il Ducato » Giovanni Ruggiero http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Giovanni Ruggiero http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Isabella Donfrancesco (Rai Edu): “Si può fare informazione culturale rispettando i bilanci” http://ifg.uniurb.it/2014/04/27/ducato-online/isabella-donfrancesco-rai-edu-si-puo-fare-informazione-culturale-rispettando-i-bilanci/62180/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/27/ducato-online/isabella-donfrancesco-rai-edu-si-puo-fare-informazione-culturale-rispettando-i-bilanci/62180/#comments Sun, 27 Apr 2014 13:08:26 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=62180 LA RICERCA La cultura? Per gli italiani è cibo e viaggi]]> donfrancescoURBINO – Mai ripiegato su se stesso e aperto ai contributi degli utenti. Secondo Isabella Donfrancesco di Rai Educational, ospite del Festival del giornalismo culturale di Urbino, il servizio pubblico dovrebbe essere così.

“Il ruolo rimane quello di informare – senza autoreferenzialità – ed essere crossmediale: i contenuti possono essere veicolati da più mezzi e gli stessi utenti devono poterli rielaborare per produrne altri a loro volta”  ha spiegato Donfrancesco.

Su queste basi, alla fine di maggio Rai Educational lancerà un nuovo programma intitolato “Storie di arte”: “Non la scolastica storia dell’arte raccontata in tv – ha spiegato Donfrancesco – ma una narrazione emotiva arricchita da ipertesti e quindi apertura al web”.

È un periodo di grande fermento per i canali tematici ed è proprio in questo contesto che, secondo Donfrancesco “il servizio pubblico con mandato educativo diventa fondamentale”. In tempo di spending review, anche l’informazione culturale deve tenere d’occhio la propria sostenibilità economica: “Badare ai bilanci – dice Donfrancesco – è doveroso oltre che necessario: si può fare informazione culturale rispettando i numeri”.


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Incidente nella galleria sulla bretella Urbino-Fermignano. Grave un motociclista / FOTO E VIDEO http://ifg.uniurb.it/2014/04/15/ducato-online/incidente-nella-galleria-sulla-bretella-urbino-fermignano-grave-un-motociclista-foto-e-video/61679/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/15/ducato-online/incidente-nella-galleria-sulla-bretella-urbino-fermignano-grave-un-motociclista-foto-e-video/61679/#comments Tue, 15 Apr 2014 15:54:24 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=61679 FOTO E VIDEO - L'uomo è caduto all'ingresso della galleria della Bretella Urbino-Fermignano. Un'eliambulanza ha trasportato il motociclista all'ospedale Torrette di Ancona. Traffico rallentato]]> moto02URBINO – Un 32enne, T.E., di Fermignano è rimasto ferito gravemente dopo un incidente con la moto all’ingresso della galleria sulla bretella Urbino-Fermignano. A soccorrerlo poco dopo le 17 sono stati i carabinieri di Urbino con un’ambulanza del 118. Le condizioni del motociclista sono apparse tanto gravi da rendere necessario l’intervento di un’eliambulanza che lo ha portato all’ospedale Torrette di Ancona.

Il motociclista è arrivato cosciente al pronto soccorso di Ancona ed è stato sottoposto agli esami diagnostici.

I testimoni dell’incidente dicono che l’uomo ha perso il controllo della moto mentre tentava un sorpasso all’uscita della galleria da Fermignano a Urbino. Nell’impatto contro la parete della galleria il casco, a differenza di quanto riportato in precedenza, non si è spaccato.

Il traffico sulla statale 73 bis tra Urbino e Fermignano è rallentato. Il flusso di auto è deviato sulla vecchia strada delle Conce.

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Speciale radio – Europopulismo http://ifg.uniurb.it/2014/04/11/radio-ducato/speciale-radio-europopulismo/61373/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/11/radio-ducato/speciale-radio-europopulismo/61373/#comments Fri, 11 Apr 2014 14:33:36 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=61373 [continua a leggere]]]> URBINO – Alle elezioni del 25 maggio per il rinnovo del Parlamento europeo, la disaffezione nei confronti della politica potrebbe essere cruciale. Antipolitica, populismo, euroscetticismo serpeggiano in Europa da qualche tempo e denunciano la fragilità di un modello politico nato e “morto” ad Atene: la democrazia. Piero Ignazi, docente di politica comparata all’Università di Bologna ed editorialista del gruppo L’Espresso, ci ha spiegato il significato di questi tre termini e il motivo per cui vengono spesso impiegati per descrivere il sentimento politico diffuso in Italia e nei Paesi dell’Unione.

