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Sabato
mattina la squadra azzurra ha qualche ora a disposizione. C’è
chi dorme, soprattutto, e chi, come Robert,
è impegnato in una riunione tecnica. Fritz si è alzato presto
e fa un giro per Salisburgo, alla ricerca di un souvenir per la ragazza.
Da consegnare a Giovanni. Il fratello
minore.
Quando parla dei pomeriggi trascorsi a giocare con Robert fa spallucce:
“Amiamo questo sport e stiamo cercando di trasmettere il nostro
entusiasmo ai ragazzi italiani”. “Wieviel kostet das?”.
Chiede distrattamente al negoziante il prezzo di un braccialetto. “Solo
pochi mesi fa tutto questo sembrava inimmaginabile”. Fritz trascorre
un anno a Roma. Studia, conosce molti ragazzi italiani, impara la lingua.
E quando può gioca a lacrosse.
Poi incontra Giovanni e lo invita a provare. Così in poche settimane
nasce ‘il Circo Massimo’. “E
pensare che eravamo solo Robert ed io a giocare...”. Torna in un
negozio già visitato, va dritto dalla commessa. “Ich
bin wieder da! Haben Sie noch das Lesezeichen?”. Compra un
segnalibro in avorio. “Certo, non è ancora ‘l’Italia’...”.
Accenna un sorriso, e prosegue pacatamente: “Ma con Giovanni e gli
altri, presto lo sarà”. E’ così. Lo ripetono
tutti i ‘senatori’. Oggi sono lì a giocare. Ma un giorno
non lontano si faranno da parte. Un movimento ben avviato e non ci sarà
più bisogno di Robert, Alex o Peter.
Nè di Fritz.
E’ quasi mezzogiorno. Un paio d’ore e la missione è
stata portata a compimento. Giovanni, di certo, non tornerà a mani
vuote dalla sorella. Fritz si avvia verso l’ostello. C’è
da giocare una partita. Ancora una volta, questo è sicuro, con
la maglia azzurra.
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