il Ducato » Matteo Finco http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Matteo Finco http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Spotus.it: la versione italiana del crowdfunding http://ifg.uniurb.it/2010/04/27/ducato-online/spotus-it-la-versione-italiana-del-crowdfunding/3151/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/27/ducato-online/spotus-it-la-versione-italiana-del-crowdfunding/3151/#comments Tue, 27 Apr 2010 13:55:26 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=3151 Finanzia quel che vuoi e leggi quel che chiedi Spot.us: due anni d’inchieste pagate dai lettori]]> E’ nata sabato scorso la versione italiana del sito americano di crowdfunding. A dare vita al progetto, un gruppo variegato: Antonio Badalamenti è un economista, manager e ricercatore, Federico Bo è un ingegnere informatico che si occupa di web 2.0 e social media, mentre Antonella Napolitano è social media consultant, community manager e giornalista.

Inizialmente i tre progettavano un altro genere di piattaforma. Un’idea che poi hanno preferito abbandonare. Si tratta di ToReport, anch’esso presentato appena qualche giorno fa. “Quello – precisa – è un modello business to business, il nostro è un po’ più social: sono due prospettive diverse”.

Rispetto alla versione americana, quella italiana presenta differenze di fondo e una novità: “Abbiamo ricevuto il benestare di David Cohn (fondatore di Spot.Us) ma si tratta di due entità giuridiche differenti”, dice Badalamenti. Mentre quella è appoggiata anche finanziariamente da fondazioni, in Italia ciò non accade: si è deciso di adottare una forma societaria diversa, che comunque punta ad avere sostenibilità economica. “Noi abbiamo introdotto la promessa di finanziamento”, spiega Badalamenti: ci si impegna a finanziare le inchieste giudicate interessanti, ma i soldi non vengono effettivamente versati fino a quando non viene raggiunta la cifra prestabilita. In ogni caso, se entro 60 giorni dall’inizio della raccolta dei fondi l’inchiesta non parte, i soldi vengono restituiti.

Importante sarà anche l’interesse delle testate, che possono anch’esse, come qualsiasi altro cittadino, finanziare i progetti di indagine. Se poi decidono di investire almeno il 50 per cento della cifra necessaria, oltre a occuparsi della supervisione dell’inchiesta, avranno il diritto della pubblicazione in anteprima. “Stiamo iniziando a contattare le testate, abbiamo alcuni feedback positivi. Ma il vero legame da instaurare sarà con le testate locali, per ragioni di naturale affinità”, chiarisce Badalamenti.

Ma come ci si assicura che i soldi investiti vengano spesi bene, senza sprechi? In primo luogo occorre dire che non si corre il rischio di trovarsi di fronte ad una situazione del tipo “prendi i soldi e scappa”. “Le risorse – rassicura Badalamenti – non vengono date tutte insieme all’inizio del lavoro”. La cifra viene infatti corrisposta al reporter per intero solo alla fine, e durante il lavoro questi viene affiancato da un redattore (all’inizio anche i tre fondatori svolgeranno questa mansione, insieme ad altri collaboratori) che controllerà la bontà del lavoro svolto. Inoltre ogni reporter avrà un suo blog per tenere aggiornati gli utenti-investitori. “Certo, non possiamo garantire di soddisfare tutti”, mette in chiaro Badalamenti. Ma questo non lo fanno neanche le testate più quotate e popolari.

Il sito è ancora piuttosto scarno, ma è nato da appena qualche giorno. Per ora ci sono solo due proposte di inchiesta: una sul terremoto a L’Aquila del 2009, l’altra sull’Expo di Milano nel 2015. Entrambe sono promosse da giornalisti iscritti all’Ordine, anche se questo non è un requisito vincolante per diventare ‘reporter’ di Spot.Us Italia.

“Non ci poniamo obbiettivi, il nostro è un esperimento”, conclude Badalamenti: “Abbiamo investito molto tempo e pochissimi soldi: potremmo evolverci o magari scoprire che il progetto in Italia non decolla”.