Gli stati che definiamo democratici hanno dei problemi nel gestire il calo di fiducia nelle istituzioni nazionali e sovranazionali. Una popolarità in declino che interessa anche i 28 paesi membri dell’Unione europea, come ci spiega Giampiero Gramaglia, direttore della testata giornalistica Euractiv.it.

Questa crisi di fiducia nelle istituzioni è emersa anche dai sondaggi condotti da Demos, Istituto di ricerca politica e sociale fondato da Ilvo Diamanti, dove lavora Fabio Bordignon. Nella sua analisi il ricercatore si è anche concentrato su quelli che, secondo lui, sono i due attori politici principali in Italia: il premier Matteo Renzi e il leader del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo.

Ai nostri microfoni anche studenti e cittadini di Urbino, che tra poche settimane andranno alle urne per votare i membri del Parlamento europeo.

 

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Massimo Russo e Luca Tremolada a Urbino: “Il futuro del giornalismo è già arrivato” http://ifg.uniurb.it/2014/04/05/ducato-online/massimo-russo-e-luca-tremolada-a-urbino-il-futuro-del-giornalismo-e-gia-arrivato/60807/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/05/ducato-online/massimo-russo-e-luca-tremolada-a-urbino-il-futuro-del-giornalismo-e-gia-arrivato/60807/#comments Sat, 05 Apr 2014 14:45:02 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=60807 a sinistra Luca Tremolada (Il Sole 24 Ore), accanto Massimo Russo (direttore Wired)

a sinistra Luca Tremolada (Il Sole 24 Ore), al suo fianco Massimo Russo (direttore di Wired)

URBINO – Ci sono un matematico, un programmatore e un giornalista. Non è l’inizio di una barzelletta ma l’assetto di lavoro al quale le redazioni dovranno fare l’abitudine se non vogliono rimanere fuori dalla nuova era del data journalism.

È il messaggio del direttore di Wired Massimo Russo e Luca Tremolada, giornalista del Sole 24 Ore, che questa mattina hanno aperto la giornata di appuntamenti dedicata all’Ifg di Urbino e ai suoi ex allievi.

Un argomento che avrebbe interessato Luca Dello Iacovo, allievo del biennio 2004-2006, scomparso nel dicembre 2013 e ricordato oggi dai suoi colleghi di corso. Luca, che collaborava con l’inserto Nòva del Sole 24 Ore, era un grande appassionato di innovazione anche nel giornalismo.

Nel video: la giornalista Laura Troja legge i ricordi scritti dai compagni di corso di Luca Dello Iacovo.

“La novità che viviamo oggi – ha spiegato Luca Tremolada – sta nella grande disponibilità di dati e nella facilità d’uso di un gran numero di strumenti che permettono di rielaborare le informazioni per renderle fruibili a tutti”. I numeri nel giornalismo ci sono sempre stati, soprattutto nei quotidiani economici: “Al Sole una volta ci chiedevano di mettere una cifra ogni tre righe – ricorda Tremolada – oggi non possiamo farne a meno visto che solo le stesse amministrazioni pubbliche che cominciano a rendere pubblici i propri dati”.

Le redazioni dei grandi gruppi editoriali italiani si stanno gradualmente aprendo al lavoro sui dati: “Il grande fermento – aggiunge Tremolada – arriva anche da una serie di collettivi autonomi, gruppi di bravi giornalisti e programmatori che grazie ai dati sperimentano strade nuove”. Un esempio è il newsgame, videogiochi utilizzati come strumenti per interpretare le notizie, come l’americano DebTetris di David McCandless, che attraverso un videogame spiega il meccanismo dei mutui subprime.

LIVETWEETING – La cronaca della giornata

Emblematici sono stati poi i casi di Wikileaks di Julian Assange e le rivelazioni emerse dai documenti decapitati dall’ex analista della Nsa Edward Snowden. Sono i big data, imponenti quantità di dati e informazioni che nel primo caso in particolare: “Hanno costretto le cinque grandi redazioni che li hanno ricevuti – spiega Tremolada – a elaborare enormi quantità di file pubblicati in una serie di articoli in contemporanea: Assange ha saputo hackerare il sistema giornalistico mondiale sfruttando anche il timore di ogni redazione di ‘prendere un buco’ dagli altri che possedevano i dati”.

