Se
rivive il medioevo
Così
isolata e selvaggia, Galeria è l'ambientazione
perfetta per il gioco di ruolo. Tante associazioni ludiche
si danno appuntamento qui. Ma non tutte rispettano l'ambiente.
E il direttore di Roma Natura vuole impedire loro l'accesso.
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Strana
storia, quella che potrebbero raccontare le mura di Galeria.
Per espugnarle, nel corso dei secoli sono state combattute
battaglie dure, sanguinose, con morti e feriti reali da
recuperare alla fine della giornata. Oggi, ventunesimo
secolo, quelle mura sono cadenti e invase dal verde. Eppure
c'è chi ancora le sceglie come campo di battaglia.
Ragazzi vestiti in abiti medievali. Lottano. Ma con spade
di plastica e solo per gioco. Senza vincitori né
perdenti.
Sono
i giocatori di ruolo. Ragazzi e ragazze con la passione
della cultura medievale che hanno eletto la città
morta a loro ambientazione preferita. Sono molte le associazioni
che nel fine settimana organizzano qui le loro partite.
Il direttore di Roma Natura, Stefano Cresta,
non vuole più farle entrare nel parco. La motivazione?
"Sporcano e spaventano gli animali"
. Non quelli che abbiamo conosciuto.
Marco
è un ragazzo di Roma ed è laureato
da pochi mesi. Gioca da diversi anni. Non sapeva della
presa di posizione di Cresta, ed è amareggiato:
"Cado dalle nuvole, e pensare che noi dell'associazione
Predatori di Shaar vorremmo collaborare con altri giocatori
per organizzare giornate di raccolta rifiuti, ripulire
il parco e sensibilizzare le persone sul patrimonio naturalistico
e storico di Galeria" . Marco
aggiunge: "Siamo in tanti a giocare qui. Ciò
significa che, fra di noi c'è anche chi
non rispetta la bellezza di questi luoghi".
Andrea
ha qualche anno di più. Gestisce un negozio di
armature e altri materiali per gioco di ruolo e fa parte
di un'altra associazione: "Qualche volta, d'estate,
giocavamo sabato e domenica e ci capitava di dormire
sotto le stelle. Un'esperienza bellissima ed
emozionante. Io, come tanti miei amici, sono innamorato
di Galeria e mi spiace vederla in queste condizioni, so
benissimo però - continua Andrea
- che alcune associazioni di gioco di ruolo sono le
prime a lasciare immondizie ovunque" .
Visitando
la città, queste parole trovano conferma. Fiaccole,
indicazioni di percorsi, cera di candele: anche chi gioca
lascia tante tracce della sua presenza. Marco
parla per la sua associazione: "Il gioco di ruolo
non prevede produzione di rifiuti, quel poco di sporco
che può esserci deriva dall'ovatta che usiamo per
toglierci il trucco dal viso, i nostri rifiuti li mettiamo
sempre in buste che poi buttiamo nella spazzatura".
E i ceri, i cui resti abbiamo trovato da tante parti?
"Mai usati, non giochiamo di notte, troppo
pericoloso.
Molti
si chiedono, ma un parco che ospita delle rovine secolari
è davvero il luogo giusto per queste attività
ludiche? Marco dà la sua risposta:
"Non è questione di cosa si fa: che siano
picnic, visite guidate o giochi. Il problema sta nella
correttezza e nel senso civico delle persone".
Gioco
di ruolo: cos'è?
Il
gioco di ruolo si basa sull’improvvisazione
e sulla recitazione. A metà fra il gioco
e il teatro. Ogni giocatore interpreta una parte
e dà il suo contributo alla storia che il
“master” ha scritto.
I
personaggi si devono attenere a regole precise,
ognuno ha abilità e caratteristiche diverse.
Ma non ci sono vincitori né vinti. Chi “gioca
di ruolo” recita e interagisce con altri personaggi.
Diverse
possono essere le ambientazioni: gothic-punk, futuristiche,
ma la più comune è quella medievale-fantasy.
E
proprio per questi appassionati Galeria è
il luogo ideale.
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