il Ducato » Enrico Forzinetti http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Enrico Forzinetti http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Ifg Urbino: le attività della scuola riprenderanno a novembre 2015 http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-notizie-informazione/ifg-urbino-le-attivita-riprendono-a-novembre-2015/73749/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-notizie-informazione/ifg-urbino-le-attivita-riprendono-a-novembre-2015/73749/#comments Wed, 06 May 2015 16:50:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73749 [continua a leggere]]]> URBINO – Terminano oggi, mercoledì 6 maggio 2015, le attività del primo anno del biennio 2014-2016 dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino. Le attività verranno riprese a partire da inizio novembre e con loro torneranno anche le testate della scuola: Il Ducato, nella versione online e cartacea, Radio Ducato e Ducato Tv. Gli allievi della scuola saranno impegnati per l’estate negli stage nelle testate di tutta Italia.

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Bramante 501 anni dopo: due eventi ricordano l’architetto a Fermignano e Urbino http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/bramante-501-anni-dopo-due-eventi-ricordano-larchitetto-a-fermignano-e-urbino/73621/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/bramante-501-anni-dopo-due-eventi-ricordano-larchitetto-a-fermignano-e-urbino/73621/#comments Wed, 06 May 2015 14:05:59 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73621 URBINO – Nel 2014 si sono celebrati i 500 anni dalla morte di Donato Bramante a Fermignano, ma anche nel 2015 sono numerosi gli incontri per ricordare l’architetto e pittore rinascimentale.

fermigano bramantreNella stessa città natale dell’artista venerdì 8 maggio alle 17 si terrà la conferenza “Restauri alla Chiesa San Bernardino ad Urbino e rivisitazione delle problematiche della sua attribuzione da Bramante a Francesco di Giorgio Martini”. L’incontro sarà ospitato nella sala Claudio Monteverdi in via Martiri della libertà 22. L’evento è curato dall’architetto Stefano Gizzi, sopraintendente per le Belle arti e paesaggio dell’Umbria. Ad organizzarlo il Comitato quinto centenario celebrazioni bramantesche.

A Fermignano l’11 aprile scorso era già stata organizzata una conferenza sulle origini dell’artista dal titolo “La famiglia Bramante. Fonti archivistiche urbinati”.

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Brochure della presentazione del libro “Il genio conteso. Mito e fortuna di Donato Bramante nel suo territorio di origine”

A Urbino Massimo Moretti, insieme agli altri autori Agnese Piccardoni e Maria Maddalena Paolini, presenteranno lunedì 11 maggio nell’aula magna del Rettorato in via Saffi 2 il libro “Il genio conteso. Mito e fortuna di Donato Bramante nel suo territorio di origine”. All’incontro parteciperanno anche Bonita Cleri, presidente del Centro studi Mazzini di Fermignano e Giancarlo Rosa, docente dell’Università La Sapienza di Roma.

Il libro ricostruisce le iniziative culturali dei secoli scorsi ispirate dalla figura di Donato Bramante. In particolar modo viene analizzato come, negli anni a ridosso dell’Unità d’Italia, le località appartenenti all’allora Ducato di Urbino abbiano riscoperto la grandezza dell’artista e si siano identificate nella sua figura di persona illustre.

La tavola rotonda, organizzata dal dipartimento di Scienze della comunicazione e discipline umanistiche dell’ateneo urbinate in collaborazione con il patrocinio dell’Accademia Raffaello, segue la presentazione del libro fatto il 19 marzo scorso a Fermignano.

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Bilancio provinciale, avanzo di 1,5 milioni. “Quasi nove milioni da destinare per scuole e strade” http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/bilancio-provinciale-avanzo-di-15-milioni-quasi-nove-milioni-da-destinare-per-scuole-e-strade/72964/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/bilancio-provinciale-avanzo-di-15-milioni-quasi-nove-milioni-da-destinare-per-scuole-e-strade/72964/#comments Wed, 29 Apr 2015 15:03:51 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72964 URBINO – Il bilancio 2014 della Provincia di Pesaro e Urbino chiude in positivo: il Consiglio provinciale ha approvato il 29 aprile il rendiconto 2014 che si chiude con un avanzo di più di un milione e mezzo di euro. Rispettato pienamente il patto di stabilità, il presidente della Provincia Daniele Tagliolini e la sua giunta ora dovranno decidere come investire quasi nove milioni di euro nel 2015. “Ora, 8 milioni e 833mila euro potranno essere investiti per far fronte alle problematiche legate alle scuole, alle strade e al dissesto idrogeologico” si legge nel comunicato diffuso dall’ente.

