il Ducato » Stefania Bernardini http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Stefania Bernardini http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Lavoro, art. 18 un falso problema: il rischio a Urbino è la nuova Aspi http://ifg.uniurb.it/2012/03/28/ducato-online/lavoro-art-18-un-falso-problema-il-rischio-a-urbino-e-la-nuova-aspi/30028/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/28/ducato-online/lavoro-art-18-un-falso-problema-il-rischio-a-urbino-e-la-nuova-aspi/30028/#comments Wed, 28 Mar 2012 22:54:18 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=30028 SCHEDA La riforma Fornero ]]> URBINO – Si discute sull’articolo 18 ma nella provincia di Pesaro-Urbino il problema principale della riforma del lavoro, proposta dal ministro Elsa Fornero, è la modifica degli ammortizzatori sociali. In un territorio in cui la maggior parte delle attività sono di piccole dimensioni, perciò sotto la soglia tutelata dall’articolo 18 che riguarda solo le aziende con un numero superiore ai 15 dipendenti (5 per il settore agricolo), ciò che preoccupa maggiormente è come cambierà il sistema riguardante cassa integrazione e mobilità.

SCHEDA La riforma Fornero

La cassa integrazione ordinaria infatti sarà fortemente ridotta nei termini di durata mentre l’indennità di mobilità sarà rimpiazzata dall’ Aspi, l’assicurazione sociale per l’impiego.

AMMORTIZZATORI SOCIALI – Se attualmente tra cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga e indennità di mobilità e di disoccupazione un lavoratore può avere una copertura da 1 a 3 anni, con il nuovo ddl il termine massimo sarà di soli 12 mesi (arriverà a 18 mesi per i lavoratori oltre i 55 anni).

Per i lavoratori del nostro territorio, quindi, la situazione potrebbe diventare davvero critica. Dai dati della cassa integrazione in deroga (che riguarda le piccole e piccolissime imprese), nella provincia di Pesaro-Urbino a febbraio 2012 c’è stato infatti un aumento del 900% delle richieste rispetto al gennaio 2011.

“Nell’area di Pesaro-Urbino circa il 90% delle aziende sono con un numero di dipendenti inferiore alle soglia tutelata dall’art.18” afferma Simona Ricci, segretaria della Cgil di Pesaro.

Nel territorio, infatti, secondo i dati della Camera di Commercio, sono solo 1.122 le attività con più di 15 lavoratori contro 30.941 aziende di piccole dimensioni. Per la maggior parte delle imprese della provincia, quindi, la modifica dell’articolo 18 non sarebbe poi così problematica mentre un numero sempre maggiore di dipendenti soprattutto nelle piccole attività rischiano di essere mandati in mobilità.

I DATI - La situazione di recessione delle aziende della provincia è confermata anche dai dati elaborati dalla Confindustria Marche relativi al trimestre ottobre-dicembre 2011. Nell’area di Pesaro-Urbino la produzione industriale è scesa dell’1,6% mentre l’occupazione nelle industrie associate all’organizzazione ha registrato un calo del 4,4%.

ARTICOLO 18 – Anche se in misura minore rispetto al problema della mobilità, la modifica dell’articolo 18 crea comunque preoccupazione tra i lavoratori e i sindacati della provincia. Simona Ricci spiega infatti che “se si tiene conto del numero di dipendenti impiegati in grandi o piccole aziende la percentuale cambia nettamente, parliamo di diverse migliaia di lavoratori esposti al rischio potenziale di licenziamento per cause oggettive”. Per fare un esempio, stando ai dati forniti della Confindustria di Pesaro, nella provincia il numero di dipendenti delle industrie con personale superiore alle 15 unità è di 16.588 ai quali poi si dovranno aggiungere tutti quelli delle imprese fuori dall’organizzazione.

Oggi l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, prevede il reintegro del dipendente nel caso in cui, dopo il ricorso richiesto al tribunale ordinario dal “licenziato”, venga riconosciuta l’illegittimità del licenziamento. Con la proposta di modifica del Ministero del lavoro però le cose cambieranno.