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Playoff Chateau D’Ax, coach Salvagni: “Siamo in forma, pronti a sfidare Jesi” / Audio http://ifg.uniurb.it/2010/04/21/ducato-notizie-informazione/playoff-chateau-dax-coach-salvagni-siamo-in-forma-pronti-a-sfidare-jesi-audio/2991/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/21/ducato-notizie-informazione/playoff-chateau-dax-coach-salvagni-siamo-in-forma-pronti-a-sfidare-jesi-audio/2991/#comments Wed, 21 Apr 2010 13:48:05 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2991 [continua a leggere]]]> URBINO – Cominciano questa sera alle 20.15 al PalaMondolce di Urbino i playoff della Chateau D’ax Urbino. La formazione, al primo campionato in serie A-1, ha sorpreso tutti nella stagione regolare, piazzandosi al quinto posto in classifica. Stasera affronta nella gara-1 dei quarti di finale la Monteschiavo Banca Marche Jesi.

L’allenatore Francois Salvagni ai microfoni del Ducato spiega che la partita di stasera sarà molto difficile, ma Urbino, con la formazione al completo, è sicura dei suoi mezzi. “Durante la stagione – dice Salvagni – abbiamo dimostrato più volte contro avversari di prima fascia come Jesi di poter giocare alla pari. Dal punto di vista tecnico ma soprattutto da quello mentale la squadra sa affrontare situazioni molto complicate. Certo contro Jesi non sarà facile, in campionato i risultati non sono stati positivi per noi, però siamo pronti ad affrontare questa ennesima sfida con la leggerezza che ci viene dal percorso fatto durante l’anno”.

Stamattina ultimo allenamento prima della partita. “Abbiamo terminato alle 12 il lavoro di rifinitura – continua l’allenatore – stiamo molto bene, in questo periodo abbiamo lavorato con grande serenità, il preparatore è riuscito a portare la squadra al top in questo periodo dell’anno”.

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La partita di ritorno è fissata per sabato prossimo, 24 aprile, a Jesi, dove si giocherà anche l’eventuale gara-3 la prossima settimana.

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Urbino Press Award: l’11 giugno la consegna del premio a Urbino http://ifg.uniurb.it/2010/04/20/ducato-notizie-informazione/urbino-press-award-l11-giugno-la-consegna-del-premio-a-urbino/2939/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/20/ducato-notizie-informazione/urbino-press-award-l11-giugno-la-consegna-del-premio-a-urbino/2939/#comments Tue, 20 Apr 2010 16:06:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2939 [continua a leggere]]]> URBINO – Sarà premiato l’11 giugno a Urbino David Ignatius, il giornalista del Washington Post vincitore della quinta edizione del premio ‘Urbino Press Award’.
Il riconoscimento, assegnato ogni anno al giornalista americano che più si è distinto per la “capacità di raccontare il mondo che cambia”, verrà consegnato dal Presidente dell’Urbino Press Award Giovanni Lani all’editorialista del Post e romanziere, autore fra l’altro di Body of lies (titolo italiano: Nessuna verità, da cui è stato tratto l’omonimo film di Ridley Scott con Leonardo Di Caprio e Russell Crowe).

L’annuncio del nome del vincitore è stato dato ieri (alle 01.00 di notte in Italia) dall’ambasciatore italiano negli Stati Uniti, Giulio Terzi, nel corso di una cerimonia svoltasi all’ambasciata a Washington alla quale hanno partecipato esponenti del mondo dell’informazione e rappresentanti dell’amministrazione Obama, nonché il ministro del Lavoro Sacconi. (m.f.)

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Daniel Pennac a Urbino legge Melville http://ifg.uniurb.it/2010/04/20/ducato-notizie-informazione/daniel-pennac-a-urbino-legge-melville/2901/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/20/ducato-notizie-informazione/daniel-pennac-a-urbino-legge-melville/2901/#comments Tue, 20 Apr 2010 12:11:13 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2901 [continua a leggere]]]> “Non ho potuto ritirare prima questo premio perché ho perduto un fratello, quel fratello che mi ha regalato la mia prima penna e la mia prima macchina da scrivere”. Daniel Pennac è finalmente a Urbino, per ritirare il premio “Centro Europeo per l’Editoria -ECSTRA” e per mettere in scena al teatro Sanzio la lettura del Bartleby lo scrivano di Herman Melville. Doveva essere nella città ducale già l’anno scorso, ma proprio la morte del fratello lo costrinse a rimandare spettacolo e premiazione.

Per la verità anche stavolta un contrattempo sembrava volerlo fermare: la nube di fumo provocata dall’eruzione del vulcano islandese blocca i voli. Lui deve arrivare da Parigi con la figlia (che nello spettacolo lo accompagna al pianoforte). Allora decide di mettersi in macchina, guida lui stesso in un viaggio di 1300 km.