Lo stesso Tagliolini ha espresso soddisfazione dato che “fino al 31 marzo si parlava di emergenza, da oggi in poi si riprogramma in maniera straordinaria un’azione trasversale su più settori”

“Questa provincia è stata fatta passare come la peggiore d’Italia ed invece si è dimostrata una delle migliori” ha aggiunto Matteo Ricci, sindaco di Pesaro.

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Bilancio 2015, un milione e mezzo per urbanistica, strade ed edilizia. Il Pd: “Non c’è visione globale” http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/bilancio-2015-un-milione-e-mezzo-per-urbanistica-strade-ed-edilizia-il-pd-manca-un-piano-complessivo/72687/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/bilancio-2015-un-milione-e-mezzo-per-urbanistica-strade-ed-edilizia-il-pd-manca-un-piano-complessivo/72687/#comments Wed, 29 Apr 2015 13:10:38 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72687 LA MAPPA Tra gli interventi principali previsti nel bilancio 2015 la manutenzione delle strade extraurbane, la pavimentazione in centro, un nuovo parcheggio in via Giro dei debitori e una pista ciclabile in zona Cesane. L'opposizione però attacca ]]> URBINO – Oltre un milione e mezzo di euro in un anno per cambiare Urbino. Una pista ciclabile alle Cesane, nuove aree di sosta in diverse zone della città, pavimentazione nuova in alcune strade del centro e manutenzione in diverse strade extraurbane: ecco a cosa serviranno i fondi, inseriti nel bilancio previsionale approvato il 18 aprile. L’opposizione però non è soddisfatta: “Manca una visione complessiva della città, ci sono solamente interventi estemporanei o di manutenzione”, lamenta Piero Sestili, capogruppo del Pd.

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La pavimentazione di Piazza della Repubblica

Strade. Una delle voci più rilevanti riguarda la manutenzione delle strade extraurbane. Sono previsti 300 mila euro di lavori per il solo anno in corso. La stessa cifra è stata stanziata anche per il 2016 e il 2017.  Si interverrà sull’asfalto della strada comunale 58 di Monte Olivo e della strada comunale 59 di Maciolla. Tra le priorità anche la comunale 71 in località Miniera dove recentemente il torrente Apsa ha esondato. Anche il centro di Urbino subirà un corposo restyling: sono stati stanziati 200 mila euro per la nuova pavimentazione di una parte di piazza della Repubblica e di via Veneto.

Parcheggi. Tra i lavori per aumentare il numero di posti auto è stato previsto un intervento in via Giro dei Debitori, di fronte ai negozi. Centomila euro erviranno per creare un posteggio perpendicolare alla strada in quella che attualmente è un’area verde su una scarpata. Il progetto è già pronto e si prevede di portarlo a termine entro il 2015 o al massimo nei primi mesi del 2016. Almeno secondo i piani dell’assessore all’Urbanistica Roberto Cioppi. Secondo il Comune il nuovo parcheggio in via Giro dei debitori dovrebbe eliminare il problema delle auto lasciate abusivamente ai lati della strada, in zone senza strisce. La finalità è la stessa del lavoro previsto nei pressi della rotonda di fronte all’ospedale. Nella zona, infatti, è comune lasciare la macchina a cavallo tra il marciapiede e la carreggiata. Con un nuovo progetto invece si punta a restringere lo spartitraffico per poter realizzare a lato della strada nuovi posti auto per chi deve andare nei negozi e nella banca di fronte. Nella zona oltre ospedale si sta studiando anche un cambiamento della viabilità. Le opposizioni però sono dubbiose, soprattutto sull’intervento in via Giro dei debitori. “Dopo aver costruito Santa Lucia ci sono 500 posti vuoti per le macchine – ha detto Emilia Forti, consigliera del M5S – è incredibile dover aggiungere altri parcheggi in quella zona”. “Noi del Pd non sappiamo se sia un investimento utile: un intervento da 100 mila euro per ottenere al massimo 20 posti auto non è conveniente”, rincara la dose Sestili.

