"Francesco - spiega Vito, 38 anni, sposato con
due figli, all'uscita da una seduta di allenamento
- possiede una società, la "Numer 10", che gestisce
tutti i suoi interessi e che coincide con la sua
famiglia. Poi, c'è l'ufficio stampa della Roma
cui Francesco, comunque, deve far sempre riferimento.
E poi ci sono io, che lo aiuto a gestire i mille
impegni quotidiani che ha. Impegni calcistici
ed extra calcistici, da filtrare e organizzare".
L'agenda di Francesco Totti, racconta Vito,
scoppia letteralmente, tra impegni promozionali,
sportivi, di beneficenza, interviste per giornali,
radio, televisioni e siti internet. "È un lavoro
immane", confessa con l'atteggiamento di chi sa
di avere tra le mani un giocattolo da 80 milioni
di euro l'anno. "Il nostro - racconta - è un rapporto
totalmente fiduciario. Francesco, per me, è come
un fratello minore. Cerco di mettergli
a disposizione tutta la mia esperienza dandogli
dei buoni consigli. Se ne ha bisogno? Francesco
è una persona molto buona e, spesso, cade in facili
tranelli. Ma la colpa è solo della sua bontà.
Lui si fida molto delle persone e non sempre capisce
che dietro ci possono essere altri interessi,
tutt'altro che nobili. È un personaggio avvicinabile
da tutti e invidiato da tutti. Occorre
stargli vicino per questo, per fargli da filtro".
Nessuno meglio di Vito conosce le mosse delle
ammiratrici del giocatore più tampinato della
capitale, dal momento che è tenuto ad prevenirle
e arginarle. Sa che il passaparola dei
telefonini fa sì che le fan si ritrovino sempre
nei luoghi dove è atteso Francesco. Per questo
confida in esercenti "amici" (proprietari di ristoranti,
bar, discoteche) disposti a tenere alla larga
giornalisti e fotografi, complici nel mettere
a disposizione uscite secondariee salette private,
guardaspalle scaccia fan. Ma mai che Francesco
si affidi a bodyguard di professione. "Assolutamente
non vuol sentirne parlare. Girare con la guardia
del corpo - precisa Vito - non si addice per niente
al suo personaggio, tra l'altro molto vicino e
molto amato dai bambini".
Il telefonino di Vito squilla ogni minuto, minuto
e mezzo. Attualmente è alle prese con una redattrice
di "Cosmopolitan" che vuole Totti a torso nudo
tra i protagonisti dei prossimi mondiali. Vito
sembra in difficoltà. "Forse - ragiona - sarebbe
il caso di farlo, soprattutto perché gli altri
l'hanno già fatto. Ma Francesco non sopporta questo
tipo di foto. Lui è un calciatore, dice, non fa
né il modello, né l'attore. Vedremo se riuscirò
a convincerlo". Chi telefona, però, spesso non
ha copertine patinate da offrire. "Le ragazze
- confessa Vito - mi cercano per avere un autografo,
una maglietta, anche un semplice contatto con
Totti. Vogliono invitarlo alla loro festa di compleanno
o, più modestamente, si accontentano di ricevere
gli auguri al telefono da lui. Fanno richieste
di ogni genere, ma di sicuro ambiscono ad altro.
Gli fanno arrivare di tutto, foto, numeri di telefono,
regali. Come se fosse questo, poi, il modo per
arrivare a lui. Incredibile…Ci sono donne disposte
a tutto. D'altronde Francesco è il mito
del momento e gli si propongono donne dai 16 ai
40 anni, un po' come avviene per i cantanti e
gli attori".
Ha un bel da fare, Vito, non c'è che dire. "Effettuo
- riassume - sopralluoghi ovunque andiamo.
Controllo la sicurezza, le entrate, le uscite.
Accerto che non ci siano fotografi in giro. Filtro
il materiale che gli arriva e fisso gli appuntamenti".
Un bell'onere e un bell'onore, anche. "Sono grato
a Francesco per l'opportunità che mi dato - dice
- perché mi ha offerto la possibilità di stargli
vicino e lavorare per lui. Vivo tutto con un grande
senso di responsabilità, però. Ogni giorno
devo dargli sicurezza, protezione, capacità professionali
in allenamento. E poi, posso dire di essere una
delle poche persone con cui parla e che lui ascolta.
Francesco è molto introverso, tende a tenersi
tutto dentro, ma a chi lo conosce basta uno sguardo
per capire quando è ora di dire basta. Sono io
che decido se fargli fare una cosa o no, e se
lo vedo stanco, non gliene parlo neanche. Decido
io quando è ora di staccare la spina. È
importante salvaguardargli quei pochi momenti
liberi che ha, lasciargli il tempo per una chiacchierata
con un amico, per la sua famiglia. Le persone,
i tifosi, tendono a intromettersi sempre. Anche
in questi attimi, che dovrebbero restare assolutamente
privati. Francesco deve avere piena fiducia in
chi gli sta vicino. Lui sa che appena fiata, escono
i titoli sui giornali. A volte penso che
quello che gli si riversa addosso ogni giorno
sia troppo per una persona sola. Io cerco di alleggerirgli
il tutto". E infine: "Se come calciatore è già
un mito, spero lo diventi anche come uomo". Deve
ancora crescere, il ragazzo? "Siamo a buon punto",
avverte.
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