il Ducato » Mauro Torresi http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Mauro Torresi http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it “La #buonascuola è in piazza”, quattro scuole chiuse per sciopero e alta partecipazione nei licei http://ifg.uniurb.it/2015/05/05/ducato-online/insegnanti-in-sciopero-contro-la-riforma-tre-elementari-chiuse-a-urbino/73405/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/05/ducato-online/insegnanti-in-sciopero-contro-la-riforma-tre-elementari-chiuse-a-urbino/73405/#comments Tue, 05 May 2015 09:15:50 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73405 FOTO Chiuse le elementari di Gadana, Trasanni, Piansevero e Mazzaferro. Alla Scuola del Libro e all'Istituto Raffaello molti insegnanti incrociano le braccia. Scioperano anche 63 docenti dell'Istituto Bramante di Fermignano. Sono gli effetti della giornata di mobilitazione nazionale contro la riforma di Renzi
STORIFY La giornata di protesta sui social]]>
La scuola elementare di Piansevero

La scuola elementare di Piansevero

URBINO – Lo sciopero contro la riforma della scuola del governo Renzi ha coinvolto anche le scuole di Urbino. Quattro gli istituti elementari chiusi oggi: Gadana, Piansevero, Trasanni e Mazzaferro. Le manifestazioni di oggi, che si sono svolte in tutta Italia con cortei in sette città, hanno unito per un giorno professori e studenti.

LO STORIFY: COME IL WEB RACCONTA LO SCIOPERO

Le altre scuole della città ducale sono rimaste aperte, seppur a ranghi ridotti. Alla superiori dell’Istituto comprensivo Raffaello alta partecipazione, con 42 docenti assenti su 54 (del personale Ata hanno scioperato in otto, su un totale di 18).

Più dei due terzi dei professori del liceo artistico Scuola del Libro di Urbino hanno aderito (53 su 75), seguiti da una forte assenza di studenti (331 assenti e 403 presenti). “Già da ieri sapevamo di avere molte adesioni – ha affermato la preside della Scuola del Libro Bianca Pia Marrè – abbiamo cercato di garantire il servizio al meglio, senza ledere il diritto allo sciopero”. Alle scuole medie Volponi la percentuale di scioperanti è stata più bassa, circa il 30%. “E’ Legittimo scioperare – ha dichiarato Antonio Serafini, dirigente della Volponi – servono investimenti per le assunzioni e le strutture delle scuole”.

Scuola Fermignano

L’Istituto comprensivo “Donato Bramante” di Fermignano

Anche a Fermignano alta adesione. All’Istituto comprensivo Donato Bramante assenti 63 docenti su 77. Si tratta di tutti i 17 insegnanti della scuola dell’infanzia e di 32 su 35 docenti nelle due scuole elementari. Nella secondaria dello stesso istituto sono mancati in 14 su 25 e, tra il personale Ata, ha scioperato una persona.

Dalle scuole della provincia verso Roma, i docenti si sono preparati per unirsi al corteo nella capitale, una delle sette città italiane che hanno ospitato i cortei. Da Pesaro sono stati organizzati due pullman da 55 posti ciascuno, come ha spiegato al Ducato Lilli Gargamelli, rappresentante della Cgil di Pesaro.

In piazza del Popolo, a Pesaro, si è svolto un flash mob per manifestare contro la riforma. Circa 400 persone, secondo la Cgil, hanno simbolicamente occupato la piazza della città con palloncini colorati e fischietti. Intorno a mezzogiorno è stato dato il via al flash mob e sono partiti tre grandi fischi collettivi. Il gesto è stata una risposta alle dichiarazioni del presidente del consiglio Matteo Renzi all’ultima festa dell’Unità di Bologna, durante la quale aveva dichiarato di non essere spaventato da “tre fischi” da parte di chi lo contestava sulla scuola. “A Pesaro c’erano insegnanti, studenti e persino bambini e famiglie – ha detto Gargamelli – i palloncini simboleggiavano le nostre idee che volano molto più in alto delle idee del governo Renzi sulla riforma della scuola”.

