il Ducato » Gabriele Miceli http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Gabriele Miceli http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Politica social: Vendola re del web http://ifg.uniurb.it/2012/04/16/ducato-online/la-rete-intrappola-i-politici/30946/ http://ifg.uniurb.it/2012/04/16/ducato-online/la-rete-intrappola-i-politici/30946/#comments Mon, 16 Apr 2012 17:05:20 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=30946 URBINO – Se il “mi piace” corrispondesse alle intenzioni di voto, in Italia vincerebbe il Partito democratico, ma se si votasse per le primarie il trionfo spetterebbe al governatore della Puglia Nichi Vendola. E’ questo il responso della politica nell’era di Facebook. La ragnatela di internet ha ormai intrappolato i politici e i loro partiti, sempre più attenti a spostare l’agorà nelle ‘piazze’ digitali.

Un fenomeno che negli ultimi quattro anni ha cambiato anche le logiche degli uffici stampa (specializzati nella diffusione dei contenuti online) e dei leader politici (attenti a circondarsi di specialisti della comunicazione sul web).

POLITICA 2.0 – Ma partiamo dai numeri: sia su Facebook che su Twitter il podio spetta a Nichi Vendola, tra i politici più seguiti d’Europa con oltre 500mila “mi piace” e 188mila “follower”. A seguire, su Facebook, troviamo l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e i due Idv Luigi De Magistris e Antonio Di Pietro.

Su Twitter invece si fa spazio il segretario del Pd Pierluigi Bersani, oggi al terzo posto con quasi 108mila follower, ma ancora poco “social” sulla piattaforma di Zuckerberg. E se Bersani la spunta su Twitter, lo stesso non si può dire per Angelino Alfano seguito da poco più di 22mila utenti: negli ultimi quattro mesi però (insieme a Berlusconi) ha ottenuto il maggior incremento di utenti su Facebook. Ma l’uomo che cinguetta di più è il sindaco di Bari Michele Emiliano, senza rivali per numero di tweet.

Quanto ai partiti politici le intenzioni di voto “virtuali” si differenziano di poco tra i due social network, anzi l’alternanza è solo tra il Pd, primo su Facebook con quasi 60mila “mi piace” e Sel, primo su Twitter con oltre 34mila “follower”.

Ma la gestione dei vari profili richiede un’organizzazione “ad hoc”. Per esempio, l’ufficio stampa dell’Italia dei valori cura il sito del partito, il blog del presidente Di Pietro, in pratica tutti i contenuti online:  “Il web – dicono – è una piattaforma importantissima, un bacino d’informazione democratico e trasversale, in cui girano anche notizie alternative alle agende dei quotidiani”. E proprio Antonio Di Pietro si può considerare un anticipatore dei tempi: il primo politico a iscriversi su Second Life, il primo leader di partito ad aprire un blog personale nel 2006  e uno dei primi a registrarsi su Facebook nel 2008. Nel Pdl (terzo per contatti su entrambi i social network) la gestione dei contenuti spetta invece a un apposito staff.

DIETRO LE QUINTE – Per chi amministra la cosa pubblica però, stare in rete vuol dire anche essere oggetto di critiche continue. Una sorta di referendum quotidiano che ha fatto saltare l’idillio tra il sindaco di New York Michael Bloomberg e i social network, sfogo arrivato lo scorso 21 marzo durante la sua visita a Singapore. In Italia, però, non tutti la pensano così.

Massimo Chierici è il community manager di Giuliano Pisapia: “Per noi le critiche sono in primis un’opportunità per mettere meglio a fuoco i bisogni della cittadinanza e, ancora più spesso, sono un punto di partenza per poter spiegare il funzionamento della pubblica amministrazione”. A seguire il sindaco milanese è un gruppo di volontari, professionisti del web, che ha impostato la campagna elettorale sin dalle primarie.

Della stessa idea Dino Amenduni, consulente di comunicazione politica di Proforma e coordinatore dello staff social media di Nichi Vendola: “Non ho mai bannato nessuno e di questo sono molto orgoglioso. Bloomberg ha un account nel quale mescola contenuti personali con informazioni istituzionali. E’ un po’ lo stesso problema che abbiamo noi: le notizie seguono tre centri di produzione diversi (Regione, Sel e Fabbrica di Nichi) e stare dietro a tutti è un po’ difficile”.

Secondo l’onorevole Antonio Palmieri, responsabile settore internet e nuove tecnologie del Pdl, “il web non può esaurire il rapporto tra politica e cittadini”. “Lasciamo spazio ai commenti tranne nei casi di insulti gratuiti. Internet – conclude – è come un bambino che ha sempre fame, serve equilibrio e poi ci sono casi in cui le informazioni devono rimanere riservate”.