Il punto contestato riguarda la distinzione tra licenziamento di carattere oggettivo (o economico), e il licenziamento di carattere soggettivo (o disciplinare). I datori di lavoro che manderanno a casa un dipendente motivando il licenziamento con ragioni “oggettive” – come potrebbe essere una situazione di crisi – nel caso in cui un giudice stabilisca che la motivazione non era valida (e quindi il licenziamento era senza giusta causa), dovranno pagare solamente un indennizzo da 1527 mensilità ma non sarà più previsto il reintegro del dipendente nel posto di lavoro.

LA CONTESTAZIONE – “Ciò che noi non capiamo è perché il lavoratore non possa essere reintegrato nel proprio posto di lavoro se il giudice non ritiene valido il licenziamento per motivi economici mentre questa possibilità rimane nel caso di illegittimità del licenziamento per motivi disciplinari” afferma la segretaria Cgil di Pesaro mentre dalla Cisl provinciale si avanza la proposta di una riforma dell’articolo 18 su modello tedesco, come spiega il segretario Sauro Rossi: “La nostra paura, soprattutto in un periodo di crisi come questo, è che si faccia un abuso del licenziamento di carattere economico per mascherare altri scopi. Ecco perché abbiamo proposto il modello tedesco che prevede la possibilità che il giudice decida o per il reintegro o per l’indennizzo”.

GLI ALTRI ASPETTI – Nella riforma sono contenuti però anche aspetti visti con favore sia dai sindacati che dai lavoratori della provincia. L’obbligo per le aziende di ricorrere all’apprendistato per facilitare l’ingresso al lavoro dei giovani, la paternità obbligatoria e il divieto di firmare le dimissioni in bianco, spesso utilizzate per licenziare le donne in maternità, sono alcuni dei punti apprezzati dai cittadini oltre alla modifica dei contratti a tempo determinato. Per disincentivare il precariato, la riforma del lavoro imporra ai datori di lavoro un contributo extra dell’1,4% sui contratti a termine.

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Riforma del lavoro: cosa cambierà http://ifg.uniurb.it/2012/03/28/ducato-online/riforma-del-lavoro-cosa-cambiera/30205/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/28/ducato-online/riforma-del-lavoro-cosa-cambiera/30205/#comments Wed, 28 Mar 2012 18:05:03 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=30205 [continua a leggere]]]> URBINO – La riforma proposta dal ministro Elsa Fornero ritoccherà le regole riguardanti il diritto del lavoro. Molto discussa resta la modifica dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, ma per la provincia di Pesaro-Urbino l’impatto maggiore potrebbe averlo la riforma degli ammortizzatori sociali. Ecco un confronto tra la situazione attuale e le novità introdotte nel disegno di legge del governo Monti su questi due punti nodali.

LICENZIAMENTI

La situazione oggi – Il licenziamento deve essere motivato. Le motivazioni possono essere oggettive (o economiche) oppure soggettive (o disciplinari).

Il carattere oggettivo riguarda cause interne all’organizzazione dell’azienda come motivi economici, attinenti all’attività produttiva e all’organizzazione del lavoro. Il carattere soggettivo riguarda il comportamento del lavoratore nel luogo di lavoro.

Ci sono poi i licenziamenti per motivi discriminatori, relativa a caratteri personali del lavoratore (come razza, religione etc.), che però è di per sé nulla perché non ritenuta una giusta causa.

A chi si applica l’articolo 18 – A tutti i dipendenti di aziende con più di 15 lavoratori o 5 per le imprese agricole.

I licenziamenti – Il giudice che dichiara inefficace il licenziamento o annulla il licenziamento intimato senza giusta causa o giustificato motivo, ordina al datore di lavoro delle imprese con più di 15 dipendenti (o 5 se si tratta di aziende agricole) di reintegrare il lavoratore nel posto di lavoro. Questo significa che queste imprese  devono reintegrare il lavoratore nel posto di lavoro assunto in precedenza se il giudice riconosce che il licenziamento è senza giusta causa.

