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Presso alcune culture tribali il cutting veniva spesso usato come mezzo terapeutico per permettere alla persona di sopportare il dolore provocato, per esempio, dalla perdita di una persona amata, attraverso un dolore altrettanto forte ma di tipo fisico. Benché questo genere di motivazione possa essere tuttora riscontrato in alcuni casi anche tra i neotribali del XX secolo, oggi ci si sottopone al cutting soprattutto per ottenere un ornamento corporeo e una decorazione (spingendosi oltre rispetto al tatuaggio), ma anche per mettere alla prova la propria resistenza al dolore che, nellambito di certe subculture, assicura il rispetto duraturo degli altri membri della comunità. Questa motivazione si ritrova nelle popolazioni tribali di tutto il mondo. |