Non tutti hanno puntato sul web per la comunicazione politica, anzi da Verona c’è chi dà ragione a Bloomberg. Il sindaco Flavio Tosi ha solo un account su Facebook,  gestito dal suo comitato elettorale. Una scelta strategica, come ha sottolineato il portavoce Franco Bolis: “Non c’è bisogno di nessun commento diretto al Sindaco, Tosi è sempre in città, se qualcuno gli deve dire qualcosa può trovarlo in giro. E poi i social network sono un’arma a doppio taglio, soprattutto per chi amministra”.

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Ducato tv n.11 – 28 marzo 2012 http://ifg.uniurb.it/2012/04/02/ducatotv/ducato-tv-n-11-%e2%80%93-28-marzo-2012/30411/ http://ifg.uniurb.it/2012/04/02/ducatotv/ducato-tv-n-11-%e2%80%93-28-marzo-2012/30411/#comments Mon, 02 Apr 2012 19:42:15 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=30411 successo della Primavera Fai a Urbino. Le aziende verdi marchigiane. Il business dell'alpaca. E infine il ricordo del campione della pallavolo Vigor Bovolenta]]> Clicca qui per vedere il video incorporato.

Caporedattore: Gabriele Miceli

AMORE CRIMINALE

Fidanzati assassini. Quarantasei donne uccise dall’inizio dell’anno. L’assassinio è sempre l’uomo che viveva accanto a loro: il marito o il fidanzato. A Cagli una ragazza ridotta in fin di vita: picchiata e gettata dal viadotto. L’Onu ha parlato di femminicidio.

(di Valerio Mammone e Domenico Alessandro Mascialino)

ADDIO VIGOR

Il ricordo di un grande atleta, un campione: Vigor Bovolenta, morto all’improvviso, a 37 anni, durante una partita di pallavolo.

(di Massimiliano Cocchi)

CASELLO BIS

La provincia di Pesaro vuole costruire un secondo casello autostradale nella frazione di Santa Veneranda. I cittadini non sono d’accordo: “E’ inutile e dannoso per l’ambiente”.

(di Davide Maria De Luca e Alberto Sofia)

TUTTI IN CONVENTO

Dopo Palazzo Ducale, la struttura più importante di Urbino è l’ex convento di Santa Chiara. Per due giorni è stato aperto al pubblico grazie al Fondo ambiente italiano (Fai). Oltre 2000 visitatori e tanti bambini.

(di Gloria Bagnariol e Gabriele Miceli)

MONDO VERDE

Aziende che riciclano materiali di scarto. Nelle Marche le imprese “verdi” sono sempre più in crescita.

(di Nadia Ferrigo e Valentina Gerace)

DALLE ANDE A URBINO

Un allevamento di alpaca a Urbino. L’esperimento di Noemi Gambini sembra riuscito.

(di Silvia Baldini e Stefano Strano)

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Danni al patrimonio artistico, Urbino gioca la carta Unesco http://ifg.uniurb.it/2012/02/29/ducato-online/danni-al-patrimonio-artistico-urbino-gioca-la-carta-unesco/27095/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/29/ducato-online/danni-al-patrimonio-artistico-urbino-gioca-la-carta-unesco/27095/#comments Wed, 29 Feb 2012 21:36:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=27095 URBINO – La neve ha causato seri danni anche al patrimonio artistico. E Urbino si gioca la carta Unesco. Secondo una legge del 2006, in caso di finanziamenti da parte del Ministero, esiste una specie di corsia preferenziale per i siti riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. Una soluzione proposta dal vice presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Davide Rossi: “Questi fondi sono risorse diverse da quelle destinate a ripagare i danni degli altri comuni. Non togliamo niente agli altri”.

il servizio di Gabriele Miceli e Gloria Bagnariol


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Il “voucher” della discordia. Le critiche dei comuni alla regione Marche http://ifg.uniurb.it/2012/02/24/ducato-online/il-voucher-della-discordia-le-critiche-dei-comuni-alla-regione-marche/26473/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/24/ducato-online/il-voucher-della-discordia-le-critiche-dei-comuni-alla-regione-marche/26473/#comments Fri, 24 Feb 2012 18:18:11 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=26473 [continua a leggere]]]>

L'assessore regionale al Bilancio Almerino Mezzolani al summit degli enti locali del Montefeltro sui costi dell'emergenza neve

URBINO – La parola d’ordine è stata solidarietà. Dai sindaci al prefetto Attilio Visconti fino agli spalatori volontari, tutti hanno contribuito a far ripartire il territorio della provincia di Pesaro Urbino. Ma non tutte le decisioni prese dalla regione Marche sono state condivise dagli amministratori del Montefeltro.

