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E’
ormai buio. Il silenzio ha preso il sopravvento sulle grida, gli scherzi
e la vivacità delle prime ore. Robert è seduto accanto a
Tonino, l’autista. E’ rimasto spesso in silenzio in questo
tratto di viaggio verso Salisburgo. Si è limitato a dare le indicazioni
sulla strada da percorrere. Ha fatto qualche domanda a Tonino, ha osservato
il paesaggio.
Robert Corna, 32 anni, nato a San Francisco, nonni abruzzesi,
non sembra faticare a meravigliarsi di fronte alle morbide colline toscane
tra le quali abita Peter, appena salito
a bordo. Guarda fuori dal finestrino. Di strada da fare ce n’è
ancora molta. Anche per il lacrosse.
“Tutto è cominciato circa 4 anni fa. O forse dieci”.
Quando trascorre 6 mesi in Italia, per “ritrovare le sue radici”.
“Ho tre grandi passioni: il cinema, il lacrosse e l’Italia”,
ama ripetere.
Negli States si diploma alla scuola di cinema. Lavora a Hollywood, partecipa
a grandi produzioni. Robert, però, non ama quel modo di fare cinema,
gli effetti speciali, i ‘blockbusters’. Ama il neorealismo.
E non ha dimenticato l’Italia. Così sbarca a Roma. Da lì
a quel pulmino, il passo sarà tutt’altro che breve.
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