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Sei sticks sul volo New York-Roma e un annuncio su ‘Lacrosse magazine’. Così nasce il lacrosse in Italia. Poi i contatti via internet, i ragazzi della ‘The American overseas school of Rome’, i primi allenamenti sul campo della scuola. Senza attrezzature. Ma a preoccupare Robert è la mancanza di interesse dei ragazzi, soprattutto da parte degli italiani.

Trascorre mesi a ‘raccattare’ studenti. “After much begging, sono riuscito a formare un gruppo di giocatori e a organizzare il primo torneo di lacrosse a Roma, con squadre provenienti da Repubblica Ceca e Austria”. Il primo passo ufficiale. Di lì a poco, la federazione internazionale di lacrosse lo invita a formare una squadra per partecipare ai campionati mondiali che si sarebbero tenuti a Perth, in Australia. E’ l’estate del 2002. “Sembrava un’impresa impossibile. Non avevo una squadra, solo un gruppetto di ragazzini. Come potevo fare? Josh Paterni, un italo-americano, mi propose di spedire una squadra mista, con italo-americani/australiani. Incredibile, in un mese e mezzo creammo dal nulla ‘Italy United’”.

Certo, non era exactly la nazionale italiana, ma rappresentava un movimento. Ancora nella sua fase embrionale.