“Ci sono state più innovazioni negli ultimi cinque anni che da cinquant’anni a questa parte – ha detto Massimo Russo – siamo e saremo costretti a modificare il nostro modo di produrre le notizie e anche di fruirle, viviamo in un momento storico paragonabile solo al 1775 quando fu inventata la macchina a vapore”.

Una rivoluzione che come è sempre successo nella storia non arriva da dove ce l’aspettiamo: “Non sono gli establishment a portare i cambiamenti, questi arrivano dalla periferia, dagli attori secondari, da chi ha un’idea e fa l’uso migliore della tecnologia”.

Anche il giornalismo dovrà cambiare secondo Massimo Russo, prendendo ad esempio l’evoluzione dell’iOs, il sistema operativo della Apple su iPad e iPhone: “Le interfacce grafiche stanno abbandonando lo scheumorfismo, cioè il richiamo ad oggetti di uso comune associato alle funzioni dell’apparecchio che utilizziamo, come ad esempio la bussola che simula graficamente proprio le vere e proprie bussole. Allo stesso modo, oggi i siti internet dei quotidiani vengono ancora impostati come una “copia digitale” del giornale cartaceo. Sul web, però, il paradigma è diverso”. Nelle redazioni online, insomma, serve più coraggio. “Fare o non fare. Non esiste ‘provare'”. Ha concluso Russo citando il maestro Yoda di Guerre Stellari.

Tutto questo, senza dimenticare i cardini che hanno sempre sostenuto il mestiere del giornalismo: “Silvano Rizza sarebbe stato d’accordo con Giuseppe D’Avanzo, secondo il quale il giornalista scova, ricerca e racconta le notizie. Questo non può cambiare, ma dobbiamo considerare che ci rivolgiamo a un ecosistema dell’abbondanza: non possiamo essere totalmente esaustivi, dobbiamo portare valore nelle cose di cui ci occupiamo. Dimentichiamoci dell’organizzazione gerarchica verticale delle notizie: oggi è roba da giornali cattedratici”.

Un concetto non condiviso da Paolo Gambescia, l’ex direttore dell’Unità, del Mattino e del Messaggero che è intervenuto subito dopo Massimo Russo. “Non possiamo confondere la quantità con la qualità e le gerarchie vanno mantenute. I giornali – ha sostenuto Gambescia –  dovrebbero avere meno pagine, i telegiornali meno servizi, ma il tutto dovrebbe essere più denso e filtrato da professionalità”.

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Quaranta migranti nigeriani trovano asilo ad Acqualagna /VIDEO http://ifg.uniurb.it/2014/03/31/ducato-online/quaranta-migranti-nigeriani-trovano-asilo-ad-acqualagna-video/60644/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/31/ducato-online/quaranta-migranti-nigeriani-trovano-asilo-ad-acqualagna-video/60644/#comments Mon, 31 Mar 2014 16:45:14 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=60644 URBINO – Sono fuggiti dalla fame e dalla violenza attraversando il deserto e il mare. Nei loro occhi c’è dolore, diffidenza ma anche speranza. Da una settimana, la foresteria della Madonna del Pelingo, ad Acqualagna, ospita un gruppo di quaranta nigeriani salvati dalla flotta di Mare Nostrum, l’operazione congiunta nata per evitare i naufragi dei barconi di migranti. Dopo un passaggio nei centri d’accoglienza siciliani, al collasso dopo l’ultima ondata di sbarchi, il gruppo è stato inviato a Pesaro che, come altre città italiane, si è messa a disposizione per tamponare l’emergenza.

Per loro si prospettava una permanenza all’hotel Astoria, ma alcuni problemi tecnici hanno spinto la Prefettura a cercare un altro alloggio: la Diocesi di Urbino ha messo così a disposizione le stanze del santuario di Acqualagna, a due passi dal parco del Furlo. Ad occuparsi di loro ci sono anche i volontari della cooperativa Labirinto, che hanno avviato una raccolta di vestiti usati per i migranti: scarpe, pantaloni e cinture sono gli articoli più richiesti.

