il Ducato » Teodora Stefanelli http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Teodora Stefanelli http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Raimo e Mastrantonio al festival di Urbino: “Anche nella cultura comandano i potenti” http://ifg.uniurb.it/2014/04/26/ducato-online/raimo-e-mastrantonio-al-festival-di-urbino-anche-nella-cultura-comandano-i-potenti/61956/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/26/ducato-online/raimo-e-mastrantonio-al-festival-di-urbino-anche-nella-cultura-comandano-i-potenti/61956/#comments Sat, 26 Apr 2014 11:44:24 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=61956 mastrantonio raimo festival giornalismo culturale 2014URBINO – Per essere attraente l’inserto culturale ha bisogno di un “dibattito sincero”. Che secondo lo scrittore Christian Raimo “è possibile solo quando tutte quante le case editrici avranno voce in capitolo nella grande industria culturale. Oggi invece c’è un oligopolio dove solo le maggiori aziende incidono”. Se le case editrici decidono cosa è cultura e cosa non lo è, anche gli autori più famosi hanno la responsabilità di ciò che scrivono. Insieme al giornalista del Corriere della Sera Luca Mastrantonio, Raimo è stato protagonista della sessione “di cosa dovrebbe occuparsi il giornalismo culturale?” al festival di Urbino.

Christian Raimo, che oltre a essere scrittore è anche autore di numerosi post satirici sul blog Minima et Moralia, dà un esempio di come alcuni autori italiani siano più attenti alla forma piuttosto che al significato di ciò che scrivono. E riprende un articolo di Alessandro Baricco ‘Il mio viaggio a Macondo dove si balla con Gabo’  dove l’autore torinese ricorda i luoghi autentici che hanno ispirato Gabriel Garcia Marquez. “In questo pezzo Baricco usa metafore spiazzanti che in realtà nascondono poca sostanza. Ad esempio quando scrive: ‘è scivolato via silenziosamente come una figurina da un album calciatori’, oppure ancora ‘è come se Proust fosse morto facendo sci nautico’, usa metafore brutte oltre che prive di contenuto”.

Durante il dialogo tra lo scrittore e il giornalista sono emerse riflessioni teoriche sul giornalismo culturale e sui problemi  che questo deve affrontare per colpa della crisi. Una crisi non solo economica ma anche formativa. Infatti secondo Raimo “fare giornalismo culturale significa educare il lettore. Deve esserci un rapporto di tipo pedagogico perché uno dei pochi momenti in cui si fa cultura nel nostro Paese è proprio quando si legge. Uno studio di Save the Children ha dimostrato che in Italia nel 2013 più di 200.000 persone non hanno mail letto un libro né sono mai stati al cinema né hanno mai navigato su internet. Inoltre  l’Italia ha il più alto tasso di video dipendenza in Europa”.

L’89,7 per cento degli italiani, infatti, ha dichiarato di informarsi solo tramite la tv mentre il restante lo fa comprando il giornale. Ma questi tra il 2010 e il 2012 hanno avuto un calo del 7 per cento soprattutto nella fascia adolescenziale. “I giornali oggi sono dei ‘taxi writer’ per gli scrittori –  dice Mastrantonio – cioè sono solo mezzi da utilizzare per arrivare alla notorietà. Non si è ancora trovato il modo di fare business con la cultura”.

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Una farfalla alle porte di Urbino: inaugurata la nuova scultura nella rotatoria a Croce http://ifg.uniurb.it/2014/04/14/ducato-online/una-farfalla-alle-porte-di-urbino-inaugurata-la-nuova-scultura-nella-rotatoria-a-croce/61468/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/14/ducato-online/una-farfalla-alle-porte-di-urbino-inaugurata-la-nuova-scultura-nella-rotatoria-a-croce/61468/#comments Mon, 14 Apr 2014 09:43:31 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=61468 rotatoria

La scultura al centro della rotatoria

URBINO – La rotatoria Croce dei Missionari ospita da ieri una nuova scultura: una farfalla stilizzata che si posa con le ali spiegate in cima a un asse d’acciaio. L’albero della farfalla è il titolo dell’opera di Terenzio Pedini posizionata e inaugurata il 12 aprile nello “Spazio d’arte” di Piero Guidi, che si trova al centro della rotatoria sulla Statale 73bis.

