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Guida alla Rete sulla corsa alla Casa Bianca: la battaglia tra i candidati è anche online, a colpi di miliardi

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Agguerriti, persuasivi, convincenti, ma anche familiari e informali: sui siti dei candidati presidenziali del 2000 si può trovare di tutto, dalle biografie agli hobby, dalle idee ai progetti politici, dalle notizie sulla famiglia alle fotografie del cane di casa. Gli aspiranti alla Casa Bianca hanno investito molti soldi per le loro pagine web, pagando esperti della comunicazione in Rete per azzeccare la cybercampagna più adatta ai loro potenziali elettori, ma giurano che, alla fine dei conti, Internet è il mezzo più economico che esista.

Tra i siti dei candidati democratici, quello di Al Gore è sicuramente il più multimediale, con un video che racconta la sua storia e i clip delle sue campagne pubblicitarie. Il tutto disponibile anche in spagnolo, per strizzare l'occhio (lo fa perfino Bush) alle migliaia di possibili elettori ispanici. Bill Bradley è stato invece più originale: mentre era in gara, ha offerto perfino un "dinner party kit" per chi volesse organizzare una festa di sostegno per la sua candidatura.

Quanto ai repubblicani, sul sito del favorito George Bush jr. è possibile trovare il suo personale messaggio del giorno, i video dei vari "discorsi alla nazione" e soprattutto una lista completa dei suoi finanziatori. Gesto di apparente "trasparenza" che gli è valso molta pubblicità positiva. Ma che non è comunque servito a fargli guadagnare la fama di integerrimo antilobbysta che si è guadagnato il suo concorrente, John McCain, proprio grazie al suo sito.

Restano interessanti anche i siti dei candidati ritiratisi prematuramente: sulla home page di Elizabeth Dole, oltre all'annuncio ufficiale del suo ritiro, ci sono ancora le foto più significative della corsa elettorale, la storia delle sue battaglie e le sue parabole bibliche preferite. E per i curiosi, ecco le home page di Gary Bauer, Pat Buchanan, Steve Forbes, Orrin Hatch, Bob Smith e Dan Quayle.

Ma online si trovano anche siti satirici, "sboccati" e poco "politically correct", le cui prime vittime sono naturalmente Al Gore a George W. Bush. Siti rivelatori, come Opensecrets. E siti creativi, come Cagle.com, con vignette e caricature.

Per tornare al versante istituzionale, ecco ancora i siti dei due grandi partiti americani, quello repubblicano, che si basa soprattutto su attacchi anti-democratici, e per ora anti-Gore, e quello del partito democratico, che invece punta su una campagna di avvicinamento tra gli elettori e di valorizzazione delle realtà locali.

A dare loro battaglia ci sono poi i partiti più piccoli: il Libertarian Party, il Reform Party of Ross Perot, The Green Parties of North America, i socialdemocratici, l'American Nazi Party, l'American Indipendent Party e via via tutti gli altri.

Per chi vuole andare al di là della battaglia per le elezioni, ci sono invece i siti "storici" sui presidenti americani, fin dai tempi di Washington e Lincoln, come The American Presidency, con piccoli "documentari tascabili" e clip delle loro voci. E per finire con "l'altra metà della Casa Bianca", in Rete c'è anche la biblioteca delle first ladies, che coerentemente, ancora per poco, apre la sua homepage con le foto della visita di Hillary Clinton.

(27 marzo 2000)

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