Alcuni di loro indossano i vestiti che avevano al momento della partenza dalle coste della Libia: infradito o pantaloncini che adesso, con il clima più rigido delle colline del Montefeltro, non proteggono dal freddo. Nessuna valigia per questi quaranta uomini, alcuni poco più che maggiorenni, che hanno sfidato le dune e le onde in cerca di un futuro migliore.

Qualcuno chiederà asilo in Italia, perché perseguitato per la sua religione: è il caso di Rufus, 19 anni, sfuggito a un attentato della setta islamista di Boko Haram: “Siamo tutti cristiani cattolici – racconta – nella mia città, Kaduna, una bomba è esplosa in chiesa durante la messa. Mia madre è stata ferita dallo scoppio, mio padre è morto”. Un altro ragazzo, Justice, ha perso entrambi i genitori in un altro attacco: “La mia famiglia è stata uccisa da Boko Haram – spiega – per questo ho lasciato il mio paese”.

Ad Acqualagna, invece, c’è solo pace: rimarranno qui fino a fine giugno, poi saranno trasferiti a Pesaro dove seguiranno corsi per imparare l’italiano, in attesa che l’iter burocratico per i richiedenti asilo faccia il suo corso. Le loro giornate trascorrono tra preghiere e partite a calcio nel campo della chiesa: molti di loro hann0 un passato da calciatori in Africa e adesso cercano una squadra locale dove giocare. Il sogno è diventare professionisti.

Justice, invece, non vuole fare il calciatore: “Voglio diventare un avvocato. Era il mio progetto di vita quando stavo in Nigeria. L’ho promesso ai miei genitori prima che morissero”.

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Le opere di Mario Borghi in mostra a Urbino / PHOTOGALLERY http://ifg.uniurb.it/2014/03/26/ducato-online/le-opere-di-mario-borghi-in-mostra-a-urbino-photogallery/60467/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/26/ducato-online/le-opere-di-mario-borghi-in-mostra-a-urbino-photogallery/60467/#comments Wed, 26 Mar 2014 15:09:58 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=60467 Le opere dell’artista urbinate Mario Borghi saranno esposte dal 3 al 23 aprile al Circolo culturale cittadino di Urbino. In anteprima le foto dei quadri del pittore. Nato a Urbino nel 1938, Borghi è anche scrittore e critico d’arte e ha pubblicato romanzi e raccolte di poesie

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Flaminia franata, i ristoratori del Furlo: “Ci sentiamo in trappola” http://ifg.uniurb.it/2014/03/19/ducato-online/flaminia-franata-i-ristoratori-del-furlo-ci-sentiamo-in-trappola/59795/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/19/ducato-online/flaminia-franata-i-ristoratori-del-furlo-ci-sentiamo-in-trappola/59795/#comments Wed, 19 Mar 2014 09:14:26 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59795 FOTO E VIDEO Ristoratori e albergatori del parco naturale sul piede di guerra: "Senza Flaminia, affari a picco". Il sindaco Andrea Pierotti: "Presto il via ai lavori, sarà tutto risolto prima dell'estate"
LEGGI Le Marche al primo posto per indice di franosità L'ANALISI Frane, parla il geologo ]]>
ll sopralluogo dei tecnici e amministratori locali  ACQUALAGNA – Al passo del Furlo scorre la storia. Lo hanno attraversato gli etruschi, gli antichi romani, i briganti, le truppe napoleoniche e c’è traccia anche di Benito Mussolini, che da Predappio si fermava in una locanda oggi ancora aperta. Ma da qualche mese fare la stessa cosa è un po’ più complicato. Da metà dicembre dello scorso anno la strada del Passo del Furlo, la Flaminia, è interrotta per una frana. La pioggia di quei giorni e l’erosione provocata dal fiume hanno fatto crollare nel vuoto alcuni metri di asfalto.

Approfittando della giornata primaverile, proviamo a raggiungere la zona che dal 2001 è tutelata dalla “Riserva naturale statale gola del Furlo”. Partiamo da Urbino e imbocchiamo la E78, quindi l’uscita per Calmazzo. Direzione “Gola del Furlo”. E’ lo stesso percorso che fanno (o meglio: facevano) i turisti dal nord Europa, come tedeschi e francesi. Poche centinaia di metri dopo l’uscita, la strada è transennata. I cartelli avvertono: “Strada interrotta”. Indicazioni su percorsi alternativi? Neanche a parlarne.

