Torna all'homepage
Radio Epiro
Gruppi
Santa Sofia
Arbëreshë
Good morning, Arberia
La voce dell'Italia che non conosci

 

 

>La storia

[Sei in: Home>Radio Epiro>Storia]

«Spostate quell’antenna»
Dieci anni di trasmissioni per una radio "non autorizzata"

Esterno dell'ultima sede della radio
Musica e lingua da utilizzare. Su queste due voci Carmine e i suoi amici non hanno mai avuto dubbi: il rock sarebbe stata la colonna sonora dei loro incontri e l'italiano la lingua che i "dee-jay" di Radio Epiro avrebbero utilizzato per accompagnare le canzoni.

MICROFONO E MIXER: A SCUOLA DI ITALIANO
Non quindi l'arbereshe, il dialetto che i ragazzi usano per comunicare tra di loro e in amiglia, ma l'italiano. Un'imitazione di voci delle radio "vere" che porta a rivolgersi al proprio pubblico nella lingua nazionale. "Quello che volevamo esprimere con la radio non aveva nulla a che vedere con la nostra cultura di origine albanese" ricorda oggi Bobo. Anzi, proprio la trasmissione di musica rock importata dall'Inghilterra e da Oltreoceano è l'ideale veicolo per astrarsi dalla propria realtà. Ma non per rinnegarla. Sull'arbereshe, messo momentaneamente da parte nello studio radiofonico, avrebbero fatto leva i ragazzi di Santa Sofia per ravvivare le loro giornate. Adesso, sistemate le cuffie e acceso il microfono, recitavano la loro parte in quell'idioma praticato a scuola ma non in casa.

LA LEGGE MAMMÌ E IL SEGRETO DI PULCINELLA
Ma delle emittenti "vere" Radio Epiro non ha mai avuto un aspetto fondamentale. L'autorizzazione a trasmettere. Nell'estate successiva alla sua nascita entra infatti in vigore la nuova normativa che regola il settore radiotelevisivo. La cosiddetta legge Mammì, però, non giunge mai dalle parti di Santa Sofia e la radio continua trasmettere a dispetto della sua assenza dal piano delle radiofrequenze. Una clandestinità che diventa ben presto il segreto di Pulcinellla della zona. Tutti sanno chi sono e da dove trasmette la propria musica quel gruppo di ragazzi che, nel frattempo, è cresciuto di numero e ha finito per coinvolgere quasi tutti i giovani del paese al di sotto di una certa età.

APPROFONDIMENTI E «AUTONOMIE»
L'altro aspetto che rende anomala l'onda di Radio Epiro è l'assenza di un palinsesto. L'emittente è autogestita e le 24 ore si trasmissione disponibili e da "riempire" appaiono ai ragazzi come un incitamento a improvvisare approfondimenti e special sui propri gruppi preferiti. Fino a quando la radio non si propone apertamente come centro di aggregazione e valida alternativa all'unico bar del Paese: ma soprattutto uno spazio aperto dove poter commentare coram populo le decisioni del Sindaco e ionsieme con tutti i fatti di Santa Sofia. Con una nuova piastra dotata di "autoreverse" si poteva inoltre assicurare la copertura musicale dell'intera notte: così le canzoni sarebbero continuate ad andare (e a ripetersi) con un'unica cassetta che girava e rigirava per ore. Era quello che in gergo si chiamava "autonomia".

LA MANNA DAL CIELO: LE ELEZIONI
Quando il Comune dovette sgomberare i locali della radio per fare spazio alla guardia medica i ragazzi si ritrovarono in mezzo alla strada con i loro strumenti e la necessità di un nuovo ricovero. Dovettero così ricorrere all'affitto di un appartamento. Una spesa onerosa cui fu possibile far fronte solo grazie alla fantasia e allo sfruttamento di quei pochi mezzi a disposizione. Rudimentali quanti si vuole ma, comunque, merce rara tra quelle colline poco lontane dal mare. Così le elezioni comunali diventavano occasioni di guadagno perché si poteva offrire i macchinari per la registrazione e la diffusione dei comizi dei candidati. Una situazione di autentico monopolio che si rinsaldava offrendo intrattenimento per feste di matrimonio e compleanni di 18 anni. E la storia poteva così continuare.


