il Ducato » Giorgia Grifoni http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Giorgia Grifoni http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Studenti in piazza: “Salviamo il Manifesto dal rischio chiusura” http://ifg.uniurb.it/2012/04/18/ducato-online/studenti-in-piazza-salviamo-il-manifesto-dal-rischio-chiusura/31280/ http://ifg.uniurb.it/2012/04/18/ducato-online/studenti-in-piazza-salviamo-il-manifesto-dal-rischio-chiusura/31280/#comments Wed, 18 Apr 2012 17:17:07 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=31280 URBINO – Sit-in degli studenti liceali in piazza della Repubblica per sostenere Il Manifesto, in liquidazione coatta dall’8 febbraio scorso. Il raduno si chiama “Io Manifesto” ed è organizzato dai ragazzi del collettivo Carlo Giuliani, che hanno distribuito copie gratuite del quotidiano e organizzato letture all’aperto.

“Ho cominciato a leggere il Manifesto solo due mesi fa – racconta Luigi, 18 anni, iscritto al liceo artistico di Urbino – ma capisci subito che è un quotidiano che si differenzia molto dagli altri. Si legge perché si ha voglia di leggerlo. E sicuramente lascia il segno”. “E per noi un mezzo d’informazione – aggiunge Giulia, 16 anni, compagna di scuola di Luigi – che non potremmo trovare in altro modo se non grazie a questo giornale. E’ importante salvaguardarlo per questo”.

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http://ifg.uniurb.it/2012/04/18/ducato-online/studenti-in-piazza-salviamo-il-manifesto-dal-rischio-chiusura/31280/feed/ 0 Iniziativa dei ragazzi del collettivo Carlo Giuliani contro la chiusura dello storico quotidiano. In piazza della Repubblica l'hanno letto ad alta voce, inginocchiati sotto la pioggia Iniziativa dei ragazzi del collettivo Carlo Giuliani contro la chiusura dello storico quotidiano. In piazza della Repubblica l'hanno letto ad alta voce, inginocchiati sotto la pioggia il Ducato no
Ex-Skorpio sgomberata: pronto il bando per l’assegnazione http://ifg.uniurb.it/2012/03/28/ducato-online/ex-skorpio-sgomberata-pronto-il-bando-per-lassegnazione-agli-studenti/30005/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/28/ducato-online/ex-skorpio-sgomberata-pronto-il-bando-per-lassegnazione-agli-studenti/30005/#comments Wed, 28 Mar 2012 11:12:31 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=30005

Un momento dello sgombero

URBINO – Almeno trenta uomini delle forze dell’ordine sono stati mobilitati questa mattina per lo sgombero dell’ex-discoteca Skorpio, occupata da una quarantina di ragazzi di varie associazioni studentesche sabato scorso. Venti tra poliziotti e carabinieri sono intervenuti alle 7.30 davanti all’edificio sito in via della Stazione, mentre un’altra camionetta è di stanza tra il Palazzo Ducale e la sede dell’Ersu, l’ente proprietario dell’ex-Skorpio. Lo sgombero è stato comunque pacifico.

L’OCCUPAZIONE. Gli studenti che sabato mattina hanno occupato i locali dell’ex-discoteca erano una quarantina. A dormirci non più di quindici a notte. Una delle stanze era adibita a cucina, attrezzata con fornello da campo e provviste varie. E poi c’era il locale vero e proprio, un grande loft di circa 150 metri quadrati. Ieri mattina i ragazzi vi avevano trasferito tutti gli oggetti con cui avevano arredato l’aula C1, sgomberata un mese e mezzo fa per decisione del Rettore Stefano Pivato. Questa mattina, il dirigente del commissariato di Urbino Andrea Massimo Zeloni è entrato nel locale per comunicare l’ordine di sgombero ai ragazzi: “Siamo andati in due – ha dichiarato Zeloni – perché quando le persone sono civili non servono più uomini”. Casse di birra sono state ammassate fuori dalla porta, tra una volante della Polizia e la macchina che porterà via tutte le loro cose. Un mucchio di coperte impilate, poi pentole e scatoloni vari vengono caricati velocemente sull’auto.

