il Ducato » Antonella Ferrara http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Antonella Ferrara http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it “Poche stroncature, ma son tutti capolavori?”. Mancuso, De Mieri e i vizi del giornalismo culturale http://ifg.uniurb.it/2014/04/26/ducato-online/poche-stroncature-ma-son-tutti-capolavori-mancuso-de-mieri-e-i-vizi-del-giornalismo-culturale/62009/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/26/ducato-online/poche-stroncature-ma-son-tutti-capolavori-mancuso-de-mieri-e-i-vizi-del-giornalismo-culturale/62009/#comments Sat, 26 Apr 2014 18:12:36 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=62009 Giornale Luigi Mascheroni ]]> Mariarosa Mancuso e Michele De Mieri

Mariarosa Mancuso e Michele De Mieri

URBINO – Gli italiani leggono poco, è vero. Ma la colpa non sarà pure degli scrittori e dei giornalisti culturali italiani? Se lo chiedono Michele De Mieri, giornalista di Radio3, e Mariarosa Mancuso, penna di punta de Il Foglio. E ci vanno giù duro con i colleghi: “Nella pagine culturali si parla solo di letteratura in termini di opere perfette: può essere mai?” dice De Mieri. “Esce un film o un libro italiano e siamo tutti pronti a gridare al capolavoro anche se magari abbiamo dormito per metà pellicola”. Gli fa eco Mancuso. Attacchi che sono sfociati in una polemica vivace, di “giornalisti che criticano giornalisti”. Un buon segno secondo Giuseppe Laterza.

Secondo i due relatori, oggi al Teatro Sanzio di Urbino, la disaffezione dei lettori italiani nei confronti della letteratura ha delle origini precise: una sorta di atteggiamento di “ipocrisia” di chi è operatore culturale nelle pagine dei quotidiani nei confronti del lettore.

“È possibile – afferma De Mieri – che giornali e case editrici abbiano un rapporto fisso? E che quasi mai i libri di un certo editore vengano stroncati dal giornalista di una certa testata? Ora, non dico che si debba procedere alla stroncatura per la stroncatura. Ma pare che la critica che permea tutte le pagine di un quotidiano, dalla politica all’economia, una volta arrivati alla pagina della cultura sparisca improvvisamente”.

Mancuso si interroga sugli errori del giornalismo culturale: “Sapete qual è il segno che stiamo sbagliando? Mi è capitato che la gente mi fermasse per strada per chiedermi: ‘Ma di quel libro che hai recensito, cosa pensi veramente?’. Ma come cosa penso veramente? Penso quello che ho scritto”.

Ma evidentemente il lettore italiano è consapevole del rischio “marchette” sempre in agguato nelle pagine del giornali dedicate alla cultura. Pagine che proprio per questo motivo rischiano la ghettizzazione. Non solo per la mancanza di sincerità nei confronti del lettore ma anche per la scarsa accessibilità. Tradotto: sono scritte in maniera noiosa e solo per dare sfoggio della cultura dell’autore.

“Non si può dare torto a chi non legge i giornali – continua Mancuso – sono scritte in maniera tale da non attirare il lettore. E non sto parlando di attirare in termini di oscenità. Ma se pensiamo alla lettura, chi di noi ha mai preso un libro in mano con lo scopo di migliorarsi? Nessuno. La lettura ha a che fare con il divertimento, con il piacere. Non capisco, quindi, perché non possa essere divertente o piacevole anche il passaparola a questo legato. Carlo Fruttero diceva che la lettura è una passione esclusiva come il gioco e il terrorismo. E io la penso come lui”.

Secondo i due giornalisti, quindi, nessun dubbio sul fatto che alcuni lettori abbiano perso il gusto della lettura, così ingolfati in recensioni piatte che non riescono a suscitare interesse. Piatte e acritiche. Che non solo hanno effetti negativi sull’alfabetizzazione del Paese ma anche sul ruolo del giornalismo culturale.

“Se uno perde credibilità – continua Mancuso – può dare la colpa solo a se stesso. Cioè se stronco, per dire, Piperno perché non mi piace uno che mette più di due avverbi in una sola frase, non faccio un torto a lui come persona, svolgo solo bene il mio mestiere”.

