il Ducato » Riccardo Saul Marchetti http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Riccardo Saul Marchetti http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Presidio Expo, la Data apre il 20 maggio. Ma senza marciapiede http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/presidio-expo-la-data-apre-il-20-maggio-ma-senza-marciapiede/73798/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/presidio-expo-la-data-apre-il-20-maggio-ma-senza-marciapiede/73798/#comments Wed, 06 May 2015 16:51:30 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73798 I lavori per la rampa termineranno il 9 maggio.  Per il marciapiede se ne riparlerà dopo l'Expo

I lavori per la rampa termineranno il 9 maggio. Per il marciapiede se ne riparlerà dopo l’Expo

URBINO – Il presidio Expo a Urbino, in allestimento all’interno della Data, sarà aperto il 20 maggio. In ritardo rispetto alla tabella di marcia – doveva essere inaugurato il 1 maggio – ma in tempo per l’arrivo delle delegazioni straniere, previsto per i primi di giugno. Non ci sarà però il marciapiede che doveva essere realizzato davanti all’edificio: anche lì ci sono stati degli slittamenti, perciò se ne riparlerà una volta finito il presidio. “Non vogliamo che ci sia un cantiere davanti al presidio Expo” ha spiegato il sindaco di Urbino Maurizio Gambini.

“Non abbiamo ancora aperto il presidio perché ci sono stati ritardi a livello di amministrazione regionale – sostiene l’assessore all’urbanistica di Urbino Roberto Cioppi - L’allestimento dell’interno infatti era di loro competenza, noi dovevamo solo rifare la pavimentazione”. A rallentare le operazioni, il fatto di aver lanciato un solo bando per tutti i cinque presidi da allestire nelle Marche. “Non ci hanno ancora fornito monitor, sistemi audiovisivi e altri supporti tecnologici – continua Cioppi – ma questo non creerà disagi. In fondo è comprensibile, anche a Milano ci sono stati dei ritardi. Per quando arriveranno le delegazioni sarà tutto pronto”.

Per quel che riguarda il marciapiede, il discorso è più complesso. Doveva collegare l’infopoint degli uffici del turismo alla scala a chiocciola all’interno del bastione,  ma non era tutto a carico del Comune. “Per la costruzione della rampa finale – precisa Cioppi – abbiamo ricevuto dei finanziamenti dall’Unesco. Per questo abbiamo dato la priorità a quella parte del progetto. Il resto invece è a nostro carico. Non saprei dire quando sarà realizzato, ancora dobbiamo fare il bando”.

“La costruzione della rampa è durata qualche settimana in più del previsto – spiega Gambini – e visto che la situazione è decorosa e non crea disagi – dove dovrebbe sorgere il marciapiede c’è un prato – riteniamo sia opportuno aspettare la fine dell’Expo”.

Anche perché Soprintendenza e Comune dissentono su alcuni punti. “Noi preferiremmo farlo in mattone, lasciando un po’ di erba ai lati – continua Gambini – mentre loro vorrebbero spianare tutto il prato e utilizzare il cocciopesto. È solo una questione di opportunità architettonica, è il biglietto da visita della città e deve essere conforme all’architettura del luogo, dobbiamo trovare la soluzione più adatta. Valuteremo nei prossimi giorni”.

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Urbino celebra i 70 anni dalla Liberazione / FOTO http://ifg.uniurb.it/2015/04/25/ducato-online/urbino-celebra-i-70-anni-dalla-liberazione-foto/72307/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/25/ducato-online/urbino-celebra-i-70-anni-dalla-liberazione-foto/72307/#comments Sat, 25 Apr 2015 20:16:31 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72307 URBINO – Con l’ultimo partigiano in testa al corteo, Romano Arceci, Urbino ricorda il settantesimo anniversario della Liberazione. A presenziare le principali cariche cittadine: il sindaco Maurizio Gambini, il capitano Bruno Felici, il presidente del consiglio comunale Massimo Guidi e la presidente dell’Anpi Cristiana Nasoni. Dalla sede del municipio, la prima tappa a Piazza della Repubblica. Poi, al canto di Bella ciao, i cittadini hanno sfilato sino al monumento ai caduti. Al partigiano Romano Arceci il compito e l’onore di deporre la corona.