L’Ersu, proprietaria da dodici anni del locale, ha denunciato gli occupanti e dato via allo sgombero. I ragazzi lo temevano, ma erano determinati: “Se ci mandano via da qui, occuperemo un altro locale”. Come ha spiegato Zeloni, “se il proprietario denuncia un’appropriazione forzata, noi non possiamo far altro che procedere allo sgombero”. L’Ente per il diritto allo studio aveva comprato questa ex-discoteca dopo che un incendio ne aveva danneggiato i locali. Destinato in un primo tempo a una palestra, è stato abbandonato per anni.

LE INIZIATIVE “Tutte le associazioni studentesche – ha spiegato Rocco Stasi, del collettivo Assemblea Permanente – erano state invitate a gestire l’ex-Skorpio assieme a noi. Su otto associazioni, solo Azione Universitaria non ha risposto. Tra le altre, è venuta pure Agorà, ma non ha voluto partecipare”. Erano quindi rimaste in quattro: Assemblea Permanente, Fuorikorso, il collettivo Drude e il gruppo Gap (Gay and Proud). Ed era previsto per domani alle 18 un dibattito con la città chiamato “La Skorpio incontra Urbino”. Si sarebbe incentrato sul futuro del locale e la sua regolarizzazione, oltre che sulle iniziative proposte dai ragazzi. Invece “è stato un brusco risveglio”, come ha raccontato Stasi.

IL CONFRONTO. In seguito allo sgombero della C1, è ripresa anche la discussione sugli spazi da assegnare agli studenti all’interno dell’Università. L’Ersu ha quindi presentato un bando per l’ex-Skorpio a cui possono partecipare le associazioni universitarie: il vincitore l’avrà in gestione, ma alle condizioni imposte dall’Ente. “Chissà quanto passerà -ha continuato Stasi – prima che l’assegnino davvero. Magari si va a finire al prossimo anno. Inoltre, ci saranno sicuramente dei limiti imposti dal proprietario, come gli orari di apertura”.  E così, sabato mattina i ragazzi l’hanno occupato.

Restano comunque incerti i tempi dell’assegnazione. Sebbene stia per partire il bando previsto, il Presidente dell’Ersu Giancarlo Sacchi ha spiegato che c’è un problema di elettricità: la cabina va sostituita e il preventivo è di 20.000 euro. “Non l’abbiamo mai data in gestione – ha spiegato Sacchi – perché bisognava fare il potenziamento dell’impianto elettrico. E’ già stato un investimento notevole. Inoltre, l’abbiamo tenuto fermo perchè in un primo momento sembrava che l’Università lo volesse in affitto per farci un punto d’accoglienza per gli studenti fuori sede. Ora, in consiglio di amministrazione ne abbiamo decretato la messa in disponibilità per le associazioni studentesche, con un progetto da presentare e approvare”.

Tutti potranno partecipare. “L’importante – conclude Sacchi – è che si rientri nella legalità”. Portano fuori viveri, coperte, poster e libri, i ragazzi dei vari collettivi. L’occupazione dell’ex-Skorpio è ormai finita. Invece, come dichiara Stasi, “la questione politica della gestione degli spazi non è ancora risolta”.

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Sgomberato ex- Skorpio, Ersu sul posto per la verifica dei danni http://ifg.uniurb.it/2012/03/28/ducato-online/sgomberato-ex-skorpio-ersu-sul-posto-per-la-verifica-dei-danni/29984/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/28/ducato-online/sgomberato-ex-skorpio-ersu-sul-posto-per-la-verifica-dei-danni/29984/#comments Wed, 28 Mar 2012 07:36:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=29984 URBINO – Le forze dell’ordine sono entrate questa mattina alle 7.30 nei locali dell’ex-discoteca Skorpio, occupati sabato scorso da alcune associazioni studentesche, e hanno sgomberato lo stabile. Erano circa una ventina i ragazzi che vi avevano dormito questa notte. Lo sgombero è stato pacifico. Sul posto, oltre a venti uomini dei Carabinieri e della Polizia, sono intervenuti anche alcuni funzionari dell’Ersu – l’Ente proprietario dell’immobile-  per verificare eventuali danni: l’unico, per ora, è un murales dipinto qualche giorno fa. E’ stato lo stesso Ente a denunciare l’occupazione dello stabile, ristrutturato alcuni anni fa ma ancora inutilizzato: sarebbe stata una sollecitazione da parte dell’Ersu alle forze dell’ordine a dare il via allo sgombero.

