Un terzo dello stipendio risparmiato e il pendolare sceglie la bici


Pubblicato il 28/04/2014                          
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Patrizia Barulli e Luca Iaquinta abitano a Pesaro ma non si conoscono. Lei è un’impiegata di 53 anni con lunghi capelli biondi e ricci. Lui ha 25 anni e ha appena iniziato uno stage post laurea in un’azienda pubblicitaria. Entrambi sono pendolari su due ruote. Entrambi hanno scelto di lasciare la macchina in garage e rispolverare le biciclette che per anni era rimasta chiusa in cantina.

patriziaPatrizia ogni mattina parte di casa con la sua bicicletta viola per andare in ufficio [vedi foto]. Fa sempre lo stesso percorso, passa sotto il viale alberato, costeggia una chiesa e poi l’ultimo tratto di strada che la porta a destinazione.

“Fino a sei anni fa – racconta – usavo la bicicletta solo durante le ferie estive per andare al mare. Da qualche anno invece, ho riscoperto il piacere di pedalare anche per andare al lavoro”. Come lei a Pesaro il 30 per cento dei residenti ha fatto questa scelta. “Si risparmia sulla benzina – dice -  il parcheggio si trova più facilmente ed evito di rimanere bloccata nel traffico specialmente nell’ora di punta”.

Patrizia Barulli lavora da tre anni in ufficio a pochi passi dal centro storico dove gli unici posti macchina disponibili sono a pagamento. “Se dovessi pagare tutti i giorni il parcheggio  – aggiunge – spenderei quasi un terzo dello stipendio che guadagno. Poi spesso non è facile trovare un posto libero invece con la bicicletta parcheggio sotto l’ufficio ed evito di perdere tempo”.

Per 25 anni è stata impiegata in una fabbrica a Villa Fastiggi, un paese a cinque chilometri dal centro di Pesaro. Poi, nell’aprile 2009, l’azienda ha chiuso e lei si è ritrovata senza lavoro. “ Mandare avanti una famiglia con uno stipendio non era facile, in quel periodo lavorava solo mio marito mentre nostra figlia studiava all’estero. È stato così che ho cominciato a usare la bicicletta per i miei spostamenti , prima per risparmiare sui costi della benzina poi è diventata un’abitudine. Ora è una comodità alla quale non posso rinunciare neanche per andare a fare la spesa”.

Patrizia non è l’unica che usa la bicicletta nella sua famiglia. “Mio marito lavora fuori Pesaro, a 12 chilometri da casa, quindi per spostarsi usa la macchina. Nel tempo libero invece ci spostiamo in bicicletta soprattutto d’estate. Potremmo tranquillamente sospendere l’assicurazione della macchina nei mesi estivi – scherza – perché in estate ci dimentichiamo perfino di averla”.

La storia di Luca Iaquinta è diversa. Da poco laureato in Scienze della Comunicazione e spera di diventare un organizzatore di eventi. Quando lo abbiamo incontrato era da tre mesi stagista in un agenzia pubblicitaria, con uno stipendio che copriva appena le spese, ma fortunatamente poteva raggiungere il lavoro anche senza auto.

Proprio sotto casa passa una delle 11 linee della Bicipolitana che lo portava fino al posto di lavoro. “Uso la bicicletta perché è più comoda e con la pista ciclabile arrivo in ufficio in pochi minuti, non ne faccio una questione di denaro ma di tempo risparmiato”. Anche lui ogni mattina fa lo stesso percorso, passa davanti una scuola elementare poi imbocca il sottopasso che in pochi minuti lo porta direttamente sotto lo studio. “Ci impiego più tempo a inchiavare la bicicletta che ad arrivare in ufficio” dice ridendo.

A Iaquinta piace pedalare anche nel tempo libero “Con i miei amici usciamo spesso in bicicletta, soprattutto in primavera e in estate. Ormai a Pesaro è diventata una tendenza usare la bicicletta, lo confermano i social network: appena c’è una bella giornata la mia bacheca si riempie di selfie fatti sulla pista ciclabile. D’estate ci sono molti locali notturni raggiungibili solo a piedi o in bicicletta, specialmente quelli sulla spiaggia. In quel periodo le piste ciclabili sono quasi più trafficate di notte rispetto al giorno”.

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