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L'Associazione
per lo sbattezzo
A Roma
nell'anniversario della morte di Giordano Bruno
Chiara
Gazzola ha 42 anni, vive a Bologna -
dove lavora in un ristorante - ed è presidente dell'Associazione
per lo sbattezzo. L'associazione - che ha sede a Fano, presso il Circolo
N.Papini (www.anticlericale.it)
- fa capo più o meno a quello stesso gruppo che organizza i Meeting
anticlericali.
Come
nasce l'Associazione per lo sbattezzo?
L'Associazione
per lo sbattezzo nasce il 25 dicembre dell'88. Gli obiettivi, come dice
lo statuto, sono di garantire un'effettiva libertà DEL e DAL pensiero
religioso, dare la possibilità di fare abiura senza che ciò pregiudichi
gli interessi individuali, garantire a credenti e non credenti la libertà
dall'oppressione degli apparati religiosi.
Per noi, liberarsi dalla religione è conseguente a un bisogno di un rapporto
sereno e gioioso con le cose belle della vita, e rifiutare le costrizioni
imposte dalla religione è una scelta di libertà.
Cosa si fa, in pratica se si vuole "sbattezzarsi"?
Lo "sbattezzo" è il rifiuto personale dell'appartenenza a una setta, noi
lo intendiamo così. Chi si vuole sbattezzare ci contatta e noi mandiamo
una carta in cui il singolo individuo dichiara di rinunciare all'appartenenza
a una setta, che può essere quella cattolica ma anche quella di un'altra
religione. Dopo di che, se lo ritiene, la persona manda un altro documento
alla Curia vescovile responsabile dell'imposizione del suo battesimo e
dice che vuol essere cancellato dagli elenchi dei battezzati. Cosa, questa
della cancellazione, che non succede quasi mai.
Ma
quali sono i vostri obiettivi?
Ciò che noi vogliamo combattere è il potere religioso e clericale che
crea nella società intolleranza e discriminazione e non la libera scelta
di un individuo a credere in un dio, nell'aldilà e ad avere un sentimento
religioso o mistico. Non è quello il punto. Essere anticlericali significa
combattere un potere, non andare contro un credo individuale: sarebbe
in contraddizione con il fatto che diciamo di essere per il libero pensiero.
Cosa
pensa della situazione italiana?
"Non si muove foglia che il Vaticano non voglia", come si suol dire. In
Italia il potere politico è succube del potere vaticano. Il Vaticano dovrebbe
essere considerato uno Stato estero ma di fatto l'ingerenza nella politica
italiana è fortissima. Per questo oggi si sta mettendo di nuovo in discussione
la procreazione assistita, l'aborto e addirittura il divorzio. Il Vaticano
vorrebbe controllare sfere che dovrebbero essere del tutto private.
Qual
è il vostro rapporto con i mezzi di comunicazione?
Un po' di spazio ce l'abbiamo sulle riviste libertarie, ma al di là di
questo è molto difficile. A volte il "manifesto" pubblica un
articolo quando c'è il Meeting, ma non mi viene in mente altro. In occasione
dell'ultimo meeting, quello di Bologna , nessuno, ma proprio nessuno,
ne ha parlato. Noi abbiamo convocato una conferenza stampa, abbiamo preparato
un bel po' di materiale che abbiamo portato a mano agli organi di informazione,
locali e nazionali - e sono sicura che lo abbiano ricevuto perché l'ho
portato io - ma niente: alla conferenza stampa non è venuto nessuno. Un
po' più di fortuna l'abbiamo avuta nelle Marche, con il Corriere Adriatico.
E
quindi cercate di arrangiarvi con "Il Peccato"...
Sì, ma il Peccato viene fatto più o meno una volta all'anno, di solito
in occasione dei meeting, oppure di altre iniziative nazionali per pubblicizzare
l'iniziativa e dare rilievo a certi contenuti. E' completamente autofinanziato
e quindi non possiamo permetterci di farlo uscire più spesso. C'è da tenere
conto che non viene fatto pagare, ma viene spedito al nostro indirizzario
gratuitamente.
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