L’onere della prova della legittimità del licenziamento spetta all’azienda che deve dimostrare al giudice del lavoro (non al giudice civile) la fondatezza dei motivi alla base del provvedimento preso.

Il giudice annullando il licenziamento condanna il datore di lavoro al risarcimento del danno subito dal lavoratore per il licenziamento, stabilendo un’indennità commisurata alla retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento sino a quello dell’effettiva reintegrazione e al versamento dei contributi assistenziali e previdenziali dal momento dell’effettiva reintegrazione. La misura del risarcimento non potrà essere inferiore a 5 mensilità di retribuzione globale. Perciò il lavoratore reintegrato non perde i diritti acquisiti con il precedente contratto negli anni di anzianità di servizio come avverrebbe in caso di riassunzione.

Il lavoratore può chiedere al datore di lavoro in sostituzione della reintegrazione del posto di lavoro un’indennità pari a 15 mensilità di retribuzione globale. Dalla comunicazione di deposito della sentenza di reintegrazione nel posto di lavoro, il dipendente ha 30 giorni di tempo per chiedere il pagamento dell’indennità.

Per le aziende al di sotto dei 15 dipendenti (o con meno di 5 nel caso delle aziende agricole) non è previsto il reintegro, ma in caso di ricorso da parte del lavoratore se il giudice dichiarerà non valida la motivazione del licenziamento, il datore di lavoro dovrà pagare solo un indennizzo fino a 15 mensilità.

Come fare ricorso – Il lavoratore una volta licenziato ha 60 giorni per impugnare il licenziamento che deve avvenire per atto scritto tramite un legale. Nell’atto si deve rendere chiara la volontà del lavoratore di contrastare il licenziamento. La comunicazione deve essere inviata al datore di lavoro.

Il dipendente ha due modi per fare ricorso:

  • - il dipendente dovrà rivolgersi a un legale che invierà, tramite raccomandata, una comunicazione all’azienda datrice di lavoro, in nome e per conto del proprio cliente, in cui annuncia di ritenere illegittimo il licenziamento. Il dipendente, inoltre, sempre tramite una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno dovrà presentare istanza alla commissione provinciale di conciliazione controversie di lavoro. Se entro 60 giorni il datore di lavoro non risponderà alla comunicazione , il dipendente potrà procedere al ricorso in tribunale.
  • - in tribunale: il legale dovrà inviare un atto al tribunale ordinario nella sezione lavoro nel quale si spiegano i motivi contestati dal lavoratore licenziato.

Il nuovo articolo 18 – Per i licenziamenti oggettivi, quelli che riguardano motivi economici, attinenti all’attività produttiva e all’organizzazione del lavoro. In caso di licenziamento senza giusta causa, che deve essere dichiarato dal giudice,  il reintegro è sostituito da un indennizzo in denaro variabile da 15 a 27 mensilità. Nei licenziamenti disciplinari, in questo caso il giudice che stabilisca l’assenza della giusta causa potrà decidere se serve un indennizzo o il reintegro. I licenziamenti discriminatori sono illegittimi sempre, e quindi non validi: il giudice perciò prevederà il reintegro del dipendente.

AMMORTIZZATORI SOCIALI

Gli ammortizzatori sociali - Attualmente in vigore ci sono cinque tipi di ammortizzatori sociali: cassa integrazione ordinaria, cassa integrazione straordinaria, cassa integrazione in deroga, indennità di mobilità e indennità di disoccupazione.

