Glossario
Le bambole nella storia
La più antica
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Creperia Triphaena

La bambola più famosa pervenutaci dall’antichità (150-160 d.C) è stata scoperta nel quartiere Prati a Roma il 10 maggio 1889 nel sarcofago di una fanciulla tra i diciassette e i diciannove anni sepolta accanto al padre. Il fatto che una bambola sia stata rinvenuta nella tomba indica che la fanciulla morì prima di sposarsi. Nell'antica Roma era infatti usanza che, dopo la cerimonia nuziale la sposa donasse i giocattoli della sua infanzia ai Lari o a Venere.

La bambola è d'avorio. E' alta venti centimetri, il viso è scolpito, i capelli raccolti in trecce e poi girati intorno al capo e i lobi delle orecchie sono forati per gli orecchini. Le braccia e le gambe sono articolate. Assieme alla bambola sono state trovati gli oggetti da toilette: due pettinini e uno specchio d’argento. Al dito, due anelli d’oro con una piccola chiave usata per aprire gli scrigni dei gioielli.

Gli artigiani costruttori di bambole erano chiamati giguli. La produzione antica prevedeva bambole che potevano essere vestite e svestite, i visi erano curati, i capelli e i copricapi dipinti, gli occhi truccati, le labbra dipinte di rosso. Alcune, destinate alle bambine delle classi più abbienti, erano dotate di ricchi corredi e indossavano abiti costosi.