LEGGI: Il Comune alla ricerca dei fondi perduti

Punto di discordia è stato il provvedimento con cui la Regione ha destinato un fondo di un milione di euro per reclutare cittadini disposti a spalare per ripulire le città.Ad essere criticati dai sindaci sono stati i criteri che la giunta Spacca ha imposto per assegnare i voucher Inps, o buoni lavoro, da 50 euro lordi (37 netti). Inizialmente la Regione ha infatti concesso i voucher in base al numero degli abitanti dei singoli municipi, consentendo solo a cassaintegrati e a lavoratori in mobilità la possibilità di accesso.

“Ma la neve non cade sulla testa della gente, bensì sui territori”, si è lamentata Romina Pierantoni, sindaco di Borgo Pace, tra i comuni più colpiti. Il criterio numerico infatti non è proporzionale ai disagi subiti nelle differenti località. Senza contare, inoltre, come molte amministrazioni non disponessero di lavoratori in cassa integrazione.

Dopo la denuncia dei nove comuni dell’ “Ambito territoriale sociale IV” (Urbino, Urbania, Petriano, montecalvo in Foglia, Fermignano, Peglio, Mercatello sul Metauro, S. Angelo in Vado e Borgopace) la Regione ha così allargato il provvedimento anche a inoccupati e disoccupati, inclusi gli studenti. “Avevamo bisogno di manodopera urgente, ma ci siamo accorti che il provvedimento aveva un impatto disomogeneo nel territorio”, ha ammesso Almerino Mezzolani, assessore regionale alla Sanità.

A unire gli intenti è ora la richiesta dello stato di emergenza, fondamentale per coprire le spese: “Solo insieme possiamo far valere le ragioni di un territorio colpito in un solo anno prima dall’alluvione, poi dalle nevicate”, ha aggiunto. Intanto le Marche hanno provato a tamponare l’emergenza: “Destineremo una parte dei fondi del Psr (programma di sviluppo rurale, ndr) per la ricostruzione di stalle e aziende agricole, con il meccanismo dell’80 per cento a fondo perduto”, ha concluso l’assessore. Per il riconoscimento dello stato di calamità naturale, relativo ad agricoltura e zootecnia, invece, la strada è già stata definita dal governo: fondamentale però sarà accertare l’entità delle risorse erogate.

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Emergenza neve, il Comune alla ricerca dei fondi perduti http://ifg.uniurb.it/2012/02/24/ducato-online/emergenza-neve-il-comune-alla-ricerca-dei-fondi-perduti/26444/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/24/ducato-online/emergenza-neve-il-comune-alla-ricerca-dei-fondi-perduti/26444/#comments Fri, 24 Feb 2012 18:09:45 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=26444 LEGGI: IL "VOUCHER DELLA DISCORDIA" / IN EDICOLA Il Ducato 4: sfoglialo online]]>

Le squadre di soccorso ripuliscono Piazza della Repubblica dalla neve

URBINO – “Digli che la neve di Roma noi l’avremmo spalata in canotta e ciabatte“: questo messaggio inviato da un cittadino al presidente della provincia di Pesaro Urbino Matteo Ricci durante la diretta su “Matrix” è il simbolo di una comunità che, nonostante i tre metri di neve che hanno colpito tutto il Montefeltro, si è rimboccata le maniche per fronteggiare la vera emergenza.

Rispetto agli scorsi anni la buona volontà non è però bastata. Così tra ruspe, trattori e l’ospitalità per i diversi reparti di soccorso le spese si sono moltipilicate. Per il comune di Urbino, il più colpito della provincia, i primi conti sono già salati: “Abbiamo già preventivato spese per circa mezzo milione di euro, ma le cifre non sono ancora definitive”, ha spiegato il sindaco Franco Corbucci. E i soldi sono stati ripartiti nei settori più svariati, come fanno sapere dall’Ufficio tecnico del Comune, che chiarisce: “Le stime sono al ribasso e mancano ancora diversi capitoli di spesa”. E quelli già presenti sono in costante aggiornamento.

Spese in euro
Mezzi 364.000
Personale 33.000
Carburanti 16.000
Sale 9.000
Attrezzature 3.500
Pasti e alloggi 19.000
Totale 452.000

DALLA BENZINA AI BUONI PASTO – Al 19 febbraio la cassa del Comune batte 452 mila euro. E sullo scontrino la voce “Mezzi” è quella più onerosa, pesando per poco più di 364 mila euro. Poi ci sono le spese per il personale, ovvero gli straordinari pagati per i dipendenti comunali. Costretti a un lavoro extra, alcuni di loro hanno dormito anche fuori casa: il servizio supera i 33 mila euro.

Nei conti per fronteggiare l’emergenza neve ci sono ovviamente i costi per il sale (9 mila euro circa), per i carburanti (oltre 16 mila euro) e per gli attrezzi, come pale, badili, caschi e carriole (tra i 3.500 e i 4 mila euro). Infine ci sono le spese per pasti e alloggio dei vari reparti di soccorso: qui per il momento sullo scontrino siamo già a 19 mila euro.

