Tecnologie e progetti per il
patrimonio culturale
di
Alfredo M. Ronchi
Professore di Computer Aided Design
al Politecnico di Milano e di Algoritmi e Strutture Dati
presso l'Università Statale di Milano.Coordinatore del
Segretariato Generale della Commissione Europea MEDICI
(Multimedia for Education and Employment through
Integrated Cultural Initiatives.
L'estensione
del concetto di patrimonio culturale a beni di diversa
natura, il rapporto tra la loro conservazione e la
relativa fruizione, pone nuove sfide come l'utilizzo
continuo di diverse banche dati in Rete, la creazione di
Dizionari sovranazionali e multilinguistici.
La rapida obsolescenza delle tecnologie impone inoltre
attenzione alla conservazione dei dati.
Ma l'aspetto che più coinvolge l'utente in Rete è
l'interfaccia e l'accesso semplice a tematiche e
contenuti difformi.
Premessa
Nel quadro generale delle innovazioni e trasformazioni
proposte dalla e-society, tema centrale di questa serie
di contributi, volgiamo ora la nostra attenzione al mondo
dei beni culturali; in particolare a musei, mostre e
mediateche.
Inquadriamo "storicamente" questo tema con un
rapido cenno ai principali eventi che hanno
caratterizzato l'evoluzione delle applicazioni di
Information Communication Technology dedicate ai Beni
Culturali. Risalendo ai primi anni '90 possiamo far
riferimento al progetto statunitense delle Super
Information Highways (1) ed al rapporto Bangemann che, in
parziale contrapposizione, presenta il modello Europeo
dell'Information Society (2).
Nel febbraio del 1995 la Commissione Europea organizza il
primo evento sulla Information Society in Brussels. Nel
corso dell'incontro si approva una lista di undici
progetti pilota destinati a tracciare le linee di
sviluppo della I.S. (3). Nel giugno del medesimo anno si
svolge ad Halifax il Summit Mondiale G7 che approva i
temi proposti e li fa propri. Tutto ciò porta ad una
prima serie di dimostrazioni pratiche realizzate nel
corso della Conferenza ISAD (Information Society and
Developing Countries - Midrand maggio 1996).
Nel corso di questa conferenza si selezionano quattro
progetti dimostrativi in rappresentanza delle quattro
principali sezioni identificate dal progetto Multimedia
Access to World Cultural Heritage (4).
Nel medesimo anno (1996) a complemento del quadro così
definito, nasce, su iniziativa congiunta dei Ministeri
degli Affari Esteri e dei Beni Culturali ed Ambientali
Italiani a cura della Direzione Generale XIII/B della
Commissione Europea, un protocollo d'intesa noto con il
nome di Multimedia Access to Europe's Cultural Heritage -
Memorandum of Understanding.
Il documento di riferimento è sostanzialmente una
dichiarazione d'intenti siglata inizialmente da circa 240
musei ed istituzioni. In tale contesto si sviluppa la
consapevolezza di un possibile approccio organico all'uso
del multimedia e più in generale della ICT (5) in campo
culturale.
Il Memorandum o semplicemente "MoU", come viene
chiamato in gergo, può essere a ragione considerato
l'atto costitutivo della "società dell'informazione
per il patrimonio culturale" Europeo.
Patrimonio culturale
Prima di affrontare la descrizione del rapporto tra
patrimonio culturale e tecnologia cerchiamo di definire a
quale classi di oggetti associamo il termine
"patrimonio culturale".
Parlando di "patrimonio culturale" il pensiero
corre immediatamente ad opere d'arte quali quadri,
affreschi, sculture ed talvolta ad edifici monumentali,
così facendo in effetti trascuriamo buona parte del
patrimonio artistico e la maggior parte del patrimonio
culturale (6).
Se valutiamo il puro punto di vista legislativo possiamo
considerare potenzialmente tutelato tutto quanto è stato
realizzato dall'uomo più di mezzo secolo fa. Entrano
quindi oggi a far parte dei beni da tutelare anche i
primi apparecchi radio in materia plastica, le automobili
del dopoguerra ed i primi elaboratori elettronici (7).
Volendo generalizzare l'approccio, i "beni" di
cui occuparsi possono, già da oggi, spaziare dallo scavo
archeologico ai blue jeans passando per gli affreschi ed
i prodotti del Industrial Design.
In aggiunta se ci riferiamo in particolare alle raccolte
etnografiche, non solo le fotografie, oramai da quasi
mezzo secolo a pieno titolo tutelate, ma anche i filmati
e le registrazioni video televisive costituiscono una
insostituibile fonte di informazioni da conservare e
trasmettere ai posteri. Prepariamoci quindi a nuove
tipologie di raccolte e di conseguenza valutiamo, in
aggiunta a quelle tradizionali, nuove modalità di
conservazione e presentazione (8). Tracciati i nuovi
confini del patrimonio da tutelare riportiamo il
"focus" sui soggetti tradizionalmente ospitati
da musei e raccolte.
