il Ducato » Isabella Ciotti http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Isabella Ciotti http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it I segreti di Urbino racchiusi in trenta codici a barre: l’idea degli studenti dell’Isia http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/i-segreti-di-urbino-racchiusi-in-trenta-codici-a-barre-lidea-degli-studenti-dellisia/73636/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/i-segreti-di-urbino-racchiusi-in-trenta-codici-a-barre-lidea-degli-studenti-dellisia/73636/#comments Wed, 06 May 2015 13:09:52 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73636 URBINO – Chi lo avrebbe mai detto che Via dei Debitori avesse davvero a che fare con un giro di debiti? Eppure quella strada era proprio la preferita dagli urbinati con qualche conto da saldare: sceglieva il “giro lungo” chi per arrivare in centro non voleva passare per via Mazzini, abitata dalle persone benestanti, di solito creditori.

Via Barocci invece era famosa per i suoi orologi, tanto apprezzati da finire nella corte reale a Vienna. Attraversando Piazza Rinascimento si scopre poi che, dove ora passeggiano i turisti, un tempo i cavalieri giocavano a fare la lotta con i gatti: un tipo di “duello” nato in occasione del matrimonio di Guidobaldo, figlio di Federico, con Elisabetta Gonzaga. La vittoria sul temibile sfidante sarebbe valsa dieci monete d’oro.

A volte i racconti più interessanti non si trovano sui libri di storia. In questo caso sono a portata di cellulare. Con il progetto “Imprint Urbino” quattro studenti dell’Isia (Alessandra Smiderle, Giovanni Murolo, Augustina Cocco Canuda e Cecilia Negri) sono riusciti a memorizzare in trenta Qr Code gli aneddoti più curiosi legati alla città, da oggi e per due settimane consultabili tramite il proprio smartphone.

Il Qr Code è un codice a barre bidimensionale che al suo interno riesce a “nascondere” testi da più di 4mila caratteri. È quella piccola immagine in bianco e nero che spesso troviamo nelle etichette dei prodotti o nelle carte d’imbarco che presentiamo al gate dell’aeroporto. La quantità di dati che riesce a contenere ha fatto di questo quadratino lo strumento ideale per trasmettere informazioni senza spreco di carta.

I quattro studenti del corso di Comunicazione e design per l’editoria hanno pensato, ad esempio, di infilarci dentro delle storie. Ma non dei racconti qualsiasi: fatti e curiosità appartenenti al passato di Urbino, che pochi conoscono, e legati a precisi luoghi della città. Se li sono fatti narrare dai cittadini, dagli assessori comunali, dai residenti più anziani. E poi li hanno fatti entrare in trenta Qr code rossi, che da oggi tappezzeranno mura e monumenti in giro per la città.

Per decifrare i trenta codici a barre sparsi per Urbino (la mappa si può consultare su questa pagina) basterà avere con sé uno smartphone e scaricare un lettore di Qr Code. Scansionando il codice si verrà automaticamente indirizzati al sito internet www.imprinturbino.tk (navigabile solo da dispositivi mobili), dove sono contenute le storie.

Ma il gioco non finisce con la lettura della storia. In fondo ad ogni racconto gli studenti dell’Isia hanno pensato di chiedere ai visitatori un aneddoto tutto loro. Perché nel ricostruire la vita di una città un po’ di partecipazione non guasta. Così, se in via Bramante qualcuno ha dato il suo primo bacio, o se a piazza San Francesco è legato un fatto storico che ancora nessuno conosce, non si deve fare altro che aggiungerlo. “Anonimato assicurato”, dicono i ragazzi.

Quella che sembra una semplice caccia al tesoro, è un tentativo intelligente di creare una più profonda memoria collettiva, di dare al presente un nuovo passato.

I ragazzi stanno inoltre lavorando a un evento in cui poter “restituire” le storie alla città: in quell’occasione gli aneddoti digitali si “materializzeranno” su tanti scontrini di carta e chiunque potrà prendere il suo.