L’unico dato certo sono i pasti erogati dall’Ersu: 448 consumazioni a prezzo ridotto, “circa sei euro e 50 centesimi per pasto”, spiega l’assessore al Bilancio Maria Clara Muci. Ma se il totale mette già i brividi, in realtà di totale non si tratta. Mancano altri dati (come quelli dell’hotel Tortorina che ha ospitato militari, soccorso alpino e protezione civile), oltre alle spese per il crollo del magazzino comunale e della segnaletica stradale. Senza dimenticare il necessario intervento di manutenzione sulle strade.

UNA LEGGE SPECIALE – A pagare in anticipo saranno i Comuni (quando arriveranno tutte le fatture), già strozzati dai vincoli del patto di stabilità e da anni di tagli. Soldi che nelle casse degli enti locali però non ci sono. E così la speranza è affidata al governo Monti che, dopo la conferenza Stato-Regioni, ha promesso: “Tutte le spese per l’emergenza saranno a nostro carico”. L’appello dei sessanta amministratori locali della provincia è quindi unanime: non resta che vigilare, vigilare e ancora vigilare. Perché se c’è una cosa che tutti auspicano è che il governo passi in fretta dalle parole ai fatti. Anche perché a queste spese si aggiungerà il conto dei danni subiti.

Summit degli enti locali del Montefeltro sui costi dell'emergenza neve

Per queste cifre però bisogna ancora attendere. Così come per il riconoscimento dello stato di emergenza, chiesto dalla regione Marche dopo che la Consulta ha dichiarato incostituzionale la cosiddetta “tassa della disgrazia.

LEGGI: LE CRITICHE DEI COMUNI ALLA REGIONE SUL “VOUCHER DELLA DISCORDIA”

La regione Marche aveva inizialmente evitato di chiedere lo stato d’emergenza per non far ricadere il costo degli interventi sui cittadini, come previsto dal decreto Milleproroghe. Ma il deputato del Pd Massimo Vannucci avverte: “Bisogna presentare degli emendamenti ad hoc in Parlamento, altrimenti con le attuali norme sarebbe ancora inevitabile un nuovo aumento delle accise”.

Proprio attraverso una proposta di legge potrebbero arrivare risorse inattese. C’è infatti chi come Oriano Giovanelli, deputato del Pd, pensa a nuove strade: “Ci sono i presupposti per chiedere una legge speciale, soprattutto per tutelare il patrimonio artistico, traino del territorio”.

Una soluzione condivisa anche dal sindaco Corbucci. Aspettando però i fondi statali, per il comune di Urbino è già arrivato il tempo di inevitabili scelte. Anche se il governo Monti dovesse mantenere le promesse, il Comune – date le spese che si aggiungeranno per i danni – dovrà rimettere mano al bilancio.

DOVE INTERVENIRE? – “Sarà inevitabile ritoccare il bilancio. Siamo già al lavoro anche se è ancora presto per definire i dettagli”. Per l’assessore Muci l’emergenza neve costringerà il Comune a rivedere alcune decisioni. Tra le ipotesi possibili un ritocco (dal 4 per mille al 4,5) dell’aliquota Imu per gli affitti a canone concordato. “Per fortuna lo scorso anno avevamo aggiunto 100 mila euro per la manutenzione”, conclude. Ma non basta. Così il Comune sta verificando dove poter tagliare spese superflue, oltre a trovare nuove risorse dai residui attivi del bilancio.

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Scuola, neve mette a rischio il numero minimo di giorni di lezione http://ifg.uniurb.it/2012/02/08/ducato-notizie-informazione/scuola-neve-mette-a-rischio-il-numero-minimo-di-giorni-di-lezione/20900/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/08/ducato-notizie-informazione/scuola-neve-mette-a-rischio-il-numero-minimo-di-giorni-di-lezione/20900/#comments Wed, 08 Feb 2012 11:51:17 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=20900 URBINO – L’emergenza neve rischia di non far raggiungere il numero minimo di 208 giorni di lezione fissato dal calendario scolastico regionale. Il prolungarsi del maltempo, infatti, potrebbe portare a altri giorni di blocco didattico,  fino all’inizio della prossima settimana. La regione Marche sta seguendo la questione: “Solo al termine dell’allerta meteo sarà possibile effettuare i conteggi dei giorni persi nelle diverse zone e valutare le modalità per recuperarli”, ha dichiarato l’assessore all’Istruzione Marco Lucchetti. L’ultima ordinanza del sindaco Corbucci ha imposto la chiusura delle scuole fino a sabato 11 febbraio.