Tecnologie per la Conservazione
Vari e numerosi sono i contributi forniti dalla ICT (9)
alla conservazione delle opere, si spazia
dall'acquisizione ed analisi dei dati, al restauro, alla
creazione della copia digitale per giungere sino alla
catalogazione, momento di conclusivo della costituzione
di una raccolta.
Numerose applicazioni sono state dedicate, nel corso
degli ultimi anni, all'acquisizione delle informazioni
operando sia nelle due sia nelle tre dimensioni. Progetti
quali lo scanner VASARI, nato da un consorzio europeo cui
partecipava anche l'Italia, e la Laser Camera del
"National Research Council" Canadese
rappresentano due soluzioni di riferimento per queste
problematiche.
In altri casi é sufficiente utilizzare apparecchiature
commerciali per l'acquisizione di immagini o modelli (10)
per ottenere un'eccellente risultato.
Chiaramente uno degli elementi discriminanti é
costituito dal processo di acquisizione stesso che
consiste nella "digitalizzazione" dell'oggetto,
vale a dire nella riduzione a modello numerico discreto
del continuum costituente l'opera. La discretizzazione
del continuum implica, in generale, il concetto di
risoluzione del più piccolo volume solido, della più
piccola porzione d'immagine ed anche di fedeltà nella
riproduzione del colore.
Per questo motivo, con le tecnologie attuali, occorre
distinguere tra acquisizioni finalizzate alla
"fotografia" di un particolare stato di
conservazione dell'opera ed acquisizioni destinate a
fornire un'accettabile rappresentazione dell'originale
destinate ad essere utilizzate a fini divulgativi in
sostituzione dell'opera stessa (12).
Da queste considerazioni nasce l'idea di creare banche
dati destinate a costituire un riferimento perenne dello
stato di conservazione del bene. Tali informazioni
consentono di valutare con accuratezza il profilo di
invecchiamento di un opera d'arte soggetta a frequenti
spostamenti o condizioni ambientali disagiate, in altri
casi possono essere utilizzate per simulare operazioni di
restauro "virtuale" (12).
Nasce parimenti il discusso concetto di "originale
digitale" (13) a significare un clone dell'opera in
grado di preservare l'originale sostituendovisi nell'uso
quotidiano, si pensi alle copie anastatiche di codici e
palinsesti o alle copie di opere scultoree realizzate con
plotter 3D (14).
Il momento sembra propizio per tali investimenti tant'è
che numerose raccolte sono già state
"digitalizzate", spesso limitandosi al profilo
prestazionale di base, approfittando delle usuali
campagne fotografiche estese al formato digitale (15).
Analogamente si é operato per gli oggetti
tridimensionali, quali statue e monumenti, al fine di
costituire una copia di riferimento delle sculture
particolarmente esposte al degrado ambientale (16).
Nel corso degli ultimi decenni sono state sperimentate
numerose applicazioni dalla catalogazione alla
preservazione dell'originale attraverso la copia digitale
(17).
Queste campagne hanno costituito significative banche
dati frutto di un lungo lavoro di messa a punto degli
archivi e caricamento dei dati.
I tempi di realizzazione dei progetti sono stati in
alcuni casi così significativi da includere nel
frattempo uno o più aggiornamenti degli standard di
archiviazione e delle soluzioni tecnologiche.
Dalle prime banche dati, destinate a sostituire i
raccoglitori di schede cartacee offrendo numerosi servizi
aggiuntivi, si é passati alle banche dati multimediali
in grado di custodire non solo i dati di natura testuale
ma anche varie forme di riproduzione digitale dell'opera.
Il Ministero dei Beni Culturali ed in particolare uno dei
suoi principali Istituti, l'Istituto Centrale per il
Catalogo (18) ha più volte sottolineato l'importante
funzione svolta dalla catalogazione e la necessità di
coordinare questa azione anche a livello sovranazionale
cooperando con istituzioni quali ad esempio l'archivio di
Marburg (D), l'Allgemeine Künster Lexicon di Lipsia (D),
Museums Documentation Association (MDA UK) ed altre
ancora.
A questo proposito il progetto G8 numero due dedicato
all'interoperabilità dei sistemi trova riscontro nella
reale necessità di definire se non uno standard globale
di catalogazione almeno delle soluzioni che rendano
confrontabili dati omologhi e compatibili le relative
tecnologie di archiviazione informatizzata.
Classificazione comparata
Direttamente collegate a queste istanze troviamo la
classificazione comparata: un oggetto elencato sotto una
particolare voce presso l'archivio di Marburg compare con
una differente classificazione in un altro archivio, come
riunificare i dati? Uno dei primi esperimenti di
classificazione comparata è stato applicato ai due
principali sistemi di classificazione visiva
"Iconclass" e "Art and Architectural
Thesaurus".