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Sette incendi in sette giorni: siccità e alte temperature le cause http://ifg.uniurb.it/2012/03/27/ducato-notizie-informazione/sette-incendi-in-sette-giorni-siccita-e-alte-temperature-le-cause/29814/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/27/ducato-notizie-informazione/sette-incendi-in-sette-giorni-siccita-e-alte-temperature-le-cause/29814/#comments Tue, 27 Mar 2012 11:45:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=29814 [continua a leggere]]]> URBINO – Piccoli roghi di sterpaglie che degenerano e diventano incendi: sette in tutto nell’ultima settimana. Ecco il motivo delle continue chiamate ai Vigili del Fuoco, da tutto il territorio urbinate, un fenomeno dovuto alla siccità del terreno e alle temperature superiori alla media registrate nelle ultime settimane. “La gente – spiegano i Vigili del Fuoco- è convinta di poter controllare il rogo.Visto che in estate c’è il divieto assoluto di bruciare sterpaglie, lo fanno ora: ma le condizioni del terreno non sono buone. E il rogo degenera”.

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Ex Skorpio occupato apre le porte alla città. Giovedì aperitivo e dibattito http://ifg.uniurb.it/2012/03/27/ducato-notizie-informazione/ex-skorpio-occupato-apre-le-porte-alla-citta-giovedi-aperitivo-e-dibattito/29804/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/27/ducato-notizie-informazione/ex-skorpio-occupato-apre-le-porte-alla-citta-giovedi-aperitivo-e-dibattito/29804/#comments Tue, 27 Mar 2012 11:38:52 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=29804 [continua a leggere]]]> URBINO – L’ex Skorpio occupato apre le porte a Urbino. Sarà la prima riunione con la cittadinanza, quella che si svolgerà giovedì 29 marzo alle 18 nell’ex-discoteca occupata sabato da alcune associazioni studentesche. Un dibattito-aperitivo a cui sono stati invitati studenti, cittadini, partiti e autorità politiche per discutere del futuro del locale autogestito. “Da parte nostra – ha dichiarato Rocco Stasi del collettivo Assemblea Permanente – c’è la volontà di regolarizzarlo. Stiamo studiando le mosse da fare con un commercialista e un avvocato”.

Si parlerà anche delle iniziative in cantiere allo Skorpio, che spaziano dai cineforum alle cene sociali, passando per mostre d’arte e la costituzione di una biblioteca. “L’idea – continua Stasi – è quella di aprire ad altre associazioni non-studentesche: vorremmo istituire uno sportello legale per migranti in collaborazione con la onlus Ambasciata dei Diritti di Ancona e uno per il lavoro, d’accordo con il centro per l’impiego e la Cgil”.

I relatori certi saranno il delegato rettorale agli studenti Nicola Giannelli e il vicesindaco Lorenzo Tempesta con delega alle politiche giovanili. Non è ancora chiaro però se ci sarà un delegato del Pd. Seguirà un aperitivo con lettura di poesie a cura dell’associazione culturale “La resistenza della poesia” e un concerto.

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Ducato tv n.10 – 15 marzo 2012 http://ifg.uniurb.it/2012/03/16/ducatotv/ducato-tv-n-10-%e2%80%93-15-marzo-2012/28698/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/16/ducatotv/ducato-tv-n-10-%e2%80%93-15-marzo-2012/28698/#comments Fri, 16 Mar 2012 18:33:21 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=28698 Clicca qui per vedere il video incorporato.

Caporedattore: Giorgia Grifoni

MACCHINA DA GUERRA

I militari in missione all’estero. Una vita difficile, spesso pericolosa. Flavio è un ragazzo di Urbino che ha vissuto questa esperienza e ce la racconta e prova a spiegare che cosa può esser passato nella testa a quel soldato americano che ha sparato all’impazzata uccidendo 18 persone.

(di Stefania Carboni e Giorgia Grifoni)

“VOLEVANO UCCIDERMI”

In Afghanistan Stephen Anderson c’è stato ed è stato anche in Iraq. Adesso è il portavoce dell’Ambasciata americana in Italia. Ha visitato la nostra redazione e lo abbiamo intervistato.

(di Paola Rosa Adragna)

FUORISTRADA

50 incidenti stradali in 2 anni. La via Flaminia, tra Cagli e Acqualagna, è davvero pericolosa. Quando arriva alle porte di Urbino, diventa un colabrodo, piena di buche.

