il Ducato » Silvia Saccomanno http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Silvia Saccomanno http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Pillola Ru-486: è legale ma a Urbino non c’è http://ifg.uniurb.it/2010/04/15/ducato-online/pillola-ru-486-e-legale-ma-a-urbino-non-ce/2724/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/15/ducato-online/pillola-ru-486-e-legale-ma-a-urbino-non-ce/2724/#comments Thu, 15 Apr 2010 15:03:26 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2724

La pillola Ru-486

Qui ancora nessuno l’ha vista. La pillola abortiva, Ru-486, a Urbino non c’è e per interrompere una gravidanza si può ricorrere solo all’operazione chirurgica. Per averla ci vorrà qualche mese. A dicembre, il nostro paese ha legalizzato l’aborto farmacologico anche se al momento è praticato solo nei grandi centri ospedalieri.

A Urbino, infatti, la Ru-486 “non è ancora reperibile – spiega Eugenio Fusco, primario di ginecologia – perché abbiamo disposizioni solo per la somministrazione e il ricovero. Per quanto riguarda l’approvvigionamento, invece, dovrebbe essere allestito a breve un centro regionale che rifornirà le province”. Quindi chi oggi volesse ricorrere all’aborto farmacologico non avrebbe a disposizione la pillola.

“Ancora non ci sono state richieste – spiega Leone Condemi, vice primario di ginecologia – ma sicuramente arriveranno, perché le donne saranno informate e avranno le necessità e il diritto di chiederlo e di potere scegliere come intervenire sul proprio corpo”.Secondo Condemi nemmeno nelle strutture dove la pillola si usa regolarmente le domande sono molte. Si parla del “20-30% di richieste che, per vari motivi, si riducono al 15%”.

Scoperta nel 1982 e sperimentata da circa venti anni all’estero, in Italia il suo utilizzo suscita ancora polemiche. La Ru-486 è un metodo abortivo meno invasivo di quello tradizionale, “più naturale” secondo Condemi, perché evita l’intervento chirurgico. In questo modo anche chi non può sottoporsi ad un’operazione può interrompere la gravidanza.

Secondo Fusco, però, “in un 10-15% dei casi la pillola non è efficace per espellere completamente il feto e bisogna ricorrere comunque alla chirurgia”. Un altro argomento che tocca la Ru-486 è quello economico. Se, come dice Condemi, “l’aborto tradizionale si fa in un day-hospital e costa tra i 700-800 euro, per la pillola la legge italiana prevede un ricovero di tre giorni e il costo del farmaco”.

In attesa della pillola, ogni anno a Urbino a fronte di un migliaio di nascite, ci sono circa 350 aborti chirurgici. Quasi uno al giorno. “Gli interventi per l’interruzione di gravidanza avvengono di lunedì nel nostro ospedale – dice Condemi – e ogni volta ci sono 6 o 7 donne che fanno l’operazione”.

Ma chi ricorre di più all’aborto? Secondo Condemi, “c’è una maggiore frequenza di donne extracomunitarie perché sono meno informate su contraccezione e pillola del giorno dopo. Su 10 persone, 7 sono straniere e 3 italiane”.A Urbino, come spiega Condemi, “quasi tutti i medici hanno deciso di non praticare l’aborto, ma c’è comunque il personale per garantire il servizio, come impone la legge”.

Un tempo era reato e i bambini nati fuori dal matrimonio erano dei bastardi. Le donne, per abortire, ricorrevano alle mammane, spesso morendo sotto i loro ferri rudimentali. Poi, il femminismo, la legge 194 e la sua conferma con il referendum del 17 maggio 1981, legalizzarono l’interruzione di gravidanza pur consentendo ai medici l’obiezione di coscienza. “Con la Ru-486 non cambia nulla. Chi non è obiettore, come chi lo è, si comporterà in base alla legge 194”. Come è stato finora.

Guida alla rete:

La Ru-486

Legislazione sull’aborto

Sullo stesso argomento:

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Urbino Press Award: lunedì il vincitore. Lani: “Occasione per la nostra terra” http://ifg.uniurb.it/2010/04/13/ducato-notizie-informazione/urbino-press-award-lunedi-il-vincitore/2375/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/13/ducato-notizie-informazione/urbino-press-award-lunedi-il-vincitore/2375/#comments Tue, 13 Apr 2010 14:49:20 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2375 [continua a leggere]]]> URBINO – Urbino si prepara a consegnare il suo quinto premio giornalistico internazionale. Si tratta dell’ “Urbino Press Award 2010″ che mette a disposizione 10mila dollari e una scultura per il miglior giornalista  americano dell’anno. Il vincitore sarà proclamato il 19 aprila a Washington dall’ambasciatore italiano Giulio Terzi di Sant’Agata.