In generale esistono ad oggi più di 950 differenti
sistemi di classificazione in uso nel mondo.
Strettamente connesso con la classificazione troviamo la
necessità di ricorrere a terminologie standard
preferibilmente appartenenti a dizionari chiusi o
semi-aperti. Nascono quindi i tesauri ed a livello
sovranazionale i tesauri multilinguistici.
I tesauri multilinguistici sono strumenti indispensabili
per eseguire ricerche su banche dati internazionali
conservando congruenza rispetto all'obiettivo
dell'interrogazione.
Strutture dati ed inter-operabilità
Le problematiche relative ai sistemi di archiviazione
delle informazioni sono centrali per il settore dei Beni
Culturali. Non solo in quanto in generale l'opera di
catalogazione comunque sia realizzata rappresenta un
momento di grande importanza nel processo di gestione dei
beni ma anche, ed a maggior ragione, in quanto le
tecnologie informatiche attualmente in uso indirizzano
verso la gestione strutturata del dato.
Sfiorando l'ossimoro possiamo dire che dobbiamo
"nascondere" i dati per poterli poi ritrovare
con maggior efficienza.
L'organizzazione delle informazioni all'interno di Data
Base Management Systems, siano essi di tipo relazionale o
ad oggetti, è ancor oggi una operazione estremamente
utile sia per insiemi di informazioni facilmente
riconducibili a strutture dati ben codificate (es.
catalogazione schede reperti artistici) sia per
informazioni solitamente non strutturate (es. pagine
web).
Nel progettare Musei Virtuali o Reti di Musei Virtuali
occorre tenere nella dovuta considerazione il fatto che
un grande lavoro di catalogazione è già stato
realizzato in tutto o in parte da istituzioni e musei
pertanto non è ipotizzabile non riutilizzare tale
investimento.
Questo dato di fatto porta, per contro, a dover
affrontare problematiche relative all'interoperabilità
fra banche dati.
Tali problematiche possono manifestarsi in fase di
accesso alle banche dati Beni Culturali quando queste
ultime sono state realizzate utilizzando piattaforme
hard/soft differenti dalla soluzione correntemente
implementata per erogare il servizio. Possono peraltro
assommarsi problemi relativi alla gestione di differenti
strutture dati riferite, ciascuna ad una particolare
famiglia di beni o nel caso tipico dei musei in rete
posso trovarmi di fronte ad una serie di basi dati
eterogenee, sia per struttura che per tecnologia,
distribuite su una rete territoriale estesa.
Alcuni dei nodi da sciogliere relativamente alle
strutture dati riguardano la "mappatura" di una
struttura dati su un'altra struttura dati, l'uso di un
comune tesauro multilinguistico nell'espletare le
operazioni di data retrival, il ricorso o meno all'uso di
meta-database (19) per aggiungere funzionalità al motore
di ricerca ed altro ancora (20).
Soluzioni comunemente adottate per questo genere di
problematiche si basano su alcuni tracciati consolidati
per le basi informative. Di particolare interesse la
soluzione sviluppata dal gruppo di lavoro della OCLC, il
Dublin Core ed il grande lavoro di consolidamento dati
effettuato recentemente dal Canadian Heritage Information
Network.
Nel campo delle soluzioni di interoperabilità si
riconoscono i contributi forniti dai consorzi CIMI, CHIO,
MOSAIC ed AMICO.
Manutenzione delle grandi banche dati
Direttamente riconducibile alla notevole quantità di
dati da archiviare troviamo la necessità di valutare
oggettivamente un problema sino ad oggi ampiamente
sottovalutato, vale a dire la conservazione per lunghi
periodi di tempo dell'informazione digitale.
Questa tematica porta a dover considerare due aspetti, da
un lato l'obsolescenza tecnologica, dall'altro la
"temporaneità" dei supporti cosiddetti
"permanenti".
L'orologio biologico dell'ICT considera tempi assai più
brevi di quelli considerati nel mondo dei beni culturali.
Un soluzione di straordinaria longevità quale la coppia
PC/DOS in auge da quasi vent'anni rappresenta una fugace
apparizione se paragonato al tempo di permanenza dei
documenti negli archivi di stato.
I dischi a tecnologia magnetica sopravvivono privi di
malfunzionamenti per migliaia di ore ma non-così a lungo
da poter essere considerati "permanenti" a
questi fini. Deriva da questo un insieme di problematiche
che solo recentemente ha trovato giusta considerazione.
