La dea Kalì della Vucciria

Una santa per due religioni



La peste nel '600
Il festino del 14 luglio
Santa Rosalia nella grotta dove visse da eremita
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LA PESTE NEL '600. NASCITA DELLA DEVOZIONE ALLA SANTA

Nell’estate del 1624, per le strade e nelle case di Palermo si muore di peste. La città è un immenso lazzaretto; poi diventa un enorme cimitero. Una donna, arsa dalla febbre e consumata dai bubboni, fa un sogno: Santa Rosalia, morta cinquecento anni prima in una grotta vicino Palermo, promette la salvezza a lei e alla città attaccata dalla pestilenza e le chiede di trovare le sue ossa abbandonate sul monte Pellegrino, dove visse da eremita.

La donna, risanata dalla malattia, si mette alla ricerca dei resti della santa. Le ossa ritrovate e portate in processione guariscono la città dalla pestilenza. Rosalia Sinibaldi, nobildonna palermitana, nel XII secolo viveva alla corte di re Guglielmo, ma non aspirava né alla ricchezza né al matrimonio. Decise di ritirarsi in eremitaggio sul monte Pellegrino, dove visse in solitudine fino alla morte. Dopo il ritrovamento delle sue ossa sul monte, per i palermitani diventa la Santuzza, protettrice della città.

Nella sua grotta su monte Pellegrino, viene scavata una chiesetta. Dietro una facciata barocca, oggi le pareti di roccia nuda ospitano un piccolo altare. Dopo aver varcato il cancello, nel buio rischiarato dai ceri brilla la teca con la santa giacente, una statua coperta d’oro e circondata dagli ex voto dei fedeli graziati dalla santa.

I tamil di Palermo si arrampicano fino a questo santuario ogni domenica mattina; i palermitani lo fanno ogni anno nel giorno dedicato alla santa, il 4 settembre, in cui molte abitanti della città festeggiano il loro onomastico.
Ogni anno, inoltre, la processione delle ossa si ripete. Il 14 luglio la popolazione ricorda la salvezza dalla peste con una festa per le strade della città. Lo stesso Goethe, nel Viaggio in Italia, parla del festino come di una delle più magnificenti feste religiose d’Europa e descrive monte Pellegrino come “il più bel promontorio del mondo”.