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"AVe Caesar, morituri te salutant". Dopo il saluto
i gladiatori sono pronti alla battaglia. I giochi
gladiatori furono ammessi tra gli spettacoli ufficiali nel 105 a.C.
Ben presto in tutti i territori dell'Impero nascono anfiteatri dove
i guerrieri combattono individualmente, in gruppo, contro animali
feroci. I gladiatori erano reclutati tra i prigionieri di
guerra, tra gli schiavi e tra i volontari.
Erano addestrati in apposite scuole e la loro prestazione era stabilita
da un periodo di tempo preciso, al termine del quale si concedeva
un bastone di onore (rudis) ai migliori e l'affrancazione
a chi era in condizione servile. L'armamento variava secondo
le specialità: 1) i secutores avevano armatura e
scudo pesanti; 2) i reziari tentavano di intrappolare l'avversario
con la rete e colpirlo col tridente; 3) i mirmilloni portavano
spada, piccolo scudo e un elmo sormontato da una figura di pesce;
4) i traci erano armati di pugnale ricurvo e scudi rotondi.
Al termine della lotta il vinto alzava il braccio sinistro per chiedere
la grazia, il vincitore interrogava la folla che col pollice
(alzato o abbassato) decidevano la sua sorte. Pollice verso
per i giochi nel 404, soppressi da Onorio dopo la forte opposizione
del Cristianesimo.
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