il Ducato » web tg http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » web tg http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Arriva TGym, il telegiornale dei ginnasti http://ifg.uniurb.it/2014/03/05/ducato-online/arriva-tgym-il-telegiornale-dei-ginnasti/58848/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/05/ducato-online/arriva-tgym-il-telegiornale-dei-ginnasti/58848/#comments Wed, 05 Mar 2014 18:07:13 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58848 David Ciaralli, conduttore di TGym

David Ciaralli, conduttore di TGym

Di solito se ne parla in un trafiletto a pagina 48 della Gazzetta dello Sport, oppure hanno risalto quando c’è da celebrare qualche vittoria italiana, alla fine di un telegiornale. Ginnastica artistica e ritmica hanno sempre avuto poco spazio nella programmazione e nelle pagine della stampa. TGym, il nuovo telegiornale della Federazione italiana di ginnastica, cerca di coprire questo vuoto grazie a un canale d’informazione alternativo a quello mainstream.

La puntata zero, condotta e realizzata da David Ciaralli, giornalista pubblicista e responsabile dell’ufficio comunicazione e relazioni esterne della Federazione, è andata in onda ieri sera su Youtube.

“Da gennaio scorso abbiamo fatto partire questo nuovo canale scegliendo una piattaforma che si discostasse dai mezzi televisivi classici – spiega Ciaralli – e da ieri ci siamo lanciati anche nella sfida di realizzare un vero telegiornale”.

Secondo Ciaralli oggi è sempre più difficile per sport considerati minori come la ginnastica, ma anche la scherma, il canottaggio o il pugilato ritagliarsi degli spazi su reti come la Rai o Sky. Per questo l’idea di crearsi un canale tematico con un proprio Tg è un’opportunità da non perdere.

“Tutto nasce da un profondo cambiamento nel modo di comunicare – continua Ciaralli – e le nuove tecnologie, per altro perfettamente maneggiate dalle nuove generazioni, ci permettono di renderci autonomi e di sfruttare al massimo le nostre potenzialità. Piuttosto che vederci relegati in una fascia oraria secondaria o vederci tagliati, abbiamo preferito reinventarci creando un nuovo modo per gestire i nostri contenuti”.

Il primo TGym dura quasi 30 minuti, densi di interviste, immagini e infografiche che spiegano i punteggi delle gare. David Ciaralli si occupa di tutto, o quasi: ideatore, conduttore, inviato e in alcuni casi montatore. La sua squadra è composta da un grafico e da un altro ragazzo che lo aiuta nella realizzazione dei servizi.

“Mezz’ora è un tempo infinito per un telegiornale – ammette Ciaralli – dobbiamo senz’altro lavorare sul ritmo, l’ideale sarebbe realizzare un mensile della durata di una ventina di minuti”.

La prima puntata del TGym ha raggiunto le 1.600 visualizzazioni, un risultato non certo eclatante, ma Ciaralli è fiducioso: “Noi ci rivolgiamo soprattutto a un pubblico di giovanissimi e se riusciamo a trovare una formula per coinvolgerli, siamo sicuri che ci seguiranno”.

Ogni puntata del TGym prevede un ospite speciale. Il primo è stato il presidente della Federazione Riccardo Agabio che ha così battezzato il telegiornale: “Vogliamo puntare sull’innovazione. La Federazione Ginnastica d’Italia, la decana delle Federazioni Sportive, nata nel 1869, dimostra non solo di essere al passo con i tempi, ma anche di saper rispondere alla domanda della sua base, costituita per l’80% da atleti sotto i 18 anni, sempre connessi a internet”.

“Il telegiornale è a costo zero – assicura Ciaralli – abbiamo utilizzato tutte risorse interne alla Federazione. Non abbiamo un vero e proprio studio, ci siamo appoggiati nell’anticamera della segreteria del presidente. In più, utilizziamo una telecamera della redazione e montiamo con le nostre forze, utilizzando Final Cut”. Per adesso non ci sono introiti diretti, ma uno degli obiettivi è quello di acquisire sempre una maggior visibilità per attirare sponsor.

“Il successo di Ginnaste: vite parallele trasmesso su Mtv ci ha dimostrato che un cambiamento è possibile – conclude Ciaralli – e che questo sport, se fatto conoscere, può coinvolgere tantissimo. Ci auguriamo di promuovere una disciplina che richiede fatica e dedizione e di far conoscere le imprese straordinarie che questi atleti e atlete portano avanti ogni giorno”.