Strumenti di navigazione, interfacce e metafore
Gli strumenti di navigazione costituiscono da un lato il
punto di forza di una soluzione informatica dall'altro
lato sono sicuramente la parte
"intercambiabile" di un progetto considerando
la rapida obsolescenza delle soluzioni d'interfaccia e
l'evoluzione delle capacità e dei gusti dell'utenza
stessa. Per rappresentare contenuti culturali sono state
utilizzate le "interfacce" utente più varie:
dalla classica struttura testuale con riferimenti e
collegamenti logici, all'interfaccia eminentemente
grafica realizzata in ambiente QTVR o VRML (21).
La classificazione delle interfacce e metafore di
navigazione utilizzate per i beni culturali è assai
varia e ricca di interessanti spunti. Dai primi
esperimenti nel campo della realtà virtuale con il
Padiglione d'Arte Contemporanea (1993) e la Basilica
Superiore di Assisi alle applicazioni on line su
Internet, Le Louvre e la Galleria d'Arte Moderna Ricci
Oddi (1995) fino al sito di Palazzo Grassi per giungere
in tempi recenti alla innovativa interfaccia di
navigazione dello Smithsonian "Revealing
Things" (22).
In questo contesto è utile notare che, per quanto siano
utili, anzi indispensabili i motori di ricerca e le
relative maschere di immissione delle parole chiave, il
processo di accesso alle informazioni basato sulla
possibilità di navigare nella struttura dati
"sfogliandone" i contenuti (browsing) può
rappresentare la vera chiave di successo anche per un
sito museale.
La possibilità di accedere alle informazioni in modo
libero e diretto, quasi involontario, ha sicuramente
contribuito in maniera determinante al successo del World
Wide Web eliminando la barriera rappresentata dalla
maschera di interrogazione di una banca dati. Seguendo
queste considerazioni una ricca serie di siti museali on
line ha optato per una doppia modalità di accesso al
dato: accesso diretto e navigazione.
Fruizione del patrimonio culturale
Indubbiamente l'ICT facilita la fruizione dei contenuti
del museo stesso potendo, ad esempio, offrire percorsi
esplorativi e conoscitivi progettati, in funzione dei
diversi profili d'utenza, da esperti di comunicazione o
di scienze cognitive.
Gli oggetti artistici e storici da esporre
(dall'architettura, alla scultura, dalla pittura, ai
reperti archeologici) possono essere presentati
avvalendosi di volta in volta delle tecnologie più
idonee. Nel caso dell'architettura, possono essere
utilizzate le tecniche di "modellazione" 3D, la
realtà virtuale, l'animazione, o il filmato digitale.
Mentre per la scultura può essere particolarmente
apprezzato il volume rendering. Sulla pittura, oltre
all'ovvio impiego di immagini digitali di qualità,
trovano applicazione le tecniche mutuate dagli effetti
speciali, come il morphing, le immagini a raggi X,
infrarosso, le variazioni cromatiche e le proiezioni
prospettiche, poiché offrono nuove ed interessanti
modalità di esplorazione delle opere.
Tutti questi strumenti non sono gadgets, ma strumenti
(tools) digitali per facilitare la conoscenza e lo studio
delle opere stesse, offrono al visitatore occasioni di
analisi in forma immediata. L'applicazione di queste
tecnologie al patrimonio culturale non intende in alcun
modo surrogare la fruizione diretta dell'opera né
ridurre l'universo artistico ad una specie di parco a
tema banalizzando i contenuti e gli approcci.
Gli obiettivi proposti sono invece una efficiente
catalogazione che non riproponga unicamente in chiave
elettronica la "storica" schedatura cartacea,
replicandone i metodi e l'aspetto, bensì un
insostituibile strumento di lavoro sia per il
conservatore sia per lo studioso ed anche per il comune
fruitore (23).
Ma la vera chiave di volta per una rivoluzione in questo
campo è sicuramente l'uso delle reti telematiche.
Infatti esse permettono di accedere ad un patrimonio
artistico sempre più vasto e ricco di relazioni grazie
alla relativa facilità di realizzazione di siti Web,
unitamente all'elevato grado di standardizzazione dei
formati e dei protocolli; il futuro della comunicazione
di presenta decisamente on-line.
In conseguenza di ciò, grazie a motori di ricerca
appositamente predisposti, si potrà accedere a
ricchissime banche dati museali (24), non solo con
ricerche tradizionali per indici invertiti e parole
chiave, ma anche per informazioni deboli (25),immagini,
modelli, temi, ecc. Tutto questo offrirà allo studioso
la possibilità di sviluppare indagini su grandi basi
dati in rete ricercando ad esempio tutti i dipinti
raffiguranti un determinato soggetto.
Si potrà così accedere alle informazioni relative alle
opere, ovunque siano archiviate, e confrontarle con tutte
le opere simili.