Giovanni Lani, presidente del premio, spiega a Ducato notizie che  l’obiettivo è quello di scoprire il personaggio “più rappresentativo per attività editoriale e capacità di  indagare oltre che nel mondo esterno, anche in quello interno. Il riconoscimento è dedicato a  chi non è solo osservatore, ma anche protagonista degli eventi e si spinge dentro alle cose fino a mutare il proprio punto di vista”. Secondo Lani la marcia in più che L’Urbino Press Award cerca di individuare è l’ esplorazione fatta non solo con gli occhi, ma con il cuore e l’anima. “Il giornalista che vincerà – spiega Lani – sarà stato in grado di lasciare una grande impronta nel proprio Paese, ma anche nel resto del mondo”.

“Il premio è ormai inserito a pieno titolo nelle relazioni bilaterali Italia-Usa -spiega Lani – ed è l’occasione per far sentire il sapore della nostra terra con concerti e prodotti enogastronomici. In America offriremo tra gli altri prodotti anche il tartufo di Acqualagna – continua Lani – e l’11 giugno il vincitore sarà a Urbino nel Palazzo Ducale. Qui, come gli intellettuali del Rinascimento che venivano a raccontare il mondo che cambiava, il giornalista presenterà la propria visione del mondo”

L’anno scorso il riconoscimento era stato assegnato a Thomas L.Friedman, il famoso editorialista del New York Times, vincitore di tre premi Pulitzer. (s.s.)

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Losurdo: “Non-violenza rischia di essere manipolazione” http://ifg.uniurb.it/2010/04/13/ducato-notizie-informazione/losurdo-non-violenza-rischia-di-essere-manipolazione/2314/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/13/ducato-notizie-informazione/losurdo-non-violenza-rischia-di-essere-manipolazione/2314/#comments Tue, 13 Apr 2010 10:33:55 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2314 [continua a leggere]]]> URBINO – Sulla diffusione della non-violenza secondo Losurdo “è normale che dopo l’esperienza terribile di due guerre mondiali questo ideale ha acquisito forza sia a livello generale che, nello specifico, tra i giovani”. Quello a cui bisogna stare attenti, però, secondo il filosofo, è “il rischio di trasformare questo ideale, legittimo e importante, in una nuova tecnica di manipolazione e quindi di violenza”.

Intrappolati nel binomio violenza o non-violenza, secondo Domenico Losurdo non si può escludere che esistano battaglie concrete sulle quali puntare. “ Un aspetto fondamentale per la pace oggi – spiega il filosofo – è la lotta contro gli armamenti nucleari e la possibilità di costringere tutti i Paesi a non usare per primi l’arma atomica”. (s.s.)

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Losurdo: “Premi Nobel per la pace controversi”/audio http://ifg.uniurb.it/2010/04/13/ducato-notizie-informazione/losurdo-premi-nobel-per-la-pace-controversi/2310/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/13/ducato-notizie-informazione/losurdo-premi-nobel-per-la-pace-controversi/2310/#comments Tue, 13 Apr 2010 10:13:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2310 [continua a leggere]]]> URBINO- Nell’intervista a Ducato notizie Losurdo spiega che anche i premi Nobel per la pace a volte sono controversi.

“Il premio dato ad Obama – spiega lo scrittore e filosofo – dovrebbe essere chiamato premio nobel della guerra”. Ma lo scalpore suscitato dal riconoscimento conferito al presidente degli Stati uniti non è l’unico esempio. “Potrei fare la storia di premi nobel per la pace – spiega Losurdo – assegnati a personaggi assolutamente bellicosi nel senso peggiore del termine”.

