il Ducato » Vincenzo Guarcello http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Vincenzo Guarcello http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it Il Ducato n.7 – 4 maggio 2015 http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato/il-ducato-n-7-4-maggio-2015/73149/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato/il-ducato-n-7-4-maggio-2015/73149/#comments Mon, 04 May 2015 08:38:44 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73149 [continua a leggere]]]> E’ in edicola il settimo numero de Il Ducato. Tra i temi affrontati questa settimana:

Viaggio nei ricordi dei passeggeri dell’ex ferrovia Fano – Urbino. La riqualificazione del teatro romano sepolto nel centro della città, a pochi passi dal Duomo. Il Rinascimento urbinate raccontato da venti studenti francesi della facoltà di architettura attraverso i loro disegni. L’ultima edizione del Festival di giornalismo culturale, con photogallery dei protagonisti che vi hanno partecipato.

Ducato n.7 – 4 maggio 2015


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Festival del giornalismo culturale 2015, l’ultima giornata sui social – STORIFY http://ifg.uniurb.it/2015/04/26/ducato-online/festival-del-giornalismo-culturale-2015-lultima-giornata-raccontata-sui-social-storify/72483/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/26/ducato-online/festival-del-giornalismo-culturale-2015-lultima-giornata-raccontata-sui-social-storify/72483/#comments Sun, 26 Apr 2015 18:11:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72483 [continua a leggere]]]> FANO – Uno sguardo a quello che si è visto, detto e sentito nell’ultima giornata fanese del Festival del giornalismo culturale. Grazie a Twitter e ai contributi social. Il tema dell’evento conclusivo è “Promuovere la cultura conviene”. Tanti gli ospiti intervenuti: Pietro Marcolini, Serafino Paternoster, Giovanna Perini Folesani, oltre ai direttori dell’evento Lella Mazzoli e Giorgio Zanchini.

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Camurri: “La televisione non deve formare le persone” VIDEO http://ifg.uniurb.it/2015/04/25/ducato-online/camurri-la-televisione-non-deve-formare-le-persone-video/72261/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/25/ducato-online/camurri-la-televisione-non-deve-formare-le-persone-video/72261/#comments Sat, 25 Apr 2015 21:34:21 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72261 VIDEO Il giornalista e conduttore racconta ai microfoni del Ducato la sua esperienza di giornalismo culturale in televisione, citando alcuni grandi esempi della tv generalista: da Lucentini a Fruttero, fino ad arrivare a Zatterin, Soldati e Berselli]]> Edoardo Camurri, giornalista e conduttore Rai

Edoardo Camurri, giornalista e conduttore Rai

FANO – “La televisione non dovrebbe formare le persone, e infatti non le forma”. Edoardo Camurri, giornalista e conduttore Rai, non ama giri di parole. Intervistato ai microfoni del Ducato, il giornalista spiega il ruolo della televisione a margine del convegno “Dov’è la cultura oggi”, panel conclusivo della terza giornata del Festival del giornalismo di Urbino e Fano.

Molti gli argomenti trattati, con un occhio sempre rivolto alla cultura: dal programma “Viaggio nell’Italia che cambia” da lui condotto e tutt’ora in palinsesto su Rai Storia, alla tv generalista e al suo ruolo nella società, citando alcuni esempi di grandi maestri della Rai: dal duo Franco Lucentini e Carlo Fruttero a Ugo Zatterin, Mario Soldati ed Edmondo Berselli. Camurri ha raccolto oggi la loro eredità, raccontando con divertimento, stupore e anche un po’ di sregolatezza il nostro paese.

Intervista di Vincenzo Guarcello e Mauro Torresi
Foto di Libero Dolce e Mauro Torresi


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Tedeschini Lalli: “Il giornalismo è digitale. Ha bisogno di integrazione di cervelli” http://ifg.uniurb.it/2015/04/24/ducato-online/tedeschini-lalli-il-giornalismo-e-digitale-ha-bisogno-di-integrazione-di-cervelli/72039/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/24/ducato-online/tedeschini-lalli-il-giornalismo-e-digitale-ha-bisogno-di-integrazione-di-cervelli/72039/#comments Fri, 24 Apr 2015 20:25:12 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72039 L’Espresso sull'integrazione delle redazioni giornalistiche e sul futuro della carta stampata: "Questione di costi e ricavi. Non si tratta di 'se' ma di 'quando'". "Le aziende editoriali dovrebbero iniziare a pensare se stesse in termini di piattaforma"]]> Mario Tedeschini Lalli, giornalista dell'Espresso