cesane

La strada delle Cesane in cui verrà realizzata la pista ciclabile

Una ciclabile alle Cesane. Un altro progetto su cui viene investito molto è la pista ciclabile nel parco delle Cesane. Un percorso di circa 3 chilometri dalla rotatoria di fronte al Consorzio fino al parco dell’Aquilone. Nei 250 mila euro preventivati per realizzarlo rientrano anche l’installazione di impianti per ricaricare le biciclette elettriche. Questi saranno messi nelle aree di sosta sul tracciato. Ad ora sono previste tre differenti zone attrezzate (di cui una vicino al mausoleo dei duchi ed un’altra nei pressi del camping Ca’ Mignone) in cui saranno presenti giochi per i bambini, un chiosco e anche un piccola scuola di golf.

Ex. Tra gli interventi messi in bilancio c’è anche quello sul capannone in località Sasso. L’edificio è stato danneggiato dal “nevone” del febbraio 2012. La giunta urbinate ha previsto di riqualificare la struttura con 117 mila euro, ma il suo futuro è ancora legato all’ex-Megas recentemente acquistato dal comune. Molto probabilmente il capannone verrà riutilizzato per allestire all’interno degli uffici comunali. Nella relazione previsionale e programmatica che accompagna il bilancio c’è anche la riqualificazione dell’ex fornace Volponi, rudere abbandonato da tempo. L’intervento, però, non è stata ancora messo a bilancio perchè non esiste ancora un progetto preciso.

Aree verdi e Borgo Mercatale. Interventi anche per i parchi o le zone verdi di Urbino. Circa 30 mila euro saranno investiti per mettere a posto l’area dietro il tribunale, che al momento è lasciata a se stessa. Nel 2015 continuerà poi la manutenzione del parco della Resistenza in attesa di un vero e proprio progetto per rimettere a posto la zona vicina alla fortezza Albornoz.

Resta da decidere anche come intervenire sul parco delle Vigne, la collina che sovrasta Borgo Mercatale. L’idea sarebbe quella di trasformare l’area in un giardino rinascimentale grazie a uno studio di botanica che aiuti a ricreare una flora simile a quella del 1500. Per ora si stanno definendo le linee guida per lanciare un concorso raccogliendo idee, anche internazionali. L’intervento rientra nel progetto di riqualificazione dell’intera area, che prevede anche la trasformazione di Borgo Mercatale in una piazza pedonale e i lavori sulla Data in occasione dell’Expo, per i quali in bilancio sono stati previsti 30 mila euro per il 2015. Per il Pd, però, il progetto su Mercatale sarebbe dovuto già partire, soprattuto dopo la costruzione di Santa Lucia che, a detta dei dem, ha “invertito la polarità della città”.

Un museo a Schieti. Soldi anche per interventi nelle località di Trasanni, Cavallino e Schieti. In particolare in quest’ultima frazione un progetto finanziato con i fondi del Gal punterà a trasformare un edificio di proprietà comunale in via vicolo cieco n.2 in un museo della civiltà contadina. Dal 2016 saranno invece realizzati dei marciapiedi a Mazzaferro, Gadana e Pallino. Per questi lavori sono messi a bilancio 250 mila euro sia per il prossimo anno che per il 2017. Il M5S urbinate ha definito certamente utile un lavoro del genere, ma forse non tra le priorità. Emilia Forti ha proposto piuttosto di investire quei soldi in marciapiedi che portino ad esempio a Santa Lucia partendo da La Piantata.

Teatro romano. Con 106 mila euro, di cui più di 80 mila finanziati dal Gal, potrà essere riportato alla luce il teatro romano oggi coperto da una tettoia di alluminio.

Il M5S urbinate, pur attaccando il bilancio previsionale per una mancanza di interventi sul turismo e sull’educazione,  nel complesso considera positivo il piano delle opere previsto. Ma la Forti ha voluto sottolineare come manchino fondi per incentivare la gente a vivere ad Urbino. Il rischio, per l’esponente M5s, infatti, è quello di scendere sotto i 15 mila abitanti, soglia sotto cui calano anche i fondi che lo Stato trasferisce ad un Comune.

