| | Famiglia:
istruzioni per l'uso
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Volpe |
Coppie
a tempo o permanenti. Famiglie allargate o di “single”. In natura
ci sono molte possibilità per riprodursi e crescere i cuccioli.
L’aquila sceglie un compagno per la vita e fa coppia permanente.
La volpe e la lince portano avanti le cucciolate da sole. Il leone
come il lupo sceglie la vita di gruppo.
Normalmente chi fa coppia permanente lo fa per difendere
un territorio ricco di cibo che può permettere la sopravvivenza
durante tutto l’anno. Tra le aquile è la femmina a scegliersi il
compagno perché è poi lei che deve sostenere le incombenze maggiori.
La femmina decide in base alla capacità che il maschio ha di procurarsi
cibo. E’ un po’ come scegliersi un marito benestante che assicuri
una vita agiata. Ma la femmina ama anche un compagno che sia bravo
a volare per questo durante il corteggiamento l’aquila maschio si
esibisce in voli detti “a festoni” e in vorticose picchiate.
Non è solo una questione estetica: un padre che è sicuro nel volo
sarà un bravo “portatore di cibo” e assicurerà la sopravvivenza
ai suoi pulcini.
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Lupo
nella neve |
In
molte specie il maschio è presente solo durante il corteggiamento
e l’accoppiamento, poi è la femmina a portare avanti la cucciolata.
Accade così anche per la volpe. Crescere da sola i cuccioli significa
anche lasciarli soli in caso di morte e quindi esporre essi stessi
alla morte certa. Ma la natura ha in sé una serie di meccanismi
per riequilibrare quelli che apparentemente sono degli squilibri.
Uno di questi meccanismi si chiama helping: la femmina di
una specie, ad esempio la volpe, che è in difficoltà oppure che
muore, viene aiutata dalle altre femmine che spesso sono sorelle
o comunque consanguinee. Questa forma di altruismo generalmente
avviene tra esemplari della stessa specie. In questo modo la cucciolata
che rimane orfane viene cresciuta da una madre “adottiva”. L’helping
delle volpi è una forma di altruismo per cui un individuo offre
qualcosa senza volere nulla in cambio. Un tale comportamento all’interno
di un modello dove la competizione è sfrenata dovrebbe essere così
sfavorito da essere eliminato dalla selezione. E invece no. Perché
se l’altruismo non porta nessun vantaggio materiale, porta invece
un vantaggio in termini di investimento parentale. Da qui nasce
il fenomeno del nepotismo: si tende a favorire i parenti se non
si possono avere dei figli. Non è una parentela diretta ma in ogni
caso si favorisce parte del proprio patrimonio genetico. Il comportamento
di helping fa sì che il successo riproduttivo si maggiore.
Anche
la vita di gruppo può essere considerato un tipo di “famiglia”.
Tra i leoni o i lupi, tanto per fare un esempio, esiste un gruppo
sociale composto da più individui. L’accoppiamento avviene esclusivamente
tra il capo della gerarchia femminile e quello della gerarchia maschile.
Tutti gli altri appartenenti al gruppo rimangono esclusi dal processo
riproduttivo. Può accadere che nel giro di un anno, quindi prima
che i cuccioli siano adulti, il maschio dominante venga scalzato
dal primato gerarchico. In questo caso tra i leoni accade che il
nuovo maschio dominante uccida i cuccioli del suo predecessore.
Questo comportamento dimostra che i meccanismi di salavagurdia dell’infante,
ancora più forti nelle specie più aggressive, si bloccano. Ma perché
uccidere i figli del maschio scalzato? “E’ una questione temporale
- spiega Massimo Pandolfi, docente all’Università di Urbino
- se non li uccidesse potrebbe andare fuori riproduzione e dovrebbe
aspettare un anno per procreare cuccioli suoi. Ma durante quest’anno
potrebbe essere a sua volta scalzato da un altro maschio”.
(maggio
2002)
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