Un dialogo molto critico verso la categoria, soprattutto sui colleghi “mainstream”, coloro che rimangono impigliati in logiche editoriali e di interessi di “mercato”. Al punto tale che in platea scoppia la polemica. A innescarla principalmente De Mieri che dal palco del Sanzio lamenta le abitudini dei colleghi che recensiscono sempre e solo polizieschi o gialli – Camilleri la fa da padrone – e determinate case editrici. “La Sellerio ha pubblicato ben 12 libri di Roberto Bolaño – dice De Mieri – e nessuno ha mai prestato attenzione a questo autore. A un certo punto Adelphi lo riesuma pubblicando alcune delle sue opere peggiori e via con le paginate sui giornali italiani. Come se bastasse passare dal blu scuro della Sellerio alla cromatura pastello della Adelphi per svegliarsi di colpo”.

Dalla penultima fila del teatro Luigi Mascheroni de Il Giornale, però reagisce sentendosi chiamato in causa: “Quando sulla Treccani è uscita l’accusa a Camilleri – dice Mascheroni – per aver plagiato l’ultimo suo libro, nessuno ne ha scritto tranne me, perché né Il CorriereLa Repubblica volevano mettersi contro l’autore”. E sulla regola non scritta dei giornali di non pubblicare recensioni già pubblicate dalle testate concorrenti aggiunge: “Sono d’accordo con voi, è una regola stupida ma nessuno agisce in modo diverso. Qualcuno può smentirmi?”.

Il dibattito dei giornalisti tra palco e platea piace all’editore Giuseppe Laterza: “Giornalisti che criticano giornalisti. Mi pare sia l’inizio di un buon percorso”.


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Speciale radio – “La libertà d’informazione attraverso le radio indipendenti” http://ifg.uniurb.it/2014/04/14/radio-ducato/speciale-radio-la-liberta-dinformazione-attraverso-le-radio-indipendenti/61385/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/14/radio-ducato/speciale-radio-la-liberta-dinformazione-attraverso-le-radio-indipendenti/61385/#comments Mon, 14 Apr 2014 06:50:31 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=61385 [continua a leggere]]]> URBINO – Da qualche giorno la popolazione russa non può più sintonizzare la radio su Voice of America, l’emittente statunitense nata nel 1942 per contrastare la propaganda di Goebbels. La radio aveva iniziato a trasmettere in russo nel 1947, ma ora la holding statale Russia Today ha deciso di non rinnovarle il contratto: “È una voce dall’aldilà, uno spam noioso” ha commentato Dmitry Kiseliov, anchorman della televisione di stato russa e capo di Russia Today.

Nel nostro speciale abbiamo voluto approfondire il ruolo della radio come espressione della libertà, esigenza di una comunità e forma di controinformazione. Lo abbiamo fatto attraverso la testimonianza di Salvo Vitale, che nel 1977 fondò l’emittente Radio Aut assieme a Peppino Impastato. Le trasmissioni che i due conducevano dalla provincia di Palermo sono state un grande esempio di lotta alla mafia: con coraggio sbeffeggiavano potenti capimafia come Gaetano Badalmenti del comune di Cinisi, che avevano soprannominato “Tano (soprannome di Gaetano, ndr) seduto del comune di Mafiopoli”.

Abbiamo ripercorso la storia delle radio libere, da Radio Alice a quella di Danilo Dolci. E con Andrea Borgnino, autore del saggio Radio Pirata, abbiamo cercato di capire quale sia il futuro di un mezzo fortemente simbolico, ma che oggi deve combattere con la velocità e la vastità di Internet. Abbiamo anche ricordato Adrian Cronauer, un ex aviatore statunitense che, durante la guerra del Vietnam, andava in onda da Saigon con una trasmissione radiofonica: diffondeva notizie che la maggior parte dei mezzi di informazione teneva nascoste.

Fino ad arrivare ai giorni nostri e alla testimonianza di Andrea Fiume, che nel 2011 ha fondato a Bologna Radio Sommersa: assieme ai ragazzi della Sinistra Universitaria ha dato vita a una webradio indipendente.

