Lo striscione prima di tutto
Coreografie dal magazzino allo stadio

 

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Gli striscioni in fase di preparazione

Appuntamento al solito posto con i soliti amici. La trasferta comincia così un paio di settimane di anticipo rispetto alla data dell'incontro. Soprattutto se la partita è sentita e importante, la coreografia deve essere preparata in tutti i dettagli. "Sia i cori sia gli striscioni - spiega Andrea - sono nostre creazioni. Me li invento, copiando da quelli delle squadre più grandi e adattando alla nostra squadra gli slogan della serie A".

Lui, il capo, è la mente. Il braccio è un altro: Andrea lo chiama l'artista. È Marco, detto anche Fucio, che materialmente costruisce la trasferta. Nella vita fa il restauratore. Andrea fa uno schizzo e spiega la sua idea per la coreografia. Il braccio, con il valido aiuto dei più fedeli fra gli armati, la realizza.

Il locale in cui si realizzano striscioni e cartelli non è proprio accogliente. "Cambiamo spesso - dicono i ragazzi - a seconda delle possibilità che di volta in volta ognuno di noi ha di ospitare gli altri". Questa volta, per preparare la trasferta a Urbania, il posto disponibile è l'officina in cui lavora Dante. Riscaldamento zero, posto per sedersi nullo. Soltanto un sacco di motorini che non devono sporcarsi con il colore delle bombolette spray. Unica nota positiva dell'ambiente la presenza di Artù, un enorme pastore maremmano bianco che saluta tutti e assiste alla preparazione degli striscioni con il muso di chi, di trasferte, ne ha viste tante.

Primo passo: disegnare su carta il progetto della coreografia. Uno schizzo a matita con l'idea centrale, in questo caso una segnale stradale di curva pericolosa con la linea della curva che esce dai limiti del triangolo, e le scritte degli striscioni. Adesso bisogna fare un passo indietro. Se nessuno ha comprato il materiale per realizzare la coreografia, non si può fare niente. Ma il capo, ovviamente, ci ha pensato e ha tutto: la stoffa, le bombolette di spray colorate, forbici e nastro adesivo.

Si può quindi passare alla fase due. Si stendono sul pavimento i pezzi di stoffa e si fa il disegno a matita. Marco lavora con il righello con la precisione di un geometra. Sopra le righe disegnate a matita si mette il nastro adesivo. Si demarca così tutta la zona che sarà colorata di rosso. Prima di cominciare ad agitare la bomboletta bisogna però coprire tutta stoffa restante con vecchi giornali. "Serve perché il colore non esca dagli spazi" spiega Marco. E poi via con lo spray rosso. Si tolgono le striscie di nastro isolante e il triangolo è fatto. A questo punto bisogna disegnare la curva. Secondo lo schizzo originale è una curva nera che esce dal triangolo. Per farla si usa lo stesso metodo: giornali, nastro adesivo e bomboletta spray. Lavoro finito, almeno per il cartellone più grande.

Contemporaneamente Andrea e Dante hanno lavorato sugli striscioni. Il metodo in questo caso è diverso: si disegna la scritta, si coprono le lettere con il nastro adesivo e poi si spruzza lo spray nero tutto intorno. In questo modo la scritta resta bianca, mentre il resto dello striscione diventa grigio. "Il colore - dice Marco - si dà in modo leggero così lo striscione non diventa troppo nero. Si colora un po' di più la zona attorno alle lettere per metterle in evidenza, il resto della stoffa si sfuma soltanto". Alla fine chi mette le mani sul lavoro è sempre Marco, gli altri le cose non sanno farle proprio bene. L'impegno c'è, ma il tocco artistico è di uno solo.

E' quasi mezzanotte, gli striscioni sono quasi pronti e i ragazzi lasciano il lavoro. L'appuntamento è per la sera successiva e per quella dopo ancora. Ci sono dettagli da sistemare: bandierine da infilare nelle aste, un altro striscione da colorare, il pullman da prenotare. Il risultato finale vedrà l'immagine della curva pericolosa al centro del gruppo, tutto intorno bandierine gialle e blu che sventolano e i due striscioni a limitare, in basso e in alto, il settore occupato allo stadio. Ma questa è un'altra storia o, meglio, un'altra pagina.

 

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Come si prepara una trasferta

 


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