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Il testo e l'iter del disegno
di legge
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Una legge sulla libertà religiosa
pensando all'Islam Intervista al relatore Domenico Maselli
Dopo dieci anni di trattative infruttuose
con Palazzo Chigi, lultima bozza di intesa con lo
Stato italiano è stata presentata dallUcoii alla
fine di marzo, probabilmente sulla scia dellaccordo
firmato il 20 marzo per buddisti e testimoni di Geova. Ma
questa volta, anche se non si arriverà allintesa,
i musulmani avranno una legge dalla loro parte. In
realtà, è ancora un disegno di legge sulla
libertà religiosa e abrogazione della legislazione sui
culti ammessi, presentato nel 1997 e oggi integrato
con alcune disposizioni che riguardano i fedeli di Allah.
Relatore del testo è il diessino Domenico Maselli, docente di storia e segretario
della Commissione affari costituzionali della Camera. Da
tempo segue per il Governo il problema delle intese.
Professor
Maselli, quali sono le novità di questa legge sulla
libertà religiosa?
Lassistenza
spirituale nelle carceri e negli ospedali, il
riconoscimento del matrimonio, purchè celebrato davanti
al ministro di culto di una confessione religiosa con
personalità giuridica. Le aggiunte
specifiche per i musulmani riguardano la
presenza nei cimiteri di spazi a loro riservati, la
macellazione della carne secondo il loro rito e la
previsione di un giorno di festa diverso dal sabato e
dalla domenica, che per lIslam è il venerdì.
Quando sarà approvata
la legge?
La Commissione affari
costituzionali sta per finire il suo esame; il successivo
passaggio in aula dovrebbe concludersi in pochi
giorni. Vogliamo garantire subito alcune possibilità
previste dalle nuove norme. Secondo me il problema più
grave è quello delle carceri: troppa gente là vive
isolata, senza alcun contatto di tipo religioso e civile,
magari senza conoscere la lingua italiana e
nellimpossibilità di farsi capire.
Non crede che
lintesa con i musulmani ponga qualche problema in
più rispetto a quella con altre religioni? LIslam
permette ad esempio la poligamia, prevede
laffidamento dei figli al padre in caso di
separazione, non riconosce la parità tra uomo e donna.
Ovviamente potrà essere
riconosciuto un solo matrimonio. E non credo che sarà
possibile per i musulmani celebrare matrimoni religiosi
senza valore civile. Anche se un modo di ottenere il
ricongiungimento familiare per più di una moglie
ci sarebbe: far venire in Italia prima il figlio e poi la
madre. Il ricongiungimento, infatti, è previsto per i
parenti di primo grado, marito e moglie, madre e figlio.
La parità tra uomo e donna
rimane un principio fondamentale del nostro ordinamento.
Perciò credo che laffidamento dei figli sarà un
problema grave per i matrimoni misti: in caso di
affidamento, per noi la madre ha sempre il primo posto.
Perchè non si è ancora
arrivati allintesa con i musulmani, che pure
rappresentano la seconda religione italiana?
Il problema è che non si
riesce a capire con quale organizzazione lo Stato deve
trattare. Il consiglio che ho dato allUcoii è
quello di chiedere il riconoscimento della personalità
giuridica, per ora attenuto solo dal centro culturale
islamico della grande Moschea di Roma.
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