La mobilitazione si è svolta in tutto il Paese. La protesta – come detto – ha riguardato soprattutto sette grandi centri: Milano, Roma, Aosta, Bari, Catania, Palermo e Cagliari. Si parla di decine di migliaia di manifestanti, a livello nazionale. Roma e Milano sono le due città dove la partecipazione è più elevata. “Sarà il più grande sciopero della storia della scuola italiana – hanno annunciato i Cobas sotto alla sede del ministero dell’Istruzione – è la prima volta che i sei principali sindacati scioperano insieme”.

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Che cos’è l’Italicum? Urbino promossa a metà. Ecco come funziona (VIDEO) http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/che-cose-litalicum-urbino-promossa-a-meta-ecco-come-funziona-video/73252/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/che-cose-litalicum-urbino-promossa-a-meta-ecco-come-funziona-video/73252/#comments Mon, 04 May 2015 16:26:53 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73252 VIDEO Mentre la Camera approvava la nuova legge elettorale, abbiamo chiesto alla gente per le vie della città ducale se la conoscono e cosa ne pensano]]> interviste_italicum4URBINO – ‘Italicum’ è il nome di un treno veloce? Nelle ore in cui alla Camera si votava in modo definitivo la nuova legge elettorale, approvata con 334 sì, 61 no e 4 astenuti, abbiamo chiesto alla gente cosa pensasse del relativo disegno di legge. Urbinati, studenti, turisti e passanti, tutti hanno cercato di descrivere l’Italicum, tra occhi sgranati e facce dubbiose.

C’è chi non sa di cosa si stia parlando, chi chiede un aiuto all’intervistatore e chi, colto alla sprovvista, tenta di spiegare l’argomento come può. Ma alcuni hanno saputo descrivere con precisione cosa si stava discutendo in Parlamento.

Ma cos’è e come funziona l’Italicum. Con il termine ‘Italicum’ si indica la nuova legge elettorale. Il sistema su cui il disegno di legge di riforma si basa è quello del proporzionale – ovvero il numero di seggi è proporzionato al numero di preferenze ricevute – modificato però prevedento un forte premio di maggioranza.

Tra i temi più discussi, dentro e fuori dai partiti, ci sono appunto il premio, la soglia di sbarramento e le preferenze.

La soglia prevista per l’accesso di una lista alla ripartizione dei seggi è del 3%. Una lista che ottiene meno della soglia, viene esclusa dal riparto dei seggi.

La lista più votata che ottenga almeno il 40% delle preferenze avrà diritto, come ‘premio’, al 55% dei seggi (340 seggi su 617). Le disposizioni tengono conto dell’assetto istituzionale italiano previsto dalla riforma Boschi, in corso di approvazione in Parlamento, con la sola Camera dei Deputati eletta dai cittadini.

Nel caso in cui nessuna lista arrivasse al 40%, sarà indetto un secondo turno di voto, un ballottaggio, al quale accederanno i due partiti più votati. A quel punto, chi risulterà vincitore arriverà al 53% dei seggi, indipendentemente dal numero di preferenze ricevute (327 seggi).

Con l’Italicum i capilista sono ‘bloccati’, nominati dai rispettivi partiti, e hanno la precedenza sugli altri candidati della lista. Saranno quindi i primi a essere eletti: tutti gli altri nomi saranno scelti con le preferenze, in base ai voti ottenuti.

La riforma cambia anche le circoscrizioni: non saranno più 27, perché il territorio sarà diviso in 100 collegi elettorali più piccoli, ciascuno con una media di 600mila abitanti. Se la riforma della legge elettorale verrà approvata, entrerà comunque in vigore nel 2016: una clausola di salvaguardia chiesta in attesa dell’approvazione della riforma costituzionale.

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Pagava la benzina con assegni scoperti, condannata per truffa dal Tribunale di Urbino http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/pagava-la-benzina-con-assegni-scoperti-condannata-per-truffa-dal-tribunale-di-urbino/72863/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/pagava-la-benzina-con-assegni-scoperti-condannata-per-truffa-dal-tribunale-di-urbino/72863/#comments Wed, 29 Apr 2015 16:17:09 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72863 URBINO – Pagava la benzina con assegni scoperti, staccati dal libretto di un’amica. Per questo Alessandra Procaccini, residente a Serra Sant’Abbondio, è stata condannata in primo grado per truffa a 8 mesi di reclusione e 150 euro di multa dal Tribunale di Urbino, nel processo conclusosi martedì 28 aprile. Giuseppina Votino, 60enne di Torrecuso, in provincia di Benevento, anche lei imputata in quanto intestataria del conto, è stata invece assolta.

