È una sensazione bellissima.
Avere tantissime fan non può che emozionarti e
gratificarti, perché vuol dire che fai bene, sia
nel mondo del calcio, sia fuori.
E questo mondo del calcio, quanto c'entra con
la sua popolarità?
Conta tantissimo, certo. È lo sport più seguito…
Ma le sue ammiratrici non parlano mai di calcio,
quando raccontano di lei. Dicono di conoscerla
molto bene come persona: è disponibile,
un ragazzo semplice, uno che non si è montato
la testa. Sembrano tutte sue sorelle.
Non sta a me giudicare. Conoscendomi, però, posso
dire che molto dipende dalla mia famiglia. Mi
ha insegnato tante cose e mi è stata sempre vicina.
Se oggi sono la persona che sono, devo ringraziare
loro. Io mi rendo sempre disponibile con tutti.
Quando ho tempo, però.
A proposito. Mi hanno raccontato che ci sono
ragazze che fingono di sentirsi male sotto casa
sua perché sanno che suo padre le farà accomodare
in casa.
Già, mio padre è "tranquillo", non si fa problemi.
Chi c'è, c'è, lui lo fa entrare.
Le da fastidio?
Dipende dai momenti. A volte non mi dispiace,
a volte invece…
Quanto sono maleducate, queste ragazze?
Alcune parecchio, ma per la maggior parte sono
carine, simpatiche.
E quanto sono tenere?
Tanto.
Descriva la posta che arriva a casa sua.
Impossibile, è tantissima e di ogni genere. Fortunatamente
mia cognata mi aiuta a leggerla.
Tutta?
Non tutta, non ce la faccio.
Risponde?
Sì, alcune volte rispondo.
Di persona?
No. A scrivere ci pensa mia cognata, ma io sono
lì con lei. Rispondiamo insieme.
Quante lettere arrivano a casa sua?
Al giorno? Mille.
Tutte donne?
La maggior parte sì.
E regali?
Tantissimi.
Mi racconti una sua giornata tipo. Quando il
primo incontro con le ammiratrici?
C'è gente che dorme anche sotto casa mia, in macchina.
Quando esco la mattina alle 8, 8 e mezzo, già
trovo una o due auto fuori dai cancelli e una
ventina di persone ad aspettarmi. Il pomeriggio,
poi, è un massacro continuo. Esco dall'allenamento
e ci sono tantissimi tifosi che vengono a chiedermi
foto e autografi. Arrivo a casa e dico: "finalmente
un po' di calma", e invece ne trovo altrettanti.
C'è sempre un mare di gente sotto casa mia.
Si ferma ogni volta?
Sì. Cerco di fermarmi il più possibile.
E li accontenta tutti?
Certo, quando mi fermo faccio tutte le foto e
tutti gli autografi che mi chiedono.
Quando è in giro per Roma, cerca di
"mimetizzarsi" in qualche modo per non farsi riconoscere?
No. Non servirebbe a niente, mi riconoscono sempre.
Non è una vita normale, la mia. No di certo. Soprattutto
per un particolare: vita privata, zero.
Cos'è che non può fare, ad esempio?
Tutto. Ovunque vada, al cinema, al ristorante,
già so quello che succederà.
Va comunque, o si limita in qualcosa?
Ogni tanto vado, non mi lascio condizionare io.
Ma so che se esco, "pago il conto". Mi fa piacere,
sia chiaro. E anche molto. Però ecco…capita che
la gente venga a chiedermi l'autografo anche mentre
sto guardando un film al cinema.
A quel punto, ce li manda?
Direi... A tutto c'è un limite.
Sono invadenti, dunque?
Solo alcune volte.
Un episodio particolarmente spiacevole?
Mi da fastidio essere pedinato in macchina. Ma
di solito non mi metto in situazioni che possono
risultare antipatiche. Le evito.
Qualcuna è mai arrivata fino al garage con
lei?
Ogni volta che apro il cancello di casa entrano
nel cortile, ma dopo un po' escono.
L'episodio più divertente.
Quando una ragazza si è messa in ginocchio e mi
ha baciato i piedi.
Che cosa ha pensato di lei?
Mah, ha fatto una cosa divertente, istintiva.
È stato simpatico.
Qual è il regalo più bello che ha ricevuto
da una fan?
Un girocollo in caucciù e oro.
L'ha mai conosciuta?
No.
Riassumendo, è più infastidito o lusingato
dagli appostamenti che le fanno le ammiratrici?
Certamente lusingato.
Si ricorda una ragazza che l'ha colpita particolarmente,
fosse solo per uno sguardo, un gesto. O perché
si distingueva dalle altre?
No. Sinceramente non ci faccio caso. Il fatto
è che sono un ragazzo molto timido e di fronte
alle ragazze abbasso sempre lo sguardo. Mi imbarazza
tenere la testa alta e fissarle.
Il muro di Trigoria è foderato di frasi dedicate
a lei. Alcune chiaramente a sfondo sessuale. Ma
di persona, queste ragazze, che cosa le dicono?
Anzi, le urlano.
Me ne dicono talmente tante... Il genere, comunque,
è quello. E le frasi che urlano ricalcano quelle
scritte sui muri: "come mi ti farei", oppure "sorco",
o anche "sei la vita mia".
Tante ci stanno male, soffrono per lei e piangono.
Che cosa vorrebbe dirgli?
Vederle piangere mi emoziona tantissimo, e come
potrebbe essere diversamente? Mi dispiace, però.
Perché dovrebbero vedermi per quello che sono:
solo un giocatore. Per loro, invece, rappresento
un idolo.
Ma loro si dicono innamorate.
Bisognerebbe vedere di cosa sono innamorate.
Sono delle illuse?
No, perché illuse? In fondo, al cuore non si comanda.
Potrebbe anche accadere che un giorno mi innamori
di qualcuna di loro. Può succedere di tutto nella
vita.
Queste ragazze vogliono fare le modelle o le
"letterine", perché entrare nel mondo dello spettacolo
vorrebbe dire avere più possibilità di incontrarla
e conoscerla.
Penso che non serva a niente, né essere modella,
né letterina né tantomeno attrice. Certo, per
noi è più facile conoscere gente dello spettacolo,
ma ci piacciono anche le persone normali. Anzi,
soprattutto le persone normali.
Per cui non devono marinare la scuola per venire
ad aspettarla fuori dai cancelli di Trigoria.
No, devono fare tutt'altro.
Come si vede tra dieci anni?
Spero padre di famiglia e calciatore. Voglio una
famiglia, e se il fisico regge, continuare a giocare.
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