il Ducato » Dossier http://ifg.uniurb.it testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino Mon, 01 Jun 2015 01:40:19 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.5 testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato no testata online dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino il Ducato » Dossier http://ifg.uniurb.it/wp-content/plugins/powerpress/rss_default.jpg http://ifg.uniurb.it/categorie/strumenti/dossier/ Troppi documenti segreti: la Fnsi per la libertà di conoscere http://ifg.uniurb.it/2010/01/26/ducato-online/troppi-documenti-segreti-la-fnsi-per-la-liberta-di-conoscere/903/ http://ifg.uniurb.it/2010/01/26/ducato-online/troppi-documenti-segreti-la-fnsi-per-la-liberta-di-conoscere/903/#comments Tue, 26 Jan 2010 12:13:42 +0000 http://ifg.uniurb.it/?p=903

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Libertà di informare, possibilità di conoscere. Conoscere i documenti ufficiali, conoscere i dati. Negli Stati Uniti d’America c’è una legge che lo consente. Si chiama Freedom of Information Act (Foia), è comparso per la prima volta in Svezia e Finlandia dopo la seconda guerra mondiale ed è stato emanato il 4 luglio 1966 dal presidente americano Lyndon Baines Johnson. Si tratta di una legge fondamentale anche per l’attività giornalistica, perché consente l’accesso totale o parziale ai documenti della pubblica amministrazione, permettendo a chiunque di sapere come operano governo, regioni, comune, asl e scuole, solo per fare degli esempi.

In Italia una legge del genere non esiste, ma qualcosa inizia a smuoversi. Il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana Roberto Natale ha annunciato al Ducato Online che il sindacato dei giornalisti ha dato il via a un gruppo di lavoro con l’obiettivo di promuovere un’iniziativa pubblica su questo tema.

“C’è un problema di segretezza eccessiva nell’informazione italiana – ha evidenziato Natale – un uso del segreto di stato eccessivo e di tutte le barriere che le amministrazioni frappongono tra il lavoro del cronista e il diritto dei cittadini a essere informati”. “Vogliamo usare l’esempio del Foia da un lato come leva per permettere a noi giornalisti di fare meglio il nostro lavoro, dall’altro come strumento per rendere più interessanti i nostri prodotti per i lettori, dato che in Italia c’è un problema di scarso appeal dei giornali”, ha continuato il presidente.

Secondo Natale è ancora presto per dire se ci sarà bisogno di un intervento di tipo legislativo. In primo luogo, il gruppo di lavoro della Fnsi valuterà la normativa vigente e tenterà di farla applicare con maggiore incisività e sistematicità. Solo in un secondo momento si prenderà in considerazione “la possibilità di chiedere che qualche legge cambi”.

Il principio alla base del Foia è la trasparenza: i cittadini devono essere messi nelle condizioni di conoscere gli atti dell’amministrazione pubblica, di modo da giudicare il suo operato sulla base della verità dei fatti. Il caso più noto di ricorso a questo strumento negli Usa è quello che ha consentito, con l’autorizzazione del presidente Barack Obama, la pubblicazione dei Memorandum governativi sui metodi duri di interrogatorio di sospetti terroristi da parte di agenti della Cia.

Il 10 gennaio scorso, i siti Giornalismo e Democrazia e Lsdi hanno pubblicato la traduzione integrale del Memorandum, poco nota nel nostro paese. Questa è stata l’occasione per parlare del Foia, illustrare le sue potenzialità e avanzare la proposta di introdurlo in Italia.

Lo spunto del dibattito è partito da una tesi di laurea intitolata “Freedom of Information Act (Foia), l’accesso ai documenti del governo federale statunitense alla portata di tutti”, scritta dal giovane ricercatore dell’Università di Padova Fabio Friso.  Lo studioso ha proposto di aprire le porte degli archivi governativi a chiunque sia interessato ad avere conoscenza del modo di operare del governo e di tutte le istituzioni pubbliche. Proposta che è stata subito raccolta e salutata con entusiasmo dalla redazione di Lsdi. Proposta dedicata a tutti quei cittadini che vogliono costruirsi una propria opinione su ciò che accade nel paese.

Per offrire una prima base di discussione in proposito il Ducato Online ha raccolto in un servizio speciale documentazione ed opinioni: la situazione in Italia, negli Stati Uniti e nel resto del mondo, una raccolta di opinioni e una dettagliata guida alla Rete. Basta cliccare sul menu in alto.