E ORA... LA PUBBLICITÀ

Nel periodo di permanenza della radio in appartamenti in affitto, i ragazzi riescono a escogitare una nuova fonte di sostentamento e mettono in piedi un piccolo giro di pubblicità per esercizi commerciali della zona. Un'entrata che dura per circa un anno prima della "trovata" successiva, un'ulteriore capriola con la quale il gruppo può mantenere il proprio sogno senza toccar terra. Anzi, questa volta i "pirati" riescono a cattivarsi la benevolenza della comunità e a convincere anche chi fino a quel momento aveva guardato di sottecchi e con qualche apprensione quei giovani che fumavano troppo e tiravano sempre tardi. Una buona disposizione che contagia anche agli abitanti delle zone circostanti, riconoscenti ai quei ragazzi per i servizi che stanno per assicurare.

IN CONSIGLIO COMUNALE E LA DOMENICA A MESSA
Il primo è la trasmissione in diretta delle riunioni del Consiglio comunale di Santa Sofia. Un do ut des particolarmente favorevole per la radio che ottiene in cambio la disponibilità di locali dismessi di proprietà del comune (in realtà un paio di stanze). Ma dall'altra parte un utile servizio pubblico offerto alle orecchie di tutti coloro che vogliono seguire le deliberazioni sui fatti che interessano più da vicino ciascun cittadino: quelli presi nell'ambito della propria comunità.

Il secondo è la trasmissione della messa della domenica. Una celebrazione suggestiva perché compiuta con il rito della gente di queste parti, quello greco-bizantino, in cui la liturgia prevede lunghe parti cantate. Un altro servizio dedicato questa volta ai più anziani e a tutti coloro che non possono spostarsi con facilità.

Per accontentare tutti bisognava poi sperare nel cattivo tempo. "Il servizio - spiega Bobo - ha resa ottimale quando le onde radio sono accompagnate da pioggia e nebbia che ne favoriscono la diffusione". Ma una loro eccessiva potenza può anche essere controproducente e scatenare l'ira delle radio autorizzate, disturbate da quel segnale improssivammnete robusto.

LA MINACCIA VIENE DA COSENZA
"Spostatevi, altrimenti chiamiamo i carabinieri" è la minaccia più seria che Radio Epiro riceve regolarmente. La voce era quella di Radio Cosenza Centrale che in qualche modo riusciva a rintracciare quei ragazzi e intimare loro di mollare la frequenza. "Ma problemi con i controlli non ne abbiamo mai avuti" spiega Carmine. "E quando c'era aria di interventi della Finanza - prosegue - venivamo avvertiti in anticipo, anche dalle radio della zona. Allora si smontava tutto al volo e si spegnevano le trasmissioni per un po'. Salvo poi riprendenre poco dopo".

"Anche con i carabinieri abbiamo avuto sempre un ottimo rapporto" racconta Carmine. Loro sapevano che spesso in radio si fumava non solo tabacco ma hanno tollerato quel comportamento. Nel nostro paese la droga pesante non è mai arrivata. E ora che son passati tutti questi anni possiamo dirlo: abbiamo salvato Santa Sofia d'Epiro!".

UNA LUNGA PAUSA PRIMA DI INTERNET
L'ultima trasmissione di Radio Epiro è andata in onda a dicembre. A partire dal 2002 la sua voce non si è più sentita. È il primo anno che succede. Ora gli strumenti della radio e tutti i dischi sono finiti negli scatoloni e tenuti da Bobo che della radio è diventato il custode e la memoria.

"Una pausa" si consolano a vicenda i ragazzi che oggi si riuniscono al "Fuori Orario", il pub di proprietà del padre di Carmine dove lavora anche uno dei suoi fratelli, Antonio di 27 anni. Un luogo di ritrovo la sera ma sopra tutto il fine settimana quando chi lavora nella vicina Cosenza ha tempo di tornare e vedere gli amici. "Stiamo pensando di far rinascere la radio grazie a internet. Sarebbe un modo per allegerire l'impegno e assicuare una programmazione settimanale" è la speranza di Bobo.

 

TORNA ALL'INIZIO
TORNA ALL'HOMEPAGE