il Ducato » Politica http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Politica http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it/categorie/ducato-online/politica/ Regionali 2015: i quattro candidati di Urbino, “le nostre priorità per il territorio” http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/regionali-2015-i-quattro-candidati-di-urbino-le-nostre-priorita-per-il-territorio/73573/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/regionali-2015-i-quattro-candidati-di-urbino-le-nostre-priorita-per-il-territorio/73573/#comments Wed, 06 May 2015 15:53:06 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73573 I CANDIDATI PRESIDENTE / COME SI VOTA ]]> URBINO – Sanità, turismo e viabilità. Liste diverse ma priorità comuni per i quattro candidati urbinati alle prossime regionali del 31 maggioGianluca Carrabs, Raffaella Vagnerini, Piergiorgio Fabbri ed Elisabetta Foschi. I primi due appoggiano Luca Ceriscioli (Pd), mentre gli altri sostengono rispettivamente Gianni Maggi (Movimento5stelle) e il presidente uscente Gian Mario Spacca (Lista 2020). Le loro ricette per risolvere i problemi della regione sono molto simili e passano attraverso una valorizzazione delle eccellenze culturali e paesaggistiche del nostro territorio.

LEGGI: Una sfida a cinque per la presidenza della Regione

Gianluca-CarrabsGianluca Carrabs nato ad Avellino il 31/5/1976, vive ad Urbino dai tempi dell’università. È candidato con la lista Uniti per le Marche che sostiene Luca Ceriscioli

Quali sono le priorità per la regione Marche?
“Innanzitutto sarà fondamentale uscire dall’isolamento infrastrutturale presente sul territorio. Inoltre dobbiamo puntare sulle eccellenze del nostro territorio: dall’artigianato al design. Non possiamo competere con le grandi produzioni internazionali quindi vale la pena puntare sui mercati di nicchia e sul made in Italy.

Quali quelle per il territorio di Urbino?
“Dobbiamo riuscire a valorizzare l’entroterra tanto quanto la costa. Per farlo è necessario un miglior collegamento tra le zone del Montefeltro e il resto della regione e del paese. Da questo punto di vista sono stati fatti passi avanti con la nuova ferrovia che speriamo di poter riattivare al più presto. Inoltre bisogna migliorare la manutenzione delle strade interne.

Crede nei sondaggi che danno per vincente Luca Ceriscioli? Pensa che lo scandalo dei 66 indagati in regione influenzerà il voto?
“Lascio ad altri l’uso strumentale di queste notizie. I rimborsi non erano regolati quindi non si tratta di sperpero del denaro pubblico come nel caso di Roma. Credo che il vantaggio di Ceriscioli deirivi dall’omogeneità del centro-sinistra

imagePiergiorgio Fabbri nato ad Urbino il 26 giugno 1963. E’candidato con il Movimento5stelle che sostiene Gianni Maggi

Quali sono le priorità per la regione Marche?
“Innanzitutto la sanità. L’ultima riforma sanitaria ha danneggiato il sistema marchigiano. Tredici ospedali interni sono stati declassati e molte delle strutture che servono il territorio non sono state attivate. Bisogna cercare di alleggerire il carico di pazienti sostenuto dal solo ospedale di Urbino”.

Quali quelle per il territorio di Urbino?
“Bisogna valorizzare l’entroterra non solamente attraverso il turismo culturale. Urbino deve sfruttare lo status di patrimonio dell’Unesco e potenziare la sua immagine così da attrarre anche le masse. Inoltre dobbiamo favorire le avanguardie tecnologiche come le start up nate dalla creatività degli studenti universitari. La città deve diventare un volano di sviluppo culturale”.

Crede nei sondaggi che danno per vincente Luca Ceriscioli? Pensa che lo scandalo dei 66 indagati in regione influenzerà il voto?
“Ci credo relativamente e non so se lo scandalo influenzerà il voto. Quello che so per certo è che da inizio anno giro la provincia e le sensazioni sono molto positive. Ci danno intorno al 20% ma credo che potremmo anche migliorare le ipotesi dei sondaggi. Siamo l’unica alternativa per il futuro delle Marche.

download-(1)Elisabetta Foschi nata ad Urbino il 20/5/1973. È candidata con la lista Marche 2020 di Gian Mario Spacca

Quali sono le priorità per la regione Marche?
“Sanità, infrastrutture e lavoro. In particolare la difesa delle piccole e medie imprese sparse sul nostro territorio. Un concetto che non appartiene al dna della sinistra.

Quali quelle per il territorio di Urbino?
Sono simili a quelle della regione. Un eventuale vittoria di Ceriscioli sarebbe dannosa per la città, da sindaco di Pesaro non si è mai occupato dell’entroterra. Ha sempre difeso l’ospedale unico, voleva spostare l’istituto tecnico di Urbino a Pesaro e voleva chiudere il tribunale”.