 

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Giornale Radio 16.30 del 7/04/2014 http://ifg.uniurb.it/2014/04/07/radio-ducato/giornale-radio-16-30-del-7042014/61022/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/07/radio-ducato/giornale-radio-16-30-del-7042014/61022/#comments Mon, 07 Apr 2014 15:51:50 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=61022 Ascolta il GR delle 16:30 del 7 aprile 2014

In studio Agnese Fioretti e Stefano Rizzuti

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Ancora scosse nel distretto del Metauro. La più forte alle 4 con 3.2 gradi di magnitudo http://ifg.uniurb.it/2014/03/25/ducato-notizie-informazione/ancora-scosse-nel-distretto-del-metauro-la-piu-forte-alle-4-con-3-2-gradi-di-magnitudo/60247/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/25/ducato-notizie-informazione/ancora-scosse-nel-distretto-del-metauro-la-piu-forte-alle-4-con-3-2-gradi-di-magnitudo/60247/#comments Tue, 25 Mar 2014 10:57:11 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=60247 [continua a leggere]]]> URBINO – Continua lo sciame sismico al confine tra Umbria e Marche dove la terra ha tremato tra le 3 e le 4 e poi ancora stamattina alle 8.  La scossa più forte è stata registrata alle 4 di notte quando sono stati raggiunti i 3.2 gradi di magnitudo.  La zona sismica interessata è quella del distretto del Metauro tra Città di Castello, in provincia di Perugia, e Apecchio, in provincia di Pesaro-Urbino.

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Palazzo Ducale ‘ignora’ i social. Niente promozione per #MuseumWeek http://ifg.uniurb.it/2014/03/24/ducato-online/palazzo-ducale-ignora-i-social-niente-promozione-per-museumweek/60104/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/24/ducato-online/palazzo-ducale-ignora-i-social-niente-promozione-per-museumweek/60104/#comments Mon, 24 Mar 2014 20:44:43 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=60104 LEGGI Promozione: Urbino in Riviera è semisconosciuta Un successo su Facebook: il comune più social ]]> Lo studiolo del Duca Federico dentro Palazzo Ducale

Lo studiolo del Duca Federico dentro a Palazzo Ducale

URBINO – La Galleria Nazionale delle Marche non parteciperà al #MuseumWeek, prima edizione della settimana dei musei su Twitter. L’evento, lanciato dal social network per festeggiare i suoi otto anni, comincia oggi e per un’ intera settimana darà la possibilità di promuovere collezioni, opere d’arte ed eventi dei musei. All’iniziativa aderiscono anche il Prado, la Tate Gallery, il Louvre ma la vocazione “social” ha valicato le Alpi approdando anche in Italia dove saranno numerosi i musei “twittanti”.

Nessun cinguettio però si udrà da Palazzo Ducale, sede della Galleria Nazionale delle Marche, che ancora un profilo Twitter non ce l’ha. “Ci stiamo attrezzando – spiega Clorinda Petraglia, direttore amministrativo della Galleria – quest’anno non partecipiamo al #MuseumWeek ma il prossimo anno ci saremo sicuramente”. Nonostante Urbino sia uno dei comuni più social d’ Italia, la Galleria delle Marche, che costituisce una delle sue principali attrazioni, non si è ancora avvicinata al mondo della rete.

La Galleria Nazionale delle Marche, infatti, non è per niente social: assente dalle due piattaforme più famose, Twitter e Facebook, non ha un sito internet ma si aggancia a quello di Sistema Museo dove è possibile trovare qualche cenno sulla storia del palazzo e della galleria, informazioni su orari, prezzi dei biglietti e visite guidate. “Stiamo già discutendo su alcuni progetti per lanciare il museo su internet”, precisa la dott.ssa Petraglia che però non si sbilancia sulle iniziative in cantiere.

Mentre a Urbino si comincia a discutere di account e di promozione in rete, su Twitter e Facebook sono sempre più numerosi i profili dei musei che utilizzano i social per far conoscere il proprio patrimonio artistico. Il più avanguardista è il museo di Palazzo Madama di Torino che ha affidato a una social media curator il compito di promuoverne le attività. Presente su Twitter, Facebook, Instagram e Pinterest,  ha anche attivato un canale su Youtube.