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La Data sarà spazio per gli universitari. Gambini, “bando entro l’estate” http://ifg.uniurb.it/2015/05/05/ducato-online/la-data-sara-spazio-per-gli-universitari-gambini-bando-entro-lestate/73366/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/05/ducato-online/la-data-sara-spazio-per-gli-universitari-gambini-bando-entro-lestate/73366/#comments Tue, 05 May 2015 07:52:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73366 "Urbino, rampa elicoidale" di maong - Flickr. Con licenza CC BY 2.0 tramite Wikimedia Commons - http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Urbino,_rampa_elicoidale.jpg#/media/File:Urbino,_rampa_elicoidale.jpg

“Urbino, rampa elicoidale” di Maong – Flickr (CC: BY)

URBINO – Sull’ordinanza anti-alcol non arretra di un centimetro, ma sulla concessione di nuovi spazi si fa strappare una promessa: gli studenti avranno la Data per le loro attività ricreative. Il sindaco di Urbino Maurizio Gambini chiude così il tavolo con i rappresentanti di Ersu e Università, il primo del suo mandato.

Ai giovani che chiedono di sentirsi pienamente integrati con la città, dopo il provvedimento “svuota-piazza” (quello che riguarda il consumo di alcolici all’aperto) e che secondo loro li ha portati ad allontanarsi dal centro, l’amministrazione metterà a disposizione laboratori e spazi che saranno “autogestiti”. Sì, perché a decisione appena presa e in mancanza di un progetto definito, è proprio dai ragazzi che si attendono proposte su come reinventare l’antica scuderia di Palazzo Ducale. Un bando rivolto ai gruppi studenteschi sarà indetto entro l’estate.

È da tempo ormai che va avanti la ricerca di nuovi ambienti dedicati agli universitari. E l’idea di sfruttare la Data con i suoi tre piani e gli ampi locali è nell’aria da mesi. A renderla concretizzabile, questa volta, la sua rinascita in occasione di Expo Marche.

A metà strada tra i collegi e il centro storico, e sufficientemente distante dalla zona residenziale, l’antica stalla è parsa a tutti il luogo più adatto alle future iniziative dei ragazzi. Per il rettore dell’Università Vilberto Stocchi (presente anche lui al tavolo) la scelta della Data sarà “uno stimolo a reinterpretarla”. Per la rappresentante degli studenti Francesca Gasparetto e il collega Angelo Duraccio, che in nome degli studenti siede in Consiglio comunale, “la struttura a tre piani consentirà un utilizzo diversificato: un piano potrebbe ospitare un’aula studio, gli altri una caffetteria e un sala per le feste, tanto per buttare giù qualche prima idea”. Va poi detto che nell’area il sindaco Gambini intende incluso il parcheggio di Mercatale, che a breve potrebbe essere liberato dalle auto. Ora bisogna attendere la fine dei lavori per l’Expo, ma “è possibile che la vecchia scuderia sia pronta per accogliere i ragazzi entro il 2016″, ha detto Gambini.

“Soddisfatti? Sì, lo siamo – hanno detto i due rappresentanti studenteschi – ma lo saremo di più quando vedremo il bando messo nero su bianco”.

Che il tavolo si concludesse con una decisione non era poi così scontato. “Sono stato un anno fa allo stesso incontro, esattamente sovrapponibile a questo – aveva detto ieri ai colleghi il responsabile dell’ufficio stampa dell’Università, Tiziano Mancini - allora siamo usciti da qui senza soluzioni”. Lo stesso Mancini ha tentato, con successo, di imprimere una svolta alla lunga storia dei confronti tra studenti e istituzioni: “Usciamo da qui con una proposta”.

“Oltre alla Data – ha spiegato Mancini agli altri – si sono venuti a creare altri due nuovi posti, Santa Lucia e la Casa della Poesia. Le possibilità esistono, si tratta di solo di scegliere, di fare il nome di un posto”. Così, l’effettiva disponibilità di luoghi e la volontà di chiudersi alle spalle le porte del Municipio con qualcosa in mano ha fatto spingere a tutti l’acceleratore.

Non è un caso che sul “come riutilizzare la Data” il sindaco abbia passato la palla ai gruppi studenteschi. E che abbia sul momento denominato il bando “concorso di idee”.