In contrapposizione a queste potenzialità, oggi ed ancor
più nel prossimo futuro, l'abbondanza dei dati presenti
in rete genera effetti patologici. Tra questi annoveriamo
la sindrome comunemente chiamata "smarrimento nel
cyber-spazio" dovuta alla proliferazione
incontrollata di referenze, rimandi e luoghi
d'informazione strutturati in modo incoordinato dotati di
strumenti di navigazione eterogenei. Tutto questo pone in
evidenza i benefici e l'importanza di framework, di
riferimenti precisi, di motori di ricerca per tematiche e
contenuto.
Ultimo aspetto da considerare, ma sicuramente non meno
importante, è la validità e l'attendibilità
dell'informazione trasmessa in rete ed in aggiunta
l'ottemperanza ai diritti morali e patrimoniali che
accompagnano il materiale trasmesso.
La Comunicazione
I processi di comunicazione dedicati al settore dei beni
culturali presentano un discreto grado di complessità.
Possiamo presentare un opera e proporne una chiave di
lettura precostituita oppure cercare di fornire al
visitatore tutti gli elementi necessari per poterla
valutare autonomamente.
Alcune delle principali difficoltà insite nel processo
di comunicazione relativo al patrimonio culturale sono
generate dal fatto che solitamente l'opera appartiene ad
un differente contesto storico / culturale ed era
probabilmente sita in un luogo diverso in taluni casi non
più accessibile.
Una delle principali attenzioni del responsabile della
comunicazione (26) deve essere posta nella ricostruzione
del contesto originario, in tal modo è possibile
"comunicare" l'opera unitamente a tutti gli
elementi che possano renderne oggettiva la valutazione.
La scienza dell'informazione ed in particolare i settori
dell'ipermedia e della computer graphics offrono un
fertile terreno per sviluppare simili applicazioni.
Nella ricostruzione del contesto proprio dell'opera un
altro importante aspetto particolarmente legato alle
ricostruzioni grafiche attraverso modelli numerici è
rappresentato dalla "contestualizzazione
spaziale" vale a dire la possibilità di inserire il
modello virtuale nella esatta collocazione mantenendo
intatte tutte le relazioni spaziali tra il modello e
tutti gli altri oggetti presenti nella scena (27).
Un interessante dispositivo in fase di studio e
costituito da un display piatto semitrasparente di grandi
dimensioni sostenuto da un braccio meccanico in grado di
inviare, in tempo reale, al sistema grafico tutte le
informazioni relative alla posizione di questa
"finestra" virtuale sul mondo in modo tale da
poter sincronizzare le immagini rappresentate a video con
lo scenario circostante. Tale strumento potrebbe essere
collocato all'interno di una chiesa o di un sito
archeologico permettendo l'esplorazione dello spazio
circostante arricchito di informazioni grafiche e
testuali.
La Commissione Europea
Le azioni della Unione Europea in campo culturale si
possono ricondurre a due principali direttrici: i
programmi culturali ed i programmi di sviluppo economico.
Programmi Culturali (Direzione Generale X)
Programmi che vengono attivati in forza dell'articolo 128
del Trattato dell'Unione Europea. Queste attività sono
gestite dalla Direzione Generale X della Commissione
Europea che ha in carico la responsabilità per
l'informazione, la comunicazione, i "media"
culturali e audiovisivi.
I programmi culturali includono Kaleidoscope, Ariane e
Raphael, quest'ultimo dedicato al patrimonio culturale.
In particolare il programma Raphael, attivo sino all'anno
2000, ha lo scopo di fornire un nuovo impulso alle
attività della Comunità i incoraggiando la diffusione e
la valorizzazione del patrimonio culturale. Questa azione
viene svolta grazie alla creazione di reti tematiche e
consorzi nel settore, fornendo supporto a progetti di
rilievo, incoraggiando l'innovazione e migliorando la
mobilità dei professionisti, incoraggiando lo sviluppo
di progetti di cooperazione con nazioni esterne alla
Comunità, cercando di armonizzare e fondere le
iniziative comunitarie con le omologhe promosse da altre
organizzazioni internazionali.
Ad ideale prosecuzione di questo programma troviamo un
nuovo programma quadro denominato Cultura 2000 destinato
ad accogliere una nutrita serie di iniziative ed
attività in campo culturale nel periodo 2000-2004. La
Direzione Generale X, ha recentemente lanciato i
programmi Cultura 2000 e Connect.
Cultura 2000 é un programma destinato a stimolare e
supportare lo sviluppo dei contenuti per l'industria
multimediale europea. Il suo obiettivo é creare un
ambiente favorevole allo sviluppo dell'industria ed alla
valorizzazione multimediale dei contenuti, tutto questo
al fine di stimolare la domanda di prodotti multimediali
e contribuire allo sviluppo professionale, sociale e
culturale dei cittadini europei.
In aggiunta Cultura 2000 si propone di promuovere la
libera circolazione di informazioni tra utenti, editori
multimediali ed infrastrutture.