Ai turisti in fondo basterebbe qualche segnale stradale in più per scoprire che proseguendo in direzione Roma, superata la galleria, al passo del Furlo si arriva anche uscendo per Acqualagna. E’ qui che resistono dalla fine dello scorso anno la signora Giuseppina, Roberta e suo marito Alberto, Giovanna e altre decine di persone che vivono legate a doppio filo a questa zona. Ci sono tre bar, un grande ristorante lungo il fiume, un albergo con taverna.

La stagione turistica sta per entrare nel vivo, i timori di chi ha un’attività nel parco naturale diventano realtà: “Rispetto lo scorso anno –  racconta Raniero Tontini, marito della titolare del bar Costoli – il fatturato è calato di ben oltre il 60%. Le attività in zona che per la bella stagione davano lavoro a una decina di collaboratori, tra camerieri e addetti alle pulizie delle camere, quest’anno quasi certamente non potranno farlo”.

“Ci sentiamo come in trappola – raccontano Roberta e Alberto, dell’albergo e locanda Antico Furlo – Non possiamo programmare niente perché non sappiamo se la strada sarà riaperta prima o dopo l’estate. Ci piacerebbe essere più coinvolti dagli enti pubblici, potremmo raccontare qual è la vera situazione di questa zona e dare qualche idea per rilanciarla”. Poco prima i due albergatori stavano incontrando due ex studenti dell’Università di Urbino, rimasti legati a questa zona pur non essendo marchigiani, oggi professionisti nell’organizzazione eventi: “Abbiamo scoperto questi luoghi anni fa, quando studiavamo qui – racconta Luca, tarantino – Ora proveremo a organizzare un po’ di appuntamenti che attirino turisti, provando anche a sostituirci agli enti pubblici”.

Accanto c’è il bar Furlo, oggi tappa gettonata per le gite scolastiche che passano di lì. Dalla fine degli anni ’80 la famiglia della signora Giuseppina ha preso in mano la gestione del bar: “Spero che riaprano presto la strada – dice – Quest’anno so già che arriveranno pochi pullman di turisti e scolaresche, di sicuro ho subito un calo del 50%, siamo tutti molto preoccupati”. A pesare saranno soprattutto le tasse che tutti dovranno pagare: “La logica degli studi di settore – dice la signora Giuseppina – non tiene conto della situazione che abbiamo subito, vorremmo che il Comune chieda all’Agenzia delle Entrate una maggiore elasticità nei pagamenti delle tasse, visto che è stato riconosciuto lo stato di calamità naturale”.

Sul luogo in cui la strada è crollata, è in corso l’ultimo sopralluogodi  amministratori locali e tecnici della provincia di Pesaro-Urbino. “La copertura economica c’è – assicura il sindaco di Acqualagna, Andrea Pierotti – Abbiamo recepito le modifiche al progetto chieste dalla Soprintendenza, ora è il momento di concludere l’iter in pochi giorni e avviare la gara d’appalto per i lavori”. Il progetto lo curerà l’ingegnere Alberto Paccapelo dell’ufficio tecnico provinciale: “Realizzeremo un nuovo muro di cemento armato, il precedente risaleva almeno a 80 anni fa”. Tutti d’accordo sul come quindi, un po’ meno sul quando. Secondo l’assessore provinciale Massimo Galuzzi: “Prima dell’estate non so se i lavori saranno finiti, entro la stagione estiva è una previsione plausibile”. Più una speranza che una stima quella del sindaco Pierotti: “Se non ci saranno intoppi – dice – la strada sarà riaperta per giugno”. Riporta tutti alla concretezza l’ingegnere Paccapelo: “Dipenderà tutto dai tempi amministrativi – chiarisce – la posizione del crollo rende il lavoro più complicato, ma una volta avviato il cantiere, i lavori non dovrebbero durare più di 60 giorni”.


