il Ducato » Giorgio Bernardini http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Giorgio Bernardini http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Stalking in famiglia: processo e assoluzione piena http://ifg.uniurb.it/2010/04/13/ducato-notizie-informazione/stalking-in-famiglia-processo-e-assoluzione-piena/2330/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/13/ducato-notizie-informazione/stalking-in-famiglia-processo-e-assoluzione-piena/2330/#comments Tue, 13 Apr 2010 12:42:35 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2330 [continua a leggere]]]> URBINO – Un uomo di 33 anni, T.G., è stato assolto con formula piena dall’accusa di maltrattamenti famigliari. Ad emettere la sentenza di primo grado è stato il giudice del tribunale di Urbino Gioacchino Sassi, che ha ritenuto le testimonianze dei vicini di casa della coppia poco convincenti.  L’imputato, secondo le accuse della moglie ventottenne di origini romene, avrebbe usato  violenze psicologiche e minacce continue nei suoi confronti e verso il figlio di quattro anni.

I fatti si riferiscono al 2008, quando la famiglia viveva a Piobbico. Gli assistenti sociali,  cui si era rivolta la donna, avevano segnalato gli episodi denunciati al tribunale dei minori. Nel dicembre del 2008 madre e figlio erano stati affidati per questo a una comunità protetta, mentre all’uomo era stata sospesa la patria potestà.

Nel corso del dibattimento di questa mattina l’avvocato della difesa Antonello Secchi ha sostenuto la non colpevolezza del suo assistito, affermando che le accuse mosse dalla moglie erano solo un “marchingegno per sviare l’attenzione sulla reale volontà dell’accusatrice: quella di separarsi dal marito una volta ottenuta la cittadinanza italiana”.

L’accusa si è invece concentrata sulle violenze psicologiche riportate da alcuni testimoni e dalla moglie. “La legge la faccio io, da me non scapperai mai, adesso prendo il bambino e lo porto via, se mi denunci ai carabinieri ti uccido”:  sono solo alcune delle frasi minatorie riportate nel corso dell’udienza. Anche se non si sono mai verificate violenze fisiche, sempre secondo l’accusa,  T.G. avrebbe anche simulato lo strangolamento del figlio, portandogli le mani al collo.

Al termine del dibattimento il pubblico ministero ha chiesto la condanna a un anno e tre mesi di reclusione per l’imputato. Il giudice Sassi non ha accolto le richieste dell’accusa ed ha assolto T.G. con formula piena, così come richiesto dall’avvocato della difesa. (e.p g.b)

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Nuove opere pubbliche pronte a maggio http://ifg.uniurb.it/2010/04/12/ducato-notizie-informazione/nuove-opere-pubbliche-pronte-a-maggio/2288/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/12/ducato-notizie-informazione/nuove-opere-pubbliche-pronte-a-maggio/2288/#comments Mon, 12 Apr 2010 16:36:11 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2288 [continua a leggere]]]> URBINO – Quattro interventi da realizzare entro maggio 2010. Un nuovo museo che nascerà nella parte alta della fortezza Albornoz, la riqualificazione di Borgo Mercatale, del sentiero delle Vigne e bagni pubblici. L’assessore ai lavori pubblici, Francesca Crespini, ha spiegato al Ducato Notizie come il versante della città dominato da palazzo Ducale sia pronto a cambiare volto.

I nuovi bagni pubblici verranno realizzati entro maggio e saranno collocati alla destra di Porta Valbona, proprio in corrispondenza delle fermate dei pullman turistici. I lavori inizieranno questo mercoledì e costeranno alle casse del Comune 41.000 euro.

Il sentiero delle Vigne attualmente collega l’area del parco della Resistenza con Borgo Mercatale: sarà ricostruito sulla scorta dell’antico tracciato. I lavori, già cominciati, costeranno 12.000 euro e l’inaugurazione è prevista per il 2 maggio. Stessa data per la riapertura della fortezza Albornoz, dove nascerà un museo di armi rinascimentali. . Il biglietto avrà un prezzo simbolico di un euro.

Il ripristino dell’area di Borgo Mercatale si era reso necessario dopo lo smantellamento di un distributore di benzina che da anni aveva smesso di funzionare. In quegli spazi saranno realizzati posti auto per la Polizia e per i residenti.

“Da otto mesi stavamo lavorando per azionare questi interventi che ritengo essere un’assoluta priorità per la città” ha detto l’assessore Crespini al Ducato Notizie. (g.b.)