Il programma Connect consta di due principali sezioni: la
prima dedicata a progetti miranti a presentare ai giovani
contenuti culturali attraverso forme vive ed innovative,
la seconda dedicata ad operatori culturali interessati a
sviluppare nuove tecniche didattiche orientate alla
formazione continua ed alla specializzazione
professionale.
Tali iniziative potranno riferirsi a tre principali
gruppi: accordi di cooperazione culturale volti a
promuovere la co-produzione e la diffusione di lavori;
azioni di supporto ai principali eventi culturali e
festivals, lo sviluppo di siti archeologici o storici;
azioni innovative volte ad incoraggiare nuove forme di
creatività e d'espressione.
Programmi di Sviluppo Economico
Ampio mandato é legato alla missione principale della
Commissione Europea: supportare lo sviluppo economico
armonico dell'Europa (28).
La natura generale di questo obiettivo implica che gli
sforzi della Commissione debbano coprire numerosi settori
coinvolgendo necessariamente un largo numero di Direzioni
Generali.
Lo sviluppo della "Società dell'Informazione",
considerato dai più come elemento cruciale nelle
politiche di sviluppo economico dell'Europa, é
responsabilità della Direzione Generale XIII. Ci si
aspetta che il Patrimonio Culturale Europeo diventi a
pieno titolo la maggior fonte di contenuto per le
applicazioni ed i servizi multimediali del futuro.
Quinto Programma Quadro
L'Unione Europea ha recentemente lanciato il suo quinto
programma quadro per la ricerca e lo sviluppo scientifico
e tecnologico destinato a coprire il periodo 1998-2002
(29). All'interno del programma quadro é stato
enfatizzato il ruolo coperto dal patrimonio culturale al
punto da creare uno specifico programma tematico,
leggendo Creating an user-friendly information society
troviamo una azione chiave denominata Multimedia content
and tools indirizzata a raccogliere idee e progetti per
la pubblicazione interattiva di contenuti digitali
dedicati al patrimonio culturale.
Più in dettaglio nell'ambito dell'azione chiave III
troviamo l'obiettivo Access to scientific and cultural
heritage e Digital preservation of cultural heritage
(31).
Anche nell'ambito del programma tematico Promoting a
competitive and sustainable growth possiamo rilevare una
particolare attenzione verso il patrimonio culturale,
l'azione chiave numero cinque infatti é dedicata a The
city of tomorrow and cultural heritage.
Le azioni e gli obiettivi sopra esposti saranno oggetto
di una nutrita serie di bandi di gara proseguendo così
l'attività iniziata nell'ambito dei precedenti programmi
quadro dai programmi Esprit, Acts e Telematics.
La Direzione Generale XXIII si dedica tra l'altro al
turismo, area nella quale gli aspetti culturali assumono
in particolare oggi una particolare rilevanza se
consideriamo le numerose iniziative promosse sia a
livello governativo sia da privati sul fronte del turismo
culturale.
Per taluni esperti il bene di maggior rilievo nel
prossimo secolo sarà il tempo libero, la misura dello
stato di benessere di un individuo non sarà più legata
al patrimonio economico ma alla possibilità di spendere
del tempo in attività ricreative e culturali.
In aggiunta numerose nazioni, anche emergenti, da tempo
impegnate sul fronte del turismo convenzionale sono ora
impegnate a proporre nuove formule turistiche
maggiormente connotate dall'interesse per il patrimonio
culturale locale visto come reale ricchezza autoctona.
Anche il programma TEN Telecom (32), attualmente
focalizzato nella promozione ed implementazione di una
rete trans-europea di servizi ed applicazioni per la
società dell'informazione basata sull'uso delle
infrastrutture di comunicazione (33), viene bandito e
coordinato dalla Direzione Generale XIII.
I programmi di supporto agiscono solitamente come
catalizzatori in grado di attrarre investimenti dedicati
allo sviluppo di iniziative e tecnologie di matrice
europea.
Direzione Generale XVI
La Direzione Generale XVI (34) é responsabile per
l'azione comunitaria destinata a ridurre il divario nello
sviluppo socio-economico delle varie regioni dell'Unione
Europea. Questa Direzione Generale gestisce i "Fondi
Regionali Europei di Sviluppo" (ERDF) (35) uno dei
quattro fondi strutturali dell'Unione che mirano a
promuovere la coesione sociale ed economica dell'Europa.
ERDF finanziano azioni innovative (36) volte ad esplorare
nuovi approcci allo sviluppo sociale ed economico al fine
di incoraggiare la cooperazione e lo scambio di
esperienze tra attori in sede di sviluppo locale o
regionale. Tali fondi coprono otto aree d'azione e
cooperazione inclusa un'area dedicata al patrimonio
culturale.