Crede nei sondaggi che danno per vincente Luca Ceriscioli? Pensa che lo scandalo dei 66 indagati in regione influenzerà il voto?
Non credo ai sondaggi. Questo voto sarà un referendum tra chi sa solo consumare reddito prodotto da altri e chi vuole tornare a far produrre la regione.

downloadRaffaella Vagnerini, nata a Jesi nel 1972 ma cresciuta ad Urbino, è candidata con la lista del Pd a sostegno di Luca Ceriscioli

Quali sono le priorità per la regione Marche?
“Viabilità, dissesto idrogeologico e sanità. La condizione di molte strade del territorio è pessima. Spesso vengono proposti progetti per nuovi tratti, ma in realtà serve soprattutto il ripristino di quelle esistenti. In questo modo risponderemmo anche all’emergenza del dissesto idrogeologico che ha più volte investito il territorio.

Quali quelle per il territorio di Urbino?
“Urbino deve svolgere un ruolo trainante per il Montefeltro grazie alle sue eccellenze: l’università, l’Ersu ed in generale le risorse culturali, paesaggistiche e turistiche.

Crede nei sondaggi che danno per vincente Luca Ceriscioli? Pensa che lo scandalo dei 66 indagati in regione influenzerà il voto?
“Se il campione è rappresentativo credo siano affidabili. Sono meno convinta da quelli su internet. In ogni caso l’elettore può cambiare idea fino all’ultimo, quindi non darei nulla per scontato. Il vantaggio che Ceriscioli ha accumulato è dato dalla necessità di rinnovamento dopo i dieci anni della giunta Spacca e il suo cambio di posizioni da sinistra a destra. Non penso che le indagini sui rimborsi dei consiglieri influenzeranno il voto”.

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Regionali Marche 2015: il vademecum per votare http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/regionali-marche-2015-il-vademecum-per-votare/73631/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/06/ducato-online/regionali-marche-2015-il-vademecum-per-votare/73631/#comments Wed, 06 May 2015 14:11:49 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73631 [continua a leggere]]]> regionali schedeURBINO – Le regionali si avvicinano: il 31 maggio verrà eletto il nuovo Consiglio regionale e il nuovo presidente della Giunta regionale delle Marche. I candidati governatore sono cinqueLuca Ceriscioli, del Partito democratico, è il candidato del centrosinistra. L‘attuale governatore Gian Mario Spacca è sostenuto da Marche 2020-Area Popolare, Forza Italia e Udc mentre Gianni Maggi corre per il Movimento 5 stelle. Edoardo Mentrasti è il candidato di Sinistra unita e Francesco Acquaroli è il nome sostenuto dalla coalizione tra Fratelli d’Italia, Alleanza nazionale e Lega Nord. LEGGI: I quattro candidati di Urbino alle regionali  I posti in Consiglio. Trentuno i seggi da assegnare all’interno del Consiglio regionale. Il territorio è diviso in cinque circoscrizioni (corrispondenti alle province) che assegnano un numero di seggi in proporzione alla popolazione della singola provincia: uno va al presidente eletto e uno al candidato sconfitto con più voti; gli altri vengono ripartiti in base ai risultati delle votazioni.

PROVINCIA ABITANTI SEGGI
ANCONA 473.865 9
ASCOLI PICENO 210.407 4
FERMO 174.857 4
MACERATA 319.607 6
PESARO E URBINO 362.583 7

Il sistema elettorale. Il presidente della Regione è eletto con il sistema maggioritario: vince chi prende più voti e non ci sono ballottaggi. Chi arriva secondo viene comunque eletto consigliere regionale. Il Consiglio regionale è eletto con un sistema proporzionale corretto con un premio di maggioranza. È prevista per le coalizioni la soglia di sbarramento al 5% su base regionale, salvo per quelle che pur non avendola raggiunta abbiano al loro interno una lista che ha ottenuto almeno il 3% dei voti, sempre su base regionale.

elezioni regionali regolamento-2

Fac-simile della scheda elettorale per le votazioni regionali nelle Marche del 31 maggio

La scheda e il voto. La votazione per l’elezione del Consiglio regionale e per la scelta del presidente della giunta avviene su un’unica scheda. La collocazione dei simboli è frutto di un sorteggio. Accanto al simbolo di ogni lista c’è una linea sulla quale si può scrivere l’eventuale preferenza. A destra dello stesso rettangolo è disegnato l’emblema della coalizione (sostenuta dalle corrispondenti liste a sinistra) affiancato dal nome e cognome del candidato presidente. Più liste, un unico candidato. Se più liste appoggiano lo stesso candidato presidente, il simbolo a destra può essere sostituito dall’insieme dei contrassegni delle liste. Come si vota.