La rotonda alle porte di Urbino dal 2007 ha ospitato, come una galleria, le opere di diversi artisti di grande fama: da Giorgio De Chirico a Umberto Mastroianni fino ad Arnaldo Pomodoro.

L’obiettivo del “progetto” ideato da Piero Guidi e dal figlio Giacomo, direttore artistico dell’azienda urbinate, è quello di dare la possibilità alle persone di fruire di opere firmate da autori importanti, in modo innovativo.

Quest’anno è il turno di Terenzio Pedini, che ha ideato l’imponente farfalla dalle linee stilizzate. L’artista è nato a Pesaro nel 1933 e dal 1954 lavora i metalli per creare sculture come quella di Urbino.

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Giornalismo, domani lectio magistralis di Paolo Gambescia http://ifg.uniurb.it/2014/04/04/senza-categoria/giornalismo-domani-lectio-magistralis-di-paolo-gambescia/60759/ http://ifg.uniurb.it/2014/04/04/senza-categoria/giornalismo-domani-lectio-magistralis-di-paolo-gambescia/60759/#comments Fri, 04 Apr 2014 12:11:56 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=60759 [continua a leggere]]]> URBINO – Paolo Gambescia, ex direttore del Messaggero, del Mattino e dell’Unità, sarà a Urbino domani, sabato 5 aprile, per tenere una lectio magistralis dal titolo ‘Giornalismo di ieri e di oggi’ all’interno di una giornata che l’Istituto per la formazione al Giornalismo di Urbino dedica in ricordo del suo fondatore, Silvano Rizza, e di Luca Dello Iacovo, ex allievo della scuola, scomparso nel dicembre scorso.

La giornata avrà inizio alle 9.30 presso l’Aula sospesa dell’Università in Via Saffi 1 5 con i contributi del direttore di Wired, Massimo Russo, e del giornalista del Sole24Ore, Luca Tremolada, sul tema “Data journalism, cultura digitale e innovazione”. Alle 11.30 è previsto l’intervento di Gambescia e in seguito quello del giornalista del Gruppo Espresso e presidente italiano dell’Online News Association, Mario Tedeschini Lalli.

Non potrà invece essere presente, come annunciato in un primo momento, Gian Antonio Stella, giornalista del Corriere della Sera.

 

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Rassegna Stampa – 26/03/2014 http://ifg.uniurb.it/2014/03/26/radio-ducato/rassegna-stampa-26032014/60371/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/26/radio-ducato/rassegna-stampa-26032014/60371/#comments Wed, 26 Mar 2014 09:39:29 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=60371 [continua a leggere]]]> Ascolta la rassegna stampa del 26 marzo 2014

In studio Teodora Stefanelli

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“Il coraggio salverà Urbino” Oscar Farinetti a Palazzo Battiferri http://ifg.uniurb.it/2014/03/06/ducato-online/il-coraggio-salvera-urbino-oscar-farinetti-a-palazzo-battiferri/58890/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/06/ducato-online/il-coraggio-salvera-urbino-oscar-farinetti-a-palazzo-battiferri/58890/#comments Thu, 06 Mar 2014 11:52:45 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58890 farinetti-ok

Oscar Farinetti all’Università di Urbino

URBINO –  L’amore è fatto di gesti eclatanti. In questo modo si conquista un’amante. E Urbino ha bisogno di essere riconquistata. Parola di Oscar Farinetti. “Occorre fare un gesto forte, immediato, per raccontare al mondo la bellezza inestimabile che possiede questa città e per farla conoscere nel mondo”. Il fondatore di Eataly riflette sul futuro di Urbino e dell’Italia nell’incontro del 5 marzo “Il coraggio di intraprendere” all’interno dell’affollatissima aula magna di Palazzo Battiferri. Annuncia che la sua creatura “sicuramente arriverà nelle Marche”. E parla anche delle elezioni comunali imminenti: “forse alla città farebbero meglio tre mesi di Vittorio Sgarbi come sindaco, che parla continuamente di Urbino in Italia e nel mondo e che crea ‘il casino’, rispetto a tre anni di gente ‘vecchia’ e che non combina nulla. Serve qualcosa che possa ‘raccontare’ al mondo la bellezza di Urbino”.

