il Ducato » Giulia Foschi http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Giulia Foschi http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Il vino come il turismo, le Marche al Vinitaly per crescere http://ifg.uniurb.it/2012/03/28/ducato-online/il-vino-come-il-turismo-le-marche-al-vinitaly-per-crescere/30085/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/28/ducato-online/il-vino-come-il-turismo-le-marche-al-vinitaly-per-crescere/30085/#comments Wed, 28 Mar 2012 16:31:50 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=30085 URBINO – Marche, il sesto senso è qui. A giudicare dalla folla di visitatori che riempie il padiglione marchigiano di Vinitaly, lo slogan della Regione, sponsorizzato da un onnipresente Dustin Hoffman, ha funzionato. O forse il merito è tutto dei vini e dei prodotti di queste terre, che suscitano sempre più interesse nel pubblico.

Un centinaio le cantine marchigiane presenti alla 46esima edizione della principale fiera enologica internazionale. A dominare, tre grandi vini: Verdicchio di Jesi, Verdicchio di Matelica e Rosso Conero. Ma c’è curiosità anche per le piccole produzioni di nicchia, come Pecorino e Vernaccia.

Spostandosi verso il pesarese si incontrano altre produzioni locali, “come l’Albanella, raro vigneto autoctono che produce un vino bianco profumato e morbido”, racconta il titolare dell’Azienda agricola Calcinari di Pesaro. Principe della zona collinare delle Marche del Nord è il Bianchello del Metauro, vino leggero e fresco che i produttori valorizzano con particolari processi di vinificazione facendo emergere aromi e sapori.

Unanime il parere dei produttori: sono vini di ottima qualità, superiori ad altri più conosciuti. Si tratta solo di lavorare su marketing e commercializzazione. “Nelle Marche si trovano vini di livello elevato, a prezzi altamente concorrenziali. Sul rapporto qualità-prezzo non abbiamo rivali. Dobbiamo solo farlo sapere al pubblico”, spiega Roberto Lucarelli, proprietario di un’azienda a Cartoceto.

Come per il turismo, anche nella produzione vinicola le Marche stentano ancora ad emergere, nonostante i recenti progressi. Valorizzare i prodotti del territorio, anche con itinerari tematici (come ‘Le strade del vino’), è sicuramente la strada principale da seguire. E Vinitaly sembra essere un ottimo punto di partenza.

Ulteriore aspetto su cui lavorare è la creazione di consorzi e associazioni. I produttori marchigiani tendono ancora a restare isolati, perdendo l’opportunità di rafforzarsi tramite marchi congiunti. Qualcuno ha mosso i primi passi in questa direzione, come i Vignaioli del Monte Conero, “imprenditori del nuovo modo di fare agricoltura, produttori responsabili e rispettosi dell’ambiente”.

Con 4.321 stand espositivi e oltre 150.000 visitatori, Vinitaly è il punto di riferimento fondamentale per un settore economico primario per l’Italia.  Secondo produttore mondiale dopo la Francia, in nostro Paese è leader mondiale per le esportazioni di vino.

Una delle principali novità di quest’anno è ViViT, rassegna di vini prodotti da agricoltura biologica e biodinamica. Le cantine aderenti hanno sottoscritto un’autocertificazione che garantisce l’applicazione di metodi rigorosamente naturali sia in vigneto che in cantina. Presenti anche le Marche, con l’Azienda agricola Valturio di Macerata Feltria: agricoltura di montagna, con pendenze fino al 40 per cento, per riportare il vino del Montefeltro a produzioni di alto livello.


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Viabilità, chiusa al traffico per un mese parte di Corso Garibaldi http://ifg.uniurb.it/2012/03/20/ducato-notizie-informazione/viabilita-chiusa-al-traffico-per-un-mese-parte-di-corso-garibaldi/29068/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/20/ducato-notizie-informazione/viabilita-chiusa-al-traffico-per-un-mese-parte-di-corso-garibaldi/29068/#comments Tue, 20 Mar 2012 16:00:34 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=29068 [continua a leggere]]]> URBINO – Il tratto di Corso Garibaldi dal Teatro Sanzio fino a Piazza della Repubblica rimarrà chiuso al traffico fino al 21 aprile per i lavori di rifacimento della pavimentazione. “Questo intervento permetterà di recuperare un punto molto importante del centro storico su cui non si interveniva da anni”, ha affermato l’assessore Francesca Crespini. Per il periodo di Pasqua il cantiere diventerà meno visibile, spostandosi dalla Piazza verso la zona adiacente al Teatro.

