Il prosciutto in una spiga
di Andrea Biondi
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Il Marchesato crotonese

Il Marchesato crotonese
Marchesato crotonese

Ci sono tutti gli elementi tipici del territorio calabrese. In pochi chilometri si passa dalle spiagge dello Jonio alle colline, fino ai boschi dell'entroterra silano. Uno scenario dominato dalle tantissime testimonianze della Magna Grecia, in prevalenza sulla costa, e dai borghi medievali dell'interno dove la struttura socio-economica e produttiva era basata sul latifondo e sul feudalesimo. Proprio per questo motivo il territorio crotonese, fin dal XIV° secolo, assunse la denominazione di Marchesato. In passato il territorio del Marchesato crotonese si estendeva a nord fino a Camigliatello e alle montagne della Sila cosentina. Oggi, con questo termine si indica un territorio che in pratica coincide con i confini della provincia di Crotone. Qui, per i suoi prodotti, Marascio va a fare rifornimento di farina di grano, soprattutto Cappelli. In particolare Enzo Marascio va nei centri dell'Alto Marchesato crotonese, coincidente con l'entroterra a nord di Crotone.

Alto Marchesato
Alto Marchesato

Da tempo in questa zona del crotonese opera un Gruppo d'azione locale per la valorizzazione del territorio. È stato proprio il presidente del Gal "Alto Marchesato crotonese", Natale Carvello, a suggerire a Marascio di utilizzare la farina di grano Cappelli, coltivato nelle terre del Marchesato.
I centri dell'Alto Marchesato crotonese sono:

  • Belvedere di Spinello
  • Caccuri
  • Carfizzi
  • Casabona
  • Castelsilano
  • Cerenzia
  • Cirò
  • Cotronei
  • Crucoli
  • Melissa
  • Pallagorio
  • Rocca di Neto
  • San Nicola dell'Alto
  • Santa Severina
  • Savelli
  • Strongoli
  • Umbriatico
  • Verzino

 

(aprile 2002)

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