L’hashtag #MuseumWeek ha riscosso subito un grande successo entrando nei trend topic (gli argomenti più twittati e popolari) di Twitter. I cinguettii d’altronde sono diventati una via di promozione privilegiata per comunicare e diffondere la cultura. Prima dei responsabili di Palazzo ducale, sembrano infatti essersene accorti proprio i ‘vecchi’ padroni di casa. Federico da Montefeltro e Battista Sforza che, insieme a illustri amici come Piero della Francesca,  Paolina Borghese e i Bronzi di Riace (@a_bronzo e @BronzoB), si divertono a twittare e postare foto per farsi conoscere nel mondo. Dietro ai profili dei famosi protagonisti c’è un’iniziativa del  MIBACT, l’account Twitter del Ministero dei beni culturali, volta a rendere sempre più 2.0 la fruizione della cultura.

Accanto a questi profili spiritosi ci sono iniziative anche più ‘serie’ come Sveglia Museo, nato per aiutare la comunicazione online o le lezioni di storia dell’arte di Vittorio Sgarbi, guarda caso proprio Raffaello e la sua Scuola di Atene, spiegato ‘a colpi di tweet’.

Perché La Galleria Nazionale delle Marche non venga tagliata fuori dalle nuove frontiere della promozione 2.0, lo scorso dicembre era stato annunciato un progetto che avrebbe incentivato lo sviluppo delle tecnologie per valorizzare Palazzo Ducale e, in quell’occasione, era  stata lanciata una App che avrebbe permesso la fruizione digitale delle opere.  La App però non è ancora stata attivata e così i torricini non hanno ancora debuttato sulle passerelle del web.

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Gambini: “Sgarbi disponibile, ma i Verdi no”. Ultimatum per decidere se entrare in coalizione http://ifg.uniurb.it/2014/03/19/ducato-online/gambini-sgarbi-disponibile-ma-i-verdi-no-ultimatum-per-decidere-se-entrare-in-coalizione/59843/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/19/ducato-online/gambini-sgarbi-disponibile-ma-i-verdi-no-ultimatum-per-decidere-se-entrare-in-coalizione/59843/#comments Wed, 19 Mar 2014 14:24:06 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59843 (Foto da Twitter: la cena milanese tra Sgarbi e Gambini)
LEGGI La replica di Sgarbi: "Nani e handicappati? Parlavo dei politici" (AUDIO) ]]>
Il candiato deKl centrodestra Maurizio Gambini

Il candidato del centrodestra Maurizio Gambini

URBINO – “Sgarbi è disposto a accettare le nostre proposte, ma i Verdi si oppongono”, spiega il candidato sindaco del centrodestra, Maurizio Gambini, che ieri sera a Milano ha incontrato il critico d’arte per parlare di alleanze in vista delle prossime amministrative a Urbino.
Due le opzioni avanzate dall’imprenditore:

1. Partecipare alle primarie. In questo caso i Verdi entrerebbero nella coalizione di centrodestra, Sgarbi parteciperebbe alla competizione e, in caso di sconfitta, si impegnerebbe a diventare assessore di Gambini.

2. Abbracciare il progetto politico del centrodestra. Il candidato dell’intera coalizione  sarebbe Gambini e Sgarbi otterrebbe incarichi importanti (assessore alla cultura o delega all’urbanistica e all’ambiente).

Durante l’incontro milanese i due aspiranti sindaco si sono appartati per parlare da soli: “Sgarbi mi ha detto che sarebbe disponibile sia a partecipare alle primarie che a collaborare con noi senza candidarsi”, spiega Gambini. “I Verdi però – precisa – non sono d’accordo. Chiedono che io faccia un passo indietro, possibilità che escludo categoricamente perché sono stato scelto dalle liste che mi sostengono.”

foto twittata da Nino Ippolito dell'ufficio stampa di Sgarbi

Foto twittata da Nino Ippolito dell’ufficio stampa di Sgarbi

L’incontro di ieri si è chiuso con un ultimatum: i Verdi hanno 24 ore per comunicare la loro decisione definitiva, che dovrà arrivare sul tavolo della coalizione di centrodestra entro questa sera alle 20. “ Io alle 21 incontrerò gli esponenti delle liste che mi sostengono e per quell’ora voglio che la posizione dei Verdi sia chiara”,  rilancia Gambini.

