Ovidio, Metamorfosi, XIII, 730


Lo Stretto di Messina visto dalla spiaggia di Torre Faro

Scylla latus dextrum,
laevum inrequieta Charybdis
infestat;
vorat haec raptas revomitque carinas,
illa feris atram canibus succingitur alvum, virginis ora gerens,
et, si non omnia vates ficta reliquerunt, aliquo quoque tempore virgo
La sponda destra è infestata da Scilla,
la manca dall'irrequieta Cariddi:
questa inghiotte e rivomita le navi travolte,
quell'altra ha un ventre nero circondato di cani feroci, ma viso di fanciulla
e, se non sono tutte invenzioni le cose che ci tramandano i poeti,
un giorno fu davvero una fanciulla.


Un paio di chilometri di spiaggia, due mari, due laghi, più di duemila anni di storia. Torre Faro è a una decina di chilometri dal centro di Messina, ma l'atmosfera è quella del paesino di mare: casette di pescatori, villini a due piani e villoni con piscina, vecchietti, bambini e signore che girano in bicicletta anche d'inverno, bancarelle che vendono pesce e molluschi.
Quando viene l'estate si può scegliere se fare il bagno nel tirreno o nello jonio, tra barche che vanno a pescespada e gozzi di legno o sotto un pezzo di archeologia industriale come il vecchio pilone per i cavi dell'alta tensione. Il tutto nel giro di un chilometro.

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Certo, ci sono anche le fogne che ogni anno regolarmente scoppiano in mezzo alle case.
Oppure può capitare di trovare una boa in mezzo alla strada: non è lì perché c'è stata una mareggiata, serve a riempire una voragine per evitare che ci si caschi dentro. Tanto, prima che qualcuno si decida a mettere le transenne qui ne passa di tempo.

Questi dettagli ai messinesi non sono mai importati molto. Molti, faroti d'origine o d'adozione, hanno deciso di vivere qui tutto l'anno anche se lavorano in città. Altri, invece, si trasferiscono nella villetta al mare solo d'estate. Altri ancora, invece, restano in città e appena possono corrono al mare. Insomma, da giugno a ottobre, Faro si riempie di gente.
D'altronde chi si farebbe scappare un mare sempre pulito - le correnti dello stretto spazzano via tutto - a venti minuti dall'ufficio, dalla banca, dall'Università, dal Tribunale, da tutte le comodità della città?

Cosa succederebbe a Torre Faro e Ganzirri se il ponte dovesse veramete essere realizzato?
Nel 2003 i tecnici del COmune di Messina sono stati incaricati di studiare il progetto preliminare del ponte e calarlo sulla realtà esistente. Le conclusioni cui sono giunti sono queste:
"L'opera così come prevista nel progetto preliminare – con gli interventi ed i relativi finanziamenti limitati al manufatto e ai collegamenti strettamente necessari – non può integrarsi con il tessuto urbanizzato esistente a meno della contestuale programmazione e relativo finanziamento di tutte le opere che consentono un sostenibile inserimento del manufatto nel territorio comunale"