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Problemi alle tubature dell’acqua, bloccato per lavori l’incrocio tra Via Valerio e Via Budassi http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-notizie-informazione/problemi-alle-tubature-dellacqua-bloccato-per-lavori-lincrocio-tra-via-valerio-e-via-budassi/72919/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-notizie-informazione/problemi-alle-tubature-dellacqua-bloccato-per-lavori-lincrocio-tra-via-valerio-e-via-budassi/72919/#comments Wed, 29 Apr 2015 09:45:46 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72919 [continua a leggere]]]> tubi

Tecnici al lavoro sulle tubature

URBINO – L’incrocio tra Via Valerio, Via Budassi e Via Veterani è momentaneamente bloccato per lavori alle condotte sotterranee. I tubi dell’acquedotto hanno iniziato a perdere ieri mattina. I tecnici di Marche Multiservizi hanno deviato il flusso d’acqua per ridurre al minimo i disagi, ma nonostante l’intervento due abitazioni sono rimaste senza acqua corrente. La riparazione vera e propria è in corso con la sostituzione di una valvola. Non si sa ancora quando verranno terminati i lavori e le macchine potranno riprendere a circolare in questa zona.

 

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Capitale europea della cultura 2019: Matera punta sul capitale umano e innovazione http://ifg.uniurb.it/2015/04/26/ducato-online/capitale-europea-della-cultura-2019-matera-punta-sul-capitale-umano-e-innovazione/72457/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/26/ducato-online/capitale-europea-della-cultura-2019-matera-punta-sul-capitale-umano-e-innovazione/72457/#comments Sun, 26 Apr 2015 10:47:10 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72457 FANO – Matera: da città dimenticata a Capitale europea della cultura nel 2019. Serafino Paternoster, responsabile ufficio stampa del Comune lucano, racconta al Ducato il percorso compiuto dalla città fino alla vittoria.

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Serafino Paternoster, responsabile dell’ufficio stampa del Comune di Matera, e Anna Longo, Radio Rai

Il tema dell’ultima giornata del Festival è Promuovere la cultura conviene e Matera ha investito sul capitale umano e sull’innovazione tecnologica: “Ci siamo concentrati sulla dimensione europea e la partecipazione del cittadino” afferma Paternoster. Lo scorso 17 ottobre Matera è stata proclamata vincitrice, superando le altre venti città tra cui Urbino.
L’assessore alla Rivoluzione Vittorio Sgarbi ha deciso di non candidare Urbino a capitale italiana della cultura. “Sgarbi avrà avuto le sue buone ragioni – commenta il responsabile lucano – l’importante è conservare il patrimonio di esperienze comuni che hanno unito tutte le candidate”.  L’obiettivo, adesso, è il progetto Italia 2019 per incentivare il turismo non solo in una città ma nell’intero Paese.

Foto di Antonella Scarcella

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Ernesto Bassignano canta la Resistenza e ripercorre la sua carriera tra aneddoti e citazioni http://ifg.uniurb.it/2015/04/25/ducato-online/ernesto-bassignano-canta-la-resistenza-e-ripercorre-la-sua-carriera-tra-aneddoti-e-citazioni/72374/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/25/ducato-online/ernesto-bassignano-canta-la-resistenza-e-ripercorre-la-sua-carriera-tra-aneddoti-e-citazioni/72374/#comments Sat, 25 Apr 2015 21:52:58 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72374 FANO – Eravamo io, De Gregori e Venditti… Una parentesi musicale tra storia personale, canzoni politiche e aneddoti succosi della Roma negli anni ’60 e 70. Nell’anniversario dei 70 anni dalla Liberazione, che coincide con la terza giornata del Festival del giornalismo culturale, Ernesto Bassignano non può non cantare “Bella ciao”. Ma il repertorio di pezzi del giornalista in pensione e cantautore è stato molto più ampio.