Secondo la ricostruzione della pm Enrica Pederzoli, la donna condannata, “avvezza a delitti contro il patrimonio”, si era più volte rifornita di carburante in un distributore di Acqualagna gestito dalla fermignanese Loredana Passeri, parte offesa nel processo. Il pagamento avveniva con assegni di conti correnti postali riconducibili alle due imputate, poi risultati scoperti.

Il legale di Votino, l’avvocato Giuseppe Briganti, in aula ha spiegato che tra le famiglie delle due imputate c’era un rapporto di amicizia molto stretto. Durante una visita della donna campana ad Alessandra Procaccini, in provincia di Pesaro e Urbino, quest’ultima le propose di aprire un conto corrente postale e di farsi dare la delega. Convincendola a firmare il blocchetto degli assegni appena ritirato, perché “altrimenti non sarebbero stati validi” e offrendosi di custodirlo per evitare che si perdesse. Le ‘buone intenzioni’ della Procaccini erano motivate dal presunto aiuto nella gestione della pensione della 60enne che in quel modo “sarebbe stata più facile”, considerando i problemi di salute di cui soffre l’amica di Torrecuso. Il difensore di Votino ha proseguito spiegando che, a parte la firma, gli assegni sono stati compilati e datati da un’altra mano e che la donna non era consapevole dell’uso che veniva fatto del blocchetto. Versione accolta dal giudice Paolo Cigliola, che infatti ha assolto la donna con la formula “perché il fatto non sussiste”.

Ubaldo Fiorucci, legale di Alessandra Procaccini, ha basato la strategia di difesa su più argomentazioni. Tra queste, la mancanza di “artifizi o raggiri” nel comportamento della donna previsti per il reato di truffa (art. 640 del Codice penale) e la mancanza di elementi che confermassero che Procaccini sapesse che gli assegni erano scoperti, “ammesso che sia stata lei ad averli spesi”.

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Il chiosco in piazza per il concerto del 25 aprile divide i baristi del centro http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/il-chiosco-in-piazza-per-il-concerto-del-25-aprile-divide-i-baristi-del-centro/72831/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/il-chiosco-in-piazza-per-il-concerto-del-25-aprile-divide-i-baristi-del-centro/72831/#comments Wed, 29 Apr 2015 07:12:24 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72831 Pietro Dachille, titolare Deliziose Follie

Pietro Dachille, titolare Deliziose Follie

URBINO – Il banco provvisorio per la birra autorizzato per il concerto del 25 aprile scatena l’ira dei baristi del centro. Che lamentano un calo degli incassi e protestano: “Noi stiamo qui tutto l’anno e paghiamo le tasse, non è giusto che quando c’è un evento si autorizzi la vendita di birra in strada”. Senza considerare il fatto che l’autorizzazione all’installazione del bar provvisorio è stata data nell’unica sera in cui il comune ha concesso la deroga all’ordinanza che vieta gli alcoolici in strada. Una concessione straordinaria che i titolari delle attività “tartassati dai controlli” non hanno.

“Noi siamo qua tutto l’anno, paghiamo le tasse e lavoriamo per la città e per il turismo – dice Marco Sanchini, titolare del caffè Basili – poi si organizza una manifestazione e installano il banco della birra. Questo dispiace”. La ‘colpa’, per Sanchini, è “di chi dà l’autorizzazione”. Quindi del Comune.

“Abbiamo preso uno spazio esterno in piazza, su suolo pubblico, e lo paghiamo profumatamente. – afferma Pietro Dachille, del Deliziose Follie – Va bene fare una manifestazione, ma non si possono spillare birre. Noi lavoriamo di questo e quel giorno non ne abbiamo vendute, perché la gente si fermava davanti al banchetto del concerto”. Tra gli esercenti, poi, c’è chi preferisce restare anonimo ma spiega che: “non è solo una questione di 25 aprile. Il discorso vale anche per feste e fiere che durante l’anno si svolgono in centro”.