  • - La cassa integrazione ordinaria (Cigo) spetta ai lavoratori di aziende industriali ed edili che rallentano l’attività per le condizioni avverse di mercato. Viene erogata dall’Inps, ammonta all’80% della retribuzione complessiva delle ore non prestate e dura al massimo 13 settimane, con proroghe fino a 12 mesi (24 mesi in alcuni casi).
  • - La cassa integrazione straordinaria (Cigs), come quella ordinaria, è un assegno pari all’80% della retribuzione complessiva delle ore non prestate e viene utilizzata in casi di ristrutturazioni aziendali o chiusura. Dura al massimo 24 mesi. Tra cassa integrazione ordinaria e straordinaria, il lavoratore non può cumulare più di 36 mesi in 5 anni.
  • - La cassa integrazione in deroga, sempre pari all’80% della retribuzione complessiva delle ore non prestate, riguarda invece quelle imprese (con meno di 15 dipendenti) e quei lavoratori (a tempo determinato, apprendisti, somministrati) che non avrebbero diritto alla Cigo o alla Cigs. Ne possono beneficiare anche le imprese con più di 15 dipendenti che hanno terminato il periodo di cassa integrazione straordinaria. Dura al massimo 12 mesi.
  • - L’indennità di mobilità, finanziata da Inps e imprese, riguarda i lavoratori che perdono il posto di lavoro a causa di una ristrutturazione aziendale o della chiusura dell’azienda. La sua durata va da 1 a 3 anni e arriva a 4 anni per i lavoratori del Sud del Paese. Nei primi 12 mesi viene corrisposto al lavoratore il 100% della cassa integrazione straordinaria; successivamente si passa all’80%.
  • - L’indennità di disoccupazione viene corrisposta ai dipendenti licenziati per ragioni non dipese dalla loro volontà. Per i lavoratori che hanno meno di 50 anni, la durata di tale indennità è di 8 mesi ed ammonta, per i primi 6 mesi, al 60% della media delle ultime 3 buste paga; negli ultimi 2 mesi, invece, scende al 50%. Per i lavoratori al di sopra dei 50 anni la durata è estesa a 12 mesi e l’ammontare dell’indennità è del 60% della media delle ultime tre buste paga per i primi 6 mesi, del 50% per i successivi 2 e del 40% per gli altri 4.

La nuova Aspi – Con la riforma Fornero, resterà inalterata la funzione della Cigo. La Cigs si utilizzerà solo in casi di ristrutturazioni (e non per cessazioni di attività). Si introduce l’Aspi, Assicurazione sociale per l’impiego, che assorbirà tutti gli altri ammortizzatori sociali oggi in vigore. L’Aspi verrà applicata a tutti i lavoratori senza alcuna distinzione, comprendendo così anche coloro che possono contare su meno anni di esperienza o coloro che hanno contratti atipici e precari. Alla platea di beneficiari si aggiungeranno anche apprendisti e artisti dipendenti. L’Assicurazione sociale per l’impiego avrà una durata di 12 mesi, prolungabili a 18 nel caso il lavoratore interessato abbia più di 55 anni. L’indennità corrisponderà al 70% della retribuzione e avrà un tetto massimo di 1.119 euro e verrà decurtata del 15% dopo i primi 6 mesi, e di un altro 15% dopo gli altri 6 mesi. Per accedervi sono necessari 2 anni di anzianità e almeno 52 settimane di lavoro nell’ultimo biennio. L’Aspi entrerà a regime nel 2017 rimpiazzando l’indennità di mobilità e quella di disoccupazione.

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Ducato tv n.9 – 29 febbraio 2012 http://ifg.uniurb.it/2012/03/01/ducatotv/ducato-tv-n-9-29-febbraio-2012/27139/ http://ifg.uniurb.it/2012/03/01/ducatotv/ducato-tv-n-9-29-febbraio-2012/27139/#comments Thu, 01 Mar 2012 09:33:48 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=27139 Il magazine tv della scuola di giornalismo

 

Caporedattore: Antonio Ricucci

A CARO PREZZO

Tetti crollati, macchinari non più utilizzabili. La neve ha causato gravi danni nella zona industriale di Petriano e Fermignano. Alcune aziende stanno già iniziando la conta dei danni.