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Muci apre al ticket con Sestili, ma avvisa Londei: “Non cerco il suo sostegno a tutti i costi” http://ifg.uniurb.it/2014/03/18/ducato-online/muci-apre-al-ticket-con-sestili-ma-avvisa-londei-non-cerco-il-suo-sostegno-a-tutti-i-costi/59411/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/18/ducato-online/muci-apre-al-ticket-con-sestili-ma-avvisa-londei-non-cerco-il-suo-sostegno-a-tutti-i-costi/59411/#comments Tue, 18 Mar 2014 16:13:36 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59411 GUARDA I risultati LEGGI Affluenza record e i voti di Gadana: così ha vinto la Muci ]]> Maria clara Muci

Maria Clara Muci, candidato sindaco del Pd

URBINO – Per Maria Clara Muci, dopo la vittoria al ballottaggio, è già ora di pensare alle alleanze. I prossimi passi del candidato sindaco Pd dovranno considerare sia il fronte esterno al partito con Sel e Socialisti in attesa di proposte, sia il fronte interno con la spinta autonomista di Giorgio Londei e l’affinità sviluppata con i candidati sconfitti al primo turno, Piero Sestili e Federico Scaramucci.

In particolare con Sestili si è creato un rapporto di forte intesa che apre ipotesi sulla futura giunta comunale: “Con Piero – dice la Muci – possiamo portare avanti un’azione politica a 360°, ci completiamo e non escludo con lui un ticket in questa campagna elettorale: tra di noi – aggiunge – c’è una forte empatia personale e politica”.

Il risultato del ballottaggio non è andato del tutto giù a Giorgio Londei che ha confermato sostegno alla vincitrice, ma con una lista autonoma: “Abbiamo portato quasi 2000 persone al voto sulle idee di Urbino Capoluogo – dice Londei – tutti voti raccolti in modo trasparente e senza sostegni esterni, sugli altri candidati non so”. Al primo turno delle primarie democratiche era stato lo stesso Londei a finire nel mirino delle polemiche sui voti da parte di elettori ed esponenti di centrodestra. Ora lo scenario è cambiato: “Due settimane fa – insiste Londei – i nostri avversari pensavano che io fossi il candidato più facile da battere, ora è chiaro che la situazione si è invertita”. Circa mille voti in più tra il primo e il secondo turno sono stati un balzo numericamente importante per Maria Clara Muci che difende il suo risultato:  “I nostri voti – dice – sono quelli della gente che in una bella giornata di sole ha deciso di dare fiducia al mio programma e alla mia persona”.

Giorgio Londei va comunque avanti per la sua strada: “Sabato riuniremo il comitato, che può contare su circa 300 persone: stileremo l’elenco dei candidati che sottoscriveranno il nostro programma”. L’annuncio non fa piacere a Maria Clara Muci che si dice “amareggiata, anche se – aggiunge – non so se il loro progetto andrà in porto: se vuol essere un soggetto innovativo lo accetterò, ma se sarà il contenitore di chi non ha trovato spazio altrove, allora sono pronta anche a mettere in discussione il loro appoggio”.

Il mal di pancia tra i democratici durerà almeno fino a giovedì, quando si riunirà la direzione del partito: “Certe decisioni dovrebbero essere discusse tra noi, visto che Londei è iscritto al Pd – chiarisce la Muci – quando ci riuniremo chiederò a tutti unità, ma non a tutti i costi o con la trattativa sulle poltrone”.

E di unità e coesione parla anche Federico Scaramucci, sconfitto al primo turno delle primarie. “Dobbiamo cercare di riunire il Partito Democratico e tutte le forze di centrosinistra – spiega Scaramucci – il rischio è una dispersione di voti, dovuto anche al proliferare delle liste civiche. La Muci dovrà essere brava a confezionare un’offerta politica vincente e innovativa”. Dopo l’eliminazione nella corsa a sindaco, Scaramucci aveva confermato la propria lealtà a chiunque fosse stato il trionfatore delle primarie. “Non concentriamoci sulla spartizione degli assessorati tra le varie correnti del partito. Guardiamo agli aspetti imprenscindibili del nostro programma: turismo, giovani, ambiente, i rapporti con l’Europa. E lavoriamo per un ricambio generazionale della politica: un consiglio comunale con facce nuove e un partito formato da under 40“.

Sinistra ecologia e libertà intanto attende una convocazione da parte della Muci per discutere di un possibile accordo. “La vittoria di Maricla crea le condizioni per un’alleanza con il Partito Democratico – dichiara Giovanni Torrisi di Sel -.  Se avesse vinto Giorgio Londei il dialogo con il Pd sarebbe stato impossibile. Il programma della candidata sindaco tiene conto di quelle politiche sociali, abitative e dell’immigrazione che stanno a cuore al nostro partito”. Sel non ha dato indicazioni di voto per le primarie del Pd ma l’impressione è che molti elettori di Sinistra Ecologia e Libertà abbiano trovato punti in comune con la proposta politica della Muci: “Siamo contenti che abbia trionfato una donna: è il segnale di una svolta positiva”, conclude Torrisi.