Direzione Generale V
E' responsabile per l'impiego, le relazioni industriali e
gli affari sociali (37) gestisce il "Fondo Sociale
Europeo" (ESF) (38), il più importante strumento di
finanziamento dell'Unione Europea dedicato alla
promozione delle opportunità di impiego. Di concerto con
gli stati membri l'ESF cerca di fornire una risposta
flessibile ed efficacie alle sfide proposte dal mutevole
mercato del lavoro.
Il Fondo Sociale Europeo in aggiunta supporta progetti
innovativi destinati ad assistere politiche di sviluppo
legate ad approcci innovativi ai contenuti, metodi ed
organizzazione della promozione dell'impiego e della
specializzazione professionale.
Tali misure note come Articolo 6 supportano progetti
pilota, studi, scambi di esperienze ed attività di
disseminazione.
Direzione Generale XXII
E' dedicata al settore dell'educazione, molto sensibile
all'uso di prodotti multimediali a contenuto culturale.
La Commissione ha adottato un piano d'azione, intitolato
Learning in the information society, che propone quattro
principali linee d'azione; interconnessione delle scuole
a livello Comunitario, sviluppo e diffusione di materiale
didattico multimediale a livello Europeo; corsi di
formazione e perfezionamento professionale per insegnanti
nonché informazione sulle opportunità offerte da
prodotti audio visivi a multimediali.
Direzione Generale IB
Dedicata alla cooperazione internazionale offre
interessanti opportunità legate al patrimonio culturale
attraverso il programma MEDA, che include un programma
regionale per la valorizzazione del patrimonio culturale
dei paesi dell'area mediterranea aperto non solo agli
stati membri dell'Unione ma anche a tutti i paesi che si
affacciano sul "Mare Nostrum".
I progetti supportati avranno come obiettivo la
conservazione, lo sviluppo e la promozione per esempio
anche in campo turistico del patrimonio culturale del
bacino del Mediterraneo. In questo contesto la DG
supporta il programma Eumedis volto ad aggiungere la
dimensione Euro-Mediterranea allo sviluppo della società
dell'informazione.
Il Framework MEDICI: una possibile "Agenzia"
europea per i Beni Culturali
A seguito della positiva sperimentazione del primo quadro
di riferimento per l'accesso multimediale al patrimonio
culturale europeo, la Direzione Generale XIII unitamente
alla Direzione Generale X, hanno promosso la creazione di
una struttura di riferimento volta all'operatività
denominandola MEDICI (39) Framework.
MEDICI fornisce un riferimento operativo aperto a tutte
le Organizzazioni e gli Enti che intendono promuovere
l'uso delle tecnologie dell'informazione e delle
telecomunicazioni per l'accesso e la valorizzazione del
patrimonio culturale europeo.
Medici intende attivare un meccanismo basato sulla messa
a fattor comune di esperienze e studi tra tutti i
partecipanti stimolando la cooperazione tra membri e
l'adozione ed integrazione di soluzioni positivamente
sperimentate. Il tutto garantendo un elevato standard
qualitativo ed erogando servizi di comune utilità per
tutti gli iscritti.
MEDICI opera al fine di facilitare la formazione di
consorzi tra Musei ed Industrie destinati a produrre
iniziative ed applicazioni nel settore culturale.
I Musei ed in generale tutti i sottoscrittori potranno
attingere informazioni aggiornate riguardo lo stato
dell'arte sia delle tecnologie sia delle applicazioni e
dei progetti specifici per il settore; potranno accedere
a contratti tipo già sperimentati e verificati atti a
regolare le principali transazioni proprie del modo IT
(40).
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NOTE
1- Al Gore vice presidente USA - 1994
2- La proposta Europea sposta l'accento dalla pura
tecnologia alle possibili ricadute sociali.
3- Information Society
4- Tali sezioni si riferiscono principalmente ai
contenuti specifici di musei e gallerie d'arte:
Acquisizione 3D - laser camera presentata da
"National Research Council Ottawa; Archiviazione,
Museo di Storia della Scienza di Firenze; Visualizzazione
"Tomba di Nefertari" presentata da Infobyte,
Roma; Navigazione "SUMS" presentata da SUMS
Corporation Toronto.
5- Information Communication Technology
6- Numerose sono infatti le tipologie di beni artistici e
culturali "minori": medaglie, monete, gessi,
argenti, mobili, musica, suppellettili, raccolte
etnografiche, e numerosissime altre ancora.
7- In particolare queste considerazioni possono rivelarsi
utili nella fase di attivazione di un reale mercato per
la comunicazione e la fruizione del patrimonio culturale,
mercato per ora largamente modellato sulla base della
semplice cessione dei diritti d'uso di immagini.
Particolarmente interessati alle nuove classi di oggetti
da tutelare sono chiaramente i Giapponesi.