Mario Tedeschini Lalli, giornalista dell’Espresso

URBINO – Parola d’ordine: integrazione. Di strumenti? Di mezzi comunicativi? Non solo. Integrazione di cervelli. Mario Tedeschini Lalli, vice responsabile innovazione e sviluppo del Gruppo Editoriale L’Espresso e docente di Giornalismo digitale all’Ifg di Urbino, ha parlato a margine del panel “Dov’è la cultura oggi” dedicato all’universo del web. Tanti i temi trattati: dal futuro della carta stampata al ruolo del giornalista come “curator” nell’universo digitale.

Dopo l’incontro dedicato alla carta stampata siamo passati al web. Come sono strutturate oggi le redazioni? C’è integrazione tra i diversi mezzi comunicativi?
“Nelle grandi testate non c’è molta integrazione, o comunque ce n’è poca. La parola d’ordine “integrazione” è quasi vecchia ormai, essendo entrata in voga nel 2005-2006. Il problema adesso non è integrare la carta col web o la televisione col web. Il vero problema è di immaginare di integrare i cervelli, immaginare una produzione giornalistica che sia digitale nella testa e che quindi produca materiali digitali fruibili in tutte le diverse forme. I grandi e piccoli giornali internazionali hanno una piccola squadra che si occupa del giornale di carta, come uno dei tanti prodotti. C’è un’unica redazione che si occupa dei contenuti giornalistici di quella testata, poi i diversi gruppi di lavoro adattano quel dato contenuto nelle diverse forme editoriali. Ciò accade, ad esempio, nel Financial Times dove ci sono dieci giornalisti che prendono parte dei materiali e li confezionano in maniera adeguata per il prodotto cartaceo”.

Secondo lei la carta stampata rappresenta un utilizzo di risorse umane ed economiche eccessivo? Che futuro vede per questo prodotto?
“Beh, non sta a noi decidere se tenere o no in vita il prodotto cartaceo. Basta guardare i numeri: i grandi giornali italiani che all’inizio degli anni ’90 vendevano 600/700 mila copie adesso si trovano a venderne poco più di 200mila. Ci sarà un momento in cui la curva dei ricavi incrocerà quella dei costi e il prodotto non sarà più sostenibile. Non è un se, è una questione di quando. Tuttavia resta uno strumento di ricavo forte e va curato, fatto funzionare e tenuto in forze. Ma, come ho già detto in precedenza, quello cartaceo è soltanto uno dei prodotti che la testata produce. È evidente che, in una redazione dagli esteri, i corrispondenti della testata produrranno un prodotto giornalistico completo, da tradurre poi anche per le pagine del giornale. Fino a che non si arriva ad un’idea di questo genere credo che soffriremo. Ritardiamo il momento nel quale redazione e giornalisti prendono coscienza del fatto che tutto il loro materiale è in realtà già materiale digitale”.

Nel suo intervento ha detto chiaramente che il giornalista culturale, in quanto declinazione di quello digitale, deve essere un “curator”. Quali strumenti deve avere il giornalista per svolgere a pieno il suo ruolo?
“Tutti i giornalisti, tutti i giornali da quando il giornalismo è giornalismo, ovvero dal 1830, hanno svolto questa funzione: riferire ed indicare ciò che altri scrivevano o raccontavano. Il giornalista non solo informa correttamente, ma orienta il cittadino tra i molti flussi informativi che ha di fronte. È una funzione storica. Vi è ancora di più nell’universo digitale, dove tutto ciò è ancora più complesso. Quindi è fondamentale indicare dei percorsi di conoscenza diversi: che si tratti di un semplice link fino ad arrivare a percorsi ben più complessi, che servano a mettere insieme temi complessi in maniera ragionata, oppure far riemergere argomenti vecchi in una chiave attuale”.

Quale potrebbe essere un esempio positivo di giornalismo culturale applicato al web?
“Un esempio eccellente è senz’altro l’esperimento culturale di Maria Popova che con il sito Brain Pickings è riuscita a combinare argomenti e temi diversi, anche da diverse discipline, connettendoli insieme e creando nuove idee fruibili alla massa”.

