di Patrizia Senatore
   

Il parere:
l'ortopedico

Il parere: l'ortopedico

Ronconi:"Serve collaborazione"

Paolo Ronconi

Cosa pensa la classe medica della terapia manuale? In genere il sentimento più diffuso è lo scetticismo o quantomeno la diffidenza. In fondo si tratta sempre di terapie non riconosciute dalla Sanità italiana. Eppure qualcosa si sta muovendo.

Paolo Ronconi, specialista in Ortopedia e Traumatologia e docente in Patologia Apparato locomotore Iusm (Istituto universitario scienze motorie) Roma, crede nell'importanza delle nuove terapie.

Nuove per modo di dire. "Sono almeno vent'anni - dice - che si parla di ostepatia. Io ci credo: per questo ho formato un'associazione composta da ortopedici, ginecologi, dentisti e osteopati. L'intento è di creare una collaborazione tra settori diversi per approfondire e studiare i disturbi dell'apparato locomotore, in modo specifico i problemi legati al piede". Spesso infatti un problema individuato da un dentista e che dunque crea problemi ai denti, può provenire da un altro punto del corpo.

Ma guai a confondere le diverse professionalità.
"L'osteopatia - spiega Ronconi - lavora, a differenza dell'ortopedico, sulle problematiche di natura fisiologica, quindi sulla disfunzione. Non cura cioè la patologia. Se viene da me una persona con un traumatismo di collo piede, il problema quindi è patologico ed è pertinenza dell'ortopedico: io curo la distorsione".

"Poi quella distorsione - prosegue Ronconi - può aver determinato una disfunzione, ad esempio un'anteriorizzazione della astragalo, una cosa molto frequente nelle distorsioni, cioè un'alterazione della posizione della astragalo nella sua struttura che io non sono in grado di curare perché non è più competenza mia. Anche se io ho conoscenza che quella problematica del collo-piede ha questa disfunzione, non la tratto io ma la faccio trattare a chi è esperto, cioè all'osteopata. L'ostepatia per me è un'integrazione terapeutica e un valido aiuto per migliorare quelle che sono patologie e disfunzioni dell'essere umano".

Non mancano però i problemi.
"Ovviamente poi ci sono dei confini, la cosiddetta "terra di nessuno". Nel caso di una postura alterata chi la deve curare? Non certo l'ortopedico perché io faccio il traumatologo, il chirurgo. Dove posso mandare allora il paziente? O dal chinesiologo o dall'osteopata".

Nel caso, ad esempio, di un alluce valgo, determinato da un'alterazione di tipo genetico (di predisposizione all'alluce valgo) porta ad una intrarotazione della gamba, ad una problematica del bacino ad un'iperlordosi lombare ad una cifosi di compenso.
"Il problema, dunque, sta nel dividersi i compiti. Io posso curare la patologia con un plantare, con una scarpa o con un intervento chirurgico - precisa Ronconi - ma le disfunzioni che si sono venute a creare, cioè quegli adattamenti del corpo a quell'anomalia, dovrò farle curare da qualcun altro: o dal fisiatra di alto livello, dal chinesiologo o dall'osteopata.

Che differenza c'è tra queste tre figure professionali?
"Il fisiatra dovrebbe avere la conoscenza teorica di tutte le varie discipline, per cui anche parte dell'osteopatia, ma non ce l'ha. Ha la conoscenza più che altro delle macchine, delle metodiche di tipo chinesiologiche, cioè delle macchine che migliorano il tono muscolare, che controllano l'ampiezza del movimento. L'osteopata invece è un cultore della materia. Il chinesiologo è una nuova figura professionale che adesso è diventata universitaria proprio dello Iusm quadriennale: veniva chiamato professore di ginnastica medica, poi alcuni chinesiologi si sono eruditi e hanno cominciato, attraverso un buon livello culturale, a curare anche delle patologie e delle disfuzioni organiche tipo le scoliosi. A quel punto hanno preso un po' di Souchard, un po' di McKenzie, un po' di Mezieres, osteopatia e un po' di neurofisiochinesiologia e li hanno applicati".

Ronconi, nonostante l'apprezzamento, rimane un po' critico nei confronti dell'ostepatia. " Ha il difetto - dice - di essere un po' limitata: cura le disfunzione e punto, mentre i chinesiologi curano un po' tutto".




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Ultimo aggiornamento maggio 2002. Per contattare l'autore clicca qui.