Arriva a Urbino giusto in tempo per incontrare i giornalisti e i fan in un aperitivo al collegio Raffaelo. Comincia da subito a posare per le fotografie e a firmare autografi e dediche sulle copie italiane dei suoi libri. Risponde gentilmente alle domande dei giornalisti e anche se gli organizzatori hanno fretta lui non si risparmia. Non è mai banale: “Ho scelto di mettere in scena Bartleby perché io lo amo immensamente. Bartleby è un titolo conosciuto in tutto il mondo, famosissimo, ma in realtà pochi l’hanno letto sul serio. Io lo leggo per farlo conoscere ai ragazzi, che dopo avermi ascoltato lo vanno a riprendere e leggere per conto loro”. Un brindisi veloce con il rettore Stefano Pivato e il presidente della provincia Matteo Ricci e via alle prove.

Pennac a Urbino Gli autografi sui libri dei fan Gli autografi sui libri dei fan Il brindisi con il rettore Pivato e il presidente della Provincia Ricci L'intervista con Chiara Zappalà Assieme al presidente della Provincia Matteo Ricci Pennac a Urbino Pennac a Urbino

Alle 21, per la prima delle due serate (stasera in scena la seconda) dello spettacolo, il teatro Sanzio è affollato, ma non pieno. Il rettore e il consorzio Ecstra lo premiano prima della rappresentazione. Anche se il riconoscimento (inserito nelle Giornate della Traduzione Letteraria organizzate dall’Università) è stato dato finora a traduttori lui – che traduttore non lo è – lo riceve perché, indirettamente, con le sue opere diffuse in tutto il mondo ha contribuito moltissimo al fiorire della traduzione.

Pennac stesso introduce la lettura chiarendo che si tratta di uno spettacolo multilinguistico: un racconto originariamente scritto in inglese americano, tradotto e letto in francese di fronte ad un pubblico italiano, che potrà leggere anche i sovratitoli proiettati su uno schermo, scritti a loro volta dalla traduttrice italiana dello scrittore francese.

“La versione dello spettacolo che viene presentata stasera è semplice” precisa “anche se c’è n’è un’altra versione più ricca, con scenografie ed altro”: ci sono lui, al centro del palco, a volte seduto, altre in piedi, con il testo in mano – anche se spesso va a memoria – poi la figlia al pianoforte e una interprete italiana che fa scorrere i sovratitoli. “Questa è una storia, come quelle che vi raccontavano da bambini – aggiunge con un sorriso – quindi avete anche il diritto di addormentarvi”.

Pennac non si limita a leggere, interpreta il testo come potrebbe fare un attore. Gli dà letteralmente vita. Nella mente degli spettatori prendono forma facilmente l’atmosfera laboriosa dell’ufficio di un avvocato di Wall Street di meta ‘800 e la figura lieve di Bartleby, lo scrivano silenzioso e incomprensibile. Non ci sono pause, si procede senza incertezze né imperfezioni fino alla fine, quando un lungo applauso segue la postilla sul passo biblico di Giobbe citato alla fine del testo di Melville.

Nell’atrio del Sanzio lo attendono i fan, che comprano i suoi libri e glieli fanno firmare subito. Quando capisce che si andrà per le lunghe, si toglie la giacca e si sistema sulla sedia più comodamente. Sempre gentile e sorridente, con la figlia ad aspettarlo fuori al fresco di una frizzante serata di aprile.

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Urbino Press Award a David Ignatius del Washington Post http://ifg.uniurb.it/2010/04/20/ducato-notizie-informazione/a-david-ignatius-lurbino-press-award/2905/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/20/ducato-notizie-informazione/a-david-ignatius-lurbino-press-award/2905/#comments Tue, 20 Apr 2010 09:21:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2905 [continua a leggere]]]> URBINO – E’ il giornalista e scrittore americano David Ignatius a ricevere a Washington l’Urbino Press Award, il riconoscimento che ogni anno la città ducale assegna al miglior giornalista americano.

Ignatius, editorialista del Washington Post, in passato ha lavorato al Washington Monthly e al Wall Street Journal. Ha scritto anche sette romanzi, fra cui il thriller Nessuna verità, che il regista Ridley Scott ha  adattato per il grande schermo (protagonista della pellicola è Russel Crowe).

La cerimonia si è svolta stanotte, alle ore 18,30 locali. Presente anche il ministro del lavoro Sacconi.