(di Davide Maria De Luca e Giulia Foschi)

URBINO CHIEDE AIUTO

Danni anche alle bellezze di Urbino, dichiarato dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità. “Chiederemo un contributo allo stato” ha detto l’assessore provinciale alla cultura Davide Rossi e spiega come salire in cima alle priorità del ministero per i beni culturali per sbloccare i fondi.

(di Gloria Bagnariol e Gabriele Miceli)

MALEDETTO FANGO

Fanghi inquinanti ostacolano l’accesso al porto di Fano. Sono iniziate le operazioni di dragaggio ma solo per eliminare una piccola parte della melma. I pescatori sono preoccupati per il loro lavoro ma soprattutto per la propria incolumità.

(di Nadia Ferrigo e Martina Manfredi)

NEL REGNO DI VALENTINO

Aperto a Tavullia nel fan club del “Dottore” il nuovo info-point della provincia di Pesaro-Urbino per coniugare la passione per le moto e le bellezze del Montefeltro. Valentino Rossi non poteva mancare all’inaugurazione.

(di Stefania Bernardini e Massimiliano Cocchi)

DOTTORE. E POI?

Tempo di lauree per gli studenti dell’Ateneo “Carlo Bo” di Urbino. Tra brindisi, feste e simpatici travestimenti i neo-dottori raccontano i loro progetti per il futuro, tra sogni, speranze e paure.

(di Domenico Mascialino e Stefano Strano)

TESORI DI CARTA

Manoscritti del 1400 restaurati da giovani studenti. La Scuola del libro di Urbino è nata nel 1861 ed è l’unica in Italia. Qui, più di 400 allievi imparano le tecniche per il recupero di volumi antichi, veri e propri gioielli artistici. Tra le varie opere anche un’opera di Elisabetta Gonzaga.

(di Rossella Nocca e Antonio Siragusa)

NIENTE SESSO, SIAMO GRECI

Al teatro Raffaello Sanzio di Urbino è andata in scena la “Lisistrata”, famosa commedia di Aristofane. Gaia De Laurentis è la protagonista che riunisce tutte le donne greche per proporre l’astinenza da rapporti sessuali con i propri compagni finchè gli uomini non firmeranno la pace e smetteranno di lottare tra loro.

(di Gloria Bagnariol e Gabriele Miceli)

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Università, rappresentanti studenti: basta conflitti, necessari spazi di dialogo http://ifg.uniurb.it/2012/02/22/ducato-notizie-informazione/universita-rappresentanti-studenti-basta-conflitti-necessari-spazi-di-dialogo/26295/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/22/ducato-notizie-informazione/universita-rappresentanti-studenti-basta-conflitti-necessari-spazi-di-dialogo/26295/#comments Wed, 22 Feb 2012 18:41:20 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=26295 [continua a leggere]]]> URBINO – Mentre si continua a parlare della situazione dell’aula C1, i rappresentanti degli studenti sostengono: Giù dalle barricate! Gli universitari hanno bisogno di luoghi in cui esprimere le proprie opinioni e confrontarsi. Il Consiglio rivendica la necessità di spazi espressivi, reali e diffusi e chiederà all’Ersu e al Comune l’apertura di aree gestitite con regole democratiche, nelle quali possano partecipare tutte le associazioni e ogni studente. L’Ufficio di presidenza del consiglio si fa garante di un percorso che arrivi alla creazione di un regolamento per la gestione democratica degli spazi collettivi. “Non scatole simboliche in cui si segua una linea e si pratichi il conflitto per il conflitto. La baruffa non serve a nessuno, mentre la cooperazione, invece, permette la crescita individuale e sociale” questo è quanto si legge nel comunicato dell’ufficio di presidenza del consiglio degli studenti dell’università Carlo Bo.

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Privacy: giornalisti precari costretti a guardare dal buco della serratura http://ifg.uniurb.it/2012/02/22/ducato-online/privacy-giornalisti-precari-costretti-a-guardare-dal-buco-della-serratura/26079/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/22/ducato-online/privacy-giornalisti-precari-costretti-a-guardare-dal-buco-della-serratura/26079/#comments Wed, 22 Feb 2012 15:54:38 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=26079 Foto del cadavere di Sarah Scazzi, volgarità e aspetti intimi della vita di Melania Rea, tutto mostrato e urlato senza alcuna reticenza. Secondo l’ordine dei giornalisti una delle ragioni dello scadimento della qualità del giornalismo sarebbe la fragilità dei giornalisti precari.