Ascolta

E sull’ipotesi di conferire ad Internet il premio Nobel per la pace, Losurdo spiega che “questo mezzo è uno strumento fondamentale per la lotta all’egemonia e può creare un’intossicazione psicologica di massa oltre che essere uno strumento di falsificazione colossale. Nel mio libro cito autori statunitensi e l’International Herald Tribune che spiegano chiaramente come grazie a Internet si siano modificati i rapporti di forza a livello internazionale. Il web può essere una tecnica per destabilizzare i Paesi più deboli o fare colpi di Stato e in questo senso diventare strumento di violenza ”.

Ma i mezzi, come spiega il filosofo, possono essere utilizzati bene o male e questo dipende dalle persone. Anche la radio, secondo Losurdo è uno strumento fondamentale di conoscenza, ma “ha svolto un ruolo anche nefasto: basti pensare all’utilizzo che ne ha fatto Hitler aizzando un odio sciovinista di massa”. (s.s.)

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http://ifg.uniurb.it/2010/04/13/ducato-notizie-informazione/losurdo-premi-nobel-per-la-pace-controversi/2310/feed/ 0 URBINO- Nell’intervista a Ducato notizie Losurdo spiega che anche i premi Nobel per la pace a volte sono controversi. - “Il premio dato ad Obama – spiega lo scrittore e filosofo – dovrebbe essere chiamato premio nobel della guerra”. URBINO- Nell’intervista a Ducato notizie Losurdo spiega che anche i premi Nobel per la pace a volte sono controversi. “Il premio dato ad Obama – spiega lo scrittore e filosofo – dovrebbe essere chiamato premio nobel della guerra”. Ma lo scalpore suscitato dal riconoscimento conferito al presidente degli Stati uniti non è l’unico esempio. “Potrei fare la storia di premi nobel per la pace – spiega Losurdo – assegnati a personaggi assolutamente bellicosi nel senso peggiore del termine”. Ascolta E sull’ipotesi di conferire ad Internet il premio Nobel per la pace, Losurdo spiega che “questo mezzo è uno strumento fondamentale per la lotta all’egemonia e può creare un’intossicazione psicologica di massa oltre che essere uno strumento di falsificazione colossale. Nel mio libro cito autori statunitensi e l’International Herald Tribune che spiegano chiaramente come grazie a Internet si siano modificati i rapporti di forza a livello internazionale. Il web può essere una tecnica per destabilizzare i Paesi più deboli o fare colpi di Stato e in questo senso diventare strumento di violenza ”. Ma i mezzi, come spiega il filosofo, possono essere utilizzati bene o male e questo dipende dalle persone. Anche la radio, secondo Losurdo è uno strumento fondamentale di conoscenza, ma “ha svolto un ruolo anche nefasto: basti pensare all’utilizzo che ne ha fatto Hitler aizzando un odio sciovinista di massa”. (s.s.) il Ducato no
La non-violenza come ideologia di guerra: presentato il libro di Losurdo/audio http://ifg.uniurb.it/2010/04/13/ducato-notizie-informazione/la-non-violenza-come-ideologia-di-guerra-presentato-il-libro-di-losurdo/2292/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/13/ducato-notizie-informazione/la-non-violenza-come-ideologia-di-guerra-presentato-il-libro-di-losurdo/2292/#comments Tue, 13 Apr 2010 09:04:44 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2292 [continua a leggere]]]> Urbino- La non-violenza come ideologia di guerra. E’ questo uno degli aspetti più interessanti e controversi dell’ultimo libro di Domenico Losurdo presentato questa mattina alla sala del Consiglio di palazzo Battiferri.

In un’intervista rilasciata a Ducato notizie, lo scrittore parla del suo ultimo lavoro: “La non-violenza. Una storia fuori dal mito”. “Non voglio denunciare l’ipocrisia degli autentici campioni della non-violenza – spiega Losurdo – ma sottolineare che esiste anche chi agita la bandiera di pace con un calcolo real-politico”. Quello che emerge è un’ideologia di “pace” che spesso si rivela controversa perché crea ai suoi attori protagonisti dilemmi dai quali è difficile uscire.

Ma la violenza di cui parla lo scrittore non è solo quella degli armamenti bellici. “L’odio si costruisce anche sul piano verbale – spiega Losurdo – e la stessa contrapposizione manichea tra buoni e cattivi getta le basi per crociate di nuovo tipo”. Ascolta l’audio

Domenico Losurdo è un filosofo italiano e direttore dell’Istituto di Scienze filosofiche e pedagogiche “Pasquale Salvucci” all’Università degli studi di Urbino “Carlo Bo”. Insegna storia della filosofia nella stessa Università presso la facoltà di Scienze della Formazione. E’ autore di numerosi saggi sulla realtà del ventunesimo secolo e le sue letture del presente e del passato hanno sempre suscitato ampi dibattiti. (s.s.)