Il prossimo passo, anticipano Angelo Duraccio e Francesca Gasparetto, potrebbe allora essere un incontro con l’assessore alle infrastrutture Roberto Cioppi. E poi riconsultare l’amministrazione, che ieri ha promesso nuove assemblee a cadenza “almeno trimestrale”, per evitare che dal tavolo di ieri trascorra un altro anno.

Solo una cosa resta invariata a distanza di mesi: la posizione del sindaco sull’ordinanza anti-alcol, che vieta ai ragazzi il consumo di bevande alcoliche nel centro storico e il trasporto di bottiglie dalle 20.30 alle 7 del mattino. Che poi è la genesi di tutto.

Ci hanno provato, i rappresentanti degli studenti, a insistere sulla revoca del provvedimento. Ma Gambini non ha dubbi: “L’ordinanza è stata la scelta migliore che si potesse fare, nell’interesse della città ma anche degli stessi studenti. Trovare bottiglie per strada alle 5 di mattina è una cosa indegna, e molti giovani mi hanno ringraziato”.

Se l’accusa rivolta alla misura è di aver sfavorito l’aggregazione dei giovani in centro storico, il sindaco si chiede: “una discoteca a cielo aperto non svuotava forse la città dai suoi veri residenti?”

A cercare di interpretare le istanze degli universitari Piero Sestili del PD: “Non si chiede di tornare all’anarchia. Gli studenti vogliono solo essere rassicurati, sentire che non sono un mondo a parte”.

Certo è che gli studenti non mollano. “Il sindaco ha detto di aver riportato, con l’ordinanza, la palla al centro – ha detto Angelo Duraccio – noi allora faremo di tutto per cercare soluzioni che diano un calcio a quella palla. E facciano ripartire la partita”.

 

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Tavolo studenti-sindaco: universitari, “via ordinanza anti-alcol”. Gambini dice “no” http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-notizie-informazione/tavolo-studenti-sindaco-universitari-via-ordinanza-anti-alcol-gambini-dice-no/73219/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-notizie-informazione/tavolo-studenti-sindaco-universitari-via-ordinanza-anti-alcol-gambini-dice-no/73219/#comments Mon, 04 May 2015 15:17:12 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73219 [continua a leggere]]]> URBINO, 4 MAG – Gli universitari hanno chiesto al sindaco di Urbino di annullare l’ordinanza anti-alcol ma Maurizio Gambini ha risposto “no”. Gli studenti hanno presentato la richiesta durante l’incontro con il primo cittadino, in corso nel suo ufficio in Comune, per discutere proprio di spazi ricreativi e del rapporto degli stessi studenti con le istituzioni e la città. “È la scelta migliore – ha spiegato Gambini – che si potesse fare nell’interesse della città e degli stessi studenti. È giusto perché trovare bottiglie per strada alle 5 di mattina è una cosa indegna”.

Piero Sestili, del Pd, presente anche lui all’incontro, si è schierato con gli universitari, spiegando che “non si chiede di tornare all’anarchia. Gli studenti vogliono solo essere rassicurati”.

In alternativa gli studenti chiedono nuovi spazi ricreativi. Richiesta che trova d’accordo, almeno in linea di massima, il sindaco che invita a pensare a progetti di riutilizzo degli spazi pubblici, come ad esempio il palazzetto.

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Volontari al festival di Perugia: dietro le quinte della web tv http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-online/volontari-al-festival-di-perugia-dietro-le-quinte-della-web-tv/71357/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-online/volontari-al-festival-di-perugia-dietro-le-quinte-della-web-tv/71357/#comments Tue, 21 Apr 2015 21:49:31 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71357 VIDEO / IL DIARIO DEI VOLONTARI Tra lo staff dell'Ijf 2015 ci sono anche dieci allievi del Ducato. I ragazzi ci raccontano come funziona "la macchina" del festival attraverso il loro lavoro. Calato il sipario sul Festival, è la volta di raccogliere il racconto e le immagini di una videomaker PUNTATE PRECEDENTI 4 | 3 | 2 | 1 ]]> PERUGIA – L’esemplare di volontario-videomaker al Festival del giornalismo di Perugia si alza presto la mattina e rientra tardi la sera. Il suo occhio è l’obiettivo della telecamera, che porta a spasso per il Festival come la più preziosa delle amiche. Fa avanti e indietro tutto il giorno tra una location e l’altra, con in spalla il suo borsone e ai piedi scarpe sempre più consumate. Il videomaker deve portarsi dietro due batterie di riserva: una per la telecamera, e una per sé. È il più attento degli spettatori, sempre pronto a filmare ciò che ha davanti. Ma le immagini più belle sono sempre quelle che non si aspetta di vedere: il segreto è lasciare che le cose accadano.