Durante la presentazione della terza edizione del volume “Privacy e giornalismo“, curata da Mauro Paissan, discutendo sul rapporto tra libertà di informazione e tutela della dignità delle persone, è stato messo al centro del dibattito il lavoro dei giornalisti precari e la loro condizione di “debolezza” rispetto a chiunque altro faccia parte della catena produttiva dell’informazione.

Per Enzo Iacopino, presidente dell’ordine dei giornalisti, la precarizzazione rischia di abbattere i livelli di deontologia perchè facilmente soggetta a ricatto. Sempre più spesso a trovare i lati più intimi di un fatto di cronaca viene mandato un collaboratore che ha più difficoltà di ribellarsi alle richieste della redazione perchè meno tutelato. “Chi guadagna due euro al pezzo è chiamato a cercare gli aspetti più pruriginosi di una notizia. Un precario sa che se non va a rovistare, per esempio, nel bidone dell’immondizia di casa Scazzi mandano un altro al posto suo. Per chi non è garantito è sicuramente più difficile rifiutare una determinata richiesta perchè sa che il prezzo che rischia di pagare sarebbe davvero alto”.

Sull’argomento, anche Cristiana Raffa, collaboratrice del Sole 24 ore e del Corriere della sera, sostiene che un giornalista che viene pagato a pezzo si guarda bene dall’affrontare argomenti che possano mettere a rischio la sua riconferma per scrivere un nuovo articolo e spesso si trova in una situazione di sudditanza psicologica: il precario per paura di non essere più richiamato accetta silenziosamente qualsiasi compito.

Chi non ha un contratto e viene retribuito per ogni singola collaborazione, manca totalmente di tutele, non può ribellarsi e spesso è anche l’unico che paga il prezzo per il mancato rispetto delle norme sulla dignità personale. Se si continua in questa direzione, c’è il rischio che l’informazione tenda sempre più alla spettacolarizzazione e che i diritti alla privacy vengano rispettati sempre meno. Sarebbe necessario, probabilmente, trovare soluzioni che garantiscano ai precari di lavorare senza rischiare di sconfinare oltre i limiti deontologici e li tutelino legalmente.

Enzo Iacopino sostiene che una strada, per risolvere la situazione di chi non ha un contratto a tempo indeterminato, l’ordine dei giornalisti l’abbia già indicata ed è quella della Carta di Firenze: “I membri dei comitati di redazione, che hanno tutela sindacale, dovrebbero denunciare chi paga poche miserie a pezzo. Se il direttore rischia di andare sotto procedimento disciplinare magari ci riflette un po’ prima di decidere determinate retribuzioni”.

Altre soluzioni ha espresso invece Raffaella Maria Cosentino, fondatrice di “quattro per cinque”, un gruppo di denuncia e di scambio di informazioni sul tema del precariato. “Per prima cosa dovrebbe essere approvata la legge sull’equo compenso. Questo sarebbe uno strumento legale concreto, si stabilirebbero tariffari minimi e ci sarebbero sanzioni abbastanza forti come quella di non dare i contributi pubblici a chi sfrutta i collaboratori. Inoltre servirebbe una forte azione sindacale che tuteli soprattutto i collaboratori che vengono utilizzati al posto dei dipendenti”.