Dopo il keynote speech di Andy Mitchell al Festival internazionale di Perugia si è sviluppato nuovamente il dibattito sulla reale possibilità di un’alleanza tra Facebook e gli editori. Lei crede che il social network di Mark Zuckerberg si sia già impossessato del mercato, divenendo così l’editore principe del web
“Si e no. La questione è che Facebook è diventato ormai un sinonimo di internet per molte persone. Se Facebook è Internet, questo comporta tutta una serie di problemi, anche di tipo economico. Ad esempio la monetizzazione del traffico o dei dati (non scordiamoci che Facebook è la più grande banca dati mondiale). Se diventa il luogo ineludibile del passaggio di contenuti (e in parte già lo è) evidentemente questo è da un lato un’occasione, ma anche un problema abbastanza serio. Questo discorso non vale solo per Facebook, ma per tutte le grandi piattaforme. Ecco perché a mio avviso le aziende editoriali, entro certi limiti, dovrebbero iniziare a pensare se stesse in termini di piattaforma e interfacciarsi così con il mercato”.

Per concludere, in una battuta: cosa consiglierebbe a un’aspirante giornalista che si affaccia per la prima volta in questo mondo?
“Fallo, non aspettare che qualcuno ti assuma. Voi potete, io quando avevo 20 anni no. Cominciate a fare i giornalisti, misuratevi, provate. È l’unico modo per riuscirci”.

Foto di Jacopo Salvadori e Anna Saccoccio

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Auto si rovescia a Urbino, feriti due pedoni e il conducente http://ifg.uniurb.it/2015/04/22/ducato-online/auto-si-rovescia-feriti-due-pedoni-e-conducente-a-urbino/71549/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/22/ducato-online/auto-si-rovescia-feriti-due-pedoni-e-conducente-a-urbino/71549/#comments Wed, 22 Apr 2015 15:31:16 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71549 URBINO, 22 APR – Tre feriti in un incidente stradale avvenuto al km 67 di via Bocca Trabaria, tra il Consorzio e l’ingresso superiore di via della Stazione.

Secondo una prima ricostruzione un suv (modello Kia Sportage), guidato da un uomo di 72 anni,  è uscito dalla carreggiata colpendo un palo della luce. Prima dell’urto la macchina si è cappottata e alcune schegge della carrozzeria hanno colpito due coniugi francesi, lui di 65 anni e la moglie di 61, che camminavano sul ciglio della strada verso il centro della città. La corsa dell’auto è stata fortunatamente interrotta dal palo che ha salvato i due turisti, comunque colpiti in maniera lieve dal veicolo. L’incidente è avvenuto attorno alle 17.

Il conducente e i due pedoni feriti sono stati trasportati in ospedale in codice arancione: riportano solo contusioni ed escoriazioni, la prognosi è di massimo 15 giorni.

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Cartacce, bottiglie vuote e mozziconi: la fontana di piazza della Repubblica piena di rifiuti – FOTO http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-online/cartacce-bottiglie-vuote-e-mozziconi-la-fontana-di-piazza-della-repubblica-piena-di-rifiuti-foto/71243/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/21/ducato-online/cartacce-bottiglie-vuote-e-mozziconi-la-fontana-di-piazza-della-repubblica-piena-di-rifiuti-foto/71243/#comments Tue, 21 Apr 2015 11:14:30 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71243 URBINO – Cartacce, bottiglie, rifiuti. Questo è lo “spettacolo” che gli urbinati hanno potuto vedere questa mattina nella fontana di piazza della Repubblica. Una scena che ha colpito i turisti che stavano visitando la città, tra cui una scolaresca in gita nel Montefeltro.

Responsabilità. Il problema sarebbe dovuto al fatto che l’operaio del Comune che si occupa della pulizia della fontana è attualmente in ferie, come hanno ammesso alcuni agenti della Polizia Municipale. Non è ancora certo se ci sia un sostituto.

Il Comune. Abbiamo informato della vicenda l’ufficio del Sindaco Gambini, che ha rilasciato al Ducato una dichiarazione ufficiale: “Dopo la vostra segnalazione, gli uffici del Comune sono stati informati e provvederanno a rimuovere i rifiuti dalla fontana e non appena saranno rimossi si potrà riempire d’acqua”.

Il giallo. Dal Comune, inoltre, spiegano che l’ultima pulitura della fontana risale a tre giorni fa. La pompa dell’acqua, dicono, è già pronta per l’utilizzo, ma ci sono ritardi nei lavori dovuti al fatto che c’è un solo dipendente comunale come idraulico.