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Pennac: “Leggo Bartleby per farlo conoscere ai ragazzi” http://ifg.uniurb.it/2010/04/19/ducato-notizie-informazione/pennac-%e2%80%9cleggo-bartleby-per-farlo-conoscere-ai-ragazzi%e2%80%9d/2897/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/19/ducato-notizie-informazione/pennac-%e2%80%9cleggo-bartleby-per-farlo-conoscere-ai-ragazzi%e2%80%9d/2897/#comments Mon, 19 Apr 2010 18:09:56 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2897 [continua a leggere]]]> URBINO – Daniel Pennac parla dello spettacolo che porterà in scena fra meno di un’ora al teatro Sanzio di Urbino (in replica domani): Bartleby lo scrivano, un racconto di Melville. “Ho scelto di mettere in scena Bartleby perché io amo Bartleby. Lo amo immensamente”. Rispondendo alle domande del Ducato, dice che ha scelto per una volta di esprimersi attraverso l’oralità del teatro “per riconciliarli i ragazzi con la lettura silenziosa. Bartleby è un titolo conosciuto in tutto il mondo, famosissimo, ma in realtà pochi l’hanno letto sul serio. Io lo leggo per farlo conoscere ai ragazzi, che dopo avermi ascoltato lo vanno a riprendere e leggere per conto loro”.
Chi l’ha letto saprà che il motto del protagonista è la frase “Preferirei di no”, monito che oppone ad ogni richiesta dei suoi superiori. Ma è facile opporsi a ciò che non ci piace? “É piacevole dire preferirei di no, io non ho nessun problema a farlo” dice Pennac. Sull’editoria dice che non c’è una vera e propria crisi del libro, ma forse una crisi del consumismo: “Forse oggi si ha meno tempo per leggere” dice lo scrittore francese. E consiglia un libro per tutti: è Il libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa. (m.f.)

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Pennac: “Urbino è bellissima. Quando arrivo qui smetto di pensare” http://ifg.uniurb.it/2010/04/19/ducato-notizie-informazione/pennac-%e2%80%9curbino-e-bellissima-quando-arrivo-qui-smetto-di-pensare%e2%80%9d/2895/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/19/ducato-notizie-informazione/pennac-%e2%80%9curbino-e-bellissima-quando-arrivo-qui-smetto-di-pensare%e2%80%9d/2895/#comments Mon, 19 Apr 2010 18:05:35 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2895 [continua a leggere]]]> URBINO – “Urbino è bellissima, quando arrivo qui smetto di pensare”. Nel cortile del collegio Raffaello, Daniel Pennac risponde alle domande dei giornalisti esprimendo il suo attaccamento al pubblico italiano. “Sono molto meravigliato dall’affetto del pubblico italiano per me e i miei libri, sono molto toccato dall’affetto che gli italiani esprimono per me. L’Italia per me è una seconda patria letteraria”. E dice che nella sua lista dei libri da leggere quanto prima c’è n’è anche uno italiano. É La solitudine dei numeri primi, di Paolo Giordano. (m.f.)

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Pennac: 1341 km in auto da Parigi a Urbino http://ifg.uniurb.it/2010/04/19/ducato-notizie-informazione/pennac-1341-km-in-auto-da-parigi-a-urbino/2892/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/19/ducato-notizie-informazione/pennac-1341-km-in-auto-da-parigi-a-urbino/2892/#comments Mon, 19 Apr 2010 16:28:34 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2892 [continua a leggere]]]> URBINO – 1341 km. É la distanza coperta in auto da Daniel Pennac per arrivare a Urbino, dove stasera riceverà il premio “Centro Europeo per l’Editoria -ECSTRA” e al teatro Sanzio leggerà il racconto di Herman Melville Bartleby lo scrivano, accompagnato al pianoforte dalla figlia.
A causa della nube provocata dal vulcano islandese l’automobile si è rivelato il mezzo più sicuro per raggiungere la città ducale, dove è arrivato alle 16,15 direttamente da Parigi, Pennac sta per incontrare giornalisti e fan in un aperitivo al collegio Raffaello. Presente anche il presidente della provincia Matteo Ricci.

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Spaccio cocaina, arrestato macedone: si serviva del figlio tredicenne http://ifg.uniurb.it/2010/04/19/ducato-notizie-informazione/padre-e-figlio-di-13-anni-spacciavano-cocaina-nel-metauro/2873/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/19/ducato-notizie-informazione/padre-e-figlio-di-13-anni-spacciavano-cocaina-nel-metauro/2873/#comments Mon, 19 Apr 2010 09:00:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2873 [continua a leggere]]]> URBINO – Un uomo di 41 anni, macedone, è stato arrestato dai Carabinieri della compagnia di Urbino, nella notte fra sabato e domenica a Sant’Angelo in Vado. L’accusa è di spaccio di cocaina. L’uomo, attivo nella valle del Metauro, si serviva anche del figlio di 13 anni per lo smercio degli stupefacenti.