Farinetti ha spiegato la sua idea di ‘grande bellezza’. Un modello da apprendere ed esportare in tutto il mondo. “Credo che dovremo scrivere nella Costituzione che l’Italia è fondata sulla bellezza. Abbiamo dei grandi ‘solisti’, ma dobbiamo migliorare la ‘rete’. Pensiamo alla vostra regione: ha più specie vegetali di tutta la Gran Bretagna insieme. Se non esistesse la brezza che si alza dal mare e che incontra le montagne, non esisterebbero tanti prodotti locali. Non ci sarebbero nemmeno prodotti come l’erba cipollina o l’aglietto profumato che ho mangiato oggi. Ma questi prodotti non verranno mai valorizzati senza la dovuta comunicazione”.

Prima di ricevere il sigillo di Ateneo dal rettore Stefano Pivato, il patron di Eataly si è concesso anche una passeggiata fra le colline di Urbania e Montesoffio per apprezzare il panorama e il buon cibo, ma anche per riflettere sulle possibilità economiche che il territorio marchigiano può offrire a livello imprenditoriale. Un nuovo Eataly a Urbino? Non lo sa ancora, “ma sicuramente – dice – nelle Marche arriverà”.

“Il segreto del successo sta in un nuovo concetto di marketing –  spiega Farinetti – cioè pensare locale ma agire globale. Oggi ero sulla punta di una collina e ho pensato che i contadini non solo hanno il compito e il privilegio di coltivare la terra ma, guardando l’alternarsi dei campi a grano, ho capito che solo loro che disegnano i paesaggi. Abbiamo bisogno di loro. Ma poi dobbiamo imparare a pensare in grande: studiare la storia, le nostre radici e ‘saperci narrare‘ anche all’estero”.

Raccontare i prodotti: ecco il punto dolente dell’Italia. Un difetto per lungo tempo nascosto dietro il marchio “made in Italy” che ancora oggi viene contraffatto e copiato. E’ così che il ‘parmesan’ o il ‘lambozola’  vengono venduti all’estero e fanno perdere al nostro paese circa 60 miliardi di euro ogni anno. “I prodotti italiani contraffatti ed esportati fuori dall’Italia sono ancora il doppio di quelli originali. Gli stranieri comprano le imitazioni non perché sono cattivi, ma perché noi italiani non sappiamo spiegar loro la differenza. Contro la contraffazione agroalimentare ci vuole un marchio unico, poi vengono tutte le altre denominazioni (dop, docg ecc.). Dobbiamo prima focalizzarci sulle priorità”. Quest’ultimo concetto è anche uno dei sette punti, elencati durane la conferenza, per semplificarsi la vita. “Sette consigli – spiega il fondatore di Eataly e UniEuro – che devo ripetere soprattutto a me stesso, ma che servono a tutti, per migliorare questo paese e per uscire dal pantano socioeconomico nel quale ci troviamo”.

Ma, più che i consigli, Farinetti ha voluto lasciare un monito ai tanti giovani presenti nell’aula magna di palazzo Battiferri:  “Non lamentatevi. Siamo il paese più lamentoso al mondo ma è da dilettanti lamentarsi. E’ da grandi cercare soluzioni. Basta piangersi addosso e dire ‘piove governo ladro’. La mia generazione, tra i 55 e gli 80 anni, vi ha consegnato un paese pieno di debiti, malato di burocrazia. Nonostante questo nessuno si sente responsabile. Bisogna invece sentirsi colpevoli eccome. Partite, tirate fuori le palle e fate casino”.

 

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Olga, studentessa ucraina a Urbino: “Mi sento impotente, se scoppiasse la guerra tornerei” http://ifg.uniurb.it/2014/03/04/ducato-online/olga-ucraina-urbino-se-scoppiasse-guerra/58643/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/04/ducato-online/olga-ucraina-urbino-se-scoppiasse-guerra/58643/#comments Tue, 04 Mar 2014 17:45:33 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58643 Olga Anikeyeva, studentessa ucraina

Olga Anikeyeva, studentessa ucraina

URBINO – Gli occhi e i gesti nervosi delle mani tradiscono la sua timidezza, ma la voce di Olga è ferma e ha voglia di raccontare le ore di grande tensione che si stanno consumando nel suo Paese.

Olga Anikeyeva ha 21 anni, è originaria di Ivano-Frankivsk, città dell’Ucraina occidentale non lontana da Leopoli e da tre anni studia a Urbino. Ama l’Italia e il suo obiettivo è laurearsi in Lingue, ma in questo periodo è molto preoccupata per il padre e il fratello che sono rimasti in Ucraina.