 

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Cia: “Danni sostanziali per oltre cinquanta aziende” http://ifg.uniurb.it/2012/02/07/ducato-online/cia-danni-sostanziali-per-oltre-cinquanta-aziende/20487/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/07/ducato-online/cia-danni-sostanziali-per-oltre-cinquanta-aziende/20487/#comments Tue, 07 Feb 2012 18:02:34 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=20487 URBINO – “Oltre 50 aziende ci hanno già segnalato danni a capannoni, stalle, tetti e accessori agricoli. Ci appelliamo alle istituzioni affinché venga riconosciuto lo stato di emergenza, grazie al quale si potrebbero dirottare le risorse per le ristrutturazioni”. A parlare è Gian Franco Santi, presidente del Comitato italiano agricoltori (Cia) della provincia di Pesaro Urbino. Nessuna previsione o stima sui danni reali all’agricoltura: “E’ ancora troppo presto per quantificarli”, conclude Santi.

La neve caduta ininterrottamente potrebbe far lievitare i prezzi di frutta e verdura,  anche se per il momento non c’è stato alcun rincaro. La speranza per gli agricoltori è che il manto nevoso abbia creato una camera calda e quindi salvato la produzione. Il vero problema, fanno sapere dal Cia, riguarda quelle zone in cui la nevicata non è stata abbondante.

L’emergenza neve nel settore agricolo, riguarda anche il settore trasporti e le conseguenze per le aziende: “Molte merci sono rimaste nei magazzini perché i camion non hanno viaggiato”  ha dichiarato ha Giuliana Paci di Flai-Cgil. In pratica, “oltre al danno la beffa di chi ha prodotto ma non è riuscito a immettere quei prodotti nel mercato”.  La produzione è ferma e il vento della crisi, in un settore già in difficoltà, comincia a soffiare verso le prime aziende: “Ce ne sono già due, legate al trasporto nel settore alimentare, che hanno chiesto la cassa integrazione. Ma sicuramente ne verranno altre”, ha concluso Paci.

Uno dei settori più a rischio nella lunga durata è quello dell’olio di oliva. La pianta di ulivo è infatti sensibile alle basse temperature. Anche qui è presto per quantificare i danni, ma come ha confermato Denis Bernabucci di Confagricoltura Pesaro Urbino: “Dobbiamo aspettare l’inizio del germoglio. Speriamo che le piante abbiano resistito, altrimenti il rischio è di dover tagliare gli alberi e dover aspettare due-tre anni prima di un ritorno a regime della produzione”.

 

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La scuole fanno i conti con la crisi: Volponi e Pascoli in difficoltà http://ifg.uniurb.it/2012/01/13/ducato-online/la-scuole-fanno-i-conti-con-la-crisi-volponi-e-pascoli-in-difficolta/15715/ http://ifg.uniurb.it/2012/01/13/ducato-online/la-scuole-fanno-i-conti-con-la-crisi-volponi-e-pascoli-in-difficolta/15715/#comments Fri, 13 Jan 2012 09:52:24 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=15715

L'ingresso dell'istituto comprensivo P.Volponi

E’ iniziato il conto alla rovescia per le iscrizioni al primo anno delle scuole elementari, medie e superiori. Un nuovo anno scolastico, quello del 2012-2013, che si porterà dietro i vecchi problemi: tagli, riordino ed esuberi. A dover fare i conti ci sono soprattutto le scuole secondarie di primo grado. E a Urbino ce ne sono due.

Nel fondo cassa dell’Istituto Paolo Volponi sono rimasti 57,51 euro. Chi pensa che sia un problema di mala gestione si sbaglia. L’attuale situazione è una conseguenza della riforma Gelmini prima e del decreto Sviluppo dell’ex ministro Tremonti poi. “Si fa quel che si può”, spiega il preside Antonio Serafini. “Negli ultimi anni le risorse sono diminuite tanto e per di più hanno colpito tutti: dal personale alla gestione finanziaria. Ci hanno tolto quattro collaboratori scolastici, fondamentali per far funzionare i servizi. Se nel passato c’era uno spreco nella scuola pubblica, adesso siamo ridotti all’osso”

Se la storia del declino finanziario dell’Istituto risale a meno di tre anni fa, la vicenda nel complesso ha origini più lontane. Per capirci qualcosa però bisogna fare qualche passo indietro. Tutto ha inizio con il passaggio nel 1999 della gestione del personale Ata dagli Enti comunali allo Stato. A quel punto le scuole potevano scegliere se appaltare il servizio delle pulizie alle ditte presentate dall’Ufficio scolastico regionale oppure affidarlo alle cooperative di tipo B, quelle sociali. E quest’ultimo è il caso dell’Istituto Volponi. Il budget messo a disposizione della scuola è rimasto invariato nel corso degli anni.