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Il servizio è stato curato dalla Redazione del Ducato Online:

Coordinamento redazionale: Francesco Ciaraffo, Fabio Gobbi, Giorgio Mottola

Coordinamento iconografico: Simone Celli, Luca Fabbri, Matteo Finco, Federico Maselli

Informazioni Italia: Claudia Banchelli, Ernesto Pagano, Silvia Saccomanno, Giulia Torbidoni, Veronica Ulivieri

Informazioni Usa: Giulia Agostinelli, Federico Dell’Aquila, Daniele Ferro, Ylenia Mariani

Informazioni resto del mondo: Chiara Battaglia, Alice Cason, Brunella Di Martino, Michele Mastrangelo, Emiliana Pontecorvo, Luca Rossi, Chiara Zappalà

Quarant’anni di inchieste: Lorenzo Allegrini, Giorgio Bernardini, Giovanni Pasimeni, Andrea Tempestini

Interviste: Giorgio Bernardini, Annalice Furfari, Luca Rossi, Silvia Saccomanno

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Il Progetto Einaudi-Albertini per l’indipendenza dei media http://ifg.uniurb.it/2009/03/26/strumenti/eventi/progetto-einaudi-albertini/143/ http://ifg.uniurb.it/2009/03/26/strumenti/eventi/progetto-einaudi-albertini/143/#comments Thu, 26 Mar 2009 19:17:19 +0000 http://ifg.uniurb.it/blog/?p=143

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L’Italia si è fermata anche perché non c’è un’opinione pubblica. La tesi è  stata al centro di un dibattito vivace negli ultimi mesi e ha rilanciato un tema di fondo: l’indipendenza dei mezzi di comunicazione nel nostro Paese. Indipendenza dalla politica, indipendenza dagli interessi economici e finanziari che non siano indirizzati alla promozione dell’informazione.

Il tema ha una valenza politica di fondo, perché non c’è democrazia senza informazione indipendente. Inoltre richiama progetti e proposte che risalgono molto indietro nella storia italiana. Due sono i nomi che possono essere presi come punti di riferimento: Luigi Albertini e Luigi Einaudi. Il primo scambio di idee tra i due risale addirittura al 1926, quando Albertini era stato appena costretto dal regime fascista a dimettersi dalla direzione del Corriere. Ma Einaudi ripropose la questione fin dal ’45, appena ristabilita la democrazia in Italia.

Alla base dell’idea di Einaudi la convinzione che “non esiste e non esisterà mai alcun rimedio legale atto a garantire l’indipendenza della stampa quotidiana”. Coerentemente con la sua filosofia liberale, era convinto che fossero i privati a dover trovare gli strumenti per garantire l’indipendenza e l’informazione. Per fare questo si richiamava all’esperienza di un giornale britannico che a questo modello si è ispirato e ad esso deve una fortuna e un prestigio ancora oggi indiscussi: The Economist.

Sulla base di queste idee e nella convinzione che l’indipendenza dell’informazione sia il problema centrale non solo del sistema dei media italiani ma anche della politica, la Scuola di giornalismo di Urbino in collaborazione con l’Università ha promosso una serie di iniziative sotto il titolo “Progetto Einaudi-Albertini per l’indipendenza dei media“.

Una prima fase del progetto si è sviluppata in due intense giornate (16 e 17 marzo) su quattro tavoli di dibattito con docenti universitari, giornalisti studiosi esperti, direttori di scuole di giornalismo. È stata usata la formula “Progetto Einaudi-Albertini” perché c’è l’intenzione di considerare questo avvio di discussione soltanto come un punto di partenza. Per esempio una seconda iniziativa è c’è stata il 23 marzo e altre ancora ne seguiranno.

I nostri servizi

L’indipendenza del giornalismo secondo Valerio Onida
“Stampa, troppe pressioni”

Le diverse soluzioni per l’autonomia
Quali tutele in Europa

Intervista allo storico del giornalismo Nicola Tranfaglia
“Italia? Peggio del terzo mondo”

Intervista ad Alberto Papuzzi
L’orizzonte dell’indipendenza

Il video di Daniele Manca (Corriere)
“Aumenta l’irrilevanza della carta stampata”


Servizi collegati:

Progetto Einaudi-Albertini
La fotogalleria dell’evento
Lo speciale televisivo
Diretta web della prima giornata
Il mini-sito con le schede dei partecipanti

Guida alla rete:

Università degli Studi di Urbino
Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino

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