Il cittadino macedone, un operaio metalmeccanico incensurato in Italia da tempo con la sua famiglia, veniva tenuto d’occhio e pedinato dalle forze dell’ordine da circa un mese, nell’area fra Sant’Angelo in Vado, Urbania e Fermignano.

L’altra notte è stato fermato dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile insieme a quelli della Stazione di Sant’Angelo in Vado e al personale del Nucleo Carabinieri Cinofili di Pesaro, mentre si trovava nel centro di Sant’Angelo in Vado. Perquisito, è stato trovato in possesso di 10 grammi di cocaina, conservati in un involucro in cellophane pronto per essere smerciato. Quindi è stata perquisita anche la sua abitazione, dove sono stati trovati altri 200 grammi di polvere bianca, nell’armadio della sua camera da letto, riposti su un vassoio argentato, suddivisi in cilindretti da dieci grammi ciascuno. Insieme alla sostanza, anche un cucchiaio da cucina utilizzato per dosarla, un bilancino elettronico e vario materiale per il confezionamento.

Mentre era in corso la perquisizione è rientrato in casa anche il figlio di tredici anni, insieme ad un amico di famiglia, di origini albanesi, con precedenti penali in materia di stupefacenti. Anche il ragazzino è stato trovato in possesso di un involucro di cellophane, contenente cinque grammi di cocaina.

Dalle indagini, condotte sotto la supervisione del capitano Walter Fava, è risultato che l’uomo si serviva del figlio per effettuare consegne di cocaina agli acquirenti sotto le sue direttive. La sostanza stupefacente veniva venduta al prezzo di 70-80 euro per grammo, per un valore complessivo sul mercato al dettaglio intorno ai 20.000 euro.

L’arrestato ora si trova nel carcere di Villa Fastiggi, in attesa di essere interrogato, mentre il figlio non è imputabile poiché minore di 14 anni. Per lui deciderà la Procura della Repubblica del Tribunale per i minori di Ancona. (m.f.)

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Beppino Englaro a Urbino. “Grazie ad Eluana viviamo in uno stato di diritto” http://ifg.uniurb.it/2010/03/16/ducato-notizie-informazione/beppino-englaro-a-urbino-grazie-ad-eluana-viviamo-in-uno-stato-di-diritto/1732/ http://ifg.uniurb.it/2010/03/16/ducato-notizie-informazione/beppino-englaro-a-urbino-grazie-ad-eluana-viviamo-in-uno-stato-di-diritto/1732/#comments Tue, 16 Mar 2010 17:04:04 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=1732 [continua a leggere]]]> Ore 18.00

“Voi oggi non potete dire di non sapere che c’è lo stato di diritto, che è stato stabilito che né un medico né lo Stato può decidere della vita altrui: questo diritto lo si deve ad Eluana”.

Alza la voce con questo ammonimento Beppino Englaro, padre di Eluana, oggi protagonista di un incontro organizzato all’università, nell’aula magna della facoltà di Economia, intitolato “La vita senza limiti: la morte di Eluana in uno Stato di diritto” (lo stesso del libro appena scritto dal padre con la giornalista del Tg1 Adriana Pannitteri).

“Nessuno deve decidere per un altro, bisogna avere la possibilità di dar voce a se stessi in maniera inequivocabile” insiste Englaro. Ripercorrendo il cammino percorso dal 18 gennaio 1992, giorno dell’incidente d’auto che coinvolse la figlia riducendola in uno stato vegetativo, Englaro ha narrato i tanti sforzi per difendere la libertà di Eluana. Una lotta per far prevalere la volontà della figlia su una prassi clinica che “si impadronisce del processo del morire delle persone, interrompendolo anche quando non c’è speranza di guarigione”.

“La vicenda di Eluana non ha niente a che vedere con l’eutanasia” continua Englaro. Che parla di una doppia tragedia: non solo quella di perdere una figlia, ma anche quella di dover testimoniare il suo pensiero, doverle dare voce e affrontare un iter giudiziario di 25 anni prima di vedere, nel 2007, una sentenza che legittimava la sua battaglia.

(m.f. e v.u.)

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