8- La Commissione Europea, nel corso dei lavori
preparatori alla pubblicazione del "Memorandum of
Understanding", ha identificato sette tipologie
museali distinte in funzione del contenuto: Belle arti;
Storia naturale; Archeologia; Arte moderna; Scienze;
Marittimo; Etnografico ed altro.
9- Information Communication Technology
10- Scanner 3D disponibili sul mercato in varie
dimensioni; operano generalmente con tecnologia laser
11- Nel primo caso utilizzo tecnologie in grado di
garantire la maggior fedeltà e dettaglio possibile
mentre nel secondo caso una normale scansione digitale,
purché ben eseguita, si dimostra sufficiente.
12- Particolarmente utile anche in caso di
stratificazione delle opere d'arte: es. più opere
pittoriche sul medesimo supporto.
13- Cfr. IST Programme Key Action III.2.4 "Digital
preservation of cultural heritage" e Key Action IV
"City of Tomorrow and Cultural Heritage".
14- In analogia al campo bidimensionale si definiscono
plotter 3D le periferiche digitali in grado di realizzare
una copia materiale di un oggetto partendo dal modello
numerico rappresentante l'oggetto stesso. Possono essere
frese a più assi a controllo numerico, vasche di
polimerizzazione laser, etc.
15- Nel caso più comune si tratta di Photo CD di
qualità professionale.
16- Significativa differenza ricopre in questo caso un
processo di acquisizione in situ rispetto ad un processo
di laboratorio.
17- Es. digitalizzazione della Biblioteca Vaticana
18- http:\\www.beniculturali.it
19- Spesso sinteticamente definiti data-base di data-base
per ricordare la loro natura di indici generali che
rimandano ad archivi specifici consentendo ricerche
approfondite su banche dati distribuite.
20- Un cenno particolare merita la possibilità di
sviluppare strutture dati di applicazione generale
piuttosto che strutture altamente specializzate destinate
ad ospitare dati relativi ad una ben specifica tipologia.
Recenti tecnologie software permettono di scegliere la
seconda strada semplificando il lavoro di immissione
dati.
21- Apple - Quick Time Virtual Reality, Virtual Reality
Modelling Language.
22- http:\\www.si.edu
23- Solitamente gli strumenti e le modalità di accesso
ai dati sono precostruiti da esperti, sarebbe invece
interessante offrire strumenti e metodologie per
l'analisi dell'opera da utilizzare liberamente -
ipermedia evolutivi.
24- A questo proposito è forse opportuno sottolineare la
differenza esistente tra un sistema di gestione
dell'informazione ed i vari sistemi di pubblicazione dei
dati sia on che off line, da un lato troviamo i Database
DBMS(DataBase Management System) relazionali e/o ad
oggetti, dall'altro il Web , i CD Rom, le hostess
elettroniche ed altri formati di pubblicazione
interattivi e non.
25- Informazioni non rigidamente strutturate prive di
indicizzazione (data mining).
26- Sia esso il responsabile del progetto di
comunicazione multimediale o il curatore della raccolta.
27- Esempi ricorrenti sono le ricostruzioni virtuali di
polittici smembrati o ricollocazioni di oggetti in
contesti originari.
28- cfr. Art 2 del Trattato dell'Unione Europea
29- Il primo bando di gara é stato pubblicato il 16
marzo 99 e si é chiuso il 16 giugno, il prossimo bando
si aprirà in settembre con scadenza dicembre 99. I bandi
cosi come tutta la documentazione necessaria per la
presentazione di offerte sono disponibili, nelle
principali lingue della Comunità, sia in formato
digitale all'indirizzo http://www.cordis.lu/ist sia in
formato cartaceo richiedendoli ai punti di contatto IST
in Italia: Dr. Roberto Gagliardi, MURST, Piazza J.F.
Kennedy 20, 00144 Roma Fax 06 5991 2368 // Dr. Laura
Savini, APRE, via Flaminia 43, 00196 Roma Fax 06 323
2618, punto di contatto IST presso la Commissione
Europea: IST Programme Infodesk Email ist@cec.be, Fax
0032, 2, 2968388
30- Key Action III Multimedia Content and Tools
31- III.2.3 - Access to scientific and cultural heritage,
III.2.4 Digital preservation of cultural heritage
32- III.2.3 - Access to scientific and cultural heritage,
III.2.4 Digital preservation of cultural heritage
33- Dalla rete di accesso ISDN alle connessioni XDSL, ATM
e satellitari.
34- Regional Policy and Cohesion
35- European Regional Development Fund (ERDF)
36- Meglio note con il nome di Progetti Articolo 10
37- DG VEmployment, Industrial Relations and Social
Affairs
38- European Social Fund (ESF)
39- Multimedia for Education and Employment through
Integrated Cultural Initiatives
40- Cessione diritti d'autore, realizzazione prodotti
software etc
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