Secondo l’imprenditore, l’alleanza con i Verdi favorirebbe la nascita di un polo che non solo potrebbe competere con il Pd ma addirittura “vincere a primo turno”. I Verdi hanno due punti di forza: “Vantano un grande radicamento sul territorio e un nome importante come quello di Sgarbi- spiega Gambini – l’alleanza con loro significherebbe vincere”.

Non manca la frecciatina al Pd: “Loro avevano paura di perdere contro Sgarbi e lo hanno escluso dalle primarie, io invece mi metto in gioco e anzi metto le mie capacità a disposizione di un progetto comune e condiviso.”

La palla ora passa ai vertici dei Verdi che entro stasera dovranno decidere se accettare o meno le proposte del centrodestra. “Se Sgarbi non dovesse aderire (per una scelta non sua) al nostro progetto,  io spero- conclude Gambini- di averlo comunque qui a Urbino per sostenere il nostro progetto e collaborare con noi per ridare luce a questa città”.

A seguito della pubblicazione dell’articolo del Ducato, il candidato sindaco Maurizio Gambini ha scritto alla redazione per una rettifica: “Io sono il candidato sindaco della lista civica Liberi per Cambiare, che ha l’appoggio di altre liste di centrodestra che mi hanno scelto, ma non sono il candidato di centrodestra”.

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Urbino baciata dal sole, la primavera ‘sboccia’ sui social network http://ifg.uniurb.it/2014/03/18/ducato-online/urbino-baciata-dal-sole-la-primavera-sboccia-sui-social-network/59710/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/18/ducato-online/urbino-baciata-dal-sole-la-primavera-sboccia-sui-social-network/59710/#comments Tue, 18 Mar 2014 16:12:50 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59710 LE VOSTRE FOTO Su Twitter e Instagram le immagini di studenti distesi sull'erba, del cielo azzurro su Palazzo ducale e degli alberi in fiore. Tutti approfittano delle temperature quasi estive. Condividete le vostre foto con lo hashtag #urbinoaprimavera]]> URBINO – Gli alberi in fiore, i ragazzi sdraiati in fortezza, il cielo azzurro sui torricini: mancano due giorni all’arrivo ufficiale della primavera ma la città ducale si sveglia in anticipo. Condividete le vostre foto con l’hashtag #urbinoaprimavera

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Due mesi di iniziative per festeggiare la Liberazione http://ifg.uniurb.it/2014/03/18/senza-categoria/due-mesi-di-iniziative-per-festeggiare-la-liberazione/59647/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/18/senza-categoria/due-mesi-di-iniziative-per-festeggiare-la-liberazione/59647/#comments Tue, 18 Mar 2014 12:19:47 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59647 [continua a leggere]]]> URBINO – La festa della Liberazione quest’anno non si celebrerà solo il 25 aprile. La sezione locale dell’Anpi, in collaborazione con la manifestazione provinciale  “Una mattina mi son svegliato”, organizza una serie di iniziative che si svolgeranno nell’arco di due mesi, da marzo fino a maggio.

Si comincia domani (mercoledì 19) al cinema Nuova Luce con la proiezione alle 21,15 del film “Combact Girl”, che avvia la rassegna gratuita dal titolo “Visioni periferiche – lo sguardo contemporaneo di un cinema altro”. Sette le pellicole in programma che saranno proiettate ogni mercoledì alle 21,15 al Nuova Luce. In lingua originale e sottotitolati in italiano, film e documentari si propongono come un viaggio nel cuore dell’Europa. A chiudere la rassegna sarà il 3 maggio il documentario “A unfinished”, girato dai nazisti nel Ghetto di Varsavia nel maggio del 1942.

Oltre al cineforum, l’Anpi promuove una serie di incontri ogni sabato pomeriggio su “Eurpa, Fascismi e militanza”. Si parte sabato 29 marzo alle 17.00 con convegno su “Nuove resistenze e fascismi digitali” con Giovanni Torrisi, Mario Orefice e Fabio Giglietto.