E se tutto va bene, deve trovare il tempo e la pazienza di trasformare ciò che ha visto in una storia che qualcuno abbia il piacere di farsi raccontare.

È quando cala il buio, e la sala stampa si svuota, che il povero videomaker trova la pace. È allora che scopre quella meravigliosa sensazione di stanchezza e soddisfazione, quella che si prova quando si fatica per un risultato. Perché il bello di fare video non è sapere che qualcuno li guarderà, ma portarsi a casa una storia che nel frattempo è diventata la tua.


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Casa della Poesia, gli urbinati non sanno cos’è. Sgarbi: “Ignorante chi non la conosce” http://ifg.uniurb.it/2015/04/11/ducato-online/casa-della-poesia-gli-urbinati-non-sanno-cose-sgarbi-ignorante-chi-non-la-conosce/70224/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/11/ducato-online/casa-della-poesia-gli-urbinati-non-sanno-cose-sgarbi-ignorante-chi-non-la-conosce/70224/#comments Sat, 11 Apr 2015 08:00:47 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70224 VIDEO Inaugurata il 27 marzo, è uno spazio dedicato a letture, mostre e presentazioni di libri. Ma gli urbinati sanno poco o nulla della sua esistenza. Abbiamo chiesto loro se ne avessero sentito parlare. La maggior parte ha risposto con uno sguardo perplesso. Secondo l'assessore chi si occupa della comunicazione "è in ritardo ma sicuramente provvederà"]]> URBINO – A Urbino c’è la Casa della Poesia. Ma nessuno lo sa. O quasi. In giro per le strade di Urbino solo in pochi sono a conoscenza dell’inaugurazione del 27 marzo scorso a Palazzo Odasi, dove prima sorgeva il Museo della Città. Online non c’è un sito per avere informazioni e per le strade del centro non c’è nessuna indicazione sul nuovo spazio culturale.

“Quelli che non sanno niente della Casa della Poesia sono ignoranti, non conoscono Ezra Pound“, afferma Vittorio Sgarbi, assessore alla Cultura che ha fortemente voluto la nascita del progetto. “Non sanno neanche dove sono i quadri dei fratelli Jacopo e Lorenzo Salimbeni” – aggiunge – “E per quel che riguarda la comunicazione, chi se ne occupa è in ritardo ma sicuramente provvederà”.

La casa della Poesia è stata realizzata per dare a Urbino “un luogo vivo, dove si faranno presentazioni di libri, si faranno incontri dedicati a poeti e scrittori. Sarà il luogo elettivo dove si parlerà di letteratura. Ma non solo”. Così è riportato dal sito del Comune e questa è l’unica traccia istituzionale online che però non è inclusa nella sezione beni culturali>musei e gallerie. Si trova qualcosa nell’area stampa e tra gli eventi, ma solo se si fa una ricerca accurata. Un turista che approda a Urbino, dunque, non riesce ad avere nessuna informazione su una novità rilevante mentre, ad ora, continuerà a finire nel sito dedicato al Museo della città, ormai inesistente nella realtà ma ‘intatto’ nel virtuale.

In mancanza di informazioni chiare, allora, è bene fare un punto insieme all’assessore stesso. L’ingresso è gratuito e Sgarbi ci tiene a sottolineare che “la Casa della Poesia è stata fatta per risparmiare il costo di un museo deserto. È inutile aprirla tutti i giorni, è un posto dove si fanno degli eventi singoli, come in un teatro. Al momento sono organizzati degli incontri e quando sarà pronto anche l’archivio sonoro probabilmente si aprirà su appuntamenti”.