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Le parole “pazzesche” di Luca Mastrantonio: “Le usiamo per sentirci persone migliori” http://ifg.uniurb.it/2015/04/25/ducato-online/le-parole-pazzesche-di-luca-mastrantonio-le-usiamo-per-sentirci-persone-migliori/72032/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/25/ducato-online/le-parole-pazzesche-di-luca-mastrantonio-le-usiamo-per-sentirci-persone-migliori/72032/#comments Sat, 25 Apr 2015 08:59:46 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72032 Paolo Di Paolo, Luca Mastrantonio e Marco Cubeddu presentano il libro Pazzesco! Dizionario ragionato dell'italiano esagerato

Paolo Di Paolo, Luca Mastrantonio e Marco Cubeddu presentano il libro Pazzesco! Dizionario ragionato dell’italiano esagerato

URBINO – Siamo circondati da “bimbiminkia”, “hipster” e “hashtag”. Bombardati da parole di cui abusiamo (e veniamo abusati) quotidianamente. L’unico modo per liberarcene è continuare a ripeterle, a patto di comprenderne il significato. La riflessione di Luca Mastrantonio, scrittore e giornalista del Corriere della Sera è partita proprio da qui.

Giocando con il pubblico del Festival del giornalismo culturale a una specie di ‘indovina la parola’ il giornalista ha spiegato alcune voci presenti nel suo ultimo libro Pazzesco!Dizionario ragionato dell’italiano esagerato. “Dito medio”, “hashtag”, “hipster” sono solo alcuni degli esempi di parole utilizzate forse senza troppa consapevolezza. Ma trova spazio anche il famigerato “stai sereno” rivolto in forma di tweet da Matteo Renzi a Enrico Letta. Il Ducato lo ha intervistato a margine dell’evento al teatro Sanzio.

Molte voci sono mutuate dalla politica: “rottamazione”, “scalabilità”, “a sua insaputa” ecc. Quanto il linguaggio politico influenza il discorso quotidiano? È la politica a imporre questi termini, o sono questi a essere abusati dalla popolazione?
La politica è il potere e il potere è interessato alle forme di controllo. La lingua è la migliore forma di controllo del pensiero, come ci insegnava George Orwell. Dall’Inghilterra viene una delle parole più ‘violentate’ che è meritocrazia. Meritocrazia è un romanzo distopico di Michael Young che negli anni ’50 presentava un mondo governato dal merito calcolato solo sulla base del Quoziente intellettivo, che non teneva conto delle diverse provenienze sociali e dell’impegno anche in base alla lotteria naturale dell’ingegno. In questo senso la meritocrazia è un incubo. Prima Tony Blair e poi anche in Italia, sia i partiti di sinistra che quelli di destra, hanno inteso la meritocrazia come un sogno, tanto che Young scrisse un articolo molto violento sul Guardian contro Blair, accusandolo di aver violentato e tradito il suo libro che paventava invece un incubo. Il potere per prima cosa cerca di agire sulle menti delle persone attraverso le parole.

Certi intellettuali, che lei ha definito “del piffero” nel suo penultimo libro, possono creare delle correnti di opinione che portano all’abuso di alcuni termini?
Molti intellettuali, soprattutto in una società post ideologica, hanno bisogno di funzionare bene sui mezzi di comunicazione. La parola è un mezzo di comunicazione e loro spesso la usano in modo provocatorio, desemantizzato, enfatico. Di questo sono responsabili i politici, gli intellettuali e i giornalisti. Ma la novità del “linguaggio pazzesco” è la gente che utilizza questo linguaggio, vuole esserne abusata pur di essere contemporanea, up to date. A volte serve anche per fare un make up della realtà. Quindi un’attività come una pizzeria viene definita una ‘start up nel settore del food’. Le parole pazzesche servono anche a sognare di essere migliori di quello che siamo.

Con l’espressione “intellettuali del piffero” lei ha indicato anche quegli intellettuali che pur di ritagliarsi uno spazio hanno assunto posizioni ideologiche e politiche di convenienza. C’è un ruolo per un nuovo tipo di intellettuale che superi i vari Eco, Vattimo, Saviano?
Roberto Saviano è bravissimo a riposizionarsi su vecchi e nuovi media, usa molto i social network ma non disdegna la tv generalista, il suo intervento da Maria de Filippi è abbastanza clamoroso ed epocale. Lui starà sempre avanti perché ha un grande istinto comunicativo e forse anche molte cose da dire. Credo che a cambiare non siano stati gli intellettuali, ma gli ambienti in cui gli intellettuali sono costretti a verificare quello che dicono, perché c’è un pubblico più attento grazie ai social network. Forse siamo tutti un po’ più attrezzati intellettualmente.