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Il Web tg low cost, iNews è girato e montato con l’iPhone http://ifg.uniurb.it/2013/06/03/ducato-online/il-web-tg-low-cost-inews-e-girato-e-montato-con-liphone/49471/ http://ifg.uniurb.it/2013/06/03/ducato-online/il-web-tg-low-cost-inews-e-girato-e-montato-con-liphone/49471/#comments Mon, 03 Jun 2013 12:54:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=49471 URBINO – Sigla. Un classico “mezzobusto” legge i titoli delle notizie. Partono i servizi: le buche nel parcheggio dietro alla stazione, i muri della città imbrattati, la retrocessione dell’Alma Juventus Fano o la mamma con tre gemelli. Ognuno dura meno di un minuto, poco più di quattro minuti in totale perché internet non permette di dilungarsi di più, saluti e sigla di chiusura.

Lo schema classico del web tg. Ma a distinguere questo notiziario locale da quelli diciamo ‘ortodossi’ è un piccolo dettaglio: tutto è girato esclusivamente con l’iPhone, montato con un’App e mandato in onda su un canale Youtube. iNews – si chiama così- è stato ideato e realizzato da 7 ragazzi di Fano (ventisette anni in media) ed è andato in onda per la prima volta il 6 maggio. La redazione produce già un giornale gratuito distribuito tutti i giorni alle 18.30 e gestisce il sito FanoInforma.it, ma iNews è la loro creazione più innovativa.

A questo sistema basato sull’utilizzo di pochi mezzi (4 telefoni personali più uno messo a disposizione dalla redazione e un cavalletto per iPhone), si devono aggiungere solo un canale su YouTube (per avere l’embed-code da inserire) e uno spazio sul sito della rete. Niente tecnici, montatori e operatori: tutti sostituiti da un semplice oggetto. Dal lunedì al venerdì alle 12.50 è on line il web tg a costo zero.

A meno di un mese dall’inizio di questa avventura, già si parla di cifre importanti: “Stiamo andando molto bene – spiega Corrado Moscelli, caporedattore di FanoInforma – i risultati più soddisfacenti arrivano dai social: su Facebook abbiamo circa 2500-3000 visualizzazioni al giorno”. Altrettanti click arrivano dal sito, molti meno dal canale Youtube (poche centinaia) per una media di circa 5000 visualizzazioni giornaliere. Un risultato sorprendente. “Questo è solo il primo step – continua Moscelli – il nostro progetto è molto ambizioso e prevede di allargare il territorio da coprire. In alternativa vorremmo creare tanti web tg locali simili al nostro ”.

Le premesse ci sono: per il direttore della redazione è un’occasione di crescita senza investimento economico, praticamente un sogno; per i giovani che ci lavorano un’esperienza “sul campo” e un modo per mettersi in mostra: “Abbiamo avuto molte attenzioni, questa cosa dell’iPhone ha suscitato molto interesse. Anche le reti nazionali ci hanno contattati, ci vogliono dedicare spazi appositi”, spiega Moscelli. È possibile il salto dal web alla tv con un progetto del genere? La risposta è semplice: “Si perderebbe lo spirito con il quale è stato realizzato, cioè la voglia di fare un prodotto a costo zero. La televisione costa…Comunque, mai dire mai…”, conclude Moscelli. Anche perché senza tecnici video e montatori il lavoro lo fanno tutto loro grazie alla semplicità di utilizzo di uno smartphone e di un’applicazione molto ‘user fiendly’.

Un dispositivo semplice e disponibile a un’utenza di massa permette di lavorare con costi molto ridotti ma pone anche serie questioni sulla qualità. E’ il caso del Chicago Sun- Times che ha licenziato i 28 fotografi che collaboravano con la testata (tra cui il premio Pulizer Jhon White) e ha deciso di organizzare corsi obbligatori di fotografia per iPhone. Le immagini per il giornale le faranno gli stessi reporter dopo aver seguito il corso base. I costi si abbattono, non c’è dubbio, ma il rischio è che si perda molto a livello di cura del risultato finale. Alex Garcia, fotografo del Chicago Tribune, ha definito questa iniziativa “idiotic at worst, and hopelessly uninformed at best”, un’idiozia nel peggiore di casi, solo “disinformazione” nel migliore.

La necessità di tagliare le spese viene compensata con la tecnologia che diventa alla portata di tutti e semplifica (almeno tecnicamente) il mestiere del giornalista. Ci si ingegna per aggirare la crisi, a Fano come a Chicago, ma oltre alla perdita di qualità c’è il rischio, per alcune categorie di professionisti esperti, di vedere svalutato il proprio lavoro.

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