Altri hanno visto con favore la presenza dell’evento musicale nel giorno della Liberazione. “Bisogna comunque proporre qualcosa per attirare gente in città – dice Carmen Monteiro, titolare del Caffè degli Archi – Se non ci fosse stato il concerto, il centro si sarebbe svuotato. Gli organizzatori sarebbero stati scorretti se, ad esempio, si fossero messi a vendere bibite e panini davanti ai bar”. Piuttosto, “organizziamoci tra baristi, per mettere su un nostro concerto e attrarre clienti”. Controcorrente  Lorenzo Pierelli del locale I Dolci di Battista: “Non abbiamo risentito della presenza dell’evento in termini di incassi”.

Anche l’Associazione dei commercianti (Asscomm), pur chiarendo di non avere nulla in particolare contro gli organizzatori del concerto, sottolinea la disparità di trattamento tra chi ha un’attività fissa e chi organizza eventi. “Siamo tartassati dai controlli degli enti di vigilanza, dall’inquinamento acustico all’ordinanza anti-alcool – afferma Federica Marini, membro del direttivo Asscomm – Poi si concede una deroga a chi vende birra durante un concerto. I commercianti risentono della crisi e quando gli incassi scendono si arriva alla guerra tra poveri”. Per il prossimo anno, “si può pensare a una collaborazione tra noi e i ragazzi”. Meno critica è la posizione del presidente Asscomm, Marco Lazzari: “Il calo del fattuarato fa parte del gioco. Se non facessimo più manifestazioni, Urbino chiuderebbe i battenti”.

“Abbiamo concesso il permesso di consumare alcolici nell’area di svolgimento della manifestazione, con una deroga all’ordinanza anti-alcool, per mezza giornata – si difende il sindaco Maurizio Gambini,  – Non mi sembrava opportuno vietare una manifestazione che si richiama ai valori del 25 aprile”.

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Ritrarre il Rinascimento, venti studenti francesi disegnano la città http://ifg.uniurb.it/2015/04/28/ducato-online/ritrarre-il-rinascimento-venti-studenti-francesi-disegnano-la-citta/72685/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/28/ducato-online/ritrarre-il-rinascimento-venti-studenti-francesi-disegnano-la-citta/72685/#comments Tue, 28 Apr 2015 07:20:58 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72685 FOTOGALLERIA Blocco degli schizzi e matita tra le mani, un gruppo di studenti francesi disegnano Urbino da ogni angolo del centro. Sono i ragazzi della Paris-Belleville, scuola superiore di architettura, in vacanza studio per una settimana. La 'loro' Urbino sarà in mostra a Parigi]]> studente_francese_27apr15URBINO – In via Cesare Battisti un ragazzo tiene in mano un blocco degli schizzi e una matita. Alza lo sguardo dal foglio e gli occhi passano a studiare piazza della Repubblica. Ogni particolare sarà prezioso per i suoi bozzetti. E se ci si guarda attorno, passeggiando per le vie del centro, se ne notano tanti altri, come lui. Chi in piedi chi seduto, concentrati nel disegnare i palazzi rinascimentali di Urbino.

Sono i venti ragazzi della Paris-Belleville, scuola superiore francese di architettura, in vacanza studio per una settimana. Il loro scopo è quello di sperimentare, di rappresentare su carta le architetture della città, a matita o a colori. Si preparano per una mostra a Parigi e il soggetto dell’esposizione sarà proprio Urbino.

I futuri architetti hanno tutti tra i 20 e i 25 anni e sono seguiti da quattro docenti della scuola che li affiancano mentre i palazzi della città prendono forma sui loro fogli. Per loro il rinascimento non è qualcosa di nuovo. “Non ero mai stato a Urbino prima, ma è un luogo famoso – racconta lo studente Tristan Guibert, 21 anni, in testa un cappello borsalino bianco – l’abbiamo studiata a scuola, durante il corso di Storia dell’architettura. Tutti conosciamo i grandi personaggi del Rinascimento, come Raffaello e Piero della Francesca”. Mentre è a Urbino, a Tristan vengono in mente i paesaggi rinascimentali, con sullo sfondo colline e montagne irregolari.

Gli studenti, iscritti alla scuola di Parigi ma provenienti da tutta la Francia, sono arrivati sabato 25 aprile, ma uno di loro era già stato in città. “Ho visitato Urbino la scorsa estate, durante un viaggio in Italia con la mia famiglia – dice il ventenne Rolin Come – passeggiavo per il centro di notte e in giro c’era molta gente vestita con costumi medievali (probabilmente, si trattava della Festa del Duca, ndr). Era perfetto! E’ stato come andare indietro nel tempo, o come vivere in un film”. Anche lo stile degli edifici in centro fa rivivere le atmosfere del lontano passato: “Mi piace ogni palazzo, soprattutto perché tutti sono costruiti con lo stesso materiale, in mattoni”.