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Stampa sotto zero, online alle stelle. Solo la rete salva il giornalismo http://ifg.uniurb.it/2012/03/20/ducato-online/stampa-sotto-zero-online-alle-stelle-solo-la-rete-salva-il-giornalismo/29005/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/20/ducato-online/stampa-sotto-zero-online-alle-stelle-solo-la-rete-salva-il-giornalismo/29005/#comments Tue, 20 Mar 2012 12:56:47 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=29005 Smartphone e tablet, l'informazione è portatile]]> URBINO – Vendite ed entrate pubblicitarie in crollo per la stampa, mentre televisioni e radio oscillano tra lievi aumenti di audience e condizioni finanziarie non sempre facili. Internet e nuove tecnologie i vincitori indiscussi. Questi i dati su audience ed economia dei media presentati in uno dei focus del nono rapporto sullo stato del giornalismo americano (di cui abbiamo già parlato qui), pubblicato ieri dal Pew Research Center’s Project for Exellence in Journalism.

Nel 2011 diversi settori sono riusciti a limitare il calo di audience in corso nell’anno precedente ma, escluso il digitale, si tratta di variazioni minimali. Meno favorevole la situazione economica, segnata da un generale declino per la maggior parte dei media.


Variazioni percentuali 2010-2011

ONLINE – Prosegue l’impennata del digitale, con un aumento di audience e di entrate simile a quello dell’anno precedente. Il 44% degli americani possiede uno smartphone, il 18% un tablet. Il 51% delle persone che possiedono uno smartphone lo utilizza per informarsi; per i tablet la percentuale sale al 56%. Le maggiori entrate finanziarie dell’online derivano dalla pubblicità, in particolare dai banner, ma riguardano soprattutto le più grandi aziende, come Google e Facebook, piuttosto che i siti di informazione.

NETWORK TV – Per la prima volta dopo dieci anni l’audience dei network televisivi (ABC, CBS, NBC) è tornato a crescere. Il dato non si riflette nelle entrate finanziarie, che subiscono invece un calo del 3,7%. La crisi non riguarda però i programmi di informazione, che per ognuno dei tre canali televisivi hanno portato un incremento di guadagno compreso tra l’1 e il 2,5%.

TV LOCALI – Dopo un anno di declino, le televisioni locali hanno riportato un lieve miglioramento di audience. Sul piano finanziario corrisponde invece un deciso calo delle entrate, dovuto principalmente all’assenza di campagne pubblicitarie politiche durante un anno non elettorale: le entrate delle tv locali derivano infatti largamente dalla pubblicità in onda.

TV VIA CAVO – Un anno di eventi rilevanti, dai disastri internazionali all’instabilità della politica interna, ha influito sull’andamento, abbastanza buono, dell’audience dei principali canali televisivi. Traino della crescita è stata la CNN, con un aumento di audience del 16% nell’orario di massimo ascolto. In declino Fox News Channel che però, nonostante il calo del 3% in prima serata, rimane il canale dominante. Buona la situazione finanziaria, che beneficia della stabilità di un modello di business che attinge sia dagli abbonamenti che dalla pubblicità.

AUDIO – Il 93% degli americani possiede o ascolta la radio, media secondo solo alla televisione nella vita delle persone. Tuttavia, le radio AM/FM iniziano a temere la diffusione dei servizi digitali: quasi il 40% delle persone ascolta la musica solo tramite Pandora o Spotify sul proprio smartphone, numero che potrebbe duplicare nel 2015. Il guadagno proveniente dalle piattaforme digitali è aumentato del 15%,  ma nonostante ciò la maggior parte delle entrate deriva ancora dalle radio tradizionali.

PERIODICI – La circolazione dei sei principali magazine è rimasta fondamentalmente invariata rispetto all’anno precedente, con un calo dello 0,05 per cento. Il declino più sostanzioso riguarda Newsweek (-3,4%), mentre The Economist e The Week sono cresciuti entrambi del 2% circa. Diminuiscono le pagine pubblicitarie vendute dai periodici cartacei. La pubblicità delle automobili sono diminuite del 5,7%, quelle dei prodotti alimentari del 17%. Solo alcune iniziative digitali hanno permesso un miglioramento delle entrate finanziarie dei magazine.