Negli ultimi tre anni da parte dello Stato c’è stata un’inversione di rotta: dei 108.464 euro di finanziamento per il servizio, l’Istituto ha subito un taglio del 35,52 per cento, potendo contare solo su 69.942,51 euro. Una quota che viene stabilita anno per anno dal Ministero che però paga le scuole con rimborsi divisi in due tranche: gennaio-giugno e settembre-dicembre.  Per il momento l’Istituto Volponi si è visto rimborsare solo il primo periodo (41.965,51 euro): “Non ci hanno ancora pagato i restanti 27.977 euro“, racconta la segretaria Liana Caregi .

Il colpo più duro è arrivato con l’ultima circolare del Ministero riguardo ai finanziamenti relativi al 2012/2013: secondo i dati riportati in tabella, l’Istituto riceverà per i servizi di pulizia zero euro. A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, il “non-contributo” riguarda tutte le scuole che hanno scelto di appaltare il servizio alle cooperative sociali. La speranza per l’Istituto è che ci sia stato qualche errore di calcolo nella distribuzione delle risorse: “Abbiamo segnalato al Ministero che se non riceveremo neppure un euro per questi servizi, ovviamente non potremo garantirli. Non riusciamo più – conclude la Caregi – ad anticipare le spese“. Un piccolo sostegno finanziario arriva grazie all’affitto di alcune aule, come la palestra, che  permette di far fronte all’attuale crisi.

I problemi passano anche attravero il numero di iscritti. In città saranno le due scuole medie, Volponi e Pascoli, ad accogliere nelle proprie aule gli studenti delle quinte elementari. E quest’anno il futuro delle dei due istituti si giocherà al foto-finish: rispetto ai 150 ragazzi dell’anno scorso, al momento dalle scuole  primarie di Urbino usciranno poco più di 100. Un numero che rischia di compromettere le  sorti dei due Istituti, in particolare del personale docente.

Tema caldo quello della docenza per l‘Istituto Pascoli, diretto da Daniela Tittarelli: “Qui spendiamo oltre 100mila euro per le supplenze, ma la sofferenza sono le sostituzioni giornaliere“. Per legge, solo a partire dal quindicesimo giorno di malattie si possono richiedere le supplenze. Vista la difficoltà di trovare docenti con ore disponibili da spendere, questa situazione crea disagi: “Quando  non troviamo nessuno per una sostituzione – continua Tittarelli-  siamo costretti a spostare gli studenti in altre classi in modo da non far perdere loro ore fondamentali. Dobbiamo ringraziare l’Ufficio scolastico provinciale che ha messo a disposizione docenti di particolari materie – come musica e informatica – che a seguito della Riforma si erano visti ridurre le ore di lezione settimanali”. Una soluzione che è stata utile sia ai docenti (che hanno potuto recuperare le ore perse)  sia ai ragazzi (che hanno usufruito di materie che altrimenti sarebbero scomparse).

Negli istituti secondari superiori si respira un’aria migliore. La prima differenza fondamentale è la tassa di iscrizione alla quale si può attingere per far fronte ad alcune spese amministrative o gestionali: per esempio il liceo classico Raffaello, con i suoi 560 studenti ha entrate per 39.200 euro. Come spiega il dirigente scolastico Bruno Papi “nonostante in questi ultimi tre anni le risorse dallo Stato siano arrivate con il contagocce, questi fondi ci garantiscono di far fronte ad eventuali spese extra”.

Gli istituti secondari possono poi contare sul Fondo di istituto (Fis) da utilizzare per progetti o iniziative promosse dai docenti di ruolo, non colpito dagli ultimi tagli nella scuola pubblica. Anche l‘Istituto Tecnico Mattei riesce a resistere alla crisi. Non ci sono problemi strutturali di rilievo e la scuola riceve una quantità adeguata di finanziamenti, come spiega la preside Silvia Gelardi: “La nostra forza sono le imprese private, da cui riceviamo molti contributi. Sono tutte aziende del nostro territorio“. Non mancano neppure le collaborazioni con l’Università di Urbino, frequenti e proficue per i ragazzi. Infine, una buona parte dei finanziamenti arriva dal Fondo sociale europeo.

Stessa situazione per il liceo scientifico Laurana: la struttura di per sé è nuova e in realtà non ci sono problemi. Unico limite, come ha sottolineato la preside Bianca Maria Pia Marré, “è l’assenza nella sede di via Pacioli di una palestra per gli studenti costretti a utilizzare quella comunale”. Piccoli criticità ci sono ovviamente in tutte le scuole, ma come hanno sottolineato i tre presidi la Provincia dà loro un notevole sostegno.