“Vivere da qua la situazione mi fa sentire impotente – racconta Olga – l’ultima volta che sono tornata a casa è stato a dicembre, ma ogni giorno sento il mio fratellino”. Olga è arrivata in Italia insieme alla mamma, che ora lavora a Fano. Nel suo paese ha lasciato il padre, che insegna geofisica all’Università di Ivano-Frankivsk, e il fratello di 17 anni, che deve ancora finire il liceo.

“Provengo dalla parte più nazionalista e filo-europea dell’Ucraina – spiega Olga – le promesse di Yanukovich ci rassicuravano. Per noi l’Europa è un simbolo di protezione e di giustizia e farne parte non voleva dire solo stabilità economica, ma significava soprattutto identificazione culturale”.

Olga racconta che in Ucraina coesistono due mondi incompatibili: la parte est del Paese, ancora attaccata e quasi fusa con la Russia e la parte ovest, desiderosa di una nuova identità. “La nostra lingua nazionale è l’ucraino, mentre a est si parla e si pensa in russo. È come se si sentissero protetti dalla politica di Putin e avessero paura del cambiamento. Credo che non protestino contro le ingiustizie perché temono di perdere il lavoro e la loro stabilità ”.

La madre di Olga ha degli zii russi, ma non li sente da anni. “Ho una cara amica che vive a Krasnodar, nel sud della Russia – confessa Olga – ma non ho mai parlato con lei di politica. Non ho idea di quale sia la sua posizione e questo argomento è come se fosse un tabù. Ho il terrore che mi dica che apprezza quello che sta facendo Putin e se così fosse mi darebbe troppo fastidio, rischieremmo di litigare”.

Per quanto riguarda gli scontri di Maidan Olga si è fatta la sua idea: “A iniziare è stata la polizia. Le persone si erano organizzate per manifestare sotto il palazzo del Governo e sono stati bloccati mentre cercavano di passare. Sono morti quattro ragazzi, colpiti dritti al cuore dai proiettili. Questo significa che i poliziotti hanno mirato e sparato senza pensarci due volte”.

Secondo Olga la polizia non cercava solo di far desistere i manifestanti, ma aveva ordini precisi per impedire di entrare anche ai giornalisti. “Loro volevano distruggere le telecamere, impedire che ci fossero testimonianze. Non contemplano la libertà di espressione”.

Olga dovrà lavorare in estate e dovrebbe tornare in Ucraina a settembre per far visita ai suoi parenti. “Da noi la situazione è piuttosto calma, non ci sono scontri diretti, ma sono comunque tutti terrorizzati. Putin potrebbe introdurre l’esercito non solo in Crimea, ma in tutto il Paese e in quel caso ci potrebbe essere una guerra vera e propria. Se succedesse qualcosa correrei subito a casa dalla mia famiglia”.

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Camera di Commercio, 100 mila euro per le fiere all’estero http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-notizie-informazione/camera-di-commercio-100-mila-euro-per-le-fiere-allestero/58459/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-notizie-informazione/camera-di-commercio-100-mila-euro-per-le-fiere-allestero/58459/#comments Mon, 03 Mar 2014 17:52:21 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58459 [continua a leggere]]]> URBINO – Un fondo di centomila euro a favore delle imprese della provincia di Pesaro e Urbino che vogliono partecipare alle fiere all’estero dal 1 gennaio al 31 dicembre 2014.  E’ l’ultima iniziativa della Camera di Commercio di Pesaro e Urbino che ha concesso un contributo a fondo perduto per favorire l’internazionalizzazione e agevolare l’export delle imprese pesaresi.

Le aziende che intendono fare domanda di ammissione al contributo devono presentare la propria “dichiarazione di intento” di partecipare ad una fiera fuori dall’Italia  nel corso del 2014 utilizzando il modello predisposto e seguendo il regolamento messo in rete dalla Camera di Commercio. La dichiarazione di intento deve pervenire entro e non oltre il 31 marzo 2014.