QUOTIDIANI – Di tutti i settori dell’informazione, i quotidiani rappresentano quello in più grave sofferenza. Sia il pubblico che, soprattutto, le entrate finanziarie sono in forte calo. Le ristrettezze economiche hanno dirette conseguenze anche sull’organizzazione delle redazioni, costrette a lavorare con sempre meno personale dedicandosi contemporaneamente anche ai contenuti per l’online, unica fonte di guadagno. Diversi i casi di direttori e dirigenti di importanti testate che non sono riusciti a sostenere la complessità della situazione; tra questi, l’amministratore delegato del New York Times Janet Robinson, andata in pensione dopo solo tre mesi nel suo ruolo vista la difficoltà di migliorare la situazione economica dell’azienda.

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Informarsi sempre e ovunque. Ora le notizie si cercano sullo smartphone http://ifg.uniurb.it/2012/03/19/ducato-online/informarsi-sempre-e-ovunque-ora-le-notizie-si-cercano-sullo-smartphone/28836/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/19/ducato-online/informarsi-sempre-e-ovunque-ora-le-notizie-si-cercano-sullo-smartphone/28836/#comments Mon, 19 Mar 2012 16:06:41 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=28836 URBINO – La carta stampata crolla, internet è l’unica risposta per il futuro dell’informazione. Ma con smartphone, tablet, automobili con internet incluso, la vera rivoluzione digitale è nei supporti mobili. E’ quanto emerge dal nono rapporto sullo stato del giornalismo americano, pubblicato oggi dal Pew Research Center’s Project for Excellence in Journalism.

La facilità e la velocità di accesso alle notizie hanno portato le persone verso un rapporto più stretto con l’informazione, ma senza escludere l’utilizzo dei supporti fissi: spesso chi nota una notizia sul proprio smartphone, prosegue l’approfondimento con un tradizionale computer. Inoltre, dalla ricerca emerge che i nuovi supporti mobili inducono a una lettura più profonda, contrariamente a quanto si potrebbe pensare.

Le nuove tecnologie hanno avvicinato al digitale anche fasce di persone inizialmente escluse dall’utilizzo dei pc. Alcune popolazioni rurali, che non utilizzavano il computer fisso, ora si informano tramite il proprio telefono cellulare. Così i supporti mobili stanno contribuendo a ridurre il digital divide.

Uno dei trend più significativi dell’ultimo anno è il consolidamento del potere dei “giganti della tecnologia”: Google, Amazon, Facebook, Apple e pochi altri hanno in mano la completa gestione di hardware, software, browser, sistemi operativi. Un potere che permette a queste aziende di accedere a una sempre più vasta banca di dati personali degli utenti.

Ma qual è la reazione dei media tradizionali? La stampa continua il suo inarrestabile declino: considerando diffusione ed entrate pubblicitarie, il settore dei quotidiani ha subìto un crollo del 43 per cento dal 2000, più acuto nel 2011. Il tentativo di salvarsi passa tramite il web, con le ormai imprescindibili versioni online delle testate giornalistiche, fino alle app. Sforzi ancora insufficienti per parlare di una svolta digitale della stampa: manca l’attenzione al rapporto diretto coi lettori, l’utilizzo di pubblicità personalizzata è scarso, e Twitter viene usato solo come ulteriore mezzo per lanciare gli stessi contenuti dei giornali.

Esiste anche un legame inverso tra i nuovi padroni dell’informazione online e media tradizionali. Diversi i casi di media partnership, da Youtube con Reuters per la produzione di notiziari originali, all’accordo di Facebook con Washington Post, Wall Street Journal , The Guardian e altre testate. I giganti del web non perdono occasione per sfruttare al massimo le proprie potenzialità, mentre la stampa arranca.

Se il ruolo dei social network è sempre più determinante per l’informazione, non si può però ancora parlare di un sorpasso. Più della metà della popolazione statunitense è attiva su Facebook, gli utilizzatori di Twitter sono aumentati del 32 per cento nell’ultimo anno, ma non più del 10 per cento dei lettori digitali segue le indicazioni provenienti dai social network nella ricerca delle notizie. Da questo punto di vista, il pubblico preferisce ancora fonti giornalistiche tradizionali, purchè online.