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Università, il rettore Stocchi: “Su Pesaro Studi polemica eccessiva” http://ifg.uniurb.it/2015/04/25/ducato-online/universita-il-rettore-stocchi-su-pesaro-studi-polemica-eccessiva/71745/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/25/ducato-online/universita-il-rettore-stocchi-su-pesaro-studi-polemica-eccessiva/71745/#comments Sat, 25 Apr 2015 13:31:51 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71745 stocchi_2

Il rettore Vilberto Stocchi al Festival del giornalismo culturale 2015

URBINO – Il rettore dell’Università di Urbino Vilberto Stocchi chiude la polemica su Pesaro Studi.  Sentito da Il Ducato a margine del suo intervento al Festival del giornalismo culturale dal titolo “Informazione culturale e divulgazione scientifica”, Stocchi ha sottolineato di non aver mai considerato l’idea di anticipare a quest’anno la chiusura del polo universitario distaccato, ora ufficialmente fissata per il 2017.

“L’università è il luogo dove un ragazzo si forma – ha detto – se uno studente si iscrive a Pesaro è giusto che termini lì il suo percorso. Non si possono cambiare le carte in tavola, sarebbe diseducativo e verremmo meno al nostro compito. Io ho sostenuto questo fin dall’inizio, il sindaco di Pesaro ha concordato con me e mi è venuto incontro. Dopo di che si è creato tanto clamore attorno alla vicenda per nulla. La mia decisione è stata, fin dall’inizio, permettere agli studenti di finire dove avevano iniziato il proprio percorso di studi”.

Il rettore ha poi parlato del tavolo di consultazione – che slitta dal 27 gennaio scorso – tra studenti, Comune, Università ed Ersu organizzato per il 4 maggio, durante il quale verranno discusse le politiche relative agli universitari: “Io ho ricevuto l’input solo di recente, e ho subito dato la mia disponibilità. È importante stimolare tutti a vivere nella maniera più bella il periodo universitario. Mi aspetto dall’incontro una risposta concreta alle aspettative dei giovani”. Una battuta, poi, sulla tanto contestata ordinanza anti alcol: “Vivere bene la città e divertirsi insieme non è legato all’alcol o al suo consumo. Siamo stati tutti giovani e ci siamo tutti divertiti, l’ho vissuto anche io, ma penso che l’ordinanza anti alcol non sia una cosa che sfavorisce la vita degli studenti. In realtà ci sono molte persone che vengono da fuori, approfittando anche delle feste e dei giovedì universitari, che non hanno a cuore il decoro e la pulizia della città”.

Proprio per offrire qualche alternativa alla sbronza del giovedì sera,  circa un mese fa l’Università ha dato il via a una serie di iniziative culturali gratuite per gli studenti, con lo scopo di avvicinarli al teatro e alla musica. “Penso che il ruolo dell’Università sia anche quello di stimolare gli studenti con eventi culturali di vario genere – ha spiegato Stocchi – per favorirne la creatività e aiutarli a formare una propria personalità. In questo modo saranno in grado di affrontare al meglio i tanti mutamenti che la società di oggi sta vivendo. Gli spettacoli gratuiti che stiamo organizzando al teatro Sanzio servono proprio a questo, e il primo evento ha registrato una risposta più che positiva da parte dei ragazzi. Dal prossimo anno avvieremo iniziative di questo genere anche in ambito sportivo”.

Qualche parola, infine, sulle biblioteche umanistiche dell’università, che attraversano un periodo difficile: “C’è un progetto per rendere disponibile la struttura di San Girolamo, un complesso veramente importante. L’obiettivo è attrezzarla affinché diventi un polo di biblioteche moderno, innovativo e soprattutto fruibile anche in orari notturni, come avviene in altre università europee o americane”.