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Lo guardo in tv, ne parlo in rete http://ifg.uniurb.it/2011/12/16/ducato-online/lo-guardo-in-tv-ne-parlo-in-rete/14556/ http://ifg.uniurb.it/2011/12/16/ducato-online/lo-guardo-in-tv-ne-parlo-in-rete/14556/#comments Fri, 16 Dec 2011 16:18:23 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=14556 [continua a leggere]]]> Nichi Vendola in diretta su Servizio pubblico con il cellulare fra le mani, che risponde a Santoro aggiornando Facebook e Twitter. Dietro lo schermo migliaia di spettatori virtuali seguono la trasmissione, commentano, interagiscono. Ci sono davvero tutti nel favoloso mondo del second screen, il fenomeno del momento: utilizzare contemporaneamente i due media, internet e televisione.

“Il razzismo è uno strumento di governo del mercato del lavoro”, ore 22.32. La dichiarazione del governatore della Puglia viene pubblicata in diretta. Comincia la pioggia dei commenti, tanti, degli utenti. Passano otto minuti e Vendola ne scrive un altro. Si parla di Ferrovie: “Chi la fa la politica della mobilità in Italia? La fa Moretti? L’amministratore delegato di Trenitalia decide che il trasporto pubblico non è più un servizio sociale? E’ inaccettabile”. In meno di tre minuti 101 mi piace, 15 condivisioni e una trentina di commenti (non tutti positivi).

Gli italiani sono sempre più un popolo di navigatori. Ogni giorno ci sono circa 13 milioni di utenti attivi. Una ricerca pubblicata da Nielsen ha confermato una costante crescita della fruizione dei programmi tv tradizionali attraverso piattaforme internet. Se gli utenti della televisione sono aumentati del 2,9 per cento in un anno, l’audience dei contenuti online di Mediaset, Rai, La7 è cresciuta del 10 per cento. Il vero boom riguarda però i video online: con un più 17 per cento hanno ottenuto il risultato migliore.

In quanti ci avrebbero scommesso? La televisione che sopravvive nell’era di internet. Anzi, il popolo del web che si avvicina alla tv. O ancora i due media che si incontrano. Twitter e Facebook stanno così diventando il nuovo salotto degli italiani. Sempre più “internauti della televisione”. Due schermi, su uno si guarda, su l’altro si interagisce e si commenta. Secondo Giovanni Boccia Artieri, professore di Sociologia dei new media all’università degli studi di Urbino “è cambiata la partecipazione al contenuto televisivo: se prima c’era un pubblico invisibile, oggi grazie soprattutto a Twitter è diventato visibile. Può interagire attivamente su un argomento senza conoscere gli altri utenti”.

Gli utenti aspettano il colpo di scena, la notizia da commentare. Sui social network gli internauti condividono. E si dividono: ieri sera, per esempio, Servizio Pubblico e Piazza Pulita di Formigli sono andati in onda alla stessa ora. Chi seguiva una trasmissione, chi l’altra, chi entrambe. Così è partita la sfida al programma più seguito su Twitter. Il metro di valutazione sono i trending topic: la portata deve essere almeno di 5.000-10.000 tweet nell’arco della durata della diretta. La sfida era aperta. Alla fine fine ha trionfato #Piazzapulita, lasciando al quinto posto il programma di Santoro.

Il second screen può diventare quindi la notizia dentro la notizia. Sulla scia di Vendola, pur se non presente in trasmissione, Nunzia De Girolamo, parlamentare del Pdl, è intervenuta durante la diretta di Piazza Pulita postando su Twitter un commento: “Faccio l’avvocato ma non esercito da quando sono parlamentare. Inoltre non difendo gli ordini in parlamento”.

Tra i programmi giornalistici, il successo sul web negli ultimi mesi spetta a Servizio pubblico. Costruito con “un linguaggio televisivo adattato a internet”, come sostenuto dallo stesso Santoro, la nuova trasmissione trova la propria forza nella rete. Per quattro settimane di fila è infatti entrato nella lista dei trending topic con #serviziopubblico, #gasparri e #brunetta in Italia e a livello mondiale con l’hashtag #passera (un successo arrivato grazie all’appello lanciato dalla redazione, ritwittato da migliaia di utenti).

I dati forniti da Mosaico produzioni confermano la forza del fenomeno all’interno della redazione di Servizio pubblico: oltre 8.000 commenti, 10.000 mi piace, un milione di visualizzazioni ad aggiornamento (con una media di 30 aggiornamenti durante la puntata) e oltre 3.000 condivisioni.

Report Milena Gabanelli

Tra le trasmissioni giornalistiche, non ci sono solo Piazza Pulita e Servizio Pubblico. Report di Milena Gabanelli è diventata domenica 11 dicembre top trend in meno di un’ora. La puntata era su Don Verzé e ha riscosso un successo enorme su internet, come nella realtà (battendo il record di ascolti).