  1. L’elettore dà il suo voto per una delle liste tracciando un segno nel relativo rettangolo. Inoltre, l’elettore può scegliere il presidente tracciando un segno sul simbolo o sul nome del candidato collegato alla lista per la quale esprime il voto.
  2. L’elettore può scegliere di esprimere soltanto il voto per il candidato presidente, senza alcun voto di lista, tracciando un segno sul simbolo o sul nome del politico. In tal caso il voto va solo a favore della coalizione di cui fa parte il candidato scelto.
  3. Qualora l’elettore esprima il suo voto soltanto per una lista provinciale la preferenza è automaticamente estesa al candidato presidente collegato alla coalizione.
  4. Sono nulli i voti espressi a favore di una lista provinciale e di un candidato presidente non collegato alla lista stessa (il cosiddetto ‘voto disgiunto’).
  5. Si può esprimere un solo voto di preferenza scrivendo il nome e cognome o solo il cognome di uno dei candidati della lista stessa.

L’elettore, per poter votare, deve portare con sé la tessera elettorale e un documento di riconoscimento. In occasione delle elezioni, chi è affetto da gravissima infermità e non può recarsi nel seggio designato, può fare richiesta di voto domiciliare al Comune di Urbino.

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Insegnanti e studenti contro la ‘Buona Scuola’, diario social della giornata – STORIFY http://ifg.uniurb.it/2015/05/05/ducato-online/insegnanti-e-studenti-contro-la-buona-scuola-diario-social-della-giornata-storify/73428/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/05/ducato-online/insegnanti-e-studenti-contro-la-buona-scuola-diario-social-della-giornata-storify/73428/#comments Tue, 05 May 2015 11:09:06 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73428 [continua a leggere]]]> buonascuola

Foto di ‏@EnricoMazzo da Twitter

Giorno di protesta per il mondo della scuola. Insegnanti e alunni questa volta sono dalla stessa parte, dietro gli striscioni, uniti per contestare il nemico comune: la riforma ‘Buona Scuola’ di Matteo Renzi. Da Milano a Catania, passando per Roma, tutte le principali piazze d’Italia sono state occupate dai manifestanti. Era dal 2007 che non si verificava una chiamata alle armi di tale misura. A monte dell’organizzazione i sindacati di settore Flc-Cgil, Cis e Uil Scuola, Snals, Gilda e Cobas.

A URBINO: Quattro scuole chiuse e partecipazione nei licei

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Che cos’è l’Italicum? Urbino promossa a metà. Ecco come funziona (VIDEO) http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/che-cose-litalicum-urbino-promossa-a-meta-ecco-come-funziona-video/73252/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/che-cose-litalicum-urbino-promossa-a-meta-ecco-come-funziona-video/73252/#comments Mon, 04 May 2015 16:26:53 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73252 VIDEO Mentre la Camera approvava la nuova legge elettorale, abbiamo chiesto alla gente per le vie della città ducale se la conoscono e cosa ne pensano]]> interviste_italicum4URBINO – ‘Italicum’ è il nome di un treno veloce? Nelle ore in cui alla Camera si votava in modo definitivo la nuova legge elettorale, approvata con 334 sì, 61 no e 4 astenuti, abbiamo chiesto alla gente cosa pensasse del relativo disegno di legge. Urbinati, studenti, turisti e passanti, tutti hanno cercato di descrivere l’Italicum, tra occhi sgranati e facce dubbiose.

C’è chi non sa di cosa si stia parlando, chi chiede un aiuto all’intervistatore e chi, colto alla sprovvista, tenta di spiegare l’argomento come può. Ma alcuni hanno saputo descrivere con precisione cosa si stava discutendo in Parlamento.

Ma cos’è e come funziona l’Italicum. Con il termine ‘Italicum’ si indica la nuova legge elettorale. Il sistema su cui il disegno di legge di riforma si basa è quello del proporzionale – ovvero il numero di seggi è proporzionato al numero di preferenze ricevute – modificato però prevedento un forte premio di maggioranza.

Tra i temi più discussi, dentro e fuori dai partiti, ci sono appunto il premio, la soglia di sbarramento e le preferenze.

La soglia prevista per l’accesso di una lista alla ripartizione dei seggi è del 3%. Una lista che ottiene meno della soglia, viene esclusa dal riparto dei seggi.

La lista più votata che ottenga almeno il 40% delle preferenze avrà diritto, come ‘premio’, al 55% dei seggi (340 seggi su 617). Le disposizioni tengono conto dell’assetto istituzionale italiano previsto dalla riforma Boschi, in corso di approvazione in Parlamento, con la sola Camera dei Deputati eletta dai cittadini.

Nel caso in cui nessuna lista arrivasse al 40%, sarà indetto un secondo turno di voto, un ballottaggio, al quale accederanno i due partiti più votati. A quel punto, chi risulterà vincitore arriverà al 53% dei seggi, indipendentemente dal numero di preferenze ricevute (327 seggi).

Con l’Italicum i capilista sono ‘bloccati’, nominati dai rispettivi partiti, e hanno la precedenza sugli altri candidati della lista. Saranno quindi i primi a essere eletti: tutti gli altri nomi saranno scelti con le preferenze, in base ai voti ottenuti.

