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le quinte di un tg
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La scaletta flessibile, incubo della regia Servizi che arrivano dopo la sigla, cambiamenti all'ultimo minuto, difficoltà tecniche. Il conduttore deve essere pronto a tutto |
il
video
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Le
corse in regia con il master in mano. Quando parte la sigla e la conduttrice
sta già per lanciare il servizio. In regia si vede questo e altro:
cassette droppate, audio sbagliati,
immagini tremolanti. Tutto sembra perduto, ma... "Ok, c'è".
Parole
magiche, la giornalista in studio tira un respiro e sorride. In una tv tradizionale, dove ci sono cameramen, montatori, procedure e tempi rigorosi l'imprevisto è un evento eccezionale. Per Seimilano il discorso è diverso. Capita più spesso che il videoreporter arrivi tardi in redazione e non riesca a montare un pezzo in tempo per il tg. Allora si la scaletta cambia, bisogna coprire il buco. Il conduttore in quelle situazioni deve improvvisare e può contare solo su se stesso e sulla regia. Per
Dario, vedere che un programma viene bene è una vera soddisfazione.
"I momenti peggiori invece sono quando si sbaglia. Gli errori più
gravi che si possono fare - racconta il tecnico - sono due: se la conduttrice
lancia un servizio e ne parte un altro oppure se va in onda il nero
(lo schermo senza immagini), perchè non c'è un pezzo".
Ma la parte più bella è il fuori onda, un attimo prima della
sigla o durante la pubblicità. "Chi sta a casa non può
sentire: quelli sono i momenti in cui il conduttore è più
umano e ci si diverte. Si crea una grande intimità fra giornalista
e regia". |
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