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L’alpaca, un animale insolito per business promettenti http://ifg.uniurb.it/2012/03/11/ducato-online/lalpaca-un-animale-insolito-per-business-promettenti/27561/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/11/ducato-online/lalpaca-un-animale-insolito-per-business-promettenti/27561/#comments Sun, 11 Mar 2012 11:06:45 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=27561 URBINO – “Bibi, Antony, Benjamin!”. Al suono della voce di Noemi qualcosa si muove nella casa di legno. Una testolina su un lunghissimo collo sbuca dalla porta. Bibi si sporge per vedere cosa succede e, uno per volta, gli altri lo seguono. Timidamente gli alpaca escono allo scoperto e restano immobili, fissando i visitatori con gli occhi spalancati. Non siamo in Perù, ma nella prima campagna urbinate. Ed è proprio qui, all’allevamento Alpaca della Foglia di Noemi Gambini, che si trova la sede della SIA, la Società Italiana Alpaca. L’alpaca, animale delle Ande, è un lontano parente del cammello; è simile al lama, ma più piccolo. Il suo manto è morbidissimo: merito di una fibra fine e pregiata, cinque volte più calda della lana di pecora e più preziosa del cachemire.

Noemi ha iniziato per caso tre anni fa, quando cercando delle caprette da lana si è imbattuta nelle foto degli alpaca. Impossibile resistere. Ora ha quattordici esemplari; alcuni li ha venduti in Svizzera, a maggio ne nasceranno altri due. Insieme ad altri soci SIA, ha prodotto un filato che definisce un esperimento: “La qualità non è esattamente quella che ci aspettavamo. La fibra dell’alpaca è ottima, ma è necessario del lavoro per ottenere un risultato migliore”. In più ci sono i problemi legati a quantità e omogeneità: l’industria accetta quantitativi minimi di cento chili di lana grezza, uniforme per colore e finezza. Attualmente, nessun allevamento italiano è in grado di rispondere a questi requisiti.

Un vero peccato, perché le aziende che producono maglieria e tessuti in Italia, e nel territorio marchigiano in particolare, abbondano. E la richiesta di tessuti pregiati è elevata. “I prodotti in alpaca appartengono a un mercato di fascia alta, per il quale la crisi non esiste”, afferma il Presidente della SIA Cristiano Bianchi. “Abbiamo già diversi contatti. Ad esempio, un’industria che produce articoli per lo stilista Salvatore Ferragamo è pronta ad acquistare cinquecento chili di fibra. Ma noi non li abbiamo”.

Così le aziende italiane importano dall’estero -Perù, Australia e Nuova Zelanda i primi produttori- ventotto milioni di euro di fibra di alpaca all’anno, cifra che colloca l’Italia al primo posto al mondo per valore di fibra di alpaca importata. Se solo trovassero la materia prima sul territorio si abbatterebbero i costi di trasporto, incentivando le produzioni locali. Per questo è nata la Società Italiana Alpaca: “La disinformazione è l’ostacolo principale allo sviluppo di un approccio professionale”, spiega Bianchi. “Diffondiamo protocolli di miglioramento genetico dell’animale, consigliando e talvolta imponendo ai soci analisi della fibra, screening del gregge, programmi di accoppiamenti selezionati. Solo in questo modo i nostri soci potranno trasformare quello che oggi è un hobby in un business con enormi potenzialità”.

Dello stesso parere Noemi, determinata a fare dell’attività di allevamento degli alpaca il suo lavoro. Oggi si occupa anche dell’azienda agricola di famiglia, ma sta progettando un’accurata selezione dei suoi animali per ottenere un gregge di colore grigio dalla fibra finissima. Ma quali sono i costi? “Una femmina può partire dai duemila euro, ma il prezzo varia molto a seconda del colore e della qualità. In più, si valutano pedigree e riconoscimenti: il vincitore del campionato italiano di alpaca avrà un valore economico molto elevato”. Mai come il più famoso stallone d’America, venduto all’asta in Ohio per seicentocinquantamila dollari. Cifra da primato, ma non così lontana dal costo dei maschi di alpaca negli Stati Uniti. Il principale guadagno per gli allevatori di alpaca infatti deriva dalla vendita degli animali stessi, e solo secondariamente dalla fibra, per quanto remunerativa.

