La bambola viene generalmente considerata il giocattolo più antico
della storia. Inizialmente modellate in argilla, poi
costruite in legno con gli arti snodati, a metà
strada tra feticcio e figura magica, le bambole nell'antichità
erano destinate anche a entrare nei corredi funebri: sia accanto alle
mummie egiziane sia nei sarcofagi romani.
Di pezza o legno durante il Medioevo, nel Rinascimento
con il raffinarsi delle arti anche le bambole conquistano e consolidano
una loro inconfondibile specificità. Nel fasto delle corti europee
seicentesche le bambole, considerate doni eccentrici e oggetti di lusso,
continuano a incuriosire soprattutto gli adulti e divennero le protagoniste
anche di capricci "regali".
Nel XVIII secolo la bambola ha ormai acquisito identità e caratteristiche
che ne fanno un oggetto del tutto autonomo: legata alla moda, diviene
manichino per provare le sontuose toilette, le acconciature e i gioielli
delle corti regali.
Ma è l' Ottocento il secolo d'oro. Passata la
Rivoluzione Francese e tramontato l'Ancien Régime, la produzione
delle bambole subisce il processo di industrializzazione.
E così vengono impiegati nuovi materiali, quali il biscuit e la
porcellana lucida, soprattutto per la realizzazione della testa. La storia
dei collezionismo di bambole nasce intorno al 1780
quando un italiano di nome Domenico Pierotti apre in
Inghilterra la prima fabbrica artigianale di bambole.
I pezzi prodotti da Perotti, se pur considerati unici, fanno parte di
un processo produttivo seriale. Tra i primi costruttori di bambole di
porcellana si ricorda anche il francese Emile Jumeau
che nel 1880 produceva circa 10 mila pezzi l’anno. Il marchio jumeau
è fra i più ricercati e collezionati.
La bambola diventa tra la fine dell' Ottocento e il primo decennio dei
Novecento il più diffuso giocattolo, se non l'unico, delle bambine
di tutto il mondo. Vengono aperte migliaia di fabbriche e si contano tanti
marchi quanti quelli dell'argenteria. Dopo la dolorosa parentesi della
guerra, nel 1919 a Torino la signora Elena Konig Scavino inizia a produrre
bambole di stoffa con teste e mani ricoperte di un sottilissimo ferro.
Diventerà famosa con il marchio Lenci.
Ma è nel 1959 che un geniale collaboratore della statunitense Mattel,
Ruth intuisce finalmente che la bambola non è e non deve essere
per le bambine un surrogato dell'istinto materno, ma è soprattutto
il desiderio di un'amica, di una sorella più grande. E’ così
che nasce Barbie. Il mondo dei collezionisti si è
accorto anche di lei e oggi è infatti uno dei giocattoli moderni
più collezionato.
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