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La cultura viaggia nel web: “Giornalisti, imparate a conoscere la rete e dialogate coi lettori” http://ifg.uniurb.it/2015/04/25/ducato-online/la-cultura-viaggia-nel-web-giornalisti-imparate-a-conoscere-la-rete-e-dialogate-coi-lettori/72082/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/25/ducato-online/la-cultura-viaggia-nel-web-giornalisti-imparate-a-conoscere-la-rete-e-dialogate-coi-lettori/72082/#comments Fri, 24 Apr 2015 22:04:58 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72082 VIDEO Raimo: "Leggere, sì, ma non per moda"]]> IMG_6640URBINO – Luogo comune vuole che il web sia il regno della rapidità, quindi dell’approssimazione. Perfetto per dare notizie al volo, in diretta o quasi, ma inadatto per ragionamenti più approfonditi. Per la cultura e l’analisi invece non c’è niente di meglio del buon vecchio inserto cartaceo, da leggere comodamente in poltrona la domenica o nei momenti di relax, nei quali si può ragionare con calma. Giusto? No. Perché la tecnologia attuale permette di creare sul web un prodotto multidirezionale e più completo, abbattendo le categorizzazioni proprie del giornalismo cartaceo tradizionale. A patto, ovviamente, di conoscerla e padroneggiarla al meglio.

Il filo conduttore dell’incontro “Dov’è la cultura oggi? Il web”, svoltosi al teatro Sanzio di Urbino in occasione del Festival del Giornalismo Culturale 2015 era teso proprio tra la smitizzazione del ‘vecchio’ e la demolizione dei cliché  riguardanti il giornalismo digitale. Con la moderazione dello scrittore Christian Raimo, si sono confrontati su come e in che modo le moderne tecnologie possono dare maggior vigore al giornalismo culturale Mario Tedeschini Lalli, Luca De Biase, Paolo Di Paolo, Cristina Raffa, Beniamino Pagliaro, Nello Avellani, Martin Angioni e Fabio Giglietto.

“Funzione storica del giornalismo culturale era creare una pausa nel giornalismo d’informazione – spiega Tedeschini Lalli, vice responsabile per l’innovazione e lo sviluppo del gruppo L’Espresso – fornendo ‘l’approfondimento’, tra tante virgolette”. Il giornalismo tradizionale ha sempre ragionato per “silos”, ciò categorizzando le notizie: esteri, economia, politica e via dicendo. Per Tedeschini Lalli, la forza del web sta proprio nella possibilità di abbattere questi silos. “Fare giornalismo culturale nell’universo digitale significa creare collegamenti tra i diversi argomenti, col giornalista che diventa un curator, colui che seleziona i diversi argomenti di interesse”.

Per farlo, occorre però conoscere meglio gli strumenti di cui si dispone, in modo da sfruttarli appieno. “La comprensione digitale è entrata pochissimo nelle redazioni culturali e questo è un male – continua Tedeschini Lalli – all’interno delle redazioni deve esserci una cultura ingegneristica, occorrono più giornalisti ingegneri”.

Per sopravvivere al cambiamento il giornalismo deve quindi guardare avanti. Non subire la novità, ma sfruttarla per migliorare il proprio lavoro. “Ci vuole uno sguardo postcontemporaneo – sostiene De Biase, editor di innovazione de Il sole 24 ore e caporedattore dell’inserto Nòva 24 – bisogna guardare oltre i fatti di adesso, capire quali conseguenze avranno. L’intelligenza artificiale sta cambiando il giornalismo, ma non dobbiamo subirlo passivamente. È una questione di atteggiamento mentale, abbiamo i mezzi per imporre le nostre idee. Se una piattaforma non ci piace, possiamo crearne una migliore”.

Esempi pratici ce ne sono tanti. Come News Town, quotidiano online nato subito dopo il terremoto de L’Aquila per raccontare, come spiega Avellani, “la rinascita materiale, culturale e sociale della città. Cerchiamo di raccogliere tutti i dati possibili per dare alla gente le informazioni di cui ha bisogno, raccontando al contempo ciò che succede a L’Aquila”.

O come Good Morning Italia, newsletter che ogni giorno, alle 7:30, invia agli abbonati l’elenco delle principali notizie del giorno, via mail o tramite app. Abbattendo, come piace a Tedeschini Lalli – che infatti ha un abbonamento “a vita” alla newsletter – i famosi silos. “Le riunioni di redazione dei giornali non sono contemporanee – sostiene Beniamino Pagliaro, che di Gmi è uno degli ideatori – hanno ancora la divisione delle notizie per settori. Noi, per ragioni economiche e ideologiche, no. Non è un elemento rilevante, ciò che importa è il contenuto. Mettiamo solo quello che riteniamo importante e, visto che le notizie che diamo generalmente sono tutte sul tg1 delle 20, evidentemente facciamo un buon lavoro”.