Nel progetto è infatti prevista l’installazione di un museo delle voci di 100 poeti, dal 1900 a oggi, tra cui Oscar Wilde, Ezra Pound, Giuseppe Ungaretti ed Eugenio Montale, solo per citarne alcuni. “Nell’archivio – afferma l’assessore – ci saranno anche i nastri che doneranno la figlia e il nipote di Pound presenti il giorno dell’inaugurazione, dove c’erano 4000 persone”.

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Una sala di Palazzo Odasi

Palazzo Odasi al momento ospita una mostra fotografica dedicata proprio al poeta statunitense, allestita con opere di artisti tra cui Coburn e Cartier-Bresson. In un’altra sala si è trasferita la sala di lettura per bambini LillliPut, prima ospitata nel Collegio Raffaello. In programma anche una serie di incontri con scrittori intitolata Lascia che parli il vento. Dal canto al mito, il primo con Tomaso Kemeny è previsto per il 10 aprile. Per conoscere la programmazione completa e per non perdersi in “navigazioni difficili”, qui tutte le date degli incontri.

 

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Mostre non pubblicizzate? Crespini agli albergatori: “Le brochure ci sono, vadano a prendersele” http://ifg.uniurb.it/2015/04/04/centro-2/mostre-non-pubblicizzate-crespini-agli-albergatori-le-brochure-ci-sono-vadano-a-prendersele/69937/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/04/centro-2/mostre-non-pubblicizzate-crespini-agli-albergatori-le-brochure-ci-sono-vadano-a-prendersele/69937/#comments Sat, 04 Apr 2015 09:41:14 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69937 LEGGI Gli operatori: "Poca pubblicità" ]]> crespini URBINO – “Chi dice che a Urbino i turisti arrivano per ragioni diverse dalle mostre e dalle attività culturali mente sapendo di mentire”. L’assessore al Turismo Maria Francesca Crespini risponde così agli albergatori che raccontano di visitatori poco informati sulle iniziative locali e di una città che non sa sponsorizzarsi adeguatamente. “Chi viene a Urbino lo fa per una scelta precisa. È ovvio che alcuni sono interessati principalmente alla città, ma i visitatori conoscono i nostri eventi. I turisti non vengono qui di passaggio”.

Il ritorno degli Uomini illustri, la Muta di Raffaello, la Festa del Duca. Secondo gli operatori gli ultimi turisti arrivati in città non sapevano di queste mostre, e già in passato è capitato che i clienti apprendessero dell’offerta culturale di Urbino direttamente dalle loro parole. Non aiuta il fatto che agli hotel non vengano forniti brochure e materiale informativo sugli eventi in corso. Alcuni albergatori hanno raccontato infatti di dover rimediare stampando autonomamente cartine e programmi da internet.

Ma la Crespini non ci sta. E dice la sua: “Il materiale c’è, ma gli albergatori non possono aspettarsi di riceverlo direttamente in hotel quando ci sono apposite sedi in cui andarli a prendere”. Un infopoint si trova a Borgo Mercatale, mentre in via Puccinotti c’è lo IAT – Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica. È lì che, secondo l’assessore, gli operatori dovrebbero recarsi per raccogliere il materiale da distribuire ai loro clienti. Insomma, sta a loro tirarsi su le maniche. “È finito il tempo in cui gli enti pubblici fornivano questi servizi. Eppure noi lo facciamo lo stesso, e gratuitamente”.

La verità, per la Crespini, è che gli albergatori “non spendono soldi per loro stessi”, mentre dovrebbero invece essere i primi a promuovere il territorio. E che, tra l’altro, non tutti gli alberghi sono uguali. “I grandi hotel a quattro stelle come il Mamiani, o il Bonconte, o il San Domenico, hanno già venduto dei pacchetti che includono le visite alle mostre”, precisa l’assessore. “Poi ci sono le strutture che non investono in questa direzione, e più che hotel sono affittacamere. Ma il Comune non è nato per dare assistenza a chi fa il commerciante e non l’albergatore”.