La riforma cambia anche le circoscrizioni: non saranno più 27, perché il territorio sarà diviso in 100 collegi elettorali più piccoli, ciascuno con una media di 600mila abitanti. Se la riforma della legge elettorale verrà approvata, entrerà comunque in vigore nel 2016: una clausola di salvaguardia chiesta in attesa dell’approvazione della riforma costituzionale.

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Niente padiglione Expo per il Montefeltro, sfuma il ‘sogno’ di Sgarbi http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/lecuador-scippa-il-padiglione-expo-al-montefeltro/73225/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/04/ducato-online/lecuador-scippa-il-padiglione-expo-al-montefeltro/73225/#comments Mon, 04 May 2015 14:41:43 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=73225 Vittorio_SgarbiURBINO – All’Expo il Montefeltro non avrà un padiglione dedicato, ma uno spazio all’interno del Padiglione Italia o del Padiglione Zero. Lo ha dichiarato Vittorio Sgarbi a Il Ducato spiegando che:”L’ Ecuador si è ripreso il suo spazio un mese prima dell’inaugurazione”. Svanisce così, ‘scippato’ dal dietrofront di Quito, il sogno dell’assessore alla rivoluzione di Urbino. Doveva essere l’occasione che avrebbe fatto conoscere la Cittaà Ducale e il territorio circostante a tutto il mondo. Incerto, ora, anche lo spazio dedicato all’interno del Padiglione Italia. A quattro giorni dall’inizio dell’Esposizione Universale, del Montefeltro non c’è ancora traccia.

ASCOLTA L’INTERVISTA AUDIO A SGARBI NEL GR DELLE 17.45 (al minuto 5.35)

Solo dieci giorni fa Maurizio Gambini, Sindaco di Urbino, si esprimeva fiducioso sulla fattibilità del progetto: “Ci stiamo lavorando, spero che possa essere una grande occasione di incontro e promozione per tutto il territorio. Negli ultimi giorni sono stato negli Usa (per la consegna dell’Urbino press Award ndr) e spero che Sgarbi e gli altri assessori abbiano continuato a lavorarci”. Più scettico, invece, si è mostrato, due giorni più tardi, l’assessore regionale al bilancio e alla cultura Pietro Marcolini: “L’intenzione ci è stata dichiarata dagli amministratori. Mi pare una buona idea, ma non so se tardiva. Non so se ci saranno i tempi materiali per organizzarla”.

Che fosse una corsa contro il tempo lo si sapeva dall’inizio. Lo stesso Gambini, anticipando la proposta di Sgarbi a Il Ducato, lo aveva definito un ‘progetto last minute’, mentre poche ore più tardi l’assessore, perentorio, dichiarava: “Stiamo trattando, bisogna farlo rapidamente”.

La proposta. L’ idea era quella di occupare gli spazi rimasti disponibili dopo la rinuncia di alcuni Stati esteri. Si trattava di un’area di circa 1200 metri quadrati da riempire, in parte, con un capannone semplice e funzionale per accogliere testimonianze di varia natura, dall’arte alla produzione locale. L’intento principale: presentare il Montefeltro compatto, come se fosse uno “Stato”. Se c’erano dubbi sulla possibilità che uno spazio pensato per uno stato straniero potesse essere occupato da un ente dai confini giuridicamente sfumati, alla fine uno stato, questo sì compatto e reale, l’ha occupato. Insieme all’Ecuador, l’area è stata assegnata anche alla Nigeria e alla Lettonia.

Arrendersi, mai. Per far conoscere Urbino e il territorio, il critico d’arte continuerà a puntare sul turismo culturale. Con l’estate alle porte, l’obiettivo è mantenere gli standard già molto positivi registrati con le diverse mostre ospitate dalla città. Prossimo fiore all’occhiello sarà ‘Rinascimento Segreto’: “È la mostra più importante tra tutte quelle programma, l’ho concepita il 15 agosto dell’anno scorso. Ho pensato sarebbe stato utile, oltre a mangiare porchetta, far vedere opere d’arte sul tema della Festa del Duca. Un’altra esposizione sarà dedicata all’astrattismo. Corrente molto lontana dal Rinascimento, ma il cui spirito è comunque vicino al razionalismo e alla visione logica e matematica, tipica di Piero della Francesca”

 