(di Paola Rosa Adragna e Stefania Carboni)

IL TRENO DEI DESIDERI

Presto da Canavaccio a Urbino entrerà in funzione un mezzo di trasporto unico per i turisti: si chiama bicitreno ed è l’ultima idea nata per rivitalizzare i binari della ferrovia del Metauro, dismessi nel 1987.

(di Silvia Baldini e Micol Sara Misiti)

AIUTATE GINO

Sono anni che il signor Gino Saltarelli è costretto a vivere, nella sua casa a Fermignano, sopra una fogna a cielo aperto. Protesta da anni, ma nessuno lo aiuta.

(di Valentina Bicchiarelli e Maddalena Oculi)

BRONZI MARCHIGIANI

Non solo Riace, ci sono anche i Bronzi marchigiani. Risalgono al I sec. a.c. Se li contendono da vent’anni Pergola e Ancona. L’ultima parola spetta al Ministero.

(Martina Ilari, Barbara Lutzu ed Elis Helena Viettone)

GALLERIA PREZIOSA

La Galleria Nazionale delle Marche compie 100 anni. Ci sono autentici gioielli del Rinascimento. In un altro Paese sarebbe un’attrazione, qui fatica a farsi conoscere.

(di Martina Manfredi e Francesco Marinelli)

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Flavio: “Vi racconto la vita da militare in missione” http://ifg.uniurb.it/2012/03/15/ducato-online/flavio-vi-racconto-la-vita-da-militare-in-missione/28687/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/15/ducato-online/flavio-vi-racconto-la-vita-da-militare-in-missione/28687/#comments Thu, 15 Mar 2012 15:24:14 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=28687 URBINO – I militari in spedizione all’estero. Una vita difficile, spesso pericolosa. I nostri soldati sono molto apprezzati dalle popolazioni locali, anche in zone ad alto rischio come l’Afghanistan. Flavio è un ragazzo di Urbino che ha vissuto questa esperienza e ce la racconta. Prova anche a spiegare cosa può essere saltato per la testa a quel ragazzo che ha sparato all’impazzata uccidendo 18 persone, di cui quasi tutte donne e bambini.

“Nella stragrande maggioranza dei casi il nemico non ha la divisa. E’ lo stress, è tutto quello che ti circonda”, racconta Flavio.

Il servizio di Stefania Carboni e Giorgia Grifoni

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The buried city. The story of an unprecedented snowfall that paralyzed Urbino http://ifg.uniurb.it/2012/03/12/speciali/the-buried-city-the-story-of-an-unprecedented-snowfall-that-paralyzed-urbino/28175/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/12/speciali/the-buried-city-the-story-of-an-unprecedented-snowfall-that-paralyzed-urbino/28175/#comments Mon, 12 Mar 2012 06:00:38 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=28175 [continua a leggere]]]> URBINO – When it started to snow, on Tuesday January 31st, people were dining in their homes. It was fun, at the beginning, and  they were excited as they saw the first snowflake falling.

For a town set in the middle of the hills at a height of 1.640 feet, at the back of the Apennine mountains,  the weather had been unusual until then: no rain the whole autumn and just one snowfall before Christmas. They couldn’t imagine the worst snowstorm they’d ever seen had just begun, with about 129 inches falling in ten days.

It didn’t stop until the next Tuesday. The first thing to fail was the electricity, as the cables gave way under the weight of the first snow. Suddenly, the whole city was plunged in darkness and for many houses in the countryside  the blackout lasted for a week.

The water situation was no better: lots of pipes froze and some areas were unreachable for the water company. So Federica, a woman in her mid-forties, started drinking snow. When on February 7th they reached her house, isolated on the Cesane Hills since the beginning of the snowfall, she showed how her family and she had been drinking, cooking and washing themselves with snow from their yard.

After the first week-end, the municipality realized that the city was unprepared to face the snowfall and its consequences. Teams of volunteer shovellers, mostly students, started to go house by house to help old people or just to shovel some parts of the streets.

Just a couple of means of transport were able to clear the city, so the mayor called in the army. At the beginning, eight soldiers from nearby Pesaro: then as many as 49.