In generale, secondo la Crespini, la pubblicità non manca, e gli sforzi dell’amministrazione sono più che sufficienti. “La promozione a Urbino ha fatto un enorme balzo in avanti, grazie anche a Vittorio Sgarbi“. L’afflusso dalle scuole, comunica l’assessore, è aumentato del 27%, mentre continua il lavoro sugli itinerari delle “Terre del Duca” e la collaborazione in ambito turistico con Umbria, Emilia Romagna e Marche. Dal primo aprile, anticipa la Crespini, partirà poi un nuovo progetto sperimentale di marketing territoriale.

E per tornare alle “brochure fantasma”, l’assessore rivendica quanto sia invece stato fatto per la promozione su larga scala. L’esempio più recente, la mostra dello Studiolo del Duca apparsa su tutti i grandi giornali nazionali. “Non conta forse di più essere su Repubblica?”.

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Capitale italiana della Cultura, il sindaco appoggia Sgarbi: “Il bando è una presa in giro” http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-online/capitale-italiana-della-cultura-il-sindaco-appoggia-sgarbi-il-bando-e-una-presa-in-giro/69862/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-online/capitale-italiana-della-cultura-il-sindaco-appoggia-sgarbi-il-bando-e-una-presa-in-giro/69862/#comments Wed, 01 Apr 2015 17:22:02 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69862 LEGGI Polemiche sulla rinuncia: "Sgarbi non ci ha interpellato" | Urbino, niente corsa a Capitale italiana della Cultura]]> Maurizio Gambini in visita all'IFGIl sindaco Maurizio Gambini approva la decisione di Vittorio Sgarbi di non candidare Urbino a Capitale italiana della Cultura: “Il bando – commenta – ci sembra una presa in giro”.

La fiducia nei confronti dell’assessore è piena. Piuttosto, se c’è qualcuno che il sindaco non ritiene affidabile è proprio il Ministero per i Beni Culturali, che avrebbe indetto un bando “troppo vago” e quindi inadeguato a determinare un vincitore. Insomma, il dubbio del sindaco e di Sgarbi – che Gambini chiarisce essere fondato per ora solo sul questionario da loro visionato – è che il milione di euro messo in palio sia già stato assegnato.

Sindaco, perché ha appoggiato la decisione di Sgarbi?
Perché mi fido di Vittorio, che in materia non ha rivali. Se lui ha dei dubbi sull’attendibilità del bando io gli credo. Abbiamo esaminato i questionari che il ministero chiede di compilare e le domande sono fin troppo generiche: questo ci fa pensare che in realtà i fondi siano già stati destinati. Non ha senso spendere energie e risorse, come già fatto per il concorso “Capitale europea della Cultura” (vinto da Matera, ndr), se poi i risultati dimostrano che la scelta è già stata fatta a priori.

Ma se si sbagliasse? La posta è alta, si tratta di rinunciare a un milione di euro.
Sono fondi che secondo noi non sarebbero andati a Urbino. E a prescindere da questo, l’iniziativa manca di concretezza. Come altre azioni di governo, anche questo bando non produrrà effetti tangibili.

Secondo alcuni politici locali la vera ragione di questa scelta è che fin dall’inizio Sgarbi non aveva alcun progetto da presentare.
In realtà nel questionario il ministero non chiede di presentare un progetto vero e proprio. E poi l’amministrazione aveva già predisposto un gruppo di lavoro che si sarebbe dedicato interamente alla candidatura. A Sgarbi spettava solo il compito di indirizzarlo. La decisione è stata presa solo ieri, il che conferma che il problema non era certo la mancanza di un progetto.

Perché, comunque, la questione non è stata portata  in Consiglio comunale?
Non era obbligo di Vittorio consultare le altre forze politiche. Lui è l’assessore competente, la decisione spettava a lui. Ad ogni modo, l’assessorato alla Cultura ha già stilato una relazione a riguardo. Da parte mia, posso dire che Sgarbi si è confrontato con me, trovando appunto il mio appoggio.