Esiste la cultura al di fuori della carta stampata?
Assolutamente si. Karl Kraus, un grande aforista, diceva sempre che si vede la cultura di una persona quando la applica in ambiti che non sono strettamente culturali. Bisogna sempre diffidare da chi parla di cultura ma non la fa.

Quali sono le potenzialità del giornalismo culturale con i nuovi mezzi, per esempio Twitter?
Le possibilità di Twitter sono quelle di brandizzare il proprio punto di vista, le proprie opinioni. L’aspetto importante è sempre fondarle su dei dati, dei numeri e dei fatti perché il controllo da parte dell’opinione pubblica è più alto. Sui social media c’è la possibilità di affermazione personale per chi vuole costruire un percorso critico, ragionato e aggiornato.

Qual è il consiglio per un giovane giornalista che vuole occuparsi di cultura?
Conoscere i contesti in cui viene fatta cultura, inventarsene di nuovi e pensare a cose innovative e originali, anche al di fuori dei giornali. L’importante è che ci siano delle comunità reali che si rispecchino nelle comunità online. Di spazio per iniziative personali ce n’è ancora perché siamo in un momento in cui specialmente le nuove generazioni devono riscrivere il futuro.

Foto di Jacopo Salvadori

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Prima giornata vissuta sui social al Festival del giornalismo culturale 2015 – STORIFY http://ifg.uniurb.it/2015/04/24/ducato-online/prima-giornata-vissuta-sui-social-al-festival-del-giornalismo-culturale-2015-storify/71839/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/24/ducato-online/prima-giornata-vissuta-sui-social-al-festival-del-giornalismo-culturale-2015-storify/71839/#comments Thu, 23 Apr 2015 22:53:09 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71839 [continua a leggere]]]> Ecco il racconto tramite Twitter ed Instagram del primo giorno urbinate del Festival del giornalismo culturale 2015. Tra gli ospiti Stefano Bartezzaghi, Vilberto Stocchi e Piero Dorfles oltre ai direttori dell’evento Lella Mazzoli e Giorgio Zanchini.

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I giornalisti di oggi lavorano con computer, smartphone e Twitter, ma sanno poco di app http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-online/i-giornalisti-di-oggi-lavorano-con-computer-smartphone-e-twitter-ma-sanno-poco-di-app/71187/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-online/i-giornalisti-di-oggi-lavorano-con-computer-smartphone-e-twitter-ma-sanno-poco-di-app/71187/#comments Tue, 21 Apr 2015 13:50:17 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71187 Tutti i servizi dal festival | Lo speciale del Gruppo Espresso ]]> logo festival

Il logo del Festival

PERUGIA –  Usa pc, cellulari, macchine fotografiche digitali e Twitter. Ma il mondo di applicazioni mobili e programmi pensati per facilitare il giornalismo non lo conosce quasi per nulla. Questo è il profilo medio dello speaker del Festival internazionale del giornalismo di Perugia.

Oggi chi si occupa di informazione non sembra essere un esperto di tecnologia, uno smanettone come verrebbe chiamato in gergo. Semplicemente ha buona famigliarità con i mezzi che comunemente già usa e una conoscenza base del funzionamento dei social network. Ma esistono anche le eccezioni a questa tendenza generale.

Gli strumenti più avanzati. Il Festival ha dato spazio anche a coloro che di app sono esperti, organizzando workshop in cui gli speaker hanno insegnato i segreti di alcune di queste al pubblico. Rosa Maria di Natale, giornalista di La Repubblica Palermo, ha elencato in un evento una lunga serie di tools utilizzabili dallo smartphone. Tra i più interessanti Audionote che permette di prendere appunti e registrare contemporaneamente o Mobile Ocr in grado di trasformare in file di testo le scritte catturate con una fotografia. Altro guru del web è Robin Good, grande sperimentatore nel campo dei media. Tra le applicazioni più utili ha citato scoop.it, strumento per selezionare news ed importarle in un proprio sito o blog, e zeef, un motore di ricerca non più basato su algoritmi ma sulla navigazione dell’utente in categorie scelte da lui stesso.