La sorpresa è che l’alpaca non viene venduto solo ad altri allevatori. “Spesso gli agriturismi scelgono di acquistarne qualcuno, ma anche diverse famiglie le comprano per tenerle in giardino”, racconta Noemi. Intelligenti e docili, gli alpaca vengono utilizzati anche nella pet therapy, o semplicemente come animali di compagnia. Al posto, o insieme, ai più tradizionali cani e gatti.

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Formazione, oltre 300 corsi gratuiti in partenza http://ifg.uniurb.it/2012/02/16/ducato-notizie-informazione/formazione-oltre-300-corsi-gratuiti-in-partenza/25586/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/16/ducato-notizie-informazione/formazione-oltre-300-corsi-gratuiti-in-partenza/25586/#comments Thu, 16 Feb 2012 17:34:13 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=25586 [continua a leggere]]]> PESARO – La provincia di Pesaro-Urbino ha presentato oggi i corsi di formazione finanziati con il contributo del Fondo sociale europeo per il 2012-2013. Due le tipologie: corsi di formazione professionale di media e lunga durata e corsi a catalogo di breve durata, dalle 12 alle 36 ore. Tutti completamente gratuiti. Tra le macro aree, amministrazione, informatica, lingue e management. Moltissimi i corsi con sede a Urbino. Per informazioni, www.provincialavoro.it.

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“Abbiamo perso tutto”. Petriano, il dramma delle aziende distrutte http://ifg.uniurb.it/2012/02/16/ducato-online/abbiamo-perso-tutto-petriano-il-dramma-delle-aziende-distrutte/25410/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/16/ducato-online/abbiamo-perso-tutto-petriano-il-dramma-delle-aziende-distrutte/25410/#comments Thu, 16 Feb 2012 15:30:00 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=25410 [continua a leggere]]]>

Il tetto sfondato dell'azienda S'Arreda di Petriano

PETRIANO – Anni di lavoro cancellati da due settimane di neve. Gli imprenditori di Gallo e Petriano sono disperati. Decine di capannoni industriali sono stati sfondati dai cumuli di neve. Centinaia di migliaia di euro di danni, ancora da quantificare e comunque in aumento. Le produzioni bloccate, le scadenze impossibili da rispettare.

“Cosa posso dirvi. Non dormo la notte. Sono sempre qui, cerco di fare il possibile per evitare che cedano altre parti del tetto”. Morris Cioppi, titolare di S’Arreda, azienda che produce divani, indica le macerie sotto ai 1000 metri quadrati di soffitto crollati nel suo capannone.

Costruito per sostenere fino a 120 centimetri di neve, ha ceduto sotto al peso dei 170 centimetri che lo ricoprono, schiacciando macchinari e prodotti che si trovavano all’interno. I primi pezzi hanno iniziato a cadere domenica, poi il crollo è stato inarrestabile.

Ora gli operai sono al lavoro per frenarlo, puntellando la struttura. Fortunatamente il settore del montaggio si è salvato, e Cioppi spera di riprendere al più presto l’attività. La produzione invece resterà ferma per almeno due mesi, e i danni potrebbero raggiungere i 250.000 euro. Ma è ancora presto per un bilancio definitivo.

Emanuele, proprietario di Kappa Kitchen, ci raggiunge in macchina quando viene a sapere che ci stiamo informando sui danni della neve alle imprese di Gallo e Petriano. “Vogliamo che se ne parli. Ecco il foglio dei Vigili del fuoco: inagibilità totale. Tutto quello che abbiamo è qui dentro, e non possiamo nemmeno entrare”.

Il capannone dell’azienda di cucine ha un enorme buco sul tetto da cui continua a gocciolare neve. Piove in diverse aree della struttura. Ogni tanto si sente uno scricchiolio. “Di tutto quello che è contenuto in questi 6.000 metri quadri non potremo riutilizzare nulla. Tutto perduto. Sono materiali di truciolato, che assorbe l’acqua e si gonfia”. Impossibile ipotizzare l’entità dei danni. Emanuele rimane in silenzio a fissare l’entrata transennata della sua azienda, senza poter fare niente per fermare la distruzione di tutto il suo lavoro.