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Fano-Grosseto incompiuta e la ferrovia abbandonata. Le vie ‘impossibili’ che non portano a Urbino – INTERATTIVO http://ifg.uniurb.it/2015/05/03/ducato-online/fano-grosseto-incompiuta-e-la-ferrovia-abbandonata-le-vie-impossibili-che-non-portano-a-urbino-interattivo/70608/ http://ifg.uniurb.it/2015/05/03/ducato-online/fano-grosseto-incompiuta-e-la-ferrovia-abbandonata-le-vie-impossibili-che-non-portano-a-urbino-interattivo/70608/#comments Sun, 03 May 2015 05:46:27 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=70608 INTERATTIVO Lungo il tracciato della Fano-Grosseto e della Fano Urbino, le due grandi opere che dovevano far uscire l'entroterra dall'isolamento e che sono, per motivi diversi, bloccate]]> URBINO – La superstrada Fano – Grosseto e la ferrovia Fano – Urbino, le due grandi opere che dovevano far uscire l’entroterra dall’isolamento sono, per motivi diversi, bloccate. La prima è ormai stata dichiarata non prioritaria dal ministero delle Infrastrutture. La seconda, inattiva da quasi 30 anni, sarebbe completamente da rifare. Con costi enormi. Lo speciale interattivo del Ducato percorre, idealmente, il tracciato di queste due opere ormai diventate utopie della speranza di uscire dall’isolamento.

Lo speciale interattivo – Urbino isolata tra due utopie

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Elezioni regionali 2015, Marche: cinque i candidati alla guida della Regione http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/elezioni-regionali-2015-marche-sei-i-candidati-alla-guida-della-regione/72710/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/29/ducato-online/elezioni-regionali-2015-marche-sei-i-candidati-alla-guida-della-regione/72710/#comments Wed, 29 Apr 2015 10:58:08 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72710 elezioni_regionaliURBINO – Una sfida a cinque per la presidenza della Regione, da Luca Ceriscioli del Partito democratico all’attuale presidente della regione Gian Mario Spacca con Marche 2020, passando per Gianni Maggi del Movimento 5 stelle ed Edoardo Mentrasti di Sinistra unita. Francesco Acquaroli è il candidato di Fratelli d’Italia e Alleanza nazionale appoggiato anche dalla Lega e dal suo segretario regionale Luca Rodolfo Paolini. A pochi giorni dalla data di scadenza per la consegna delle liste prevista per il 2 maggio, le elezioni del 31 maggio per il rinnovo del Consiglio regionale marchigiano sono una partita fatta di scontri sul campo delle alleanze.

L’ultimo episodio è rappresentato delle dimissioni degli assessori regionali Antonio Canzian, Sara Giannini, Marco Lucchetti, Almerino Mezzolani e Pietro Marcolini, tutti di area Pd.  Lo avevano annunciato il 21 aprile (in seguito alla  mozione di sfiducia contro il presidente Spacca da parte di 21 membri del consiglio regionale marchigiano) per poi formalizzare la loro uscita di scena. E se il Partito democratico marcia compatto contro quello che era il ‘suo’ presidente, Forza Italia ha deciso di appoggiare Spacca, ma con qualche mal di pancia.

225px-GianMarioSpacca (1)

Marche 2020 è sostenuta da Nuovo centrodestra, Udc e Area popolare. Interpellato dal Ducato, Mario Formica candidato consigliereconsidera questa nuova formazione politica come la semplice volontà dell’attuale presidente regionale di continuare un’esperienza di governo che – secondo l’imprenditore di Urbania – ha dato ottimi risultati. “Marche 2020 è semplicemente uno strumento per farlo, –  aggiunge –  se il Partito democratico non dà più a Spacca la possibilità di governare, è naturale che succeda tutto questo”.

Da alcune settimane, il presidente Spacca,  ha incassato l’appoggio anche di Forza Italia.  Ma le acque del partito di Berlusconi  sono agitate da tempo, per alcuni militanti si tratta di una candidatura mal digerita.  Il candidato al consiglio regionale e sindaco di Piobbico Giorgio Mochi afferma che ci sono elettori forzisti che non sono d’accordo con il sostegno a  Spacca, e la preferenza a candidati come lui è un modo per esprimere questo malcontento. “Lo faccio per favorire un ripensamento del centrodestra nelle Marche”, sottolinea Mochi.

Il Partito democratico, attraverso il suo segretario regionale Francesco Comi, vede la necessità di un cambiamento nel governo della Regione “proprio perché  sono le Marche ad essere cambiate”. Una rottura  aggravata dalla sfiducia del centrosinistra e le mancate dimissioni del presidente (fino a quel momento appoggiato proprio dal Pd) e resa poi insanabile con l’uscita dalla giunta regionale dei cinque assessori. Quest’ultimo episodio “è un atto dovuto – continua Comi – contro un presidente che ha una concezione proprietaria della Regione”.  Le polemiche sul terzo mandato reso possibile da una modifica alla legge elettorale approvata dal Consiglio regionale lo scorso 17 febbraio, sono per Comi un falso problema:  “Non si tratta del terzo mandato ma del sesto, se si conta a partire dalla sua prima elezione come consigliere regionale. Sono ben 30 anni di presenza in Regione, è ora che si faccia da parte”.