Sicuro, allora, di questa scelta?
Sì. Non allineandoci, io e Vittorio siamo convinti di riuscire a rompere con la politica che alle sue promesse non fa corrispondere azioni concrete.

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Urbino, polemiche sulla rinuncia a Capitale Italiana Cultura: “Sgarbi non ci ha interpellato” http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-online/cronaca-ducato-online/urbino-polemiche-sulla-rinuncia-a-capitale-italiana-cultura-sgarbi-non-ci-ha-interpellato/69808/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-online/cronaca-ducato-online/urbino-polemiche-sulla-rinuncia-a-capitale-italiana-cultura-sgarbi-non-ci-ha-interpellato/69808/#comments Wed, 01 Apr 2015 11:55:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69808 LEGGI Urbino, niente corsa a Capitale italiana della Cultura]]> URBINOURBINO – La decisione di Vittorio Sgarbi di rinunciare alla candidatura di Urbino come Capitale italiana della Cultura 2016-2017, e nell’eventualità, a un premio di un milione di euro, ha dato il via alle prime dichiarazioni, in maggioranza contro l’assessore. Più che sui meriti della scelta, le forze politiche dicono di non essere state interpellate.

“Apprendo la notizia dalla stampa – dice il consigliere del Pd Piero Sestili – mi sembra una decisione un po’ affrettata. Siccome non si accetta l’idea di una competizione allora si esce?  Se si ragiona in base a vecchi campanilismi allora l’Italia non è nemmeno uno stato”. Sgarbi aveva infatti parlato di “competizioni penose che mettono le città d’Italia una contro l’altra” in “un’insensata corsa al massacro”.

L’assessore alla Rivoluzione ha puntato il dito sui criteri sul lavoro della commissione ministeriale: “In che modo si sceglierà la città vincitrice?”. Il bando prevedeva la presentazione di progetti di valorizzazione del territorio, ma a riguardo Sgarbi si domanda: “Come si può giudicare una cosa che è solo annunciata con tutti i buoni propositi? E’ evidente che Urbino per il suo passato è incomparabile, come qualunque altra città d’arte italiana”.

“Forse mancava un progetto”, aggiunge Sestili pensando agli impegni di Urbino in vista di Expo: la riapertura della Data e il padiglione con le eccellenze del Montefeltro che la città è riuscita ad aggiudicarsi proprio a Milano. “Mi sembra una scelta di disimpegno”.

Dello stesso parere è Gualtiero De Santi, di Sinistra per Urbino: “Forse non c’è stato il tempo di pensare a un piano. Una decisione del genere che investe l’immagine di Urbino e mette in gioco la città doveva essere portata in consiglio”. Secondo De Santi sarebbe stato opportuno coinvolgere i diretti interessati, in primis le associazioni culturali locali: “Posso capire le motivazioni di Sgarbi ma sono sufficienti?”.

Anche nel Movimento Cinque Stelle si chiedono perché l’assessore alla Rivoluzione non abbia indetto un tavolo per decidere sulla questione. “Può essere una scelta giusta e Sgarbi avrà le sue ragioni – dice il portavoce M5S Pierluigi Ferraro – le decisioni non si prendono sempre in base al dio denaro. Ma l’assessore doveva confrontarsi con tutti e portare la cosa in consiglio. La maggioranza si prenderà la responsabilità di questa scelta in toto”.

Voce fuori dal coro è Laura Scalbi capogruppo dei Verdi che è d’accordo con la scelta di Sgarbi: “Come dice l’assessore è la storia di una città che decide se può essere capitale e non una commissione ministeriale”. A chi crede che mancasse un progetto dall’inizio Scalbi risponde: “Al di là del bando un progetto turistico per la città già esiste e con Sgarbi è chiaro che Urbino ha fatto passi avanti”.

Per il segretario della Confturismo di Urbino, Egidio Cecchini, Sgarbi ha fatto bene: “È una decisione giusta, l’assessore ha molti elementi per valutare, ci fidiamo della sua scelta. Noi, dalla nostra, possiamo dire che con questa giunta l’attenzione al turismo è cresciuta. Più che in passato siamo stimolati a migliorarci, anche se la città ha bisogno di interventi”.