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Spari in città, caccia alle processionarie (2) http://ifg.uniurb.it/2010/04/12/ducato-notizie-informazione/spari-in-citta-caccia-alle-processionarie-2/2264/ http://ifg.uniurb.it/2010/04/12/ducato-notizie-informazione/spari-in-citta-caccia-alle-processionarie-2/2264/#comments Mon, 12 Apr 2010 15:20:32 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=2264 [continua a leggere]]]>

Abbattimento nidi processionarie

Urbino – La battuta di caccia alle processionarie iniziata questa mattina “avviene tutti gli anni in primavera e con questo metodo”, spiegano al commissariato.

Il nido del parassita si forma negli alberi di pino e quando è maturo deve essere bruciato. “Il metodo più efficace – spiega il commissariato – è quello di sparargli. Altrimenti bisognerebbe utilizzare prodotti chimici altamente nocivi per la salute”.

Gli addetti all’abbattimento dei nidi sono due. Utilizzano normali fucili da caccia e pallini di piombo e hanno il permesso del Comune e del commissariato. (s.s.)

Segue

Nido di processionarie

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Nuovi mestieri nel giornalismo: animatori di comunità cercansi http://ifg.uniurb.it/2010/03/31/ducato-online/nuovi-mestieri-nel-giornalismo-animatori-di-comunita-cercansi/1914/ http://ifg.uniurb.it/2010/03/31/ducato-online/nuovi-mestieri-nel-giornalismo-animatori-di-comunita-cercansi/1914/#comments Wed, 31 Mar 2010 14:02:02 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=1914 In America ci sono già le selezioni. Un nuovo sito web che si occuperà delle notizie locali della città di Washington cerca un nuovo genere di giornalisti, accanto a quelli tradizionali:  un “Senior community host“, una specie di padrone di casa che si occuperà di formare il gruppo con cui lavorare e cercare notizie sulla rete; un “community host” per mantenere le relazioni con i blogger, mediare le discussioni e seguire la realizzazione dei progetti della comunità; un “social media producer” che gestirà social media come Twitter, Facebook e YouTube e un “mobile producer”  per seguire la comunità sui cellulari.

L’ “animatore di comunità” è un ruolo non ancora molto conosciuto nel nostro Paese, ma già affermato all’estero, una figura chiave in grado di fidelizzare, clic dopo clic, una comunità di internauti da utilizzare come fonte e pubblico di informazione.

In Italia l’unica figura che un po’ gli si avvicina è quella del community manager: persone che si occupano di gestire le pagine che le testate hanno creato nei social network.

“Io non sono giornalista professionista – spiega Maurizio Monaci, community manager di Repubblica.it – e come me tantissimi che svolgono questo lavoro”. In Italia non è richiesto, chiunque può gestire le comunità purché sia in grado di farlo, mentre all’estero questo lavoro è riconosciuto come una funzione prettamente giornalistica.

Nel nostro Paese l’animatore di comunità deve ancora farsi strada nelle redazioni. Quello che chiedono i giornali online è che i loro contenuti siano rigirati e linkati su altre piattaforme, come Facebook, senza ulteriori attività di animazione. “C’è un giornalista – continua Monaci –  che mi dice i contenuti da inserire. Io li metto in pagina e poi gli internauti commentano tra loro. L’articolo circola e il giornale si fa pubblicità”.

E’ una forma di distribuzione e di marketing, ancora lontana dal complesso lavoro di selezione e tessitura delle conoscenze della rete per creare informazione nuova e originale. Non ci sono interventi per moderare i commenti, monitorarli, prendere spunto da questa o quella riflessione e rilanciare un altro argomento.