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L’orizzonte dell’indipendenza http://ifg.uniurb.it/2009/03/12/ducato-online/lorizzonte-dellindipendenza/922/ http://ifg.uniurb.it/2009/03/12/ducato-online/lorizzonte-dellindipendenza/922/#comments Thu, 12 Mar 2009 13:34:40 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=922

Alberto Papuzzi

L’informazione italiana non è indipendente. E’ percezione condivisa, parere degli addetti ai lavori e sentenza dei lettori. Che comprano sempre meno quotidiani. Gli assetti delle proprietà, il ruolo dell’opinione pubblica e il comportamento dei giornalisti sono le variabili necessarie per capire se e come sia possibile scavalcare gli ostacoli che conducono all’indipendenza e comprendere gli orizzonti del giornalismo italiano.

Il progetto “Einaudi-Albertini per l’indipendenza dei media” raccoglie anche questa sfida, quella di far luce – attraverso esperienze e dibattiti – sulle condizioni di salute del giornalismo, sulle possibilità di un’autonomia che appare ancora lontana. Si comincia lunedì con una serie di appuntamenti che si terranno al Nuovo Magistero dell’ateneo urbinate.

“I giornali – spiega il professor Alberto Papuzzi - continuano ad appartenere a gruppi industriali e banche”. E questo pare essere il primo serio problema. Se il modello italiano assegna la proprietà dei gruppi editoriali ad un patto di sindacato formato da banche ed industriali è più probabile che tali gruppi si occupino di vendere pubblicità agli inserzionisti piuttosto che notizie ai lettori. L’influenza degli interessi economici degli assetti proprietari ha un peso eccessivo sull’elaborazione del giornale come sulla scelta del direttore.

Il professor Papuzzi è giornalista e autore di uno tra i libri di testo più utilizzati negli atenei italiani: “Professione giornalista”. Il suo è lo sguardo dello storico che non può fare a meno di osservare che nel nostro Paese non esiste quel vallo che le redazioni anglosassoni riescono a mettere fra sé e la proprietà. Non c’è insomma l’indispensabile barriera che dovrebbe separare la newsroom, la fabbrica delle notizie, dall’editore, o comunque da chi mette il denaro.
“Da questo punto di vista – chiarisce Papuzzi - ci sono diversi modelli a cui tendere per evitare la contaminazione tra proprietà e giornalisti. L’esempio più suggestivo è senza dubbio quello della cooperativa adottato a Le Monde. Si tratta di una realtà che presenta alcune problematiche di carattere economico, ma senza dubbio resta l’ipotesi più affascinante dal punto di vista dell’indipendenza di chi scrive”.

Del resto i numeri indicano una forte sfiducia nell’informazione da parte dei cittadini, soprattutto nel settore della carta stampata che continua a perdere lettori. L’impressione che l’opinione pubblica non riesca a formarsi è solo la conseguenza di un clima di generale distacco che non dipende unicamente dalle ingerenze delle varie proprietà nei giornali. I primi a soccombere sono infatti i quotidiani di partito: “La fine dell’idea di appartenenza nella politica è la causa della crisi di questi giornali, che sono diventati per primi l’anello debole del sistema editoriale”.

Dal dopoguerra ad oggi ci sono stati fenomeni che hanno mutato diverse volte il quadro delle proprietà. Dalla politica agli industriali sino al mondo della finanza.  “Il periodo più felice per l’indipendenza dei giornalisti è sostanzialmente coinciso con i cicli di espansione dei giornali. In una fase di contrazione, come quella odierna, è più difficile che i giornalisti affermino il proprio ruolo”. Anche le nuove tecnologie, secondo Papuzzi, giocano a sfavore dell’indipendenza, perché “non sono ancora padroneggiate” dalla maggior parte dei redattori.

Quella della proprietà non è comunque l’unica variabile da tenere in considerazione: “Nel giornalismo anglo-americano c’è una grande tradizione di autonomia che proviene proprio da parte della stessa categoria dei giornalisti. La chiave è proprio questa: deve essere il giornalista a difendere la sua indipendenza. In Italia siamo chiaramente molto lontani da questa prospettiva”.

Papuzzi opera una sorta di rivoluzione copernicana della problematica, ribaltando di fatto il ruolo del giornalista: da oggetto che subisce l’azione della proprietà a soggetto che propone la linea: “La capacità dei giornali di fare informazione secondo la logica dell’articolo 21 va riportata alla volontà del singolo giornalista di non tradire il suo ruolo e la sua missione. Questo rimane anche l’aspetto più affascinante del mestiere. Ciò che conta è la capacità del giornalista di essere fedele alla sua missione e di saper creare competizione fra le pubbliche opinioni”.

Servizi collegati:

Progetto Einaudi-Albertini
La fotogalleria dell’evento
Lo speciale televisivo
Diretta web della prima giornata
Il mini-sito con le schede dei partecipanti
Il video di Daniele Manca (Corriere della Sera)

Guida alla rete:

Università degli Studi di Urbino
Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino

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