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Talos è il gigante buono, Aspides ama i serpenti, Nemesis
– la vendicatrice degli Dei – in battaglia è
molto aggressiva. Ogni gladiatore a un suo nome, una sua storia
che affonda le sue radici in un passato mitico. Si scelgono il proprio
nome, sfogliando l’enciclopedia dei nomi dei gladiatori, o,
come una volta, vengono scelti dai senatori in base al comportamento
del guerriero in battaglia. Non è solo un nome: ognuno
ha un nuovo alter ego che deve essere rispettato e temuto come allora.
Studiano il suo carattere, le sue avventure, cuciono i suoi costumi.
Una nuova identità che nasce in battaglia, e che a volte
esce dall’arena: tra di loro si chiamano sempre col nome di
battaglia, nei cellulari rimangono messaggi di Nerone o Ferox. “Una
volta siamo andati all’ospedale – ricorda Aspides –
e abbiamo chiesto qual’era la stanza di Talos, Nessuno si
ricordava il suo vero nome”.
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