Tra le macerie e senza un centro storico
Map e Musp, vita nella provvisorietà

Foto-home

A tre anni dalla scossa del 6 aprile 2009, nel capoluogo abruzzese manca un contesto cittadino. Adulti e bambini vivono in assenza di luoghi di ritrovo, in decine di migliaia devono ancora rientrare nella propria abitazione, anche gli edifici scolastici sono strutture temporanee. Tra sistemazioni provvisorie e mille disagi si continua a sperare nella ricostruzione


Giuseppina "Costruisci la tua vita
lontano da qui"


Giuseppina Vignini è la madre di Giulia una ragazza di 19 anni e di una bimba di 10. Ha paura che le sue figlie possano rivivere ancora una situazione come quella della notte del terremoto e spera che si trasferiscano e formino le loro famiglie in un territorio più sicuro

MARIANNAOK-270x110 "Non può essere questa
la loro normalità"


Marianna De Lellis ha due figli quasi adolescenti. In un ambiente totalmente trasformato, senza più un centro, la sua paura è che Lorenzo e Ester, i suoi ragazzi, possano considerare la situazione attuale della città la reale dimensione del vivere

Milok Diventare madre
mentre la terra trema


Milena Castellano ha partorito Gabriella dieci minuti dopo la scossa di terremoto che ha distrutto il capoluogo abruzzese. Vive in un Map e quest’anno ha avuto il secondo bambino, Valerio. Entro il 2012 dovrebbe rientrare nella sua casa, ma i suoi bimbi stanno crescendo in un contesto fatto di edifici distrutti, divieti di accesso e impalcature

Rita ok "Ricostruire le scuole
Basta moduli provvisori"


Rita di Marzio ha vissuto la gravidanza nella tendopoli di Coppito. Per almeno altri cinque anni dovrà vivere in un appartamento con una sola stanza e un salotto-cucina del Progetto Case con la madre e la bambina. Il suo desiderio è che sua figlia possa frequentare un’edificio scolastico normale, non più una costruzione temporanea

Raffaella ok Due bambini
ma pochi luoghi
dove farli giocare


Raffaella Lauretani ha due figli, Alessandro ed Emanuele, di cinque e quasi tre anni. Il suo bimbo più grande dal terremoto ha cambiato atteggiamento e ha iniziato ad avere problemi di linguaggio. Il progetto per la ricostruzione della sua casa non è ancora neanche stato approvato. I problemi: superare i traumi del post terremoto e l’assenza di spazi

Imaela ok Il sogno di tornare a casa

Imaela e Dimitri sono in Italia da 5 anni. Hanno una bimba, Carola, nata ad agosto 2009. Vivono in affitto in un bilocale con infiltrazioni d’acqua quando piove perchè non riescono a trovare altre case in affitto. Ora sperano di poter tornare in Romania perchè
hanno paura che a L’Aquila la terra torni a tremare