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Come
si fa la cartapesta
E adesso tocca a te
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Come
si fa la cartapesta: i momenti della lavorazione |
Procedimento - Tagliare
i fogli di carta nella direzione della venatura in piccoli pezzi,
larghi al massimo due centimetri. È importante che la carta
di partenza sia chiara: se si riciclano i quotidiani vanno scelte
le parti senza i titoli più scuri e non ci devono
essere fogli colorati. Si possono usare anche i fogli da fotocopiatrice,
carta velina, fazzolettini e tovagliolini, sacchetti bianchi per
alimenti o altri tipi di carta con grammatura (=peso) non elevata.
I
pezzetti di carta vanno messi in un secchio, coperti d'acqua
e lasciati a riposare una notte. Il giorno seguente, per ammorbidire
ancora le fibre, si sposta la carta impregnata d'acqua in una grossa
pentola (nella proporzione 1 litro di carta - 2 litri di acqua)
e si fa bollire per venti minuti. Poi, con un frullino
elettrico o una frusta, si riduce la massa in poltiglia.
La poltiglia va scolata bene versandola
in un setaccio e scuotendolo per eliminare l'acqua. La carta diventa
così una massa morbida, ma consistente, costituita per il
90% da acqua. Va strizzata, ma senza eccedere.
A questo
punto si deve mettere l'impasto ottenuto in un recipiente e aggiungere
2 cucchiai da cucina colmi di colla bianca, 1 cucchiaio di
olio di semi di lino e - se si desidera - 2 cucchiai colmi
di bianchetto o gesso in polvere (il gesso però indurisce
più in fretta ed è meno malleabile, per questo Sara
di solito non lo aggiunge). Mescolare il tutto fino a ottenere un
composto omogeneo.
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Se si vuole colorare l'impasto aggiungere bianco
in polvere o a tempera e il colore desiderato, o solo il bianco
in piccole quantità per schiarire, o in grandi dosi per colorare.
Sara colora l'impasto (e non l'opera una volta asciugata) perché,
spiega, così si ottiene una superficie opaca (colorandolo
il quadro una volta asciutto questo diventa lucido, come mostra
la foto "effetto lucido").
Fatta
la cartapesta, si può cominciare a stenderla con le
spatole sulla superficie da ricoprire. Come base Sara utilizza bottiglie
(per i vasi) e piani si materiale isolante (simile al polistirolo,
ma meno sdrucciolevole) per certi quadri. Spesso lei stessa costruisce
l'intelaiatura dell'opera, con materiali usati come rete
o corda. La cartapesta va spalmata man mano, e l'opera va ultimata
prima che l'impasto si asciughi. In questo modo la superficie resta
omogenea e non si formano linee e crepe.
La
cartapesta si asciuga all'aria. Per questo l'opera va messa
in un locale asciutto; se è piccola la si può seccare
in forno.
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procurarsi
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carta:giornali
vecchi, carta da fotocopie, fazzolettini e tovaglioli, sacchetti bianchi
per alimenti |
colla:
due cucchiai di colla bianca, tipo Vinavil
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olio:
un cucchiaio di olio di semi di lino |
colore:
in polvere o a tempera, bianco o della tinta desiderata
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gesso
o bianchetto: Sara non lo usa |
accessori:
secchio, bacinella, frusta da cucina, spatole
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