Lega, “Salvini accolto come una rockstar” Per il segretario nazionale delle Marche della Lega Nord Luca Ridolfo Paolini, le dimissioni dei cinque assessori sono una farsa. Paolini non usa mezzi termini, e si dice sicuro che gli elettori marchigiani siano d’accordo con lui e la Lega. La conferma dice, arriva dalla visita di Matteo Salvini “accolto come una rockstar” ad Ancona. Paolini ha accettato di fare un passo indietro a favore di Francesco Acquaroli, unendo la lista della Lega a quella di Fdi-An.

Il candidato del Movimento cinque stelle Gianni Maggi bolla come “teatrino della politica, le dimissioni dei cinque assessori che prima hanno appoggiato Gian Mario Spacca e  poi si sono dimessi a trenta giorni dalle elezioni”. Ma il Movimento cinque stelle si chiama fuori , “noi non speculiamo su queste vicende vergognose, noi lavoriamo per il bene delle Marche”.

La sinistra e la destra corrono da sole. Edoardo Mentrasti è il candidato presidente della lista ” Sinistra Unita – Altre Marche” che unisce Sel, Partito comunista italiano, Rifondazione comunista e Altra europa con Tsipras. Anconetano, 59 anni ex coordinatore di Sel, Mentrasti si scaglia contro le politiche dell’attuale amministrazione regionale colpevole di aver sottovalutato gli effetti della crisi economica e di non aver predisposto ammortizzatori sociali adeguati  agli effetti nefasti della recessione che ha colpito tutto il territorio marchigiano. Dalla parte opposta Fratelli d’Italia e An hanno scelto di presentare un loro candidato, il sindaco di Potenza Picena Francesco Acquaroli. Vicino a sostenere la lista Spacca, il partito di Giorgia Meloni  ha cambiato idea per la mancanza di segnali di discontinuità rispetto al passato.

(Aggiornato al 6 maggio 2015)

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Expo Montefeltro, Pietro Marcolini: “Tempi molto risicati per il padiglione” http://ifg.uniurb.it/2015/04/26/ducato-online/expo-montefeltro-pietro-marcolini-tempi-molto-risicati-per-il-padiglione/72489/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/26/ducato-online/expo-montefeltro-pietro-marcolini-tempi-molto-risicati-per-il-padiglione/72489/#comments Sun, 26 Apr 2015 10:52:39 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72489 LEGGI Padiglione Expo, Gambini: "Stiamo lavorando"]]> Pietro Marcolini

Pietro Marcolini

URBINO – Il valzer del padiglione Montefeltro: tra idee tardive e tempi molto risicati. Maurizio Gambini venerdì scorso ha confermato che la sua squadra sta lavorando per portare ad Expo uno spazio dedicato al Montefeltro, idea lanciata dall’assessore alla rivoluzione Vittorio Sgarbi. L’assessore regionale al bilancio e alla cultura, Pietro Marcolini, sembra però scettico sulla fattibilità del progetto: “L’intenzione ci è stata dichiarata dagli amministratori. Quello che concretamente si può fare per ora è piuttosto limitato”, ha commentato Marcolini sentito dal Ducato durante l’ultimo giorno di Festival del giornalismo culturale a Fano.

“Mi pare una buona idea, non so se tardiva – continua – non so se ci saranno i tempi materiali per organizzarla. La regione Marche dal 28 maggio sarà a Milano quindi i tempi sono molto risicati”. Insomma l’idea c’è ma potrebbero rimanere soltanto negli annunci della politica. Gambini, di ritorno dagli Stati Uniti, aveva auspicato che la propria squadra avesse continuato a lavorare per creare una “grande possibilità di promozione e di incontro per il territorio”. Solo dopo l’inaugurazione dell’esposizione mondiale, fissata per il 1 maggio, si capirà se il Montefeltro entrerà ad Expo dalla porta principale, con un padiglione dedicato, oppure da quella ‘di servizio’, all’interno delle spazio della regione Marche.

Le dimissioni annunciate. Domani invece sarà il giorno della consegna delle dimissioni dei cinque assessori regionali ‘democrat’: Antonio Canzian, Sara Giannini, Marco Luchetti, Almerino Mezzolani e lo stesso Pietro Marcolini. L’intenzione è di approvare domani (lunedì 27 aprile) l’ultimo atto di amministrazione attiva “poi ci dimettiamo”. È l’assessore regionale al bilancio e alla cultura a entrare nel merito dell’ultimo atto che porteranno avanti i cinque ‘dem’ dimissionari: “Siamo riusciti ad ottenere 30 milioni di euro che distribuiremo a comuni (22,5 milioni) e provincie (7,5 milioni). Noi abbiamo chiesto che venisse convocata la giunta per domani proprio per questo ultimo atto: una delibera che riguarda il patto di stabilità. Quindi noi domani mattina ci presenteremo anche se non mi pare che a tutt’oggi sia arrivata la convocazione urgente che noi abbiamo chiesto due giorni fa. Solo domani – continua Marcolini – vedremo materialmente se la giunta verrà convocata o no”.