Sempre su Rai 3, un’altra trasmissione di approfondimento è in continua crescita nel mondo digitale. Sul blog di Ballarò gli utenti possono interagire con gli autori del programma per commentare e inviare in diretta messaggi alla redazione. Il successo del second screen è piuttosto evidente anche qui: durante l’ultima puntata sono arrivati 536 commenti solo sul blog, escluse le mail dirette alla redazione. Ma il record spetta alla puntata con la presenza dei ministri Fornero e Catricalà. Sul post pubblicato nel sito sono stati inseriti quasi 900 commenti durante la diretta.

L’interazione tra televisione e internet non riguarda solo i programmi di informazione. Su Twitter, per esempio, il trionfo spetta a Fiorello con “Il più grande spettacolo dopo il weekend”. Nell’ultima puntata la presenza di Roberto Benigni ha fatto schizzare i tweet con l’hashtag #piùgrandespettacolodopoilweekend: 5.407 messaggi inviati in un’ora.

Ormai quasi tutte le trasmissioni hanno un account account ufficiale tra i vari social network. Il successo però non dipende dalle strategie degli autori. Se Fiorello era già una star sul web, lo stesso non si può dire per Che tempo che fa che ogni domenica entra comunque nella top ten di Twitter. In America per esempio riscuotono molto successo le serie televisive. Da noi non è ancora un fenomeno diffuso, anche se qualcuno ce l’ha fatta a entrare nei topic: Il capo dei capi, la serie su Totò Riina.


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“Piove in aula e io manifesto”. Studenti delle superiori in piazza contro i tagli http://ifg.uniurb.it/2011/12/14/ducato-online/piove-in-aula-e-io-manifesto-studenti-delle-superiori-in-piazza-contro-i-tagli/14383/ http://ifg.uniurb.it/2011/12/14/ducato-online/piove-in-aula-e-io-manifesto-studenti-delle-superiori-in-piazza-contro-i-tagli/14383/#comments Wed, 14 Dec 2011 22:06:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=14383 URBINO – Gli occhi bendati con una fascia rossa e un grido: “Noi il futuro così non lo vediamo”. Gli studenti delle scuole superiori di Urbino mercoledì hanno manifestato in piazza contro i tagli alle scuole e la manovra del Governo Monti.

Il leit motiv è uno: “Berlusconi si è dimesso, la Gelmini non c’è più, ma la sua riforma resta”. I ragazzi conoscono politici, leggi e manovre e vogliono che anche la loro voce sia ascoltata.

“Noi vogliamo studiare, costruirci un avvenire. Ma non abbiamo le armi. Vogliamo un piano per il futuro”. A parlare è Filippo Tamburini, tra i fondatori del Collettivo studentesco Carlo Giuliani, che ha sensibilizzato i ragazzi delle scuole e ha organizzato questa manifestazione in collaborazione con la Rete degli studenti medi e il Circolo Allende di Fano.

I ragazzi – classi dal ’93 al ’97 – si sono radunati di fronte all’Itis Mattei alle 8 di mattina. Quando il corteo ha cominciato a muoversi erano in 400, ma non tutti sono arrivati in piazza della Repubblica. Qualcuno, meno motivato, si è perso nei vicoli della città mentre il corteo aspettava la compilazione del Cid per aver toccato con il furgone lo specchietto di una corriera. Piccolo incidente di percorso senza gravi danni che ha tenuto uniti solo i più convinti. Lungo il percorso si sono fermati di fronte alle scuole per convincere i dubbiosi a raggiungerli e unirsi alla protesta. Poi di corsa giù per via Raffaello per raggiungere il luogo del sit-in.

Quelli, circa un centinaio, che con le bandiere e le bende si sono riuniti alla fine in piazza non erano scesi in strada per avere un giorno di vacanza in più, insomma per marinare la scuola. Hanno protestato per le vie della loro città perché sanno che questa riforma li tocca da vicino. Un problema che si ripercuote nel loro apprendimento quotidiano. “Abbiamo i secchi in classe – dice Andrea dell’Itis – perché se inizia a piovere l’acqua entra dal soffitto”. Giulia invece frequenta il Classico e parla di “strutture inadeguate allo studio: classi sovraffollate e laboratori non al passo con la tecnologia“. All’Artistico, come racconta Chiara, le cose non cambiano: “La mia scuola è stata risistemanta alla meglio, ma è vecchia e fatiscente“.

Non tutti gli studenti però hanno abbandonato le aule. “Qualcuno ha preferito – spiega il professor Massimo Zandri, insegnante di sistemi automatici all’Itis – partecipare alle attività didattiche. La manifestazione ha un senso, ma servirebbe che i ragazzi, prima di protestare, fossero seriamente informati“. Eppure i ragazzi sono informatissimi. Tra loro parlano di Monti e Profumo, leggi e riforme, con cognizione. E sperano, con una punta di amarezza, non solo di riuscire a studiare, ma di arrivare un giorno alla pensione.

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