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Il profilo Twitter di Myndy McAdams

Prima l’idea, poi lo strumento. Ma i relatori che invece non usano questi strumenti più avanzati sono una netta maggioranza. A sorpresa sono gli americani i primi che lo ammettonoMindy McAdams, docente di giornalismo digitale all’Università della Florida, insegna coding ai suoi studenti. Ma alla domanda su quale applicazioni usi più spesso la risposta è stata: “Un semplice lettore di testo è sufficiente se si conosce come funzionano i software. Al limite photoshop nel caso in cui serva lavorare fotografie”.

Marc Cooper, professore all’University of Southern California invece è ancora più netto. Lui stesso ammette di conoscere pochissimo di software e applicazioni. Ma “l’importante è capire come funzionano gli strumenti in modo da sfruttarli al meglio per comunicare il proprio messaggio”. In sostanza non si deve essere sempre aggiornati sull’ultima app uscita ma padroneggiarne la filosofia che le sta dietro.

Gli italiani intervistati sono ancora più diretti. Per fare giornalismo oltre agli immancabili computer e smartphone è indispensabile un buon paio di scarpe. Sia Alessandro Di Maio, giornalista freelance che Leonardo Romei, docente all’Isia di Urbino si rifanno alla vecchia figura del giornalista con le suole consumate.

Tool sì, solo se indispensabili. C’è poi una minoranza delle persone sentite che utilizza strumenti specifici perché il lavoro che fa glielo richiede. E’ il caso di Amalia de Simone, video-reporter di inchiesta per corriere.it. Per lei è necessario il programma di montaggio Final Cut ma anche applicazioni che permettono di fare lo stesso lavoro sul cellulare. Per quanto riguarda le riprese invece, nelle circostanze in cui serve discrezione, utilizza anche microcamere. Parlando di interessi specifici si può citare il caso di Gergo Saling, giornalista investigativo ungherese. Occupandosi di opendata fa ampio uso di strumenti che gli permettano di acquisire gli stessi dati, per esempio Propublica. Ma il giovane ungherese è anche piuttosto bravo nel costruire grafici per esporre il lavoro fatto al grande pubblico. Anche Ignacio Escolar, direttore di eldiario.es, ha raccontato di usare la piattaforma Tableau per poter gestire al meglio i dati raccolti.

Il cinguettio domina. Tra i social network è certamente Twitter il più utilizzato. Ce lo conferma Juan Luis Manfredi, professore di Comunicazione politica all’Università di Castiglia-La Mancia. In pochi minuti si può creare una rete di interazioni con persone che condividono gli stessi interessi o sono presenti a uno stesso evento. Anche Jérome Tomasini, capo del settore news e politica per Twitter Francia, lo ribadisce: “La sua forza sta nel poter raccontare cosa sta succedendo in diretta anche da parte di semplici cittadini presenti in un certo posto”

A Radio1 hanno realizzato anche un programma, Hashtag, condotto da Giulia Blasi. Come ci dice la stessa giornalista, senza Twitter non potrebbe neanche andare in onda. Il social network è la fonte principale per capire quali sono gli argomenti di tendenza da affrontare poi durante la diretta. Di parere simile è Luca Bottura che per condurre Lateral su Radio Capital fa ampio uso di Twitter. Nel flusso si possono infatti trovare numerosi spunti interessanti per la quotidiana rassegna stampa satirica.

Twitter a prima vista sembra molto semplice da usare ma in realtà per poterne sfruttare tutte le potenzialità si dovrebbero padroneggiare anche i numerosi strumenti collegati. Uno di questi è Twitonomy che permette di monitorare e analizzare il proprio account. Ma esiste anche TweetLogix se si vuole migliorare la propria ricerca su Twitter grazie a determinati filtri. Con TweetDeck invece si può organizzare la schermata in modo da poter seguire più flussi contemporaneamente e di programmare i tweet. Infine c’è Periscope, applicazione ora disponibile solo per i prodotti Apple, che permette di riprendere in diretta tramite Twitter un evento. Un’app che aumenta ulteriormente le possibilità di giornalisti e persone comuni nel riportare in tempo reale cosa sta succedendo.

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