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Neve, Sert sgomberato. Attiva solo distribuzione farmaci http://ifg.uniurb.it/2012/02/22/ducato-notizie-informazione/neve-sert-sgomberato-attiva-solo-distribuzione-farmaci/26231/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/22/ducato-notizie-informazione/neve-sert-sgomberato-attiva-solo-distribuzione-farmaci/26231/#comments Wed, 22 Feb 2012 12:25:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=26231 [continua a leggere]]]> URBINO – Pericolo crollo e infiltrazioni causate dalle abbondanti nevicate. Giovedì scorso la sede del Sert, nella palazzina della Cappella Musicale della città, è stata sgomberata dai vigili del Fuoco. Attualmente gli operatori si sono trasferiti nell’edificio dei Medici di base, sempre in via Pellipario 1, ma per il momento l’unico servizio attivo è per la distribuzione dei farmaci. Probabilmente dalla prossima settimana il centro tornerà nella sua precedente posizione e riprenderà tutte le sue attività.

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Neve, allagato il ristorante cinese “Nuovo Sole” http://ifg.uniurb.it/2012/02/20/ducato-notizie-informazione/neve-allagato-il-ristorante-cinese-nuovo-sole/25895/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/20/ducato-notizie-informazione/neve-allagato-il-ristorante-cinese-nuovo-sole/25895/#comments Mon, 20 Feb 2012 13:14:15 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=25895 [continua a leggere]]]> URBINO – Prima la neve, poi l’allagamento. Resta inagibile il ristorante cinese “Nuovo Sole” vicino alla rotonda di via Nazionale di Bocca Trabaria. La neve sul tetto, sciogliendosi, è filtrata nell’edificio allagandolo. “Non potevo spalare la neve sul tetto da solo – ha detto il titolare Liu Likang – abbiamo chiamato i Vigili del Fuoco che avevano però interventi più urgenti da fare. Con la nuova nevicata il problema si è aggravato”. Durante la prima nevicata di febbraio, il tetto del ristorante aveva ceduto, collassando sotto il peso della neve.

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Neve, in ospedale riprendono interventi programmati http://ifg.uniurb.it/2012/02/16/ducato-notizie-informazione/neve-in-ospedale-riprendono-interventi-programmati/25260/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/16/ducato-notizie-informazione/neve-in-ospedale-riprendono-interventi-programmati/25260/#comments Thu, 16 Feb 2012 09:41:33 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=25260 [continua a leggere]]]> URBINO – All’ospedale di Urbino riprendono gli interventi programmati, sospesi nei giorni dell’emergenza neve. Fino a ieri, si operava solo per urgenze: traumi, parti e chirurgia generale. Al Pronto soccorso, si torna lentamente alla normalità, anche se continuano i casi di traumi legati alle cadute sul ghiaccio.

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Neve, a Fermignano azienda isolata rischia fallimento. Interviene Protezione civile http://ifg.uniurb.it/2012/02/15/ducato-notizie-informazione/neve-a-fermignano-azienda-isolata-rischia-fallimento-interviene-protezione-civile/24792/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/15/ducato-notizie-informazione/neve-a-fermignano-azienda-isolata-rischia-fallimento-interviene-protezione-civile/24792/#comments Wed, 15 Feb 2012 11:51:45 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=24792 [continua a leggere]]]> FERMIGNANO – Rischia il fallimento la Comaf, un’azienda di carpenteria metallica di Fermignano, una delle più colpite dall’emergenza neve. E’ isolata da giorni e la Protezione civile è ora impegnata in un sopralluogo per permettere l’arrivo di un camion carico di materie prime. L’attività è ferma da due settimane ed è stata spostata ad Acqualagna.

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Pulizia tetti, chiusa Piazza della Repubblica. Vigili del fuoco al lavoro http://ifg.uniurb.it/2012/02/12/ducato-online/pulizia-tetti-chiusa-piazza-della-repubblica-vigili-del-fuoco-al-lavoro/23605/ http://ifg.uniurb.it/2012/02/12/ducato-online/pulizia-tetti-chiusa-piazza-della-repubblica-vigili-del-fuoco-al-lavoro/23605/#comments Sun, 12 Feb 2012 17:10:35 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=23605 [continua a leggere]]]> Il centro storico di Urbino verrà chiuso gradualmente. Per il momento sono bloccate Piazza della Repubblica, via garibaldi e via raffaello.


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