Dal mercato libico sotto la guida del Raìs
a una "nuova Dubai" del Mediterraneo

Muammar Gheddafi, Libia

A inizio febbraio 2011 la Pascucci&Vannucci comincia i lavori in Libia. Dopo venti giorni scoppia la guerra. La loro è una storia esemplare di tante piccole e medie imprese che ancora non sanno se e quando potranno ricominciare a lavorare. Nel paese, dal grande potenziale economico, è tutto bloccato


Simone Santini alla guida di un escavatore "Sono andato là solo per scavare
invece ho conosciuto la guerra" AUDIOGALLERIA


Simone Santini, escavatorista per la Pascucci&Vannucci, stava lavorando nel cantiere dell’ospedale di Zauia quando è scoppiata la guerra. Doveva rimanere là due mesi, ma è fuggito dopo solo venti giorni. “Ho sentito gli spari tanto vicino come mai nella mia vita e ho avuto paura”. Ha passato una notte a Tripoli con l’esercito alle porte e una notte all’aeroporto. “Mi sono detto: se riesco ad arrivare a casa, non ci torno più qui. Invece ora, se me lo proponessero, ripartirei subito perché in Italia il lavoro non c’è”
FOTO Zauia, la guerra nel cantiere

Matteo Vannucci, Pascucci&Vannucci "Libia, guadagno sicuro
poi è scoppiata la guerra"


Matteo Vannucci racconta la sua esperienza nel mercato libico, in cui ha ha lavorato seguendo una precisa filosofia: “Mai entrare in affari in cui è coinvolta la famiglia Gheddafi”

Ice: "La stagnazione
è l'eredità di Gheddafi"


“Tutto è bloccato in attesa delle elezioni, ma manca un solido sistema normativo per ripartire”. Il responsabile dell’ufficio di Tripoli dell’Istituto del commercio estero, Umberto Bonito, spiega le sfide della futura leadership

L'export dall'Italia crolla
e dalle Marche si dimezza


I nove mesi di guerra hanno paralizzato l’interscambio commerciale tra Italia e Libia. Il valore dei prodotti esportati dall’Italia è crollato e anche la provincia di Pesaro Urbino ha perso diversi milioni