 

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Le imprese rosa affrontano meglio la crisi, ma le banche preferiscono gli uomini. L’indagine Cna http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-online/le-imprese-rosa-affrontano-meglio-la-crisi-ma-le-banche-preferiscono-gli-uomini-lindagine-cna/58342/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-online/le-imprese-rosa-affrontano-meglio-la-crisi-ma-le-banche-preferiscono-gli-uomini-lindagine-cna/58342/#comments Mon, 03 Mar 2014 16:18:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58342 donne e impresa di presentazione della ricerca Cna

la conferenza stampa di presentazione della ricerca

URBINO – Le imprenditrici stanno affrontando questo periodo di recessione meglio dei colleghi. Nonostante questo, però, quando si tratta di concedere i finanziamenti il sistema bancario sembra ancora favorire gli imprenditori di sesso maschile.

A dirlo è un’indagine commissionata da Cna impresa donna della provincia di Pesaro e Urbino all’Università di Urbino e realizzata dal dipartimento di Economia, società e politica (Desp),  su un campione di 300 micro-imprese della provincia: 150 gestite da uomini e 150 da donne.

In base allo studio è risultato che gli imprenditori hanno sofferto gli effetti della crisi molto più delle colleghe in termini pratici, psicologici e di capacità reattiva di fronte alle difficoltà. “In generale  – si legge nel comunicato diffuso dalla Cna – le titolari di attività hanno dimostrato di saper reagire meglio e in maniera più energica, veloce e decisa alle difficoltà imposte dalla recessione”.

Dall’indagine, condotta da Alessandra Benvenuti, responsabile provinciale Cna impresa donna e dalla professoressa di economia Francesca Cesaroni, è emerso che sono il 35,5% le imprenditrici che hanno dichiarato di aver subito un impatto poco rilevante a causa della crisi economica contro il 24% degli uomini. Al contrario sono più numerosi gli imprenditori (21,3% contro il 9,1% delle donne) che dichiarano di avere avuto un impatto rilevante ai problemi economici, con la conseguente riduzione del fatturato e la diminuzione dei clienti.

Le donne, secondo la ricerca, sono anche più brave a riscuotere i crediti. Infatti solo il 9% delle imprenditrici si è vista aumentare i tempi di riscossione, mentre il fenomeno ha toccato ben il 63% degli imprenditori uomini. Questi ultimi hanno riscontrato anche un aumento del 34% di crediti insoluti mentre nessuna imprenditrice ha dichiarato di aver avuto questo tipo di problema. La liquidità in azienda, infine, è peggiorata per il 24% degli imprenditori e solo per il 6% delle donne.

“Tra gli uomini – si legge nel report – è maggiore la percentuale di coloro che hanno attuato iniziative di tipo offensivo come l’abbassamento dei prezzi (54% contro il 17% delle donne)”. Al contrario il 77% delle donne ha dichiarato di aver adottato misure “difensive” per ridurre i costi e gli sprechi, annullando o rinviando gli investimenti, contro il 46% degli imprenditori.

Nonostante i risultati delle donne, però, il genere maschile sembra essere il più avvantaggiato quando si parla di concedere prestiti bancari. “A fronte di richieste di finanziamento – scrive il Cna – per la propria attività sono di più gli uomini ad aver ottenuto l’intero importo (85% contro il 73% delle donne) mentre a preferire i Confidi (ovvero cooperative e consorzi artigiani di garanzia) sono le donne (67% contro il 42% degli uomini)”.

L’ultima parte della ricerca è dedicata ai “benefici” che può aver portato la crisi. Sono aumentati infatti i “tempi di conciliazione” (l’opportunità di destinare parte della giornata lavorativa ad altre attività, come famiglia e tempo libero) infatti, sono migliorati durante la recessione per il 14,5% delle donne, ovvero più del doppio rispetto agli uomini che si fermano al 6,5%.

I motivi? Principalmente due: maggior tempo senza lavorare significa anche dedicare più spazio alla crescita dei figli (un fatto questo che rimane appannaggio esclusivo della donna con l’81% che lo afferma e uno sconfortante 0% degli uomini) e al tempo libero (6% delle donne afferma questo, contro un corposo 86% degli uomini).