The old city of Urbino, surrounded by walls and with dozens of narrow back alleys, was completely submerged and the army were the only ones to have proper means to clear the streets and let the people reach the shops. As for the supermarkets, by the third day they were already empty. The trucks just weren’t able to reach the city, considering the fact that the whole center of Italy was facing a huge snowstorm.

At that time, all the media were concentrated on the pitiful 12 inches of snow in Rome, the most unprepared city ever. As soon as the controversies over the capital stopped, the media started to notice the tragedy that was going on in two regions: Abruzzo and Marche.

In Urbino, the province that had been declared the worst hit one, it was chaos. The hospital was full and the snow had infiltrated three of the five operating rooms. Two of the five ambulances were stuck in the snow in front of the hospital: the ones able to circulate got stuck plenty of times, because of the snow plough not being able to clear the road in front of them. Once, inside, there was a woman on dialysis.

Then people started noticing something worrying on the roofs. The stalactites could sometimes reach over 78 inches long and the inhabitants started fearing them, as if they were blades on their heads. One day a stalactite fell on a man. Eventually, the mayor warned people not to go out if not absolutely necessary.

As the snofall stopped for 36 hours, the first roof started to collapse. It was a private apartment in the old city. It was followed by a Chinese restaurant, a cinema, two friaries, three churches, some farms and factories and dozens of private roofs around the city. Then the blizzard came.

On the night of February 11th, the snow had reached 80 inches. At that time, in an isolated house in San Marino di Urbino,  a little hamlet on the hills, Emilia was about to give birth to her first baby. She had been trapped in her house for 10 days, unable to reach the main road. The rescuers had been trying to get to her since the morning and they managed just half an hour before Nica was born.

A few days before, Roberto was able to clear the road and take her wife to the hospital just in time for Emanuele’s birth: the municipality, he claimed, had abandoned them, with no rescuer to take her out of the house in Montesoffio, 3 miles away from the city center. On the night of February 11th, Sante and Maria Luisa were on their way to a relative’s house. They got stuck in the middle of the blizzard for hours, until the rescuers found them at 5 am. They were hugging each other in the snow to keep warm.

By the end of the snowfall, the official stranded toll was 300 families. They were all living in hamlets more or less close to the city. Some of them were without water, others without heating. They were constantly in contact with the rescuers, but the roads were impassable even for the biggest snow plough the municipality had.

The cars, however,  were abandoned in the snow for weeks. Linda had just parked her car in a yard in front of a friend’s house on January 31st before having dinner. Three weeks later, she was able to shovel it out after four hours of work. Other cars weren’t as lucky as Linda’s.

They were left on the sides of the roads, becoming an indistinguishable part of a 120 inches-high blanket of snow. Some owners had put brooms, colored headscarves and mops to indicate them. As for the others, the snow ploughs just couldn’t see them and swept them with the snow. There are currently 54 claims for damages against the municipality.

At present, the province is counting the damages. As for the municipality, it has spent around 450 thousand euro for means of transport, fuel, staff, equipment, accommodation and meals. It calculates that it will spend 1 million euro more to repair the damage. Thirty million, furthermore, is the amount assessed for the companies’ damage. The Curia, for its part,  estimates the reconstruction of its damaged buildings at around 60 million euro.

On February 20th, the Emergency  State  ended. But the snow had one, last surprise for the city: some hours before, the roof of the Operating Centre for the Emergency collapsed. Don’t count your chickens before they are hatched.

 

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La fornace Volponi: storia e destino di un edificio perduto http://ifg.uniurb.it/2012/03/10/ducato-online/la-fornace-volponi-storia-e-destino-di-un-edificio-perduto/27999/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/10/ducato-online/la-fornace-volponi-storia-e-destino-di-un-edificio-perduto/27999/#comments Sat, 10 Mar 2012 14:28:21 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=27999

Il crollo della fornace Volponi

URBINO – E’ crollata silenziosamente sotto il peso della neve. E nessuno se n’è accorto per giorni. Eppure si trova nella vallata sottostante la città ducale, proprio sulla strada statale Bocca Trabaria: difficile non accorgersene.  Della ex- fornace Volponi, un edificio di 1400 mq un tempo fiore all’occhiello dell’industria di laterizi nell’area pesarese, resta solo lo scheletro di una parte del tetto e l’imponente ciminiera che la caratterizza.

