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Il Comune di Urbino ci riprova: in vendita palazzi e terreni per due milioni di euro

di    -    Pubblicato il 4/12/2013                 
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Palazzo Chiocci

Palazzo Chiocci

URBINO – Il Comune di Urbino ci riprova. Dopo una prima asta andata deserta, l’amministrazione comunale mette di nuovo in vendita i terreni e gli immobili di proprietà insieme a quelli ex Irab (Istituti riuniti di assistenza e beneficenza).

Mentre per questi ultimi la legge prevede che il ricavato della vendita debba essere destinato ad opere con finalità socio-assistenziali, per gli altri l’asta serve il più delle volte a  “fare cassa”. Nella maggior parte dei casi si tratta di fabbricati e terreni sparsi tra Urbino e i comuni vicini, ma all’asta sono finiti anche alcuni palazzi storici.

Come Palazzo Chiocci, l’edificio che si trova a poche decine di metri da piazza Rinascimento e che il Comune ha deciso di vendere. Il problema, però, è che in tempi di crisi risulta alquanto difficile trovare dei compratori, così la giunta ha deciso di abbassare la base d’asta del 5% rispetto alla precedente.

Chi vorrà diventare il nuovo proprietario di questo edificio, che si sviluppa su quattro piani con una superficie lorda complessiva di 965 metri quadri, dovrà versare 883.000 euro nelle casse comunali. Un prezzo più abbordabile rispetto ai 929.475 euro dell’asta precedente. La destinazione d’uso è di tipo residenziale e commerciale e sebbene, secondo l’assessore al Bilancio Maria Clara Muci, qualcuno si sia mostrato interessato all’acquisto, al momento l’immobile risulta ancora invenduto.

Ma perché il Comune dovrebbe privarsi di un palazzo a due passi dal centro storico? “Il più delle volte si tratta di strutture che non portano alcun guadagno per le casse comunali – spiega l’assessore Muci – e fra manutenzioni e riparazioni spesso rappresentano solo un onere inutile”.

Lo stesso discorso vale anche per tutti gli altri poderi e fabbricati di proprietà di Urbino ma che si trovano nei comuni vicini, come Fermignano, Sassocorvaro e Montesoffio.  Se da una parte, insomma, c’è un’oggettiva difficoltà a rispettare i limiti del “Patto di Stabilità”, dall’altra c’è il bisogno di “sbarazzarsi” di strutture e terreni che, per il comune, rappresentano più un peso che un patrimonio.

Scorrendo la delibera della giunta, si scopre che la proprietà più costosa messa in vendita dal Comune dopo Palazzo Chiocci è il podere Ca’ Giovanni, una superficie di quasi 90.000 metri quadri nel comune di Fermignano. Qui sorge uno degli impianti da motocross più importanti della regione, il crossodromo La Ginestra, costruito sul podere dato in affitto alla società MotoClub Fermignanese.

Il punto, però, nel caso in cui la proprietà venisse venduta (l’asta parte da 181.924 euro), è che non ci si potrà costruire nulla di diverso da un impianto sportivo perché – come spiega al Ducato il sindaco di Fermignano Giorgio Cancellieri – nel piano regolatore è prevista per il podere solo una “destinazione di tipo sportivo”. Quindi, a meno di una modifica al piano regolatore del Comune, bisogna dire addio a eventuali ville con piscine o residenze di lusso.

L’elenco degli immobili messi all’asta dal Comune:

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