Poi attacca il presidente Gian Mario Spacca: “Se non verrà convocata la giunta è del tutto evidente la strumentalità del rinvio. Il presidente gioca al rinvio. Lui si dice impegnato al ministero dell’economia, ma questo è un impegno che già era conosciuto e bisognava delegare o organizzarsi diversamente. Comunque noi con senso di responsabilità estremo abbiamo lavorato per assicurare a famiglie e imprese nuovi 30 milioni. Depositiamo l’atto che è perfetto e che quindi può essere approvato e poi ci dimettiamo”.

Le dimissioni comunque non daranno uno scossone al governo regionale. A poco più di un mese dalle elezioni infatti il presidente potrebbe portare avanti solo atti di ordinaria amministrazione che non richiedono la maggioranza in giunta. Con il consiglio già sciolto e convocabile solamente per atti indifferibili e urgenti, quello delle dimissioni “è un gesto politico. È un atto di distinzione politica e di interruzione dell’attività amministrativa – afferma l’assessore regionale – ovviamente per legge la giunta e il consiglio sono in attività ordinaria e quindi l’amministrazione riguarderà solamente gli atti indifferibili e urgenti. Con le nostre dimissioni vogliamo segnare una distinzione di responsabilità politica: c’era bisogno di stigmatizzare un presidente che dopo essere stato eletto con una maggioranza di centrosinistra, di cui per altro il Pd è in larghissima parte, fa una scelta di accordo con gli avversari politici”.

Effetto boomerang. La nuova legge elettorale per la regione, quella che permette a Spacca di poter partecipare alla corsa per il suo terzo mandato, è stata votata anche dai consiglieri del Partito democratico. Una legge che, allo stato attuale delle alleanze, sembra ritorcersi contro allo stesso Pd. “Il nostro giudizio sul terzo mandato è politico prima ancora che istituzionale – termina Marcolini – la legge elettorale non conosce una strumentalità. È stata votata a larghissima maggioranza. Il presidente nega di aver ordito un’alleanza con Forza Italia fino a pochi giorni fa. Dalla presentazione, nel mese di luglio, di Marche 2020 ha sempre negato l’idea di volersi alleare con il centrodestra. È una novità degli ultimi giorni. Lui si è riparato dietro ad atti formali che fino a pochi giorni fa non ci sono stati. L’appoggio alla legge elettorale prescinde da questa questione ”.

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Gambini: “Padiglione Montefeltro a Expo 2015: Sgarbi ci sta lavorando” http://ifg.uniurb.it/2015/04/24/ducato-online/gambini-padiglione-montefeltro-a-expo-2015-sgarbi-ci-sta-lavorando/72051/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/24/ducato-online/gambini-padiglione-montefeltro-a-expo-2015-sgarbi-ci-sta-lavorando/72051/#comments Fri, 24 Apr 2015 21:40:28 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=72051 VIDEO Il sindaco ha spiegato al Ducato come l'idea di dedicare uno spazio al territorio di Urbino e dintorni sia ancora in piedi: "Sgarbi e gli altri assessori sono all'opera". Gambini si prepara anche al confronto con gli studenti sull'ordinanza anti-alcool e chiude sui fondi a cultura e turismo: "Aumenteranno".]]> Maurizio Gambini, sindaco di Urbino

Maurizio Gambini, sindaco di Urbino

URBINO – L’idea di un padiglione dedicato al territorio del Montefeltro a Expo 2015 non è tramontata. A pochi giorni dall’inaugurazione, il sindaco Maurizio Gambini conferma come il Comune stia continuando a lavorarci.

Intervistato dal Ducato a margine della seconda giornata del Festival del giornalismo culturale, il primo cittadino ha anche affrontato il tema della denuncia allo Stato, smorzando però i toni della polemica. Dopo l’esondazione del Foglia dello scorso febbraio, il sindaco di Urbino aveva dichiarato di voler far causa allo stato colpevole di aver provocato un danno erariale togliendo risorse alla province lasciando però inalterate le deleghe.

Ora il primo cittadino ducale definisce meglio la questione: “C’è stato un fraintendimento. Mi sono espresso male ma l’esondazione del Foglia e il danno erariale non stanno insieme. L’esondazione è responsabilità del Consorzio Valle del Foglia che gestisce la diga, mentre vogliamo chiedere i danni allo Stato per quello che sta accadendo attualmente con le risorse azzerate (alle Province ndr) e i doveri lasciati inalterati. Come consiglio provinciale su mia proposta abbiamo fatto una delibera in merito”.

Ordinanza antialcool. Altro tema di stretta attualità a Urbino nelle prossime settimane è l’istituzione del tavolo di consultazione tra studenti, Ersu, università e appunto il Comune per discutere dell’ordinanza antialcool entrata nel regolamento comunale. Doveva essere nato lo scorso 27 gennaio ma per una serie di problemi, come l’assenza del presidente del consiglio degli studenti, i mesi sono trascorsi senza che il tavolo venisse aperto. Ora la data fissata per l’incontro è lunedì 4 maggio: “Apriamo questo tavolo un po’ in ritardo per ragionare in modo costruttivo sulla concessione di spazi agli studenti”, spiega Gambini. “L’ordinanza non comporta che la città non debba essere vissuta dagli studenti, ma solo che ci deve essere rispetto per tutti”.