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Neve, Cna: causa stop mezzi pesanti decine di imprese rischiano chiusura http://ifg.uniurb.it/2012/02/15/ducato-notizie-informazione/neve-cna-causa-stop-mezzi-pesanti-decine-di-imprese-rischiano-chiusura/25117/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/15/ducato-notizie-informazione/neve-cna-causa-stop-mezzi-pesanti-decine-di-imprese-rischiano-chiusura/25117/#comments Wed, 15 Feb 2012 18:34:17 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=25117 [continua a leggere]]]> URBINO – Oltre metà delle 1400 imprese della provincia è in grave difficoltà; molte potrebbero chiudere. E’ l’allarme lanciato dal responsabile provinciale di Cna-Fita, Riccardo Battisti. A causa del fermo dei mezzi con portata superiore alle 7,5 tonnellate, sono andate perse intere settimane di lavoro, quasi un mese. “Le imprese non stanno lavorando, non stanno fatturando. Non sanno se riusciranno a far fronte alle scadenze fiscali e previdenziali”, afferma Battisti.

La grave emergenza nel territorio di Urbino ha concentrato tutti i mezzi spazzaneve nell’entroterra, rendendo impossibile la pulizia di molte strade provinciali. “Ma c’è stato anche un problema di organizzazione -aggiunge Riccardi- perchè non è stato fatto sufficiente rifornimento di sale”. La paura è che le temperature polari dei prossimi giorni mantengano le strade nella stessa condizione, peggiorando ulteriormente la situazione di sofferenza delle imprese.

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Viabilità, strade in graduale miglioramento, ancora pericolo ghiaccio http://ifg.uniurb.it/2012/02/15/ducato-notizie-informazione/viabilita-strade-in-graduale-miglioramento-ancora-pericolo-ghiaccio/25079/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/15/ducato-notizie-informazione/viabilita-strade-in-graduale-miglioramento-ancora-pericolo-ghiaccio/25079/#comments Wed, 15 Feb 2012 17:53:20 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=25079 [continua a leggere]]]> URBINO – Migliora lievemente la condizione della viabilità, nel complesso ancora critica. Da oggi l’85 per cento delle strade comunali è tornato percorribile, ma dalla sera alle prime ore del mattino occore prestare molta attenzione al ghiaccio.

Le operazioni di pulizia hanno interassato strada Torre San Tommaso (Trasanni), via della Stazione, zona Camping Cesane, Cimitero San Bernardino, Ca’ Corona e Ca’ Raniero, Ponte Armellina, zona Torre Cotogna, San Cipriano, San Giovanni in Ghiaiolo e Santa Maria delle Selve. Liberata la strada in zona Ca’ le Suore, che consente di collegare il Campus scientifico universitario “Mattei” con Fermignano.

Riaperte ai mezzi pesanti diverse strade provinciali, tra le quali la 73bis Fano-Urbino e l’Urbinate. Non ci sono particolari aggiornamenti da parte dell’Anas, che ricorda la chiusura del valico di Bocca Trabaria sulla Statale 73bis per rischio valanghe.

AUTOBUS – Le navette sono regolari, così come i collegamenti tra Urbino e Pesaro. Ancora inaccessibile il centro storico.

TRENI – Garantita la maggior parte dei treni, rare cancellazioni di regionali da e per Pesaro. Ritardo di oltre un’ora per il regionale delle 18.33 per Ancona.

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Pulizia neve, via Francesco di Giorgio Martini a senso alternato http://ifg.uniurb.it/2012/02/14/ducato-notizie-informazione/pulizia-neve-chiusa-via-francesco-di-giorgio-martini/24580/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/14/ducato-notizie-informazione/pulizia-neve-chiusa-via-francesco-di-giorgio-martini/24580/#comments Tue, 14 Feb 2012 15:51:05 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=24580 [continua a leggere]]]> URBINO – L’esercito sta accumulando la neve rimossa dai tetti dei palazzi in Piazza della Repubblica. Da qui viene trasferita a Borgo Mercatale, dove le ruspe dei Vigili del fuoco la riversano nella scarpata. A causa di queste operazioni una corsia di via Francesco di Giorgio Martini è chiusa e si viaggia a senso alternato. Domani l’attività di pulizia dei tetti proseguirà con conseguenti chiusure temporanee di altre strade.

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