Good morning Italia offre un servizio a costi bassissimi. Infatti hanno tutti un secondo lavoro. “Ma non è un problema di soldi – spiega Pagliaro – potrei permettermi di pagare due redattori a tempo pieno, e li pagherei pure bene. Ma poi dovrebbero svegliarsi tutti i giorni alle 5. Preferisco averne 9 part time ma farli svegliare a quell’ora solo una volta a settimana”.

Il web, poi, può rivelarsi un mezzo efficace per lanciare una rivista cartacea. Come hanno fatto quelli di Pagina 99, il cui obiettivo era un giornale di approfondimento che nell’era digitale desse un nuovo senso alla carta. Per fare questo, sono partiti da ciò che più di ogni altra cosa è, nell’immaginario comune, lontano dalla cultura: i social network. “Ancor prima di uscire in edicola o di attivare il sito, abbiamo aperto una piattaforma social – racconta Cristina Raffa – ci pubblicavamo i primi contenuti, in modo da creare i primi spunti. Siamo entrati subito in confidenza con i nostri lettori, rispondevamo ai loro commenti e li tenevamo in considerazione”.

Quello dell’interazione con i lettori è un punto su cui la Raffa insiste molto: “Molti colleghi non capiscono che stare sui social non è un abbassarsi di livello né una perdita di tempo. Il giornalista di oggi si occupa di social e li dirige, dobbiamo essere tutti social media editor”. Sul punto, però, il giornalismo italiano è molto vecchio stile. E non solo quello cartaceo. “Il pubblico televisivo cerca di influire sui programmi che segue – commenta Fabio Giglietto, professore dell’università di Urbino – soprattutto tramite i social. Però le sue istanze sono spesso declassate a rumore e ignorate”.

Non che, in tema di giornalismo culturale, i quotidiani siano così avanti da poter fare a meno di suggerimenti. “Le sezioni culturali dei principali quotidiani – dice Di Paolo, giornalista e scrittore – sono brutte a vedersi e del tutto inefficaci nel contenuto. Basti pensare che non c’è stata nessuna recensione leggibile sull’ultimo film di Nanni Moretti, sembravano tutte estensioni di comunicati stampa. Il loro contenuto non è più spendibile, li leggono solo gli abbonati storici. Ma per abitudine, non per piacere”. La possibilità che la stampa cartacea muoia non spaventa però Di Paolo “Se succederà, potrà comunque rinascere come distillato di ciò che ogni giorno viene scritto sul web. Bisogna smettere di vedere la rete come un luogo dove tutto è uniforme solo perché vi può scrivere chiunque. Le tribune di qualità online si distingueranno, e ciò sarà un vantaggio anche per il cartaceo”.

Foto di Anna Saccoccio e Jacopo Salvadori

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Urbino, per le elezioni regionali gli infermi gravi possono chiedere il voto domiciliare http://ifg.uniurb.it/2015/04/22/ducato-notizie-informazione/urbino-per-le-elezioni-regionali-gli-infermi-gravi-possono-chiedere-il-voto-domiciliare/71436/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/22/ducato-notizie-informazione/urbino-per-le-elezioni-regionali-gli-infermi-gravi-possono-chiedere-il-voto-domiciliare/71436/#comments Wed, 22 Apr 2015 13:08:52 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71436 [continua a leggere]]]> URBINO, 22 apr – Per le elezioni regionali del 31 maggio 2015 nel Comune di Urbino si potrà fare la richiesta di voto domiciliare. Chi è affetto da gravissima infermità, tale da impedirgli di allontanarsi da casa, o dipende in maniera continuativa e vitale da apparecchi elettromedicali potrà quindi votare direttamente dalla propria abitazione.

Durante le ore in cui sarà aperta la votazione, il presidente dell’ufficio elettorale di sezione, con l’assistenza di uno degli scrutatori del seggio, si recherà a casa dell’elettore per raccogliere il voto. L’avviso è stato pubblicato nell’albo pretorio del Comune il 21 aprile.