 

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Content e brand curation, cinque strumenti che i giornalisti dovrebbero conoscere (e usare) http://ifg.uniurb.it/2015/04/19/ducato-online/content-e-brand-curation-cinque-strumenti-che-i-giornalisti-dovrebbero-conoscere-e-usare/71070/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/19/ducato-online/content-e-brand-curation-cinque-strumenti-che-i-giornalisti-dovrebbero-conoscere-e-usare/71070/#comments Sat, 18 Apr 2015 22:09:56 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71070 11148882_10205927017682062_855401448_n

PERUGIA – Robin Good è un esperto di content curation, ma è anche un imprenditore ormai specializzato. Da quasi 20 anni il suo business è il web. E dentro il web ha trovato e analizzato centinaia di strumenti, o tool, utili per approfondire gli interessi più diversi: dall’appassionato di un genere particolare di musica all’esperto di design che vogliono tenersi aggiornati. Ha presentato al Festival internazionale del giornalismo di Perugia anche alcuni degli strumenti che secondo i giornalisti dovrebbero conoscere. Per l’intervista al Ducato ne ha selezionati cinque, tra quelli che ritiene indispensabili a ogni reporter che voglia organizzare il proprio materiale online, trovare spunti interessanti e curare il proprio brand.

SCOOP.IT (gratuito+versioni a pagamento)

Trovare le notizie più interessanti su un argomento, personalizzarle ed aggiungerne un plusvalore. Scoop.it offre la possibilità di selezionare le migliori notizie ed esportarle sul proprio sito o blog attraverso la url della pagina oppure di creare contenuti a partire da zero. Un tool indispensabile per tenersi aggiornati in poco tempo. Qui un breve tutorial su come muovere i primi passi sul portale.

2) PINTEREST (gratuito)

pinterest

Non solo foto di dolci, scarpe alla moda e frasi ad effetto. Con una bacheca di più di 70 milioni di utenti, Pinterest è ormai una vetrina indispensabile per chiunque voglia promuovere il proprio “brand” in modo innovativo. Cercare informazioni tra le fonti giuste, condividerle al pubblico e crearsi una nicchia di riferimento. Può un giornalista tralasciare questa fonte di visibilità?

3) PRISMATIC (gratuito)

prismatic

Imparare cose nuove ogni giorno, trovando notizie che i media tradizionali non trattano. Ecco cosa permette di fare Prismatic, un contenitore personalizzato di informazioni basato sugli interessi dell’utente. Il flusso di notizie è determinato in base alla connessione con i social network e alla posizione geografica tramite un algoritmo che permettono poi all’utente di scoprire argomenti di interesse affini al proprio profilo. È possibile anche raccomandare una notizia, facendola salire in testa al proprio “news feed” e rendendola visibile a tutti. Da provare.

4) ZEEF (gratuito)

Zeef altro non è che una directory, un catalogo web grazie al quale è possibile effettuare ricerche navigando per categorie predefinite. Una sorta di motore di ricerca “umano”, dove non c’è un algoritmo che decide per noi cosa vedere e cosa no. Fine di Google? Ovviamente no, tuttavia ogni giornalista potrà guadagnarsi la fiducia della nicchia di riferimento, aumentando il proprio brand puntando su una bacheca specializzata. Come si usa? Guardate questo breve tutorial.

5) WORDPRESS (gratuito+vers. a pagamento)

wordpress

Vi starete chiedendo: perché una piattaforma per la gestione di un sito internet? Per Robin Good la risposta è semplice: “Con tutti gli strumenti a vostra disposizione le possibilità che avete sono infinite. Foto, video, infografiche, tutto è alla portata di tutti. Ricordate sempre che è quello che avete nella testa che fa la differenza, nient’altro”.