Nel corso dei giorni i compiti da fare cambiano. Lunedì mattina la consegna è quella di lavorare a degli schizzi a matita. Vengono raffigurati gli angoli di via Raffaello, piazza della Repubblica e via Vittorio Veneto. Si tratta di disegni dal vero e la scelta è tra rappresentare l’intero edificio o solo un dettaglio di esso. Dopo un primo abbozzo, gli insegnanti di disegno passano e consigliano agli studenti come migliorare il lavoro. Lo scopo è di analizzare le relazioni architettoniche tra queste tre aree della città.

Celine Mesnard nel suo blocco di fogli ha tratteggi del Duomo di Urbino. E’ seduta in un lato della Piazza e ricrea su carta il loggiato della Chiesa di San Francesco. “Qui ci sono begli edifici – dice – L’architettura è molto bella, è tutto ben disposto. La Fortezza, poi, è fantastica”.

studentessa_francese_27apr15“Qui è incredibile – spiega Clemence Snyman, 20 anni – riesci a sentire la storia che questo posto racconta”. Per prendere le misure, gli studenti si regolano a distanza con le loro matite: allungano il braccio verso il monumento e osservano, tenendo conto della distanza tra la punta del legnetto e la punta del pollice. “In questo luogo c’è una bella armonia – prosegue Clemence – tutte le facciate sono notevoli. I palazzi hanno volumi molto grandi e finestre piccole; è il classico stile italiano. Sono molto felice di essere qui”.

Secondo Rolin Come, “Urbino è una città a misura d’uomo. Mi piacciono le sue vie, così strette”. L’effetto di passare dai grandi viali parigini alle viuzze urbinati deve essersi fatto sentire. “Verreste mai a vivere qui?”, chiediamo. “Non credo – risponde Rolin – le metropoli hanno parecchia energia”, di giorno come di notte. “Potrei trasferirmi qui giusto per qualche mese – afferma Tristan Guibert – noi veniamo da Parigi”.

Ma alla fine di tutto, sarà la ‘piccola’ Urbino ad arrivare nella capitale francese. Dopo gli schizzi dal vero, i 20 studenti di architettura stanno lavorando a qualcosa di più elaborato, usando anche i colori. E i risultati saranno oggetto di una futura mostra, alla Paris-Belleville.

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Immigrazione, Marina Lalovic “Il Nordafrica oggi è come l’Albania 20 anni fa” – VIDEO http://ifg.uniurb.it/2015/04/25/ducato-online/immigrazione-marina-lalovic-il-nordafrica-oggi-e-come-lalbania-20-anni-fa/72302/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/25/ducato-online/immigrazione-marina-lalovic-il-nordafrica-oggi-e-come-lalbania-20-anni-fa/72302/#comments Sat, 25 Apr 2015 20:07:43 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72302 VIDEO All'inizio degli anni '90 masse di disperati scappavano dai Balcani verso le coste pugliesi, in fuga da fame e oppressione. In questi giorni invece i barconi tentano di varcare il canale di Sicilia. Dopo tanto tempo, molto è cambiato. Secondo Marina Lalovic, giornalista serva di Radio3, parecchi albanesi stanno tornando in patria,m seguiti da moltissimi dalla nostra penisola]]> Marina Lalovic, Radio 3

Marina Lalovic, Radio 3

FANO – Oggi come ieri la gente scappa dalla fame e dall’oppressione verso Paesi liberi. Se gli attuali flussi migratori provengono soprattutto dal Nordafrica, nei primi anni ’90 migliaia di persone cercavano di trasferirsi dai Balcani in Italia. Nella mente degli italiani è ancora viva l’immagine della nave Vlora che l’8 agosto del 1991 attraccò nel porto di Bari con circa ventimila migranti albanesi a bordo.