Gli interessati dovranno inviare la richiesta all’ufficio elettorale entro l’11 maggio utilizzando, preferibilmente ma non obbligatoriamente, l’apposito modulo, che può essere ritirato allo stesso ufficio elettorale comunale. Modulo che nei prossimi giorni sarà comunque disponibile anche online sul sito del Comune di Urbino. Alla richiesta di voto domiciliare vanno allegate una copia della tessera elettorale e un certificato medico che attesti l’infermità. Il certificato deve essere rilasciato almeno 45 giorni prima del voto: il termine, quindi, è già scaduto.

Per i portatori di handicap la Croce rossa metterà  invece a disposizione un servizio di trasporto domiciliare, con dei pullman che passeranno a prendere gli interessati a casa e li porteranno al seggio. I numeri di cellulare dei volontari che si occuperanno del servizio saranno comunicati qualche giorno prima della votazione.

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Urbino, al via giovedì il Festival del giornalismo culturale http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-notizie-informazione/urbino-al-via-giovedi-il-festival-del-giornalismo-culturale/71333/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-notizie-informazione/urbino-al-via-giovedi-il-festival-del-giornalismo-culturale/71333/#comments Tue, 21 Apr 2015 14:27:06 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71333 [continua a leggere]]]> URBINO, 21 Apr – Giovedì 23 aprile avrà inizio a Urbino la terza edizione del Festival del giornalismo culturale. Ad aprire le danze sarà la presentazione del libro del giornalista e scrittore Stefano Bartezzaghi M. Una Metronovela, in programma alle 15:30 nel cortile antistante la Montefeltro Libri (Collegio Raffaello). Sempre nella prima giornata sarà presentata la ricerca dell’Osservatorio News-Italia su informazione e serialità, a cura dei direttori del festival Lella Mazzoli e Giorgio Zanchini.

Il festival durerà quattro giorni – dal 23 al 27 aprile – e si svolgerà tra Urbino, che ospiterà gli eventi di giovedì e venerdì, e Fano, dove si chiuderà domenica mattina. Tema di questa edizione è “promuovere la cultura conviene”. Partendo dal presupposto che la rivoluzione digitale sta ridefinendo il campo culturale e che il ruolo dell’intermediario nella trasmissione della cultura, pur conservando forse la sua centralità, sta cambiando, gli ospiti dibatteranno su dove si trovi la cultura oggi e su chi e in che modo si occupi della sua trasmissione e promozione.

Prenderanno parte al festival numerosi giornalisti, scrittori, critici e accademici. Tra gli altri, interverranno l’assessore alla Cultura del Comune di Urbino Vittorio Sgarbi e il giornalista e critico letterario Piero Dorfles, che terrà la lectio di apertura della kermesse “Cultura divergente”.

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Fermignano, da 15 anni il campo sportivo di Borgo Metauro aspetta di diventare un parco http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-online/fermignano-da-15-anni-il-campo-sportivo-di-borgo-metauro-aspetta-di-diventare-un-parco/69868/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-online/fermignano-da-15-anni-il-campo-sportivo-di-borgo-metauro-aspetta-di-diventare-un-parco/69868/#comments Tue, 21 Apr 2015 10:18:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69868 LEGGI Le ultime modifiche al Prg]]> L'ex campo di Fermignano il cui futuro è previsto nel piano regolatore del 2015

L’ex campo sportivo Borgo Metauro di Fermignano. Il PRG del 2000 aveva previsto che diventasse un parco, ma a oggi non c’è nessun progetto a riguardo.

FERMIGNANO – Abbandonato da quarant’anni, l’ex campo sportivo Borgo Metauro di Fermignano aspetta dal 2000 di diventare un parco, come deciso all’epoca dal Comune. Ma a distanza di quindici anni ancora non c’è nemmeno l’ombra di un progetto a riguardo. Anzi, su parte del terreno di gioco presto potrebbero essere costruiti negozi e uffici.

Inaugurato nel 1949, il Borgo Metauro è stato per anni uno dei principali luoghi di aggregazione di Fermignano. Dal 1975 però, con l’apertura del nuovo Stadio Comunale, l’impianto fu abbandonato a se stesso, utilizzato solo per le feste paesane, come in occasione dell’ultimo palio della Rana, e come area parcheggio nei venerdì di mercato.