Dal cinema ai dibattiti passando per il cibo. Ogni domenica mattina, infatti, l’appuntamento sarà al Punto Macrobiotico di Urbino che insieme all’Anpi organizza un ciclo di incontri sui temi della resistenza, la sovranità alimentare e la tipografia clandestina.
Il primo sarà domenica 30 marzo alle 10,30 con Ionni Fabrizio e Ridolfi Antonio che parleranno di “sovranità alimentare : condizione imprescindibile per una autonomia culturale e politica”.

Infine dal 21 al 28 Aprile nel locale Fuori Tema sarà visitabile la mostra  “Materiale della Resistenza”.

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Processo Annibali, la difesa: “Varani non aveva le chiavi di casa di Lucia” http://ifg.uniurb.it/2014/03/17/ducato-notizie-informazione/processo-annibali-la-difesa-varani-non-aveva-le-chiavi-di-casa-di-lucia/59476/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/17/ducato-notizie-informazione/processo-annibali-la-difesa-varani-non-aveva-le-chiavi-di-casa-di-lucia/59476/#comments Mon, 17 Mar 2014 14:53:52 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59476 [continua a leggere]]]> PESARO – “Luca Varani non aveva le chiavi di casa di Lucia Annibali”. Questa la tesi sostenuta dal suo avvocato Francesco Maisano  all’udienza del processo per l’aggressione con l’acido all’ avvocatessa di Urbino. Secondo il legale, Varani infatti avrebbe avuto una copia delle chiavi che apriva la vecchia serratura dell’appartamento, poi sostituita. L’avvocato però ha precisato che anche quando avesse avuto una copia della chiavi per l’attuale serratura non avrebbe potuto chiudere la porta dall’interno: “Questa particolare tipologia di chiave, infatti, funziona solo dall’esterno”.

In questo modo l’avvocato intende scagionare Varani dall’accusa di aver fornito agli aggressori le chiavi per entrare nell’appartamento della Annibali. “L’aggressore – ha poi spiegato l’avvocato – è entrato dalla finestra”.

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Processo Annibali, la difesa dei due imputati albanesi: “Sono estranei ai fatti” http://ifg.uniurb.it/2014/03/17/ducato-notizie-informazione/processo-annibali-la-difesa-dei-due-imputati-albanesi-sono-estranei-ai-fatti/59420/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/17/ducato-notizie-informazione/processo-annibali-la-difesa-dei-due-imputati-albanesi-sono-estranei-ai-fatti/59420/#comments Mon, 17 Mar 2014 12:02:43 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59420 [continua a leggere]]]> PESARO – I nostri assistiti sono estranei ai fatti: a dirlo sono i difensori di Rubin Ago Talaban e Altistin Precetaj, oggi in aula per il processo sul caso dell’avvocatessa di Urbino sfregiata con l’acido. Secondo l’avvocato di Talaban, il suo assistito non sarebbe mai entrato nell’abitazione di Lucia Annibali. “ Non conosceva Luca Varani (imputato nel processo n.d.r.)”, ha spiegato l’avvocato.

Il fotogramma del 16 aprile 2013 che ritrae Talaban sotto casa della Annibali, secondo il legale Gianluca Sposito, non può essere considerato come prova di un appostamento per l’agguato. L’avvocato ha inoltre sostenuto che  la fuga di Talaban nei giorni successivi all’aggressione era motivata dalla paura e non dalla colpevolezza:  la Polizia aveva trovato delle tracce di acido sulla sua auto e lui, temendo di essere coinvolto nelle indagini, sarebbe scappato.

Anche l’avvocato dell’altro albanese imputato, Altistin Precetaj, ha sostenuto che l’uomo non conosceva Luca Varani: glielo aveva presentato un amico ma non lo aveva visto più rivisto. L’estraneità ai fatti di Precetaj, secondo il legale, sarebbe dimostrata anche dalla differenza tra la dimensione delle orme trovate in casa della Annibali e il numero di scarpa calzata da Precetaj.

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