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Una
sagra del gambero (Crawfisf Festival) in Louisiana
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Era
il 1755. Gli abitanti della cosiddetta "Acadia" -
le attuali province marittime del Canada: Nova Scotia, New
Brunswick, e Prince Edward Island - gente di origine francese,
furono cacciati da parte dei britannici dalle loro città.
Per terra e per mare viaggiarono per tutto il Nord America, fino
ad arrivare a Sud, in Louisiana. Qui si mescolarono con i
coloni provenienti da paesi come Francia, Spagna, Germania e, più
tardi, con gli Anglo-Americani.
Gli
abitanti dell'Acadia (i cui discendenti vengono ora chiamati Cajuns,
anche se questi ultimi, in realtà, derivano dall'incrocio di diversi
gruppi etnici), avevano un piatto preferito: l'aragosta.
Vuole la tradizione che, quando si spostarono in Louisiana, si portassero
le aragoste con sé. Ma, pare, che durante il viaggio, i rossi crostacei
perdessero, per così dire, l'appetito. E che si riducessero vistosamente
di dimensioni. Non sembravano davvero più aragoste. I profughi
francesi decisero allora di chiamare quei crostacei rimpiccioliti
"crawfishes", gamberi appunto.
E'
solo una leggenda che circola sull'origine della vera e propria
cultura del gambero in Louisiana (testimoniata anche
da queste foto).
In realtà sembra che già gli Indiani d'America consumassero
i rossi crostacei, ben prima quindi dell'arrivo del Cajuns. I nativi
usavano mettere come esca della carne di cervo in cima a
una canna. Poi la tuffavano in acqua e periodicamente la
tiravano su con uno scatto. In questo modo riuscivano a prendere
decine dei voracissimi gamberi.
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Un
tavolo decisamente kitsch
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Nel
mondo, le specie di gambero d'acqua dolce solo oltre
400. 250 di esse si trovano in Nord America e ben
32 solo in Louisiana. Fra tutte, Procambarus clarkii,
il gambero killer di Massaciuccoli, è sicuramente
la più diffusa. Oggi in Louisiana ci sono oltre 1600 allevatori
di gamberi. Quasi 450 milioni di metri quadri di superfici
acquitrinose sono occupate dagli allevamenti di questi crostacei.
Fino
agli anni Trenta venivano catturati con le reti; successivamente
con le nasse, gabbie in cui gli animali vengono attirati
con l'esca e da cui non riescono più a uscire.
Il
primo menu accertato a base di gamberi appare in Louisiana
all'inizio degli anni Venti. Nel decennio successivo si scoprì
che i gamberi d'acqua dolce erano un'ottima fonte di proteine.
Negli anni Cinquanta nacque quello che ora è considerato il piatto
tipico più tipico della Louisiana: lo stufato di gamberi "Crawfish
étouffée". Ma il "crawfish", detto in dialetto anche
"crawdad" o "mudbug" (mentre nell'inglese oxfordiano
si dice "crayfish") viene mangiato in ogni modo. Come nel
rinomato Jambalaya, una sorta di Paella spagnola, molto
piccante. Un po' come tutte le ricette che vedono protagonista
il gambero, leggermente insipido in sè ma reso appetitoso da salsine
che mettono l'inferno in bocca.
E
al suo piatto nazionale, la Louisiana dedica numerosissime sagre:
i "Crawfish festivals" si tengono un po' ovunque in
vari momenti dell'anno, soprattutto in primavera. Musica,
spettacoli e naturalmente gamberi i protagonisti delle
feste. E non poteva mancare una canzone (titolo "Crawdad
song", la canzone del gambero appunto che si può ascoltare
anche qui),
una musica popolare country dedicata proprio a lui, il gambero
che in Toscana
è diventato un'emergenza ambientale ma che a casa propria,
in Louisiana, è la colonna portante della cucina e dell'industria
alimentare.
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