Nel 2000 il Comune aveva deciso di far riqualificare l’area, prevedendo nel Piano regolatore la trasformazione del campo sportivo in un parco urbano. L’ex discoteca “Ora X”, che si trovava lì vicino, doveva invece diventare un complesso in grado di ospitare un albergo, uffici e negozi più un parcheggio, affacciato su un giardino situato alla fine di un percorso pedonale proveniente dal parco.

Da allora, però, il progetto originario è cambiato più volte. Al posto dell’Ora X infatti sorgerà un Conad, i cui costruttori volevano ampliare l’area su cui edificare. Non potendo però sfruttare lo spazio che separava il futuro supermercato dal Borgo Metauro, a causa della del decreto interministeriale 1444/1968 (doc) che stabilisce le distanze minime tra fabbricati, avevano pensato di estendere il Conad sfruttando parte del campo sportivo. In cambio si sarebbero impegnati a realizzare, sulla restante porzione dell’impianto, l’ormai famigerato parco.

Con l’approvazione della legge regionale 19/2010 (il cosiddetto “Piano Casa”), che permette di costruire in deroga alla legge del ’68, il Conad non avrà alcun bisogno di espandersi sul campo sportivo. Di conseguenza l’azienda ha perso qualsiasi interesse verso l’area. Pagando un indennizzo infatti ha potuto sfruttare i 1.155 metri cubi che lo separavano dall’impianto. Perciò, l’ipotesi che si accollassero anche la costruzione del parco è definitivamente tramontata.

La situazione pare tutt’ora bloccata, perciò con l’ultima variante del Piano regolatore, datata febbraio 2015, il Comune ha ipotizzato una nuova soluzione per il riutilizzo dell’area, mettendo in vendita 5.000 metri cubi del Borgo Metauro: un volume che si estende per 18 metri nel campo sportivo a partire dal confine con il supermercato. “Chi li acquisterà dovrà occuparsi anche della sistemazione del resto dell’impianto – spiega Andrea Guidarelli, vicesindaco di Fermignano –  con le spese relative che saranno scomputate, come costi per la realizzazione di un’opera secondaria, dalla somma da versare per l’acquisto del terreno. I motivi di questa vendita sono puramente economici ma in questo momento non ci sono i fondi per sistemare aree dismesse come il Borgo Metauro e un’operazione di questo tipo è necessaria”.

Tuttavia è ancora incerto in cosa verrà trasformata la parte del Borgo Metauro non destinata alla vendita: “Lo deciderà l’amministrazione comunale – continua Guidarelli – vedremo se fare un parco o un nuovo impianto sportivo. Le modalità di costruzione saranno invece concordate con la ditta che edificherà sui 5.000 metri cubi in vendita”. Guidarelli ha comunque precisato che “gli acquirenti di questa cubatura potranno decidere di trasferire la loro proprietà in un’altra area edificabile del Comune, perciò non è detto che su quella parte del campo sportivo sarà costruito un edificio”.

L’idea dell’amministrazione però non è piaciuta alle forze di minoranza all’interno del consiglio comunale: “Siamo contrari a questa modifica del piano regolatore – dice Emanuele Feduzi, consigliere Pd – e stiamo valutando l’impatto economico e ambientale che avrebbero 5.000 metri cubi di costruzioni su un’area verde. Il rischio è di costruire una cattedrale nel deserto senza alcun vantaggio per i cittadini, come Santa Lucia e il Consorzio a Urbino”. Anche Fermignano in MoVimento, che rappresenta il Movimento 5 Stelle nel territorio, ha contestato la decisione dell’amministrazione comunale con un comunicato stampa in cui il gruppo mette in dubbio l’utilità delle nuove strutture e invita a riflettere sulle ricadute ambientali e relative alle strutture del centro storico già esistenti.

Al momento tutto resta comunque ipotetico, visto che di acquirenti per gli ormai celebri 5000 metri cubi ancora non ce ne sono. Con buona pace per il nuovo “polmone verde” di Fermignano, destinato a rimanere una chimera per ancora chissà quanto tempo.