Dopo più di vent’anni le cose sono cambiate: parecchi albanesi scelgono di tornare in patria e sempre più italiani si trasferiscono lì per avere un futuro. Lo ha spiegato la giornalista serba Marina Lalovic, ospite del Festival del Giornalismo Culturale, intervistata dal Ducato. Secondo Lalovic, che durante la sua carriera ha trattato il tema dell’immigrazione, la recente ipotesi di bombardare i barconi degli scafisti nei porti nordafricani non serve, perché significa “eliminare soltanto l’effetto, non la causa”. Una possibile soluzione è quella di “concedere visti” già nei Paesi dai quali si emigra.

Riprese di Simona Desole
Foto di Libero Dolce


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Pagina99 di nuovo in edicola da settembre. Il direttore Bevilacqua: “Stiamo lavorando, sono fiducioso” http://ifg.uniurb.it/2015/04/24/ducato-online/pagina99-di-nuovo-in-edicola-da-settembre-il-direttore-bevilacqua-stiamo-lavorando-sono-fiducioso/71922/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/24/ducato-online/pagina99-di-nuovo-in-edicola-da-settembre-il-direttore-bevilacqua-stiamo-lavorando-sono-fiducioso/71922/#comments Fri, 24 Apr 2015 15:45:29 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71922 Ducato, il direttore della testata Emanuele Bevilacqua: "Stiamo lavorando e siamo determinati a far ripartire il giornale al più presto"]]> Emanuele Bevilacqua

Emanuele Bevilacqua

URBINO – Il primo settembre 2015 è la data del probabile ritorno i edicola di Pagina99, dopo lo stop alle pubblicazioni del 3 febbraio scorso. Ad anticiparlo al Ducato è stato Emanuele Bevilacqua, direttore della testata, ospite del Festival del Giornalismo Culturale venerdì 24 aprile. Pagina99 è stato un esperimento nel mondo della stampa su carta: ogni mattina un giornale totalmente dedicato all’approfondimento. Anche l’avvio è stato singolare, con un lancio sul social network Tumblr, la creazione di un sito e, solo alla fine, l’uscita in edicola. Dopo circa un anno di vita, l’annuncio della chiusura delle attività per motivi economici. Ma il giornalismo d’approfondimento non muore facilmente e la redazione è già pronta per un rilancio, dopo l’interessamento della società News 3.0 a investire nell’iniziativa editoriale.

Nei giorni di chiusura del giornale parlò dell’Italia come di un Paese “difficile e spento”. Qui si può fare giornalismo di approfondimento?
“Sì, in tanti lo fanno. Con Pagina99 abbiamo cercato di proporre approfondimento, ad esempio analisi e inchieste sulla realtà che ci circonda, non solo quella del nostro Paese. Lo abbiamo fatto provando a raccontare delle storie e cercando di coinvolgere il lettore direttamente, attraverso quella seduzione che si vuole avere quando si narra qualcosa”

Se un giornale come Pagina99 chiude, la colpa, se così la possiamo chiamare, è dei lettori?
“Se un giornale chiude, la colpa è di chi lo fa. Gli investitori devono dare tempo e fiducia a un giornale, perché si affermi e si possa consolidare. Il direttore deve capire se ci siano cose che non funzionano. I giornalisti devono migliorare la loro scrittura e le loro capacità di stare sul mercato. Chi fa marketing deve saperlo diffondere meglio”

L’interazione con i vostri lettori avveniva tramite i social network?
“Naturalmente. Credo che il nostro sia stato il primo giornale, almeno in Italia, a essere lanciato via social. Prima abbiamo costruito la comunità, poi il prodotto. Come simbolo abbiamo usato una vecchia bicicletta, che dà l’idea di essenzialità, ma anche della possibilità di muoversi in maniera libera. Abbiamo cominciato a raccontare cosa volevamo fare, trovando utenti incuriositi dalla nostra proposta”

Si riuscirà a riportare Pagina99 in edicola?
“Sono fiducioso. Abbiamo un forte interesse da parte di un editore (la società News 3.0) e una determinazione nel far ripartire il giornale rispettando la libertà avuta fino ad ora. Ci sono ancora dei passaggi da compiere, ma siamo ben oltre la speranza”

C’è già una data? Lei sarà ancora direttore?
“Al massimo per il primo settembre dovremmo essere in edicola. Forse usciremo anche prima. Ho sempre interpretato il mio ruolo più come editore (publisher) che come direttore, pur firmando (la testata, ndr). L’importante è che il concept del giornale venga rispettato e, allo stesso tempo, migliorato. Stiamo già lavorando”