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Calzature, Al The Micam 350 aziende marchigiane: “Clima incerto per la crisi in Ucraina” http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-online/calzature-al-the-micam-350-aziende-marchigiane-clima-incerto-per-la-crisi-in-ucraina/58251/ http://ifg.uniurb.it/2014/03/03/ducato-online/calzature-al-the-micam-350-aziende-marchigiane-clima-incerto-per-la-crisi-in-ucraina/58251/#comments Mon, 03 Mar 2014 11:53:44 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=58251 save-the-date-20140303-landing-pageURBINO – Le Marche giocano sempre un ruolo da protagonista del calzaturiero made in Italy, anche e soprattutto grazie all’export. A confermarlo il dato delle presenze alla fiera internazionale del settore calzaturiero: su 1589 aziende presenti al “The Micam” (che si svolge dal 2 al 5 marzo), ben 355 sono quelle marchigiane: il 20 per cento, più di ogni altra regione. Ma quest’anno la tensione tra Russia e Ucraina dallo scacchiere della politica internazionale piomba anche su Milano. Proprio come sul Mar Nero, il clima a Rho Fiera è tutt’altro che disteso. “I buyer – spiega Daniele Polidori, titolare dell’azienda Brador di Tavullia, che ora si trova al Micam – sono molto selettivi, hanno poco budget e poco tempo per acquistare i prodotti e della ripresa nemmeno l’ombra. Inoltre la crisi ucraina e il crollo del rublo sono fattori che si ripercuotono inevitabilmente sugli acquisti dei russi in fiera”.

La politica russa sembra essere, però, solo la punta dell’iceberg e l’associazione dei calzaturieri avverte: “Il sentimento recente degli operatori è mutato – si legge in un comunicato di Cleto Sagripanti, presidente Assocalzaturieri – l’inverno mite in Russia, Ucraina e Kazakistan (il gelo è arrivato solo in concomitanza coi saldi), la svalutazione del rublo sull’euro e la crescita modesta del Pil in Russia, nonché le tensioni politiche in Ucraina, fanno temere in quest’area risultati 2014 decisamente meno favorevoli”. Solo nella provincia di Pesaro e Urbino si è registrato dal 2012 al 2013 una diminuzione delle esportazioni verso la Russia del 14,85%: da 17 milioni di euro del 2012 a 14 milioni di euro, mentre le esportazioni verso il resto del mondo sono aumentate del 6,4% (fonte: Aspin 2000).

Le aziende marchigiane sono da sempre presenti alla fiera milanese della calzatura come simbolo dell’artigianalità e anche quest’anno sono più di 350. Prima fra tutti la provincia di Fermo con 220 aziende posizionate nei vari padiglioni. A seguire la provincia di Macerata con 108 aziende e  quella di Ascoli Piceno con 11 aziende. La provincia di Pesaro e Urbino è penultima nella classifica degli espositori marchigiani con 9 aziende, mentre Ancona è ultima con 7 aziende.

“Siamo solo al secondo giorno – spiega Polidori – è presto per fare pronostici. Ma sicuramente c’è una buona fetta di mercato cinese e coreana interessata ai nostri prodotti. Bene anche il resto dell’Europa. Sicuramente le aziende che hanno rapporti consolidati con i clienti riescono comunque a vendere, mentre le nuove aziende hanno maggiori problemi, non c’è molta ricerca del nuovo mercato”.

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Professore accusato di concussione, udienza rinviata al 30 aprile http://ifg.uniurb.it/2014/02/26/ducato-notizie-informazione/professore-accusato-di-concussione-udienza-rinviata-al-30-aprile/57973/ http://ifg.uniurb.it/2014/02/26/ducato-notizie-informazione/professore-accusato-di-concussione-udienza-rinviata-al-30-aprile/57973/#comments Wed, 26 Feb 2014 17:04:26 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=57973 [continua a leggere]]]> URBINO – È stato rinviata al 30 aprile alle 9,30, per malattia dell’imputato, l’udienza nel processo per concussione contro Giuseppe Piedimonte, il presidente del consiglio di facoltà di medicina veterinaria di Messina. Piedimonte avrebbe, secondo l’accusa, indotto la ricercatrice Barbara Gervasi a consegnargli buona parte della sua borsa di ricerca con la scusa di aver sostenuto delle spese.

Lo scambio sarebbe avvenuto, secondo fonti della Procura, in un’auto a Urbania, per questo motivo il processo è di competenza del tribunale di Urbino.

L’udienza si era interrotta l’8 maggio nell’aula del tribunale di Urbino quando il Pubblico ministero, Irene Lilliu, aveva chiesto ai giudici il cambio del capo di imputazione: da concussione a concussione per induzione (la forma più grave del reato).

 

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