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Fermignano, “grillini” contro il Comune: “Costruiranno dove dovrebbe esserci un parco” http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-online/fermignano-grillini-contro-il-comune-costruiranno-dove-dovrebbe-esserci-un-parco/69904/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/01/ducato-online/fermignano-grillini-contro-il-comune-costruiranno-dove-dovrebbe-esserci-un-parco/69904/#comments Wed, 01 Apr 2015 16:34:06 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69904 In una parte dell'ex campo sportivo è prevista la costruzione di un nuovo edificio, nella restante parte resterà un parco

In una parte dell’ex campo sportivo è prevista la costruzione di un nuovo edificio, nella restante parte resterà un parco

FERMIGNANO – Al posto dello storico campo sportivo ora abbandonato doveva esserci un parco, ma, per ora, ci sono solo progetti per edificare. È l’accusa mossa da “Fermignano in MoVimento” all’amministrazione comunale. L’associazione, che rappresenta il M5S nel comune, ha contestato con un comunicato stampa  la variazione al Piano Regolatore Generale dello scorso dicembre, che prevede la destinazione di 5mila metri cubi dell’ex campo sportivo “Borgo Metauro” (circa il 20% dell’impianto) ad attività terziarie. Al posto del terreno di gioco quindi ci saranno prossimamente negozi e uffici.

Il Prg del 2000 aveva disposto che il Borgo Metauro, inutilizzato dal 1975, fosse demolito per fare spazio a un parco urbano, che però non è ancora stato realizzato. Un progetto finora incompiuto, secondo i “grillini”, per le continue variazioni al piano regolatore e a causa della legge regionale del 2010 nota come “Piano Casa”, che hanno fatto passare il parco in secondo piano.

“Ancora una volta Fermignano rischia di perdere un simbolo che ha fatto la sua storia – recita il comunicato – si tratta del Borgo Metauro, uno dei principali luoghi di maggiore aggregazione e coesione sociale del paese”. Fermignano in MoVimento  critica la scelta del comune di utilizzare il territorio come risorsa per finanziare spesa corrente e progetti futuri e di utilizzare il suolo pubblico per costruire strutture commerciali non necessarie. Anche perché, sottolineano, in questo modo si rischia di affossare ulteriormente i negozi del centro storico.

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Randagi di Monteavorio, il padrone: “Tutto sotto controllo”. Ma finiranno al canile http://ifg.uniurb.it/2015/03/30/centro-2/randagi-di-monteavorio-il-padrone-tutto-sotto-controllo-ma-finiranno-al-canile/69567/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/30/centro-2/randagi-di-monteavorio-il-padrone-tutto-sotto-controllo-ma-finiranno-al-canile/69567/#comments Mon, 30 Mar 2015 16:29:21 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69567 wawawaURBINO –  Sebastiano Sechi, proprietario dei cani randagi di località Monteavorio, è tornato in Sardegna. L’uomo gestiva da vent’anni una fattoria in via Ca’ Petruccio, nella quale non torna dallo scorso autunno. Alcune settimane fa i vicini avevano segnalato alla municipale di Urbino la presenza di cani randagi provenienti dalla sua fattoria. I vigili avevano quindi tentato di mettersi in contatto con lui, senza però riuscire a trovarlo.

“Sono tornato in Sardegna per motivi di salute – ha detto Sechi a Il Ducato – e a dicembre è stata male pure mia moglie, perciò ci ha raggiunti anche nostro figlio”. Riguardo agli animali ancora alla fattoria, Sechi sostiene che la situazione sia sotto controllo: “Mio nipote va ogni settimana a pulire e dargli da mangiare”.

L’uomo difficilmente tornerà alla fattoria, che gestiva per conto di un ente pubblico locale che opera nel settore agrario. Secondo una fonte interna al tribunale di Urbino, l’ente proprietario ha infatti avviato un procedimento di sfratto nei confronti dell’uomo.

In merito ai suoi cani, pastori maremmani e dei Pirenei, Sechi sostiene che possano legittimamente rimanere dove sono, dal momento che si trovano sulla sua terra. Il che può valere per la decina di animali che ancora fanno la guardia al gregge, dei quali nessuno infatti si è lamentato. Lo stesso però non può dirsi per i sei o sette esemplari che si sono allontanati dalla fattoria per trasferirsi in uno spiazzo nei pressi di una casa vicina e che presto dovrebbero essere portati al canile di Ca’ Lucio.