“Questo tipo di giornalismo qui da noi non esiste ancora – spiega Luca Dello Iacovo, freelance e collaboratore di Nova, inserto del Sole 24 ore – perché secondo me non sono ancora stati colti i benefici del cambiamento o nessuno è stato in grado di interpretarlo. Basta confrontare i siti dei nostri maggiori quotidiani con quelli inglesi, francesi o spagnoli”. In Francia Le Figaro e L’Express hanno assunto giornalisti che si occupano solo di questo: mettere insieme i vari elementi del discorso che si anima in una comunità per scriverci e ragionarci sopra. Come spiega Antoine Daccord, ex animatore di MySpace, oggi redattore di Le Figaro.fr: “Il giornalista animatore di comunità scrive l’articolo come se avesse fatto una ricerca per strada, salvo che la strada in questo caso è il web”.

All’estero questa figura sembra assai più affermata. In Italia le prospettive sono ridotte notevolmente anche dal ritardo nelle strutture di connessione: “L’accesso all’alta banda – spiega Stefano Lamorgese, multimedia project manager di Rai News 24 –  è molto più indietro da noi rispetto ad altri Paesi e questo influisce sull’arretratezza nella creazione e la necessità di figure come l’animatore di comunità”.

Ma se l’Italia è ancora lontana dalla creazione di un giornalismo frutto di conoscenza condivisa e compartecipata, c’è comunque un settore che sta conquistando ampi margini di autonomia, l’informazione legata a moda e spettacolo. “Sarà che le donne sono più pettegole – spiega Domitilla Ferrari, community manager di donnamoderna.com – ma noi siamo riusciti a creare un pubblico fedele con il quale fare e scambiare informazione”.

La Ferrari utilizza piattaforme interattive per confrontarsi e interagire con la community tramite chat, forum e iniziative varie. “Il mio lavoro – spiega  – consiste un po’ nello scegliere le ciliegie migliori dal cesto (cherry picking): faccio una selezione in rete cercando di individuare contenuti validi dei quali servirmi”.

Monitorare la rete, quindi, e cercare di capire cosa e chi si può aggiungere alla squadra. Poi il manager deve trovare un’angolazione particolare e scoprire il modo efficace di trattare le informazioni che provengono dagli utenti. “Noi viviamo di Ugc, user generated content – continua Ferrari –  Per dirla all’italiana: di contenuti generati dagli utenti e ritenuti interessanti e validi. Capita che mi piaccia una fashion blogger trovata in rete e decida di avere questo contenuto di valore nella mia community e quindi tra le pagine stesse di donnamoderna.com”.

La nuova sfida è questa: condividere e creare insieme informazione. Utilizzare “gli occhi e le orecchie degli internauti come fonte preziosa di notizie”, come dice Laurie Gauret di l’Express.fr .

Il rischio di questo giornalismo “dal basso” è di perdere credibilità e autorevolezza, ma secondo i “community manager” italiani e i più esperti “animatori” dell’estero, l’importante è avere sempre buon senso nella selezione.

Steve Buttry, che lavora da anni in questo campo, è il nuovo responsabile del servizio di “community engagement” del nuovo sito di Washington, ed è lui che proprio in questi giorni sta scegliendo la sua squadra cui si è accennato sopra.  “Cerchiamo persone che sappiano lavorare a 360 gradi con il web 2.0. Che sappiano gestire blogger e relazioni con altri utenti – spiega Buttry al Ducato Online – e poi bisogna saper moderare discussioni nei forum e commenti nei blog. Ma quello che caratterizza maggiormente questo lavoro è la selezione e l’utilizzo di contenuti generati in rete per creare, alimentare e appunto, animare, la comunità”.

(Articolo aggiornato il 12-04-2010 per specificare le funzioni del community manager di donnamoderna.com)

Guida alla rete:

Blog di Steve Buttry

New web site (Washington d.c.)

Selezione personale per New web site

Donnamoderna.com

Pagine facebook di Repubblica.it

Le Figaro.fr

L’Express.fr

Sullo stesso argomento:

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Certificazione ISO 9001 per il laboratorio analisi/Asur2 http://ifg.uniurb.it/2010/03/24/ducato-notizie-informazione/certificazione-iso-9001-per-il-laboratorio-analisiasur2/1777/ http://ifg.uniurb.it/2010/03/24/ducato-notizie-informazione/certificazione-iso-9001-per-il-laboratorio-analisiasur2/1777/#comments Wed, 24 Mar 2010 10:59:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=1777 [continua a leggere]]]> Ore 12.00

Urbino- Il laboratorio analisi dell’azienda sanitaria, zona 2 di Urbino, ha ottenuto la certificazione ISO 9001 (International Organization for Standardization).