Nella coalizione di centro sinistra, confluiranno anche i socialisti. “Continueremo a lavorare per un’alleanza con il Pd. Adesso la Muci è il candidato del suo partito, ma deve diventare il candidato di tutta la coalizione”, spiega Sandro Ambrogiani, segretario del Partito Socialista di Urbino. Sicuramente la Muci non potrà contare sul sostegno dell’Udc. La conferma arriva dalle parole di Francesco Fedeli, portavoce del partito di centro: “Sosterremo Maurizio Gambini e faremo parte della coalizione di centrodestra“.

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Maurizio Fallace insignito della cittadinanza onoraria http://ifg.uniurb.it/2014/03/17/ducato-notizie-informazione/maurizio-fallace-insignito-della-cittadinanza-onoraria/59546/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/17/ducato-notizie-informazione/maurizio-fallace-insignito-della-cittadinanza-onoraria/59546/#comments Mon, 17 Mar 2014 17:35:45 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59546 [continua a leggere]]]> URBINO – Maurizio Fallace sarà insignito della cittadinanza onoraria di Urbino. Lo ha deciso all’unanimità il Consiglio comunale nella seduta di oggi pomeriggio. “L’impegno e l’attenzione di Maurizio Fallace da alto dirigente pubblico – ha detto il sindaco Franco Corbucci – è stato fondamentale nella tutela della sede di Urbino degli Archivi di Stato e lo sviluppo del progetto per un polo archivistico nella nostra città”.

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Ami al bivio: appalto europeo o rischio chiusura http://ifg.uniurb.it/2014/03/17/ducato-notizie-informazione/ami-al-bivio-appalto-europeo-o-rischio-chiusura/59512/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/17/ducato-notizie-informazione/ami-al-bivio-appalto-europeo-o-rischio-chiusura/59512/#comments Mon, 17 Mar 2014 16:26:08 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=59512 [continua a leggere]]]> URBINO – “Se l’Ami non vincerà la prossima gara per l’affidamento del trasporto pubblico di Urbino, Pesaro e Fano, chiuderà”. Lo ha detto il presidente della società partecipata Ami, Giorgio Londei, prendendo la parola durante il consiglio comunale oggi pomeriggio a Urbino.

“Abbiamo già salvato l’Ami da un recente provvedimento del ministro Lupi – ha spiegato Londei – Il ministero imponeva che le società attive su bacini di utenza inferiori ai 400 mila euro dovessero fondersi con altre della stessa regione. Le commissioni parlamentari stanno spingendo per abbassare la soglia a 300 mila euro: in questo caso l’Ami non sarebbe costretta a unirsi con altre realtà”.

Entro il 30 giugno dovrà essere bandita una gara d’appalto europea per il rinnovo del servizio di trasporto pubblico: “Se l’Ami dovesse chiudere – precisa Londei – ci sarà una nuova società, forse straniera, con nuovi dirigenti e nuove politiche di gestione. Non sarà scontato garantire il posto di lavoro a tutti i nostri dipendenti. Inoltre alcune tratte, come quelle per Roma e Cosenza, potrebbero non essere più coperte”.

“Premiare chi non licenzierà”. La proposta è del consigliere comunale Federico Scaramucci (Pd) nel corso del consiglio comunale di Urbino sui casi Ami trasporti e Adriabus. “La gara a carattere europeo preoccupa anche i dipendenti – dice Scaramucci – Sarà opportuno che la gara possa prevedere un punteggio maggiore a chi dichiarerà di assicurare il mantenimento degli attuali dipendenti”.

“La gara è un punto interrogativo – dice il sindaco di Urbino, Franco Corbucci, a proposito della prossima gara d’appalto europea sul servizio di trasporti della provincia di Pesaro-Urbino, oggi gestita dall’azienda partecipata Ami – Il problema ce lo poniamo. Vista l’efficienza della nostra società penso che possiamo gareggiare con serenità. Però può succedere che possa vincere qualcun altro. La Regione dovrà tenere conto che chi concorre a un servizio del territorio, deve fare la sua parte per la tutela dell’occupazione. Non va dimenticata l’importanza di Urbino con l’Università e i servizi che ospita”.

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