I lettori parteciperanno in qualche modo, magari con un azionariato o altri modelli?
“Abbiamo avuto molte richieste del genere. Ci stiamo pensando; magari una piccolissima parte potrà essere dedicata a questo. Ci piacerebbe chiamare i nostri lettori più affezionati e chiedere loro di farci da ambasciatori sul territorio, per organizzare presentazioni e per fornire suggerimenti provenienti dalle singole zone del nostro Paese”

Che spazio darete ai giornalisti esordienti?
“Abbiamo già lanciato delle firme e pensiamo di farlo ancora. Quindi, prendere dei giovani e farli scrivere, dargli spazio e coraggio e carpire da loro l’entusiasmo”

Foto di Anna Saccoccio

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Terza pagina: c’è qualcuno che la legge? Le opinioni raccolte a Urbino http://ifg.uniurb.it/2015/04/24/ducato-online/terza-pagina-ce-qualcuno-che-la-legge-le-opinioni-raccolte-a-urbino/71787/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/24/ducato-online/terza-pagina-ce-qualcuno-che-la-legge-le-opinioni-raccolte-a-urbino/71787/#comments Fri, 24 Apr 2015 10:00:08 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71787 VIDEO Dal 1901 sulla carta stampata si parla anche di arte e sapere, nella 'terza pagina'. Ma le persone hanno ancora voglia di sfogliare la sezione culturale dei quotidiani? Lo abbiamo chiesto a sei persone in giro per la città]]> URBINO – C’è chi si informa quasi esclusivamente ascoltando la Radio, chi consulta la timeline di Facebook e chi – ancora – acquista il giornale ogni mattina. E poi c’è la Rete, un punto di riferimento quotidiano per tutti. Almeno, per tutti quelli che abbiamo sentito a Urbino in questi giorni, durante la terza edizione del Festival del giornalismo culturale. Dal cittadino al commerciante, dallo studente al professore universitario, ognuno ci ha raccontato come preferisce informarsi e quanta attenzione ha per la ‘terza pagina’, lo storico spazio che i giornali cartacei dedicano all’arte e al sapere.


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Finestra spalancata, Vigili del Fuoco intervengono nella Chiesa di San Sebastiano http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-notizie-informazione/finestra-spalancata-vigili-del-fuoco-intervengono-nella-chiesa-di-san-silvestro/69874/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-notizie-informazione/finestra-spalancata-vigili-del-fuoco-intervengono-nella-chiesa-di-san-silvestro/69874/#comments Wed, 01 Apr 2015 15:18:15 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69874 [continua a leggere]]]> IMG_0752URBINO, 1 APR – I Vigili del Fuoco di Urbino sono intervenuti questo pomeriggio nella Chiesa di San Sebastiano, in Via Francesco Budassi, per bloccare la finestra sopra l’altare spalancata dal vento. Una parrocchiana, temendo si rompessero i vetri, ha avvisato le forze dell’ordine che hanno rimediato con viti e fil di ferro.

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Pasqua a Urbino, venti “Uova d’Artista” appese nel centro storico http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/senza-categoria/pasqua-a-urbino-venti-uova-dartista-appese-nel-centro-storico/69768/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/senza-categoria/pasqua-a-urbino-venti-uova-dartista-appese-nel-centro-storico/69768/#comments Wed, 01 Apr 2015 09:52:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69768 FOTOGALLERIA Le opere vincitrici del concorso organizzato dall'associazione Keramos saranno visibili fino al 6 aprile]]> URBINO – Coloratissime, decorate con motivi diversi e appese per aria lungo i portici di Piazza della Repubblica. Nel centro storico di Urbino è già iniziato l’allestimento della mostra  “Pasqua d’Artista” che aprirà ufficialmente il 3 aprile e sarà visibile fino al 6. Le opere che coloreranno la città fino a Pasquetta sono le venti vincitrici del concorso “Uova d’Artista”, organizzato dall’associazione Keramos e dagli assessorati comunali alla Cultura e al Turismo. Coinvolti gli artisti che lavorano a Urbino e nel resto del Montefeltro. Le creazioni esposte nel centro storico di Urbino, hanno un diametro di 60 centimetri.

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