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Quei continui collaudi “di routine” alla bretella di Urbino

di    -    Pubblicato il 16/04/2010                 
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Perché a un anno dall’inaugurazione della galleria di Ca’ Gulino e della statale che collega Urbino e Fermignano si continuano a fare rilievi della strada? Per l’Anas, che gestisce la via, si tratta di “collaudi definitivi”. 

Mercoledì mattina gli automobilisti diretti a Fermignano hanno dovuto deviare all’altezza della rotonda de Le Conce, per il vecchio percorso. In galleria, chiusa al transito per quattro ore, c’erano i tecnici che, secondo quanto riportato dall’ufficio stampa dell’ente nazionale che gestisce le strade, stavano facendo dei rilievi e dei carotaggi sull’asfalto, ossia dei prelievi dei materiali utilizzati per costruire la strada.


In blu il vecchio tratto della statale, in rosso la nuova “bretella”

Sono “lavori frequenti” che hanno “valore di collaudo” hanno fatto sapere dall’Anas. Ma i dubbi rimangono. Secondo i geologi dell’università di Urbino la zona, come il resto del territorio circostante, è stata interessata in passato da frane. Per questo, durante la progettazione e la realizzazione dell’opera, erano state prese molte precauzioni.

Il fatto che stiano facendo dei carotaggi, fa pensare che l’Anas voglia accertare che non siano state commesse delle irregolarità.  In attesa di notizie certe fioriscono le ipotesi sui motivi di queste verifiche: infiltrazioni d’acqua o magari contenziosi con la ditta appaltatrice dei lavori.

Secondo l’articolo 5 della  legge numero 741 del 10 dicembre 1981, però, il collaudo dei lavori pubblici deve essere concluso entro sei mesi dalla fine dei lavori. Al massimo, in casi particolari, può esserci un prolungamento per un periodo, comunque, non superiore ad un anno dalla fine dell’opera.

Quindi, perché proprio oggi, quando da un anno autobus, macchine e camion circolano quotidianamente su questa strada?  “Forse stanno cercando di capire quali materiali sono stati utilizzati, perché la prova strutturale viene fatta con i carichi” ha detto l’ingegnere Lorenzo Bolognese, a cui è stato chiesto un parere tecnico. “Si usano martinetti – ha continuato Bolognese – prove di carico con blocchi di cemento.

Se la strada è di notevole importanza, si fanno passare i carri armati oppure si simulano dei sismi. Tutto questo viene fatto in maniera preventiva, perché se c’è qualche errore sui materiali non si possono fare dopo che la strada è stata aperta al pubblico. Creerebbero una strage, perché i collaudi servono per vedere se tutto quello che era previsto da progetto è stato realizzato.

Molte volte la Corte dei Conti manda dei controlli per verificare e collaudare se il progetto, avallato e pagato dall’amministrazione, è stato realmente messo in opera. Ma questa è una verifica amministrativa e non statica”.

Stiamo a vedere se questi “controlli” continueranno.

Guida alla rete:

http://www.italgiure.giustizia.it/nir/1981/lexs_97937.html

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