“E’ un riconoscimento importante che premia il sistema di gestione della qualità, ossia un modo di lavorare con operazioni standardizzate” spiega Enzo Pazzaglia, direttore vicario del laboratorio analisi.

Il titolo è arrivato oggi dopo la visita ispettiva dell’ 8 marzo scorso da parte del Rina. S.p.a (Il Registro italiano navale, ente che si occupa anche delle certificazione di Qualità). “L’ISO 9001 è utilizzata anche nelle industrie per verificare l’attenzione rivolta ai clienti. Il punto di forza che, nel nostro caso, ha fatto la differenza – spiega ancora Pazzaglia- è proprio l’importanza che ricopre il paziente. Oltre a questo è stata fondamentale la formazione del nostro personale che porta ciascuno a svolgere la propria funzione in maniera altamente specializzata e allo stesso tempo permette ai nostri operatori di lavorare in ogni ambito”.

L’ISO 9001 certifica la correttezza di ogni fase di lavoro. “Significa che siamo in grado di seguire il paziente – continua Pazzaglia – secondo standard riconosciuti a livello mondiale. Da quando arriva con l’impegnativa a quando ottiene il referto”. (s.s.)

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Chiusa galleria Ca’ Gulino per manutenzione http://ifg.uniurb.it/2010/03/23/ducato-notizie-informazione/chiusa-galleria-ca-gulino-per-manutenzione/1774/ http://ifg.uniurb.it/2010/03/23/ducato-notizie-informazione/chiusa-galleria-ca-gulino-per-manutenzione/1774/#comments Tue, 23 Mar 2010 11:03:41 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=1774 [continua a leggere]]]> Ore 12.00

Urbino – Chiusa per manutenzione ordinaria la galleria Ca’ Gulino della strada statale 73-bis in località Le Conce.

La galleria è stata chiusa questa mattina alle 7.50 e secondo la polizia stradale di Urbino dovrebbe riaprire verso le 19.

Al momento l’Anas non ha voluto fornire ulteriori precisazioni sul tipo di manutenzione necessaria. Sembrerebbero problemi all’impianto elettrico: gli operai stanno cambiando le lampadine.

La galleria Ca’ Gulino, costata 76 milioni di euro e lunga 846 metri è stata inaugurata il 16 aprile 2009. (d.f.)

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Leopoldo Fabiani (La Repubblica) a Urbino per “Cultura/Media” http://ifg.uniurb.it/2010/03/22/ducato-notizie-informazione/leopoldo-fabiani-la-repubblica-a-urbino-per-%e2%80%9cculturamedia%e2%80%9d/1766/ http://ifg.uniurb.it/2010/03/22/ducato-notizie-informazione/leopoldo-fabiani-la-repubblica-a-urbino-per-%e2%80%9cculturamedia%e2%80%9d/1766/#comments Mon, 22 Mar 2010 16:31:56 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=1766 [continua a leggere]]]> Ore 17.30

Un pomeriggio a contatto con un giornalista di “Repubblica” per capire come viene pensata e realizzata la pagina di cultura. Mercoledì, ore 16, torna alla facoltà di Sociologia un altro appuntamento del ciclo di seminari “Cultura/Media. Gli scenari contemporanei dell’informazione culturale”.

Questa volta a reggere l’incontro sarà Leopoldo Fabiani che dal 1988 lavora al quotidiano fondato da Scalfari e dal 2003 si occupa di cultura. Fabiani ha anche fatto parte del comitato della rivista letteraria “Nuovi argomenti” fondata nel 1953 da Alberto Moravia e Alberto Carocci.

“Cercherò di raccontare in modo molto semplice e pragmatico quello che succede nella redazione cultura di un giornale”, spiega Fabiani che ha intervistato i più interessanti esponenti della letteratura italiana e straniera. “Parlerò brevemente dell’evoluzione storica di questo settore. Dalla famosa terza pagina ad oggi, soffermandomi soprattutto sui nuovi modi di parlare di cultura”.

Restituire all’informazione culturale un ruolo di primo piano e coniugarla a seconda delle caratteristiche dei diversi media: carta stampata, radio, tv e on-line. Questi gli argomenti al centro dell’incontro che fa parte di un ciclo di seminari organizzati dal Dipartimento di Scienze della Comunicazione diretto dalla professoressa Lella Mazzoli. (s.s)

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