di quanto sottratto”.

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Riapre la discoteca Europa: dopo la festa ritirate cinque patenti http://ifg.uniurb.it/2013/05/06/ducato-online/riapre-la-discoteca-europa-dopo-la-festa-ritirate-cinque-patenti/45593/ http://ifg.uniurb.it/2013/05/06/ducato-online/riapre-la-discoteca-europa-dopo-la-festa-ritirate-cinque-patenti/45593/#comments Mon, 06 May 2013 11:26:27 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=45593 URBINO – Sabato sera a Mercatino Conca la discoteca Europa ha ricominciato a far scatenare i giovani del luogo. L’euforia della serata è però costata cara a cinque di loro, che si sono visti ritirare la patente per guida in stato di ebbrezza.

Quattro ragazzi dei paesi limitrofi e una ragazza di San Marino che avevano partecipato alla festa “Solo per una notte” alla discoteca Europa sono risultati positivi ai test etilici.

“Il livello dell’alcool andava dallo 0.8 a poco meno dell’1.5 grammi per litro – ha spiegato il Maggiore dei carabinieri di Urbino Walter Fava – perciò non è stato necessario confiscare i mezzi. Abbiamo soltanto ritirato le patenti“.

I carabinieri di Urbino coordinati con quelli di Mercatino Conca, Pian di Meleto, Carpegna e Macerata Feltria hanno eseguito controlli per l’intera notte per prevenire quelle che ormai sono note come le “stragi del sabato sera”.

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Legalità: bene comune contro la mafia. Incontro all’università di Urbino http://ifg.uniurb.it/2013/04/24/ducato-online/legalita-bene-comune-contro-la-mafia-incontro-alluniversita-di-urbino/44449/ http://ifg.uniurb.it/2013/04/24/ducato-online/legalita-bene-comune-contro-la-mafia-incontro-alluniversita-di-urbino/44449/#comments Wed, 24 Apr 2013 00:44:36 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=44449 URBINO – C’erano tutti ieri: studenti, professori, religiosi, forze dell’ordine ma anche persone comuni. In molti hanno voluto essere presenti alla conferenza organizzata dalla Fuci (Federazione universitaria cattolica italiana), tenutasi nell’aula magna della facoltà di economia, per sostenere la lotta contro le mafie.

Alla conferenza, intitolata “Collègati alla legalità”, ospiti e relatori Salvatore Martinez (presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo) e Renato Cortese (capo della squadra mobile di Roma). Presenti all’incontro anche Walter Fava (comandante dei carabinieri di Urbino), Andrea Massimo Zeloni (dirigente del commissariato di polizia di Urbino), Claudio Ovarelli (comandante dei Vigili del fuoco di Urbino) e Francesco Mancini (comandante della Guardia di finanza di Fano).

La moderatrice Flavia Modica (membro della presidenza nazionale della Fuci) ha aperto la conferenza mostrando un video in cui si interrogavano i giovani di Urbino su che cosa fosse la mafia: “La mafia è omertà”, “la mafia è un cancro”, “la mafia è il male più grande della società”, le risposte più sentite dagli studenti. La proiezione è terminata con le immagini di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Il dibattito vero e proprio è iniziato con l’intervento di Salvatore Martinez: “Bisogna distinguere la legalità dal diritto e dalla giustizia. Sono tre cose diverse. E il sistema mafioso rappresenta l’assenza di tutte e tre. L’unico modo per combatterla è educare i bambini e rieducare gli adulti. Il bene comune è il contrario della mafia, che è un sistema che si fa forza sul deficit culturale della gente”.

Martinez è anche presidente della fondazione Istituto di promozione umana monsignor Fancesco Di Vincenzo che ha dato vita al “polo di eccellenza della solidarietà e della promozione umana Mario e Luigi Sturzo”, un’opera sociale per la redenzione dei carcerati  e delle loro famiglie.  “Gli ex carcerati – ha spiegato Martinez – non hanno tutele sociali. Nessun imprenditore, nonostante le agevolazioni statali e le capacità della singola persona, è disposto ad assumere un ex-carcerato. Per questo le mafie attecchiscono di più. Le mafie pagano bene e subito. A volte si diventa mafiosi per necessità”.

Renato Cortese ha espresso la necessità di uno Stato presente che garantisca la legalità: “Dove c’è carenza di Stato la mafia attecchisce. Lo Stato deve recuperare la fiducia della gente. Quando ho iniziato nel 1992 a Palermo le persone erano disorientate e spaventate perché avevano iniziato a capire la pericolosità di Cosa Nostra. Da allora abbiamo fatto passi da gigante arrestando tanti latitanti tra cui l’introvabile Bernardo Provenzano nel 2006. Quel giorno c’erano centinaia di persone ad applaudire: dal silenzio derivato dalla paura delle stragi alla fiducia nello Stato. Questa per noi è la più grande vittoria”.

Cortese ha parlato dei due fattori fondamentali che alimentano le mafie: il consenso sociale e la cosiddetta zona grigia, ossia quel limbo in cui i professionisti non propriamente mafiosi forniscono il loro aiuto alle organizzazioni. “Il Café de Paris a Roma era intestato a un barbiere di Sinopoli, prestanome della famiglia Alvaro, una delle più attive nella malavita calabrese. Questo vuol dire che le mafie prosperano anche fuori dai confini del loro territorio grazie all’aiuto di questi insospettabili”.