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Ben Wizner (avvocato di Snowden): “A due anni dal caso Nsa non è troppo tardi per intervenire” http://ifg.uniurb.it/2015/04/17/ducato-online/ben-wizner-avvocato-di-snowden-a-due-anni-dal-caso-nsa-non-e-troppo-tardi-per-intervenire/70928/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/17/ducato-online/ben-wizner-avvocato-di-snowden-a-due-anni-dal-caso-nsa-non-e-troppo-tardi-per-intervenire/70928/#comments Fri, 17 Apr 2015 18:05:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70928 VIDEO Ben Wizner, legale dell'informatico che ha sfidato gli Stati Uniti rivelando alla stampa gli abusi sulla privacy di milioni di cittadini, spiega al Ducato: "Edward ha portato il tema della sorveglianza agli occhi del mondo. Sta a noi spingere i governi a rimediare" I NOSTRI SERVIZI DA PERUGIA SPECIALE - Sui siti del gruppo Espresso LIVE I NOSTRI TWEET]]> PERUGIA – Lo scandalo Nsa risale al 2013 ma le sue conseguenze sono appena cominciate secondo Ben Wizner, avvocato di Edward Snowden che in un’intervista al Ducato afferma: “Non è troppo tardi per discutere dei metodi di controllo che gli Stati applicano sui cittadini”. A margine della conferenza “Edward Snowden e il dibattito su sorveglianza e privacy”, al Festival del giornalismo di Perugia, il legale dell’ex tecnico di Cia e Nsa ci ha spiegato come il mondo sia solo all’inizio del percorso che dovrebbe portare maggiori diritti ai cittadini.

“La cosa più importante che Edward ha fatto – ha affermato Wizner – è aver portato la questione del controllo governativo all’attenzione di tutti. Ora sta a noi decidere come spingere i governi a legiferare. La cosa fondamentale però è parlarne. Negli Usa il dibattito ha portato a delle riforme del sistema mentre in altri Paesi – come Canada o Francia – i governi sembrano aver assunto persino maggior controllo”.

Il fatto. Nel giugno del 2013 Edward Snowden rivelò al mondo intero i segretissimi programmi di sorveglianza di massa applicati dall’agenzia governativa degli Stati Uniti su milioni di persone. In seguito a questa rivelazione, l’informatico americano stato accusato di aver rubato e rivelato informazioni sensibili alla stampa. Da allora vive in Russia dove ha trovato asilo politico per scampare ad una pena assicurata. “La speranza è di riuscire a riportarlo a casa presto, senza che debba scambiare la sua libertà con una tenuta da carcerato. La sua reputazione nel mondo è straordinaria, superiore a quella che ha negli Stati Uniti”.

Snowden al Festival. A distanza di due anni dalla rivelazione Snowden ha deciso di partecipare in diretta Skype al Festival di Perugia per raccontare la sua storia. L’Italia è uno dei tanti paesi in cui ha fatto richiesta di asilo politico nonostante il suo avvocato non voglia tornare su questa vicenda:” So che quando si trovava intrappolato nell’aeroporto di Mosca ha mandato più di venti richieste ma non ricordo esattamente dove”.

L’hacking made in Italy. Diverse società private, tra le quali l’italiana Hacking Team, sono sospettate di fornire ai governi gli strumenti per spiare e controllare i cittadini. Quello della Dea, l’agenzia antidroga americana, è il primo caso comprovato di un’agenzia statunitense diventata cliente dell’azienda. Alla domanda se sia un rischio che alcune società occidentali forniscano sistemi di controllo ai governi l’avvocato di Snowden ha risposto che è “difficile regolare questo mercato così come lo è per il mercato delle armi. Dobbiamo riflettere seriamente se, come società libere, ci sentiamo a nostro agio con l’idea che alcune nostre aziende favoriscano le dittature in giro per il mondo”.

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Il futuro del giornalismo investigativo? Sono le buone notizie http://ifg.uniurb.it/2015/04/17/ducato-online/il-futuro-del-giornalismo-investigativo-sono-le-buone-notizie/70906/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/17/ducato-online/il-futuro-del-giornalismo-investigativo-sono-le-buone-notizie/70906/#comments Fri, 17 Apr 2015 17:37:27 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70906 Sean Dagan Wood, co-fondatore CJP

Sean Dagan Wood, co-fondatore CJP

PERUGIA – È più difficile scrivere una buona notizia rispetto a una cattiva. E sì, un giornale fatto di sole buone esiste, è nato nel 1993 nel Regno Unito, si chiama Positive News e ha ispirato decine di progetti editoriali simili, anche in Italia.

Il cosiddetto “giornalismo costruttivo” ha delle regole precise. Anzi, ne ha persino aggiunta una alle canoniche “5 W”: “What now?”. “Il giornalista che si approccia al giornalismo costruttivo deve andare oltre i ragionamenti convenzionali e chiedersi: ‘What now?”, e adesso?” spiega Danielle Batist, co-fondatrice del Constructive journalism project (Cjp) insieme a Sean Dagan Wood. Entrambi sono stati relatori del convegno “Le buone notizie non fanno notizia, oppure sì” al Festival del giornalismo di Perugia.

“Bisogna saper lavorare sulle possibili soluzioni e cercare di capire come evolverà una vicenda. Come un vero detective” continua Danielle.

Un esempio presentato durante il panel è stato “Crying for empathy” (Piangere per empatia), un reportage di Batist su Positive News che analizza un metodo innovativo per l’educazione infantile con una chiave completamente diversa rispetto a quella proposta dal The Guardian.

Il caso italiano. Le buone notizie stanno cominciando a trovare spazio anche nel nostro Paese. Buonenotizie.it è l’unica realtà italiana ad essere diventata partner del Tmi (Transformational media initiative) network globale che ha l’obiettivo di divulgare il giornalismo costruttivo.

Alessia Marsigalia ha lavorato come freelance per il sito: “Grazie al giornalismo costruttivo anche da una tragedia possiamo ottenere informazioni utili. Prendete come esempio il naufragio della Costa Concordia. In quanti si sono informati su tutte le nuove norme che sono nate grazie a quell’episodio? Chiaramente il nostro lavoro diventa ancora più complesso perché dobbiamo verificare più in profondità le notizie rispetto ad altri”. Alessia ha passato un mese in Inghilterra per imparare le regole base di questo approccio e viaggerà tutta la prossima estate per completare il percorso iniziato lo scorso anno.

Le “good news”. Ma come si costruisce una “buona notizia”? Secondo i fondatori di Cjp ci sono una serie di regole basilari:

• Riflettere sul fatto che dietro a una notizia ci sono sempre delle persone;
• Evitare toni sensazionalistici ma scavare nella notizia senza fermarsi alla superficie;
• Spiegare chi sta facendo qualcosa per risolvere un problema e in che modo;
• Avere un approccio critico, ma costruttivo non distruttivo.

Buone notizie… e contagiose. Un nuovo modello, quello del giornalismo costruttivo, che negli ultimi anni si è sviluppato in molti paesi del mondo. In IndiaInghilterra, Francia, Olanda, Stati Uniti (con Daily Good, What’s Working di Huffington Post) e Spagna hanno aperto diversi siti di informazione dedicati a buone notizie e spunti costruttivi.  Tutte realtà che oggi fanno parte del Transformational media initiative.

“In Italia anche alcuni importanti siti di informazione hanno creato delle sezioni dedicate alle notizie positive. Diciamo che questo è un primo passo ma abbiamo molta strada da fare per raggiungere gli altri paesi”.

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Ducato Tv n. 2 – 14 aprile 2015 http://ifg.uniurb.it/2015/04/15/ducatotv/ducato-tv-n-2-14-aprile-2015/70514/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/15/ducatotv/ducato-tv-n-2-14-aprile-2015/70514/#comments Wed, 15 Apr 2015 08:25:13 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70514 URBINO – Torna il Ducato Tv. Nella seconda edizione del magazine andremo a Pesaro, dove scattano le multe per le pizzerie che non adottano i filtri anti-inquinamento per i forni a legna. Il sindaco Matteo Ricci, dichiara: “Ho firmato l’ordinanza ma non sono d’accordo”.

Da Pesaro ci trasferiamo a Urbino. Inaugurata lo scorso 27 marzo, la Casa della Poesia è pronta a diventare un punto di riferimento. Ma la conoscono in pochi. Abbiamo parlato con l’assessore al turismo Maria Francesca Crespini per capire il perché.

Di corsa ma non solo. Gli italiani sempre più attratti dal jogging. Vivicittà è stata l’occasione per gareggiare o anche solo per camminare insieme. Scopriremo com’è andata a Urbino.

Poi vi racconteremo un bel derby marchigiano di rugby. La sfida spettacolare tra gli Urbino Titans e i Fabriano rugby: grinta, coraggio e fair-play. Terzo tempo finale con strette di mano e grigliata con il pubblico.

La prima edizione 51 anni fa. Il Palio della Rana è un appuntamento tradizionale a Fermignano. Ducato Tv era lì. Vi faremo vedere i momenti salienti di una competizione senza esclusione di colpi.

Caporedattore: Vincenzo Guarcello.

Conduttore: Niccolò Gaetani.

In redazione: Adriano Di Blasi, Libero Red Dolce, Simona Desole, Enrico Forzinetti, Mauro Torresi, Marco Tonelli, Alessandra Vittori, Claudio Zago, Alessandro Crescentini, Dania Dibitonto, Lucia Gabani, Isabella Ciotti, Leonardo Grilli.

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