“Tra qualche settimana andremo a prelevarli per portarli al canile – dice il capitano della municipale Bruno Felici – stiamo aspettando che i cuccioli nati da poco siano un po’ più svezzati, in modo da rendergli il trasferimento meno traumatico”.

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Regionali Marche, ok di Tosi per una sua lista. Torcolacci: “Leghisti marchigiani sono poltronai” http://ifg.uniurb.it/2015/03/27/ducato-online/regionali-marche-ok-di-tosi-per-una-sua-lista-torcolacci-leghisti-marchigiani-sono-poltronai/69294/ http://ifg.uniurb.it/2015/03/27/ducato-online/regionali-marche-ok-di-tosi-per-una-sua-lista-torcolacci-leghisti-marchigiani-sono-poltronai/69294/#comments Fri, 27 Mar 2015 14:16:52 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=69294 Pasquale Torcolacci, responsabile della fondazione "Ricostruiamo il Paese" nella provincia di PU

Pasquale Torcolacci, responsabile della fondazione “Ricostruiamo il Paese” nella provincia di PU

URBINO- “Tosi ci ha dato l’ok, se avremo i numeri ci sarà una lista di ‘Ricostruiamo il Paese’ alle elezioni regionali delle Marche di maggio”. Parole di Pasquale Torcolacci, consigliere comunale di Urbania e responsabile del ‘faro’ (cioè la provincia) di Pesaro-Urbino per la fondazione del sindaco di Verona Flavio Tosi, ‘Ricostruiamo il Paese’ appunto.

Tosi, ex segretario della Liga veneta, è stato espulso dalla Lega Nord e sta costruendo un nuovo soggetto politico. Di una possibile lista Tosi alle regionali delle Marche si parlava da almeno un mese, dato che la rottura tra il sindaco di Verona e il segretario nazionale della Lega Nord Matteo Salvini pareva già inevitabile. Dopo l’avvenuta cacciata, il sindaco di Fermignano Giorgio Cancellieri aveva confermato a Il Ducato come mancasse solo il via libera definitivo dal leader della fondazione perché la lista marchigiana vedesse la luce. Via libera che ora è arrivato.

“Dipende tutto da noi – continua Torcolacci – dobbiamo verificare se ci sono i numeri per una lista autonoma. In caso contrario, Tosi ci ha detto di mettere qualcuno dei nostri uomini nelle altre liste, per avere comunque qualche rappresentante nel consiglio regionale. Entro il 10 aprile prenderemo una decisione definitiva”.

Torcolacci si dice però ottimista sul fatto che la lista si farà, anche perché “la Lega nelle Marche non è quella di Salvini, ma quella di Luca Paolini (segretario nazionale del partito in regione).  Qui da noi sono dei poltronai, pensano solo ai loro interessi e non al bene comune. Sono convinto che ci seguiranno e ci sosterranno in molti”.

Non c’è ancora un nome ufficiale per la lista, che comunque, come precisa Torcolacci, “avrà un simbolo riconducibile alla lista di Tosi a Verona”. Su chi ci sarà a capo però Torcolacci non ha dubbi: “Se il progetto va in porto, il capolista sarà l’ex sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio”.

Se ne saprà di più giovedì prossimo, quando ci sarà un incontro con gli iscritti del faro di Pesaro-Urbino. “Costituiremo il direttivo provinciale ed eleggeremo il segretario – spiega Torcolacci, che è membro del direttivo regionale della fondazione – durante l’incontro si discuterà anche di chi sarà candidato alle regionali”.

Se la lista autonoma non dovesse concretizzarsi, Torcolacci non esclude la possibilità che lui e gli altri fuoriusciti dalla Lega appoggino Marche 2020,  la lista del Presidente uscente Gian Mario Spacca. A patto però che questi non ne sia il capolista. “Spacca è competente e non ho nulla contro di lui – precisa Torcolacci – ma i suoi trascorsi nel Partito Democratico lo rendono politicamente insostenibile da un movimento come il nostro”.

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