Entrambi gli ospiti si sono soffermati sul rapporto tra la mafia e la religione. “Non uccidere, non rubare e non commettere reati – ha sipegato Martinez – non sono solo moniti legali per i credenti ma sono vere e proprie necessità spirituali. Per questo attraverso la religione si combatte l’illegalità più facilmente”. “Nelle feste di paese quando si porta  il santo – ha raccontato Cortese – è obbligatorio passare sotto casa del boss: questo è inaccettabile. Bisogna isolare questi soggetti e distinguere bene la mafia dalla pratica religiosa”.

 

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Vandali al cimitero Torre San Tommaso, profanate due cappelle http://ifg.uniurb.it/2012/01/11/centro-2/vandali-al-cimitero-torre-san-tommaso-profanate-due-cappelle/15446/ http://ifg.uniurb.it/2012/01/11/centro-2/vandali-al-cimitero-torre-san-tommaso-profanate-due-cappelle/15446/#comments Wed, 11 Jan 2012 14:59:04 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=15446 URBINO – Una lastra di pietra gettata in terra, una lapide divelta, un ossario fuori dalla cella di famiglia. Questo hanno trovato i parenti di due defunti al loro arrivo, martedì pomeriggio, al piccolo cimitero di Torre San Tommaso. Un vandalo, forse due, verosimilmente armati di un piccone, sono entrati lunedì notte nelle uniche due cappelle private del cimitero per profanarle. Hanno forzato il cancelletto di ingresso, rimosso la lastra di marmo che copriva la tomba e l’ossario di una donna. Dopodichè sono entrati in un’altra cappella, che si trova di fronte alla prima, senza riuscire a profanare la tomba ma danneggiandone parzialmente la lapide. Infine si sono allontanati, senza portare con sè nè oggetti di valore nè resti dei corpi.

IL CUSTODE -“E’ tanti anni che faccio questo lavoro e una cosa così non l’ho mai vista”, è stato il commento del custode del cimitero Alessandro Ventrone.  Il custode ricorda tuttavia di aver udito di un caso analogo capitato più di vent’anni fa, quando nello stesso cimitero furono portate via alcune cassettine dall’ossario, in seguito ritrovate molto lontano, fuori dal cimitero di Schieti. Difficile ipotizzare chi possano essere i responsabili. Secondo Ventrone “tre sono le ipotesi: potrebbero essere stati dei matti, dei semplici ladri di polli, in cerca di gioielli da rubare o addirittura una setta satanica. Ma spero proprio di no..”

EPISODIO UNICO -Un episodio definito dai carabinieri di Urbino a sè stante. Episodi analoghi negli ultimi anni non ce ne sono stati. Infatti nè il cimitero nè le tombe dove riposano le spoglie delle due famiglie erano stati chiusi a chiave, segno della fiducia delle famiglie nella comunità. Oggi però sul cancello di una delle due cappelle è comparso un lucchetto, mentre il cimitero è chiuso al pubblico per rilievi.

INDAGINI-Le ricerche dei carabinieri sono partite ieri, quando due persone, i parenti dei defunti hanno presentato denuncia contro ignoti. L’atto vandalico, secondo i carabinieri, non sarebbe mirato nei confronti delle due famiglie. Nulla lascia pensare ad un’azione diretta nei loro confronti nè loro hanno indicato qualcuno che potesse aver fatto una cosa del genere. I carabinieri stanno conducendo le indagini a 360 gradi, increduli sull’accaduto. I responsabili potrebbero essere accusati di profanazione e violazione di sepolcri.

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Profanate due cappelle al cimitero Torre San Tommaso di Urbino http://ifg.uniurb.it/2012/01/11/ducato-notizie-informazione/profanate-due-cappelle-al-cimitero-torre-san-tommaso-di-urbino/15413/ http://ifg.uniurb.it/2012/01/11/ducato-notizie-informazione/profanate-due-cappelle-al-cimitero-torre-san-tommaso-di-urbino/15413/#comments Wed, 11 Jan 2012 10:36:02 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=15413 [continua a leggere]]]> URBINO – Due cappelle private, appartenenti a due diverse famiglie, sono state violate lunedì notte nel cimitero comunale di Torre San Tommaso, a Urbino. La porta di una cella è stata forzata, probabilmente con un piccone, mentre dall’altra è stata prelevata una cassetta ossaria, che è stata ritrovata all’esterno della cappella stessa. La porta d’ingresso del cimitero era chiusa, ma non a chiave. La denuncia è stata fatta mardedì pomeriggio dai parenti dei defunti.

“E’ tanti anni che faccio questo lavoro e una cosa così non l’ho mai vista”, ha detto Alessandro Ventrone, custode del cimitero. Secondo il custode, l’ultimo episodio risale a vent’anni fa, quando dallo stesso cimitero furono rubate alcune cassettine dall’ossario, che furono ritrovate nel cimitero di Schieti.
Secondo i carabinieri di Urbino il reato che si configura sarebbe quello di profanazione e violazione di sepolcri. Si tratterebbe di un atto vandalico non attribuile a un’azione di ritorsione contro le famiglie dei deceduti.
(n.b. v.g.)

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