Gli albergatori si chiedono se la città non abbia perso un’occasione per incrementare il turismo. All’hotel Piero della Francesca, un centinaio di posti letto, pensano che “è un errore aver rinunciato, in un periodo difficile come questo poteva essere una cosa positiva. I numeri sono più o meno uguali agli anni passati per ora i risultati evidenti non ci sono”.

“Noi siamo sempre a favore di ogni possibilità”, dicono in un altro albergo, al Raffaello, “anche se la vera novità di questa giunta è Sgarbi che ha portato molte mostre. Lo dimostrano numeri migliori rispetto agli ultimi anni”.

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Via Santa Chiara chiusa al traffico giovedì 2 aprile http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-notizie-informazione/via-santa-chiara-chiusa-al-traffico-giovedi-2-aprile/69659/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-notizie-informazione/via-santa-chiara-chiusa-al-traffico-giovedi-2-aprile/69659/#comments Wed, 01 Apr 2015 07:57:17 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69659 [continua a leggere]]]> VIA SAFFIURBINO, 1 APR – Giovedì 2 aprile via Santa Chiara sarà chiusa al traffico dalle 14.30 alle 17.00. La parallela di via Saffi, nel centro storico di Urbino, sarà inaccessibile a tutti i veicoli perché occupata da una gru per il sollevamento di travi.

Ad assicurare il rispetto del divieto, l’apposita segnaletica e il controllo dei vigili.

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Sgarbi cancella Urbino dalla corsa a Capitale italiana della Cultura. “Competizione penosa, criteri poco affidabili” http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-online/cronaca-ducato-online/sgarbi-cancella-urbino-dalla-corsa-a-capitale-della-cultura-competizione-penosa-criteri-poco-affidabili/69649/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-online/cronaca-ducato-online/sgarbi-cancella-urbino-dalla-corsa-a-capitale-della-cultura-competizione-penosa-criteri-poco-affidabili/69649/#comments Wed, 01 Apr 2015 07:02:43 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69649 Vittorio_SgarbiUrbino rinuncia a concorrere per il ruolo di Capitale italiana della Cultura. E rinuncia alla possibilità di ottenere un premio da un milione di euro. Così ha deciso Vittorio Sgarbi, ritenendo l’iniziativa “una penosa competizione che mette le città d’Italia una contro l’altra”.

La competizione non è quella, già vinta da Matera, indetta dalla Commissione Europea, ma un concorso del ministero per i Beni culturali italiano. Il punto però, secondo l’assessore alla Rivoluzione, è che il concorso si basa su criteri di selezione poco affidabili. “I formulari per presentare i progetti favoriscono una vacua e autocelebrativa rappresentazione della grande storia di ogni città e la proposta di ambiziosi e inevitabilmente modesti progetti di iniziative”.

Il concorso, indetto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, sarebbe per Sgarbi solo “una riparazione dopo la vittoria di Matera come Capitale europea della Cultura”. Nulla da ridire sul milione di euro messo in palio per la città vincitrice, viste le limitazioni economiche a cui sono attualmente soggetti i comuni. “Ma con quali criteri si sceglierà la città vincitrice? E in base agli umori di quale commissione?”. Considerando poi che ai comuni si chiede di presentare semplicemente dei progetti, Sgarbi si domanda: “Come si può giudicare una cosa che è solo annunciata con tutti i buoni propositi?. E’ evidente che Urbino per il suo passato è incomparabile, come qualunque altra città d’arte italiana”.

Secondo l’assessore alla Rivoluzione sarebbe più sensato scegliere, ogni anno per i prossimi dieci, una fra le capitali culturali d’Italia e metterla alla prova. “Soltanto a dimostrazione avvenuta si potrà scegliere quella che ha dato il meglio”.

Stando così le cose, Urbino sceglie di andare avanti con i propri mezzi e di rinunciare alla corsa. Perché “la cultura – conclude Sgarbi – non è in competizione, ma in capacità e merito dimostrati”.

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