C’è chi giura fosse già crollata tutta da tempo. I Vigili del Fuoco, chiamati per certificare il cedimento, hanno risposto che era in quello stato già da una settimana. Per il Comune di Urbino, invece, è stata una sorpresa: non sapevano nemmeno fosse crollata. “E’ un rudere già da molti anni” spiegano dall’ufficio Urbanistica del municipio e “appartiene a privati, quindi non possiamo intervenire”.

Nonostante sia al centro di un progetto di riqualificazione dell’area che prevede, tra gli altri, l’inclusione di parti della fornace in un complesso commerciale e la costruzione di un impianto di risalita che parta proprio dal terreno antistante la struttura fino al convento di Santa Chiara, la fornace è stata lasciata nel più completo degrado per anni. E continua a cadere.

LA STORIA. La struttura, costruita attorno alla metà del 1800, visse un periodo glorioso. All’epoca, in piena rivoluzione industriale, questa fabbrica di laterizi rappresentava il punto di partenza di qualsiasi nuova costruzione o ristrutturazione nel Montefeltro. Nel 1908 venne acquisita dai fratelli Volponi. Il figlio di uno dei due proprietari si chiamava Paolo, classe 1924, e passò la sua adolescenza in questa fabbrica: ne assorbì le ideologie anarchica e repubblicana che trovavano spazio tra i lavoratori del settore industriale dell’epoca. Crescendo, divenne prima partigiano, poi poeta, e infine senatore della Repubblica.

Nessuno se ne ricorda, ma la fornace ha fornito i mattoni per la costruzione del Collegio del Colle, iniziata nel 1965: mattoni che, come ha raccontato lo stesso architetto Giancarlo de Carlo in un’intervista apparsa sul volume ‘Costruire in laterizio’, “sono impermeabili al passaggio dell’acqua. Si potrebbe dire che venivano prodotti come il pane, impastati, lasciati al sole ad asciugare, poi cotti e infine messi all’aria”. Un prodotto di ottima qualità che aveva pochi pari nel Montefeltro, come spiega lo studio sulla fornace condotto da Ramona Quattrini e Paolo Clini, docenti di ingegneria civile presso l’Università Politecnica delle Marche.

I PROGETTI. Con la chiusura della fabbrica, nel 1971, per l’edificio è cominciato un lento degrado. Di proprietà di una società, per trent’anni nella fornace si sono susseguiti crolli su crolli. Poi l’idea del Comune di Urbino di riqualificare l’intero versante sud-est della città ponendo fine all’eterna questione della carenza di parcheggi: commissionato allo studio di architetti ‘Spada e associati’ nel 2000 il progetto, frutto della mente di Giancarlo de Carlo, prevedeva “il recupero, a usi culturali, dell’antica fornace e la realizzazione di un’area di interscambio con parcheggi in sotterraneo e un sistema di scale mobili che conduce in Centro Storico”. L’area, di circa 60.000 mq, era sottoposta a vincolo paesaggistico.

Ma del progetto non se n’è fatto più nulla. Nel 2008, invece, il Comune cambia rotta, e inserisce la fornace Volponi semi-crollata in un più ampio progetto, che vede la struttura (o meglio, quel che ne resta) inglobata in un polo commerciale, la costruzione di un ampio parcheggio e una funivia che colleghi la ex-fornace al convento di Santa Chiara. Peccato che, nonostante il progetto attuativo sia stato approvato (come anche la convenzione con i proprietari), non ci siano i fondi per la funicolare. E nell’attesa di un finanziamento, pezzo dopo pezzo se ne va un’importante testimonianza di archeologia industriale e un punto di riferimento per tutti gli urbinati.

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Costa Allegra, due pesaresi a bordo http://ifg.uniurb.it/2012/02/28/ducato-notizie-informazione/costa-allegra-due-pesaresi-a-bordo/26827/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/28/ducato-notizie-informazione/costa-allegra-due-pesaresi-a-bordo/26827/#comments Tue, 28 Feb 2012 10:45:23 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=26827 [continua a leggere]]]> Ci sono due pesaresi tra i 212 italiani a bordo della Costa Allegra, raggiunta e agganciata ieri notte da un motopeschereccio francese dopo che si era fermata a 200 miglia dalle Seychelles per un’avaria. Lo conferma l’ufficio stampa della Costa Crociere, che al momento non ha fornito altri dettagli. La nave è attesa a Desroches (il porto più vicino) per domani pomeriggio.

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