Bilancio. Una delle novità più importanti del bilancio preventivo del Comune riguarda le spese per manifestazioni culturali, che aumentano da 10.000 a 80.000 euro. “Dobbiamo necessariamente puntura su cultura e turismo – commenta il sindaco – e la tassa di soggiorno che entrerà in vigore giustifica questo aumento. Anzi spero in futuro di aumentare di molto le risorse per il settore cultura”.

Expo. A proposito del padiglione dedicato al Montefeltro, annunciato dall’assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi, Gambini conferma che l’idea è ancora realizzabile: “Ci stiamo lavorando, spero che possa essere una grande occasione di incontro e promozione per tutto il territorio”. “Negli ultimi giorni sono stato negli Usa (per la consegna dell’Urbino press Award ndr) e spero che Sgarbi e gli altri assessori abbiano continuato a lavorarci”. I tempi, però, sembrano molto stretti: L’esposizione mondiale inizierà il primo maggio. Meno di una settimana per preparare un padiglione che difficilmente potrà essere pronto nei primi giorni di maggio.


Immagini: Ilenia Inguì
Intervista: Giorgio Pinotti

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Marche, 21 consiglieri chiedono le dimissioni di Spacca. Il Pd: “Si vergogni”. Lui: “Non lascio” http://ifg.uniurb.it/2015/04/22/ducato-online/marche-assessori-pd-chiedono-dimissioni-di-spacca-ora-con-forza-italia-dovrebbe-vergognarsi/71387/ http://ifg.uniurb.it/2015/04/22/ducato-online/marche-assessori-pd-chiedono-dimissioni-di-spacca-ora-con-forza-italia-dovrebbe-vergognarsi/71387/#comments Wed, 22 Apr 2015 08:14:54 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=71387 Il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca

Il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca

ANCONA – La richiesta di dimissioni del Presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca è stata formalmente presentata oggi alle 15.00 dal capogruppo del Pd Mirco Ricci. Si tratta di una mozione di sfiducia firmata da 21 consiglieri che fanno parte delle liste che finora hanno sostenuto il presidente. Questo accade mentre il governo, decidendo di non impugnare la legge elettorale, ha rinunciato a opporsi alla candidatura di Spacca per il terzo mandato alla presidenza della regione Marche.

Spacca ha scelto di affidare la sua replica al profilo Facebook: “E’  il Pd che ha offeso e continua ad offendere i cittadini anche in queste ore”. La rottura con il suo ex partito è netta: “Il centrosinistra nelle Marche è deflagrato e ora non c’è più”. Infine, ribadisce quel che tutti si aspettavano: “Continueremo l’azione di governo”. Quindi, niente dimissioni.

L’intenzione di firmare un documento di sfiducia da parte dei consiglieri era stata annunciata ieri in conferenza stampa. Non hanno preso parte all’iniziativa solo gli appartenenti a Marche2020 (la lista del presidente uscente alle prossime regionali). “Auspichiamo che il presidente – si legge nel comunicato stampa – tradito il mandato popolare rimetta il suo ruolo e affidi la gestione ordinaria alla Giunta regionale. Diversamente gli assessori regionali rassegneranno le proprie dimissioni”. Si tratta dei democratici Antonio Canzian, Sara Giannini, Marco Luchetti, Almerino Mezzolani e Pietro Marcolini.

Nel caso Spacca restasse al suo posto e i cinque assessori si dimettessero, a poco più di un mese dalle elezioni regionali il Presidente potrebbe portare avanti solo atti di ordinaria amministrazione, che non richiedono la maggioranza in giunta.  Si tratterebbe comunque di un atto politico, visto che il Consiglio regionale è già sciolto e, come riporta l’Ansa, è convocabile solamente “per atti indifferibili e urgenti”.

“Non possiamo fingere che il nostro presidente – ha dichiarato ieri il segretario regionale del Pd Francesco Comi – non sia oggi il candidato di Forza Italia e del Nuovo Centro Destra. Abbiamo resistito al nostro posto finora per portare avanti l’amministrazione, perché lo dovevamo ai cittadini. La candidatura di Spacca col centro-destra è un’offesa a tutti gli elettori, di qualsiasi colore, perché mina la credibilità di tutta la politica, oltre alla sua personale”. Non ci va leggero il segretario, e prosegue: “Spacca dovrebbe vergognarsi per non essersi dimesso. Non so che soddisfazione possa trarre dall’apparire un fantoccio. La sua volontà di restare ancorato allo scranno è ridicola. La sua unica motivazione è un attaccamento personale al ruolo che